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Autore: RedScar    10/03/2013    1 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
E' una storia a sei mani, è nata tutto da un mio sogno e poi insieme a due mie amiche directioner abbiamo deciso di creare una ff su questo sogno.
Le protagonoste sono Scarlett, Amy e Samantha. Scarlett è la sorella di Niall che si trasferisce insieme e a lui e alla sua migliore amica, Amy, a Londra per l'audizione del fratello. Samantha è la sorella di Louis. Principalmente questo è quello che bisogna sapere, il resto è nella storia.
Leggete se vi incuriosisce, sono accettate critiche e non.
Buona lettura,
Rossella, Paola ed Angela.
Genere: Commedia, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                 And the winners are the One Direction!

 
Scarlett.                                                                                                                                                                           
Dopo una settimana di scuola, dove non avevano fatto altro che interrogarmi e mettere continui compiti in classe in vista delle pagelle del primo quadrimestre, avevo deciso di passare quella serata con Liam, visto che ci eravamo praticamente ignorati dopo San Valentino visto i miei impegni scolastici e il suo nervosismo per i Brit.                                     
‘Liam, posso entrare?’ Domandai bussando alla porta della sua stanza. Dopo non aver ottenuto risposta entrai e sentii l’acqua scorrere, probabilmente si stava facendo una doccia prima di uscire. Avevo deciso di aspettarlo sul letto, così mi stesi e mi misi ad aspettare.Non mi resi conto di essermi addormentata fino a quando non sentii qualche goccia d’acqua cadermi sulla fronte e delle labbra morbide baciarmi la guancia. ‘Mmm.’ Mugugnai mordendomi il labbro inferiore. Aprii gli occhi trovando degli occhi color caramello scrutarmi. ‘Ehi.’ Sussurrai sorridendogli.                                          
‘Ehi.’ Mi rispose lui facendo incrociare i nostri sguardi.                                                                                               
‘Potrei abituarmi ad essere svegliata così, sai?’ Domandai continuando a guardarlo negli occhi.            
‘Lo so, non è male svegliarsi così.’ Sussurrò accarezzando le mie labbra con il pollice. A quel contatto mi morsi di nuovo il labbro facendolo sorridere.                                                                        
‘Usciamo stasera?’ Mi chiese ottenendo come risposta un mio cenno di consenso del capo.
‘Dove vuoi andare?’ Domandò ancora.                                             
‘Non lo so, basta che usciamo.’ Risposi sorridendogli.Si allontanò dal mio corpo prima di dire:
‘Okay, mi sembra una buona idea, non ce la faccio più a stare chiuso in casa. Vai a vestirti, su, io intanto asciugo i capelli.’ Io annuii e mi alzai andando nella mia stanza e indossando un maglione bordeux e un paio di jeans chiari. Dopo qualche minuto ero pronta e dopo aver preso una borsa ed una giacca andai verso la porta di casa salutando tutti. Quando uscii di casa trovai Liam pronto ad offrirmi una mano e a camminare.

 
Amy.                                                                                                                                                                       
Ero sul letto cercando di capire cosa fare per quella sera quando sentii il cellulare vibrare, dopo averlo sbloccato lessi il messaggio che era arrivato e diceva: ‘’Vestiti comoda che ti porto in un posto che amo. xx Zayn.’’ Avevo trovato cosa fare anche per quella sera, mi misi dei jeans stretti, una felpa e le mie solite converse rosse. Uscii di casa trovando Zayn in macchina, salii e dopo notai il cestino da picnic sui sedili posteriori insieme ad una coperta.                                             
'Ti prego dimmi che non andiamo in un parco per un picnic, odio l’erba che mi sporca i jeans.’ Esclamai in un leggero sospiro. ‘Lo so, niente parco, tranquilla.’ Disse partendo. Dopo un paio di ore non eravamo ancora arrivati e domandai scocciata: ‘Si può sapere dove cazzo mi stai portando?’                                                                           
‘No, è una sorpresa.’ Rispose sorridendo ed ottenendo un sospiro annoiato da parte mia.                                                  
'Siamo arrivati.’ Disse parcheggiando in uno spiazzo e scendendo dall’auto. Scesi anche io e una folata di vento gelido mi colpì in pieno. ‘Madre de Dios. No, no, no. Dimmi che non siamo in spiaggia con il rischio di congelare. Ti prego.’ Dissi guardandolo male.                                                                                     
‘Eh che cazzo, riesci a rovinare anche i miei momenti in cui sono romantico.’ Sbuffò facendomi sorridere dolcemente. Arresa mi tolsi le scarpe ed iniziai a camminare sulla spiaggia accanto a lui che teneva il cestino da picnic e la coperta in una mano.

