Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ellemalfoy    09/03/2013    0 recensioni
eccomi qui con questa nuova ff.
prima di tutto, vi dico che, al momento, sono innamorata in modo irreparabile del personaggio di Pansy.
in pratica, questa ff inizia l'anno dopo la fine della guerra. tutto è andato come nel libro, o quasi, infatti alcuni personaggi sono ancora vivi(leggendo scoprirete quali)...comunque, pansy è al san mungo, per un piccolo problema di salute, se così si può dire, e qui, tra una visita mancata di blaise e una ampiamente bidonata da draco, i suoi due migliori amici, incontrerà, forse, l'amore della sua vita.
spero vogliate leggere e recensire
(il rating della storia è giallo per via delle parolacce, ma potrebbe anche cambiare)
kisses
ellemalfoy
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Neville Paciock, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO TERZO

 

Mi rigirai stanca nel letto, con le occhiaie più profonde di quanto non fossero il giorno prima.

Quella notte avevo dormito male, perché c'era la luna piena.

Ovviamente, come tutti dovrebbero sapere, la luna piena rende i vampiri più...beh, non so dire bene come ci rende, ma vi posso dire che non è piacevole.

I licantropi si trasformano e noi diveniamo più deboli, ma al tempo stesso più forti ed istintivi.

È un casino, detto in parole povere.

Mi tirai su le coperte, fino a sotto il naso, e cercai di ignorare le fitte di dolore che avevo alla spalla destra, che quasi mi impedivano di muovere il braccio.

Grazie al cielo ero mancina.

Mentre constatavo i vari lati positivi dell'essere mancina, la porta si aprì piano, lasciando entrare Constance e Narcissa, la madri di Blaise e Draco...erano delle madri anche per me.

Se ero così femminile lo dovevo a loro.

Si erano sempre comportate come se fossero mia madre, mi volevano bene...non mi avevano mai fatto mancare nulla.

-Pansy, cara, sei sveglia?-

Annuii piano e mi misi seduta, appoggiando il busto alla testiera del letto.

Si vedeva che non avevo chiuso occhio per tutta la notte.

Nonostante mi avessero dato diverse pozioni per limitare i danni, era stato comunque un incubo.

-Ti abbiamo portato dei fiori.-

Sorrisi e indicai loro il vaso di cristallo in cui mettere i bellissimi tulipani gialli e arancioni.

-Allora...come stai tesoro? Sai, siamo un po' preoccupate, ci hanno raccontato dei tuoi piccoli scatti d'ira.-

Sbuffai piano.

-Lo sappiamo che è una situazione difficile, ma devi capire che devi comunque mantenere un certo contegno, sei pur sempre una ragazza molto bella e con una certa reputazione.-

Dopo qualche attimo di silenzio, durante il quale Costance scelse la vestaglia che avrei dovuto mettere e Narcissa le pantofole/ballerine abbinate, mi fecero vestire e mi portarono alla mensa.

Fantastico, non solo andavo in giro con quella vestaglia color pesca che odiavo e che mi faceva sembrare una disperata, ma dovevo anche comportarmi come imponeva la rispettabilità del mio nome.

Fantastico, la giornata iniziava bene.

In mensa ci dirigemmo ad un tavolo appartato in un angolo, il tavolo che occupavo abitualmente, e mentre loro sorseggiavano le loro spremute d'arancia e mangiavano le loro raffinate torte ai frutti di bosco, io trangugiavo avida il mio bicchiere di sangue giornaliero.

-Allora cara, hai sentito che al caro vecchio Severus è stato proposto il posto di preside? Quelli del ministero, dopo aver sentito del suo doppio gioco a favore della comunità magica, si sono sentiti in dovere di chiederli se volesse quel posto.-

Narcissa sorrise, e sapevo bene che a quel punto sarebbe subentrata Constance, raccontandomi l'altra parte della notizia.

