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Autore: Lorenzo5861    10/03/2013    1 recensioni
Entrambi non vogliono più avere quella vita. Entrambi non vogliono più essere se stessi.
Rifiutano ciò che hanno e pretendono altro. Li accontenterò.
Cit. "Il Creatore"
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi Tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusatemi davvero tanto per l’assenza ma ero pieno di impegni e non sono riuscito a trovare il tempo per scrivere questa storia. Spero comunque che vi piaccia. Buona lettura. Come al solito vi lascio i miei contatti di twitter se avete domande o richieste https://twitter.com/Lorenzo5861 
 
MIKE 
 
Il tepore del bar riesce a scaldare leggermente i miei arti congelati dalla pioggia. 
 
Nel bar ci sono in tutto quattro persone: la barista, un tizio che sta bevendo 
una birra accanto al banco, un signore ben vestito che sta leggendo un giornale e un 
uomo di colore davanti a me che sta guardando il cellulare. 
 
Ovviamente adesso l’attenzione è rivolta solo a me. Tutti e quattro mi fissano incuriositi 
e alquanto perplessi. Hanno anche ragione, sono appena entrato in pigiama con una burrasca fuori in piena notte. 
 
- D…desidera qualcosa?- Dice la cameriera con molto riguardo e paura. 
 
“Desidera qualcosa” beh un po’ d cose le desidererei, come per esempio capire come sono finito qui,
oppure perché una pazza mi ha rapito. Vorrei chiamare anche la polizia, vorrei che mio padre non fosse
morto, vorrei che quella ragazza fosse davvero Hayley Williams, vorrei tante cose.
Ma non so se si possono realizzare. 
 
Forse chiamare la polizia potrebbe essere un primo inizio se non voglio che chi mi ha rapito spunti con un machete e mi tagli a fettine. 
 
- Ho bisogno di aiuto.- Questo è tutto ciò che riesco a dire. 
Aiuto. Ecco che mi serve. 
 
Nel bar c’è un silenzio tombale nessuno dice niente, finchè l’uomo con aria più sciatta che sta bevendo una birra
mi guarda e mi dice:
 
- Ti sei perso bimbo?- fa un ghigno e poi torna alla sua birra.
 
- No, qualcuno mi ha rapito, mi ha cambiato i vestiti e mi ha chiuso in casa sua.- 
 
Tutti ridono divertiti per la spassosa storia.  Solo l’uomo di colore si insospettisce. 
 
- E’ davvero così la storia?- Mi dice staccando finalmente gli occhi dal cellulare. 
 
- Sì giuro su Dio.- 
 
Dopo poco noto il suo fantastico taglio di capelli, è un rasta, e per i rasta l’unica 
religione e il rispetto tra fratelli e l’uguaglianza fra loro. 
 
- Bro dio non esiste siamo soli in questa terra e dobbiamo cavarcela solo con le nostre gambe.- 
 
Io lo guardo impietrito. Ho appena detto che sono stato rapito e nessuno dice 
niente di importante! Ovviamente nessuno mi prende seriamente. 
 
- Fate come vi pare, però ho bisogno che chiamate la pol…- 
 
In quello momento, proprio in quel momento, entra la mia presunta rapitrice. 
 
Hayley Williams. 
 
- Jeremy ma che ci fai qui? Dannazione perché sei fuggito così!!!- 
 
Aiuto. Mio Dio. E’ qui. E’ lei, è veramente lei. 
 
Inizio a non capirci niente, sono io fuori dal mondo od è il mondo che sta impazzendo? 
 
Ricapitoliamo. 
 
Allora, Hayley Williams è davanti a me e sottolineo HAYLEY WILLIAMS è DAVANTI 
A ME. E continua a chiamarmi Jeremy, il tizio rasta mi sta facendo discorsi sull’umanità e cazzi e mazzi. L’uomo al banco credo stia per ubriacarsi e l’altro signore elegante è uscito dal locale. 
Ora la domanda è: Perché sono qui? E perché Hayley Williams continua a chiamarmi Jeremy? 
 
- Jeremy!!!- Hayley emette un grido e mi scuote la spalla. 
 
- Io non sono Jeremy e tu non sei Hayley Williams!- 
 
- Cosa ti sei fumato? Spiegamelo perché dici cose assurde!-
 
- Anche se gli somigli molto sono sicuro che non può essere vero che sei 
Hayley Williams!-
 
- Basta ti riporto a casa. Probabilmente sei ubriaco.- 
 
La rapitrice emette un fischio e chiama il suo complice travestito da Taylor. 
 
Devo ammettere però che sono bravi in fatto di costumi. 
 
In pochi minuti sono già in strada trascinato da tutti e due mentre grido aiuto. 
 
- Stasera dormi da me Jeremy non voglio che tua moglie ti veda così.-  dice Taylor preoccupato
 
- Aiutoo!!! Aiutooo!!! Questi pazzi pensano che io sia Jeremy Davis!- 
 
Alla fine riescono a trascinarmi a casa di Taylor (o chiunque sia) e mi buttano nel divano. 
Tento varie volte di scappare finchè non mi rendo conto che forse l’unica soluzione è assecondarli. 
 
Stanotte dormirò nella stessa casa di un ladro che pensa di essere Taylor York. 
 
Appena penso a questa cosa mi rendo conto che devo scappare, mi alzo dal divano 
e in un attimo sono già pronto alla fuga. Sto per uscire fuori quando Taylor mi si mette davanti. 
 
- Ora basta questa storia è andata troppo oltre!- 
 
- Lasciatemi libero vi prego, vi darò dei soldi. Non sono Jeremy Davis!- 
 
- Ah non lo sei? Vieni con me.- 
 
Hayley è già andata a casa sua, e ora siamo rimasti io e lui, potrei mandarlo k.o. all’istante però mi incuriosisce la sua ostinata
convinzione che io sia Jeremy, voglio solo vedere come mi dimostrerà che io sia il componente della grande band dei Paramore.
E poi, non sembra violento. 
 
Mi porta al piano di sopra e mi fa entrare nella sua stanza, una stanza circondata di poster, chitarre e quant’altro.
Perlomeno ha gusto. 
 
Poi decide di mettermi davanti allo specchio. 
 
E a quel punto davanti a me vedo l’immagine riflessa di un uomo alto, con la barba e i capelli biondi, il basista della band dei
Paramore, sono io. 
 
Cosa è successo. Io sono Mike, non sono Jeremy, forse Mike non è mai esistito, forse neanche Jeremy, forse sono morto
o non sono neanche nato. Questo potrebbe essere un sogno, e se fosse la realtà? Se io fossi davvero lui? 
 
Inizio a vedere tutto sempre più nero. Taylor avverte la mai confusione e mi sorregge. 
Ma non basta. L’unico pensiero che mi rimane è riferito a mia madre. 
Quella povera donna chissà cosa starà passando cosa gli starà succedendo. 
 
E poi penso ad Hayley a quella meravigliosa ragazza di cui improvvisamente sono diventato il migliore amico. 
 
Tutto diventa sfocato, confuso, come è questa situazione d’altronde. 
 
Alla fine però tutto diventa nero. E cado in un profondo sonno. 
 
L’ultima cosa che vedo è Taylor York che mi guarda spaventato e mi dice di svegliarmi. 
 
E poi buio. 
  
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