 
Sam.     
Da quando mio fratello mi aveva beccato in camera di Harry dopo aver, beh, dopo aver fatto sesso, continuava a controllarci in ogni cosa che facevamo. Ad esempio noi una volta dovevamo andare ad una cena insieme e lui venne con noi, non riuscivamo a stare nemmeno più un minuto soli. Un altro po’ e mi spiava anche mentre facevo la doccia e tutto ciò mi stava stancando.                               
‘Saaaam, usciamo stasera?’ Domandò Harry entrando in camera mia mentre stavo mettendo un po’ d’ordine. Nemmeno il tempo di rispondergli che Louis entrò in camera mia.                                              
‘Ragazzi volete venire con me e Eleanor in centro? Poi mangiamo anche qualcosa insieme, dai!’ Esclamò con la solita allegria nella voce.  Harry mi guardò sospirando ed annuì.                                            
‘Va bene Lou, dieci minuti e siamo pronti.’ Risposi io sorridendo mentre lui se ne andò saltellando.     
‘Non ce la faccio più Sam, sta sempre con noi, quasi non ti posso più baciare.’ Sospirò Harry sedendosi sul letto.         
‘Lo so Harry, per questo domani Scarlett e Amy gli faranno una bella paternale.’ Dissi sorridendo e sedendomi accanto a lui.  ‘E comunque al posto di lamentarti potresti farlo.’ Continuai.                                  
‘Fare cosa?’ Domandò lui guardandomi confusa.                                                                                                         
‘Baciarmi, idiota.’ Risposi sorridendogli ed avvicinandomi a lui che fece scontrare le nostre labbra seguite subito dalle nostre lingue. Dopo poco uscimmo di casa con Eleanor e mio fratello, almeno questa volta c’era anche lei.                                                                                                   
 
Liam.                                                                                                                                                                          
Era il giorno dei Brit ed io ero agitatissimo, lo ero dalla sera prima ma non lo davo a vedere. Ormai ci stavamo dirigendo dove sarebbe avvenuta la premiazione ed io continuavo a muovere la gamba.
‘Smettila Liam, mi stai mettendo agitazione addosso.’ Disse Niall guardando la mia gamba che si muoveva freneticamente. Gli altri annuirono ed allora io cercai di far smettere il tremolio, senza risultati. Mi voltai verso Scarlett chiedendole aiuto con lo sguardo e lei mi sorrise solare, aveva un sorriso capace di toglierti il respiro ogni volta che incrociavi quegli occhi così celesti e trasparenti.   
‘Liam, calmati, stai mettendo agitazione anche a me.’ Mi sussurrò la ragazza bionda accanto a me.
‘Ci sto provando, davvero, ma non ci riesco.’ Le sussurrai in risposta. Lei senza pensarci mi prese la mano e iniziò a disegnare cerchi invisibili con il pollice nel tentativo di calmarmi, tentativo che le riuscì in pieno, mi stavo davvero calmando.
 

Niall.                                                                                                                                                          
Ero davvero agitato e in più vedere tutte quelle coppiette intorno a me non aiutava, tutti avevano la loro ragazza o la ragazza con cui stavano uscendo a sostenerli e io, insieme a Zayn che però stranamente parlava con Amy senza scannarsi, ero solo. Perché poi? Perché Beth, la ragazza con cui stavo uscendo, aveva un impegno con la sua famiglia che non vedeva da un mese e non poteva proprio rimandare. Ma mi aveva promesso che avrebbe seguito la premiazione in tv e mi avrebbe chiamato appena finita la cena per congratularsi, era sicura che noi avremmo vinto, mi aveva detto: ‘Niall, non sono una directioner, ma ti assicuro che vincerete.’ Ci potevo solo sperare.                    
 

Louis.                                                                                                                                                                  
Era arrivato il momento della nostra categoria ed io mi stavo quasi letteralmente mangiando le mani dal nervosismo, il tizio che doveva dare il premio iniziò a parlare.                                                      
‘E i vincitori sono….  Gli One Direction!!’ Esclamò. Ci misi qualche secondo a realizzare tutto. Mi alzai di scatto insieme agli altri ragazzi e ci abbracciamo, uno di quegli abbracci che riuscivano a calmarci e ad evitare di saltellare come facevano sempre le ragazze quando erano riuscite ad avere qualcosa che volevano da tanto. Ritirammo il premio e dopo aver festeggiato tornammo a casa, dopo di che io uscii di nuovo con Eleanor per stare un po’ solo con lei e continuare a festeggiare, sentivo di avere un sacco di energia da bruciare.
 