-Già, e pensa, ieri, quando abbiamo parlato con lui, ci ha confessato che rifiuterà il posto, per continuare ad insegnare difesa contro le arti oscure...lo sai quanto gli piaccia insegnare, no?-

Storsi la bocca, perché si, lo sapevo, ma davvero, dalle sue facce e dalle sue risposte non si sarebbe mai detto.

A quel punto, quando videro che non ero troppo scocciata dalle loro parole, iniziarono a sciorinarsi in una serie di pettegolezzi super segreti e di notizie sulle ultime mode tra le strade di Diagon Alley.

Era un classico.

Mentre cercavo di capire come mai Narcissa e Constance stavano litigando su quale colore fosse meglio per un funerale(e, per vostra informazione, i colori in ballottaggio erano il grigio scuro ed il nero), sentii dei passi che si avvicinavano titubanti, così alzai il volto.

Era la signora Weasley.

Sorrisi piano, dopotutto ero felice che fosse di nuovo lì.

-Ciao Pansy.-

-Buongiorno signora Weasley.-

Cissy e Cocò(Narcissa e Costance, per chi non l'avesse intuito), si voltarono repentinamente, sorridendo raggianti alla signora Weasley.

Si alzarono e le andarono incontro, salutandola con dei sorrisoni da nobel.

-E così lei è la signora Weasley! Sa, i nostri figli lavorano con suo figlio...-

E bla bla di qua e bla bla di là, fatto sta che poco dopo erano sedute al tavolo tutte e tre, e ora, con la signora Weasley presente, cercavano di convincersi l'un l'altra su quale fosse il modo migliore per fare il pollo.

Quando mai mi ero cacciata in quel pasticcio?

-Oh, a proposito cara, ho pensato che magari ti facesse piacere leggere qualcos'altro, così ti ho portato un paio di libri.-

Mi allungò sul tavolo due libri.

Li guardai, li scrutai attentamente.

“Il signore degli anelli” e “le cronache di Narnia”.

Di sicuro non erano libri magici si vedeva...mi aveva dato, quindi, dei libri babbani?

-Sai, sono molto carini, io li ho letti con piacere.-

Sorrisi tesa, falsamente.

-Pansy, come si dice?-

Sollevai lo sguardo su Cissy, irritata.

-Grazi mille signora Weasley, con permesso, vado a riporli nel cassetto in camera mia.-

A quel punto si allarmarono tutte e tre.

-Hai bisogno che ti accompagniamo, sai, non vorrei cadessi dalle scale o cose simili.-

Guardai di traverso Cocò e mi alzai, stringendo in una mano il bicchierone di sangue e nell'altra i due libri.

-Ce la faccio benissimo da sola.-

Potevano rinchiudermi in ospedale e non venirmi a trovare quasi mai, pensare che fossi pazza, che i miei gusti in fatto di moda erano troppo babbani o quel cavolo che gli parevano...ma non potevano pensare che fossi debole, perché non lo ero, e quel loro dubbio era un chiaro insulto a me e un tentativo di minare il mio orgoglio.

Ovviamente avrei dovuto farmi aiutare, perché a metà della prima rampa di scale ero già distrutta, così mi sedetti, spossata, cercando di riprendere fiato e di far cessare il tremore alle gambe e alle braccia.

Ero sudata e stanca, ma non volevo che lo sapessero.

-Ehi, ciao Parkinson...tutto bene?-

Roteai gli occhi al cielo e sollevai il volto verso Potter e Weasley, scocciata.

Ma cazzo, in interi mesi non avevo mai visto nessuno di loro, e ora dovevano proprio capitarmi tra i piedi ogni mezz'ora?

Questa si chiama “sfiga”, porco Merlino.

-Certo che va tutto bene idioti, perché ci dovrebbe essere qualche cosa che non va?-

Weasley sollevò entrambe le sopracciglia, guardandomi divertito.

-Perchè sei seduta sulle scale, sei sudata, tremi e la tua voce è sottile come un filo di nilon.-

Se avessi potuto lo avrei ucciso a forza di sprangate, dopo ovviamente averlo fatto ripetutamente cadere dalle scale.

