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Autore: MidnightChaos    10/03/2013    4 recensioni
Per salvare la vita del fratello Niall, Cassie si troverà di fronte ad una scelta che le cambierà la vita. Si troverà a stringere un patto col Diavolo. Ma quali sono le condizioni di questo patto? E chi è il Diavolo? Cassie riuscirà a rispettare le condizioni del patto? E il diavolo, ci riuscirà?
Dal capitolo 2:
-Chi sei? – chiesi spaventata, facendo saettare lo sguardo da un punto all’altro del parco.
-Non è importante chi sono. L’importante è che io posso aiutarti – rispose pacato.
-Come?
-Un patto – rispose succinto.
-Un patto? Che genere di patto?
- Io salverò tuo fratello ad una condizione.
[……]
-Complimenti ragazzina, hai stretto un patto col Diavolo
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Io posso aiutarti – disse una voce calda e profonda accanto a me.

Sobbalzai per lo spavento e smisi improvvisamente di singhiozzare. Sollevai la testa cercando di capire chi avesse parlato, ma non vedevo nessuno. Ero da sola, seduta per terra, accanto ad un albero in un parco deserto e regnava un silenzio assoluto, quasi surreale, come se mi trovassi in una parte di mondo parallela, in una stanza insonorizzata.
Iniziai a credere di essermela solo immaginata, quando parlò di nuovo.
- Io posso aiutarti – ripetè , con tono suadente.
Mi asciugai le guance e gli occhi con la manica della felpa e mi guardai nuovamente intorno in cerca dell’origine della voce ma non la trovai, era come se provenisse da tutte le parti e da nessuna. Come un rimbombo, un eco, non era possibile capire da dove avesse origine.
-Chi sei? – chiesi spaventata, facendo saettare lo sguardo da un punto all’altro del parco.
Non vedevo bene, il mio sguardo continuava ad essere appannato e sfuocato a causa delle lacrime che continuavano a scendere, lente e silenziose.
-Non è importante chi sono. L’importante è che io posso aiutarti – rispose pacato.
Stavo seriamente iniziando a chiedermