5East
83rd street, New York, U.S.A.
Ore
07.00 a.m. Friday
Piccola
mia,
mi
manchi tanto. Questo paese è pieno di cattiveria, ma sono nato qui e un tempo
forse sarebbe piaciuto anche a te. Ci lasciavano liberi di uscire sempre, di
giocare quasi tutto il giorno; ovviamente c’era anche un pochino di tempo per
studiare! Quindi non lamentarti con la mamma se non ti va di fare i compiti,
studia perché è fondamentale la cultura nella vita. La cultura ti rende libera.
La
mamma come sta? Le sue cenette ti piacciono o ti manca la mia arte culinaria?
Io
non mangio molto qui, per fortuna ho fatto un buon rifornimento prima di salire
sull’aereo! Il viaggio è andato bene anche se con qualche turbolenza. Accanto a
me c’era una signora anziana che ha tenuto la sua testa poggiata sulla mia
spalla e ha dormito per circa due ore! Russando si soffiava il ciuffetto di
capelli grigi che teneva sugli occhi. Mi veniva da ridere ma sono riuscito a
trattenermi!
Ti
ho pensato molto perché sull’aereo c’era un bambino della tua età che viaggiava
con il papà. Era così carino, stava buono e tranquillo al suo posto e leggeva
un libricino della Disney. Quando mi sono avvicinato a lui abbiamo parlato un
pochino e mi ha detto che stava andando a trovare i nonni e dei suoi amici. Gli
ho chiesto se quando tornano in America, visto che sono della nostra stessa
zona, ci vediamo così avrai un nuovo amico! Gli ho anche dato il mio numero di
telefono e quello di casa.
Fai
progressi con la chitarrina? Ricorda di non far sporgere il pollice della mano
sinistra, è un errore che fai sempre!
Raccontami
di te e della mamma.
Tanti
baci.
Papà
Ore 04.00
p.m. Friday
Caro
papà,
mi
manchi tanto. Quando mamma mi ha detto che mi avevi scritto sono corsa da lei
per prendere la lettera; non credevo che ti fossi ricordato, lì tu hai molto da
fare e non voglio portarti via tempo. Ho controllato il fuso orario, e tu stai
otto ore più avanti di me! Hai conosciuto già qualcuno li? Che fai?
Io
in questi due giorni ho continuato ad andare a scuola e a fare TUTTI i compiti,
visto che ci tieni tanto!
Oggi
in classe abbiamo fatto le tabelline! Mi piacciono tanto! Studio ancora anche
chitarra e quell’errore pian piano lo sto eliminando! La mamma sta bene e sta
migliorando nella cucina, ma i suoi piatti non sono buoni quanto i tuoi! Mi manca
la tua pasta allo chef!
Sono
contenta che hai conosciuto quella famigliola, così quando torni organizziamo
una cena insieme, non vedo l’ora! Nella tua lettera però hai dimenticato di
salutare il nostro nuovo arrivato! Jack, il mio cagnolino! Sta bene anche lui
ma l’unica cosa che fa è mangiare e dormire!
Spero sia normale.
Tanti
baci
Tua piccola
5East
83rd Street, New York, U.S.A.
Ore
00.00 Saturday
Piccola
mia,
mi
manchi tanto.
Vorrei
scriverti in ogni momento, perché scriverti e pensarti
è l’unica cosa che non
mi porta mai via il tempo.
Ho
ritrovato un vecchio amico e ci stiamo aiutando a vicenda per
combattere per la
nostra patria! Oggi è stato il mio primo giorno di guerra.
Appena svegli,
abbiamo preso le armature e abbiamo raggiunto altri nostri alleati.
Siamo
andati nel luogo di attacco e abbiamo cominciato a lottare.
Per
oggi è andato tutto bene.
Sono
contento che studi con piacere, e che la mamma sta imparando a cucinare!
Dalle
il mio libro di ricette che tengo nella credenza in cucina, quello la
aiuterà.
Dai
un bacio al cagnolino Jack; tranquilla è normale che mangia
e dorme soltanto...
L’hai abituato bene!
Tanti
baci
Papà
Ore
09.00 a.m. Saturday
Caro
papà,
mi
manchi tanto.
