Für Elise
Se volete leggete il capitolo ascoltando questa…
se leggete lentamente le variazioni arrivano proprio al momento giusto ;)
«…tre!».
Aida chiuse gli occhi e restò immobile accovacciata a terra.
In quell’istante i due ispettori uscirono allo scoperto, le pistole puntate davanti a loro: «Hissel, fermo, polizia!».
Al centro della stanza era posizionato un grande pianoforte a coda bianco e sul leggio era appoggiato uno spartito, “Für Elise”, di Beethoven. Poco distante, l’uomo teneva un’arma puntata contro Elisabeth, in piedi a qualche metro da lui.
Gli occhi della piccola si illuminarono non appena scorsero i poliziotti: «Papà!» esclamò.
«Cucciolo… stai tranquilla, adesso ci sono io!» le rispose Semir senza staccare gli occhi dalla mano di Hissel. Quest’ultimo rimase spiazzato nel vederli: «Voi… voi qui?» balbettò.
Ben aggrottò la fronte nell’osservare l’insicurezza e la fragilità che ora emanava quel criminale che cercavano da giorni. «Abbassi la pistola!» gli intimò.
Gli occhi di Gerard divennero lucidi… cosa stava accadendo? Le mani gli tremavano e faceva scorrere veloce lo sguardo dalla bambina davanti a lui ai due ispettori. «Io… mi dispiace ma io… io devo… mi dispiace… » mormorava confuso.
Aida dal suo nascondiglio assisteva alla scena: aveva riaperto gli occhi e constatato che non era affatto tutto finito. Vide Hissel puntare una pistola contro la sua sorellina e si sentì in dovere di fare qualcosa… non poteva lasciarla sola! Vide il padre e lo “zio Ben” provare a convincere il criminale a posare l’arma, senza successo…
«Mi dispiace!» sussurrò ancora una volta il ragazzo prima di premere il grilletto.
E fu allora che Aida si mosse.
Uscì da dietro al muro e corse. Corse, corse più che potè verso la sorella, parandosi davanti a lei.
Nello stesso istante Ben sparò un colpo, ferendo il criminale ad una spalla.
Aida si fermò, sentì suo papà gridare il suo nome…
… poi un altro colpo terribile rimbombare nell’aria e subito dopo un dolore lancinante al petto. Pensò di non aver mai sentito un dolore così forte in vita sua.
E poi cadde, sentì ancora qualcosa attorno a sé e gli occhi le si riempirono di lacrime.
Poi li chiuse…
… e fu buio.
Corto, cortissimo, lo so, come lo saranno le mie n.d.a. perché scommetto che mi starete odiando profondamente per questo.
Ancora due capitoli e concludo, giuro…
A presto
Sophie :D