-Fatevi i cazzi vostri.-

-Harry, Ron, arri...oh, Parkinson...-

Fantastico, ora c'era pure la Granger.

Perché a me? Perché proprio a me?

Mi aggrappai alla ringhiera della scala e tentai di tirarmi su, con successo...più o meno.

Certo, non riuscivo a muovere un passo, ero più pallida di prima e il dolore alla spalla era quasi insopportabile...ma almeno ero in piedi.

-Santo cielo Parkinson, sembri un cadavere.-

-Grazie mille Granger, mi mancava giusto il complimento della giornata.-

Alla fine, dopo pochi secondi, ci rinunciai, e tornai a sedermi, sentendomi decisamente meglio.

Mi guardavano come se fossi una mendicante per cui provare pena e pietà, come se fossi una di quelle barbone pazze che vanno in giro per strada.

Grazie mille.

Cazzo che umiliazione.

Grazie al cielo ero troppo stanca e pallida per arrossire, il che era un bene, perché odiavo avvampare per l'imbarazzo.

-Parkinson, hai bisogno di aiuto per salire le scale?-

Mi passai una mano fra i capelli, soppesando la domanda che mi aveva posto Potter.

Che fare, accettare o rifiutare?

Tecnicamente avrei dovuto rifiutare, giusto?

Bah, non so, se non accetto rischio di rimanere su questa scalinata fino a che Cissy non verrà a cercarmi preoccupata.

-Non ho assolutamente bisogno dell'aiuto di nessuno, ce la faccio benissimo da sola.-

Weasley sbuffò, ma fu la Granger a parlare.

-Certo, lo vediamo, quindi possiamo intuire che tu abbia una passione per le scale...e io che pensavo ce l'avessi per le tangenziali.-

Mi rabbuiai all'istante, e lei lo notò, sentendosi subito a disagio.

Granger 10, Parkinson 0...complimenti secchiona, davvero.

-Buttati dalla finestra Granger, sul serio.-

Rimasi un attimo in silenzio, guardandomi le punte delle pantofole, forse sperando che mi aiutassero magicamente ad alzarmi.

-Signorina Parkinson, ha bisogno d'aiuto?-

Sollevai lo sguardo su Mathias, un infermiere che si occupava spesso di me, e che, tra parentesi, era il mio preferito.

-Si...si, per favore.-

Cazzo, stavo davvero supplicando qualcuno di aiutarmi? E stavo davvero per mettermi a piangere?

Merda, che schifo che mi faccio.

Comunque, tornando a noi.

Mi afferrò con un braccio la vita, saldamente, e con l'altra mi prese per mano, mettendo i libri che avevo nella sua borsa.

Mi aiutò a salire gradino per gradino, fermandosi quando ero troppo stanca, ossia ogni due gradini.

Fantastico, adesso che avevo fatto la figura dell'idiota per l'ennesima volta potevo morire in pace, giusto?

-Ehi, tutto bene Pansy? Ti vedo scossa.-

-Già...già...quelli erano con me a scuola, lo sai? Non facevamo che prenderli in giro, erano l'epicentro del divertimento della nostra giornata, o almeno così pensavano tutti...e ora sono loro a prendere in giro me.-

Mi accarezzò gentile una spalla.

-Non dire così, sono sicuro che non hanno cattive intenzioni, semplicemente sono un po' a disagio con te, hanno di te il ricordo di quegli anni di scuola.-

Lo fissai per un attimo e poi scoppiai a ridacchiare, mentre mi aiutava a sdraiarmi sul letto.

-Hai ragione, ecco perché mi tengo alla larga da tutti loro.-

Mi sorrise e mi aiutò a togliere la vestaglia, mentre le pantofole erano già abbandonate sul pavimento.

-Dai, riposati, ti lascio i libri qui sul comodino...ci vediamo più tardi Pansy.-

Annuii e chiusi gli occhi, addormentandomi quasi istantaneamente.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ellemalfoy