Ti
scrivo questa lettera dal banco della mia classe. La mia compagna Marty
mi
chiede in continuazione a chi scrivo ma io non voglio risponderle
perché non ho
detto a nessuno che mio padre è partito per la guerra.
Però vorrei sapere di
più. Raccontami cosa fai quando sei in guerra. Come ti senti?
L’insegnante
mi ha appena rimproverato perché mi ha visto distratta!
Tutta la classe si è
girata verso di me e ho avuto paura che la maestra leggesse la mia
lettera
davanti a tutti. Ma fortunatamente non l’ha fatto. Fatto un
grandissimo sospiro
di sollievo, ti ricomincio a scrivere della mamma. Mi preoccupa
ultimamente.
Sta migliorando nel cucinare, ma peggiora nel lavorare!
La
sento che parla al telefono con la sorella e le racconta che il suo
capo la
riprende spesso; ho paura di aver sentito che vuole licenziarsi. Cosa
devo fare
papà? Aiutami per favore.
Tanti
baci
Tua piccola
5East
83rd Street, New York, U.S.A.
Ore
10.00 p.m. Saturday
Piccola
mia,
mi
manchi tanto.
Non
è bello andare in guerra, soprattutto una guerra fatta in
modo così crudele,
senza ritegno, fatta ad un solo scopo: uccidere. Perché
questa guerra non ha
altri fini.
Se
riesci a salvarti la sera, ringrazi il cielo di essere salvo e la
mattina dopo
continui a correre gli stessi rischi di morte. Se arrivi vivo al campo
di
battaglia, senti solo spari, botti, urla. Per le strade corrono i
bambini e le
donne in cerca di ripari. Nelle case incombe solo paura. Gli uomini
scendono
per le strade per cercare di uccidere i nemici, alcune donne rimangono
a casa
con i figli e pregano affinchè vada tutto bene. Ognuno pensa
a salvare sé
stesso e a distruggere l’altro. Questa non è la
guerra che credevo di trovare.
Questa guerra è inutile, non ha scopi se non la gioia di
uccidere.
Quando
io e il mio amico ci avviamo per le strade incappucciati e ben armati,
riesco a
vedere il disprezzo negli occhi dei bambini lacrimanti. Mi sento un
verme. Non
voglio uccidere, cosa che fin’ora ancora non ho avuto il
coraggio di fare.
Perciò
piccola mia, credo che tornerò indietro.
Non
preoccuparti per la mamma, so tutto, me ne aveva parlato prima che
partissi.
Tranquilla, lei non si licenzierà! Andrà tutto
bene. Tu non devi fare niente.
Tanti
baci
Papà
Jomhouri
34, Teheran, Iran
Ore
07.00 a.m. Sunday
Caro
papà,
mi
manchi tanto.
Torni
indietro? Qui a casa? Ma volevi combattere per la patria. Non volevi
più
fuggire. Ma così fuggi di nuovo. Te ne pentirai?
Se
torni a casa ora mi farai la bambina più felice del mondo,
ma voglio che tu sia
felice.
P.S.
Sento la mamma singhiozzare ogni notte e quando mi affaccio in silenzio
nella
sua camera da letto la vedo seduta sul letto con una tua foto in mano.
Se
torni, la farai la donna più felice del mondo. Ti ama.
Tanti
baci
Tua piccola
5East
83rd Street, New York, U.S.A.
Ore
06.00 p.m. Sunday
Piccola
mia,
mi
manchi tanto.
Ho
deciso: domani sarà l’ultimo mio giorno di guerra.
Quando
l’ho detto al mio amico, lui non poteva crederci e mi ha
risposto con le stesse
tue parole. Sto scappando ancora.
Non
è vero. Ho una famiglia e il mio compito è quella
di mantenerla e renderla
felice. Se scappo da qui è solo per vostro rispetto. Non
posso lasciarvi per
uccidere qualcuno.
Qui
sembra che tutti provino gioia e soddisfazione a premere il grilletto e
vedere
il corpo dell’avversario cadere a terra. Magari
quell’avversario era il marito
di una delle donne che pregava per lui, era padre di un bambino che
piangeva e
cercava vie di scampo. Qui non ci sono vie di scampo. Devi sparare a
chiunque
vedi per salvarti. Non voglio che la mia bambina si vergogni del suo
papà o che
lo accusi di omicidi.
Non
farò del male a nessuno. Il mio amico è abituato
a sparare e a combattere. Io
no, mi sono sempre nascosto dietro di lui e andare avanti
così non ha senso.
Tornerò
presto. PROMESSO.
P.S.
Amo Laura e mi manca tanto.
Tanti
baci
Papà
Jomhouri
34, Teheran, Iran
Ore
03.00 p.m. Monday
Caro
papà,
ci
manchi tanto.
Sono
felice che non farai del male a nessuno.
Ho
già detto alla mamma che tornerai qui e siamo entrambe
felicissime.
Quando
gliel’ho detto, ho visto i suoi occhi blu spenti, colorirsi
di celesti, come se
avessero una luce, subito dopo si è messa a piangere
mantenendo il suo largo
sorriso. Ti aspettiamo con ansia. Ti aspetta anche Jack che ha
cominciato ad
abbaiare e a correre per tutta casa. Almeno adesso fa anche
qualcos’altro oltre
a mangiare e dormire!
Ma
ti sei scordato una cosa: non voglio promesse che non puoi mantenere.
Ti
vogliamo bene, qualsiasi cosa succeda, sarai nel nostro cuore.
Tanti
baci anche dalla mamma.
Tua piccola
Ore
00.00
Piccola
mia,
mi
manchi tanto.
Ho
lasciato nel cassetto della scrivania del mio amico una copia delle
lettere che
ti ho scritto: la brutta copia.
Ogni
volta che leggo le tue lettere mi diventano lucidi gli occhi e ripenso
alla
nostra casetta. Penso a te che vai a scuola, che giochi con i tuoi
amichetti;
penso alla mamma che fatica tanto per darti tutto quello che desideri,
immagino
la mamma che di notte piange per me. Penso a voi ogni secondo della mia
vita e
ringrazio il cielo per avervi.
Oggi
ti avevo detto che sarebbe stato il mio ultimo giorno di guerra.
Lo
è stato.
Stavo
nel campo di battaglia accanto al mio amico.
Lui
sparava e sparava continuamente. Quando l’ho guardato negli
occhi ho visto solo
voglia di vendetta. Ha avuto una vita piena di dolori e crede che
uccidendo chi
gli ha fatto del male possa provare qualche soddisfazione. Non credo
sia così.
Credo piuttosto che le armi siano l’unica cosa che gli
è rimasta e deve
sfruttarle in qualche modo.
Io
invece gli ho salvato la vita.
Ero
seduto dietro un enorme pietra e pensavo a voi, l’unica cosa
che ho saputo fare
in questi giorni. All’improvviso vedo alle sue spalle un uomo
che spara uno,
poi due e poi tre proiettili. Ho smesso di pensare a voi e ho pensato a
lui. Mi
sono sentito quei maledetti pezzi di metallo penetrare dritti nel petto.
Il
mio amico si è subito voltato e mi ha trascinato correndo il
più velocemente
possibile nel nostro rifugio. Mi ha medicato fin quando ricordo
l’ultima cosa
che ho visto: il suo viso; così pieno di vecchiaia, di
saggezza, esperienza.
Era preoccupato per me, perché ero il suo ultimo
“figlio” rimasto.
Piccola
mia, questa terra è terra di morte. Non venire mai qui.
Nemmeno per vendicarmi.
Se ti dicono che stai scappando continua a farlo, perché
quando avrai una
famiglia, non dovrai pensare al passato, ma al presente. Allora non
starai
scappando dal passato, ma starai affrontando il futuro.
Ora
immagino i tuoi occhi dello stesso colore del cielo, grandi e infiniti
come
l’universo. So che ti sarà difficile, ma se puoi,
non chiudere quegli
occhietti, non socchiudere la bocca, non arricciare le sopracciglia.
Non
bagnarti il viso di lacrime. Non farlo fare nemmeno alla mamma. Siete
la mia
felicità. Io per voi sarò sempre felice e dovete
esserlo anche voi.
P.S.
Piccola mia avevi ragione, non farò più promesse
che non potrò mantenere d’ora
in poi.
Tanti
infiniti baci.
IL
VECCHIO AMICO KAMHAL