Liam.                                                                                                                                                                      
Avevamo vinto, avevamo vinto, non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto, sorridevo come un ebete e guardavo Scarlett che mi guardava come per dirmi ‘Alza il culo e vai a ritirare il premio che vi meritate, su’  Ci alzammo tutti e lo ritirammo.                                                                                         
Eravamo alla festa dopo la premiazione da un po’ ed ad un certo punto Scarlett era venuta da me e senza dire nulla mi aveva preso per mano e portato fuori.                                                                                           
‘Complimenti, eh.’ Disse lei sorridendomi, aveva le guance leggermente rosse per colpa del caldo della sala dove si teneva la festa ed alcune ciocche di capelli le coprivano la fronte.                                            
‘Grazie.’ Risposi avvicinandomi ad abbracciandola, ci guardammo per un po’ e da quello che notai aveva bevuto qualcosa, visto gli occhi lucidi, ma riusciva ancora a non era ancora ubriaca, visto che riusciva a dire frasi di senso compiuto.                
‘Non hai caldo con la camicia addosso?’ Mi domandò sventolandomi con la mano. Sorrisi a quel gesto e feci no con la testa  continuando a fissarle le labbra, erano particolarmente rosse questa sera ed ero sicuro che non si fosse messa il rossetto, lo odiava.                                                                                           
‘Scar, posso fare una cosa?’ Le chiesi facendo scorrere il mio sguardo sui suoi occhi per poi guardarle di nuovo le labbra, pensando avesse capito. Lei annuì ed io eliminai qualsiasi distanza tra le nostre labbra. Fu un bacio diverso dall’ultimo che ci eravamo dati, non fu prepotente, fu dolce. Dopo qualche minuto ci separammo solo per prendere aria. Lei mi sorrise e mi prese la mano.                                   
‘Scarlett Horan, vuoi essere la mia ragazza, ufficialmente?’ Le domandai stringendo la sua mano.                     
‘Liam James Payne, ne sarei onorata.’ Mi rispose sorridendomi e dicendo il mio nome per intero come avevo fatto io.
 

Zayn.                                                                                                                              
Dovevo resistere, non potevo rischiare di far saltare tutto all’aria con Amy, non potevo prenderla e baciarla, non potevo. Aveva detto che preferiva che tutto quello che facevamo rimanesse tra lei e me, sarebbe stato il nostro piccolo segreto. Quando ce ne andammo dalla festa lei venne in macchina con me.                                                                                        
‘Non voglio tornare a casa, dove potremmo andare?’ Mi domandò accoccolandosi sul mio petto.                        
‘Non te lo dovrei dire, perché noi ragazzi volevamo dirvelo insieme, ma abbiamo comprato quattro diverse case, così ognuno può vivere per conto suo.’ Iniziai a risponderle. ‘Ma sono tutte vicine visto che non penso riusciremo più a vivere insieme.’ Conclusi.  'Quindi?’ Mi chiese ancora.                                                                                                                                          
‘Quindi ora passiamo di casa, prendiamo dei vestiti per domani mattina, e poi andiamo nella mia nuova casa, così possiamo stare soli, ok?’ Le domandai ricevendo come risposta un cenno della testa.  Passammo da casa e prendemmo le cose per il giorno dopo, poi andammo nella casa da poco acquistata che si trovava in una specie di residence con le nostre quattro case separate da quelle degli altri, ma vicine tra loro. Entrammo e senza dire niente iniziammo a scambiarci piccoli baci che poi iniziammo ad approfondire iniziando a salire le scale. Lentamente mi sbottonò la giacca e la camicia, lasciandole cadere a terra, mentre io le abbassavo la cerniera del vestito. La poggiai sul letto e iniziammo ad accarezzarci e a scambiarci diversi baci per tutta la notte. Quando ‘finimmo’ le chiesi: ‘Amy, ma che cosa siamo ora? Perché io sto iniziando a prov…’ Dissi prima di essere interrotto da lei.                                                                                                                                                        
‘Non è vero, tu non stai iniziando a provare niente, è tutto un gioco.’ Concluse lei. Sentii qualcosa al livello del petto quasi rompersi e un nodo alla gola che mi stringeva quasi le vie respiratorie. Mi alzai rinfilandomi i boxer e andai in bagno per sciacquarmi la faccia, bene, per lei non era vero? L’avrebbe pagata, nessuno può far soffrire Zayn Jawaad Malik.
 

Harry.                                                                                                                                                                      
Forse avevo alzato un po’ il gomito a quella festa, visto che ora tutte le persone intorno a me giravano o si raddoppiavano. ‘Saaaam?’ Domandai non accorgendomi che era accanto a me.                                     
‘Dimmi Harry.’ Rispose lei in un sorriso.                                                                                                                                 
‘Sei bellissima, sai?’ Le chiesi sorridendo e facendole arrossare leggermente le guance.                                                     ‘Grazie.’ Disse lei lasciandomi un dolce bacio sulle labbra, non accorgendosi dei paparazzi che fotografarono quel gesto che per noi era diventata routine.  Dopo qualche minuto le domandai se potevamo tornare a casa visto che non mi sentivo tanto bene a causa dell’alcool. Lei mi sorrise e mi aiutò a tornare a casa. Mentre eravamo sul letto sentii lo stomaco che iniziava a farmi male, così corsi in bagno, fino a rimettere anche l’anima. Lei intanto era sempre lì con me e mi accarezzava i capelli come per rassicurarmi, era proprio la ragazza per me. Passammo la notte così, lei mi accarezzava i capelli ogni qual volta mi lamentassi e mi sussurrava che andava tutto bene, che sarebbe rimasta con me. Mi sentivo quasi come se lei fosse la madre che tranquillizza il figlio che sta male, mi sentivo così bene grazie alle sue carezze e frasi. Forse era davvero la ragazza giusta per me.                                                                                                                                                                                         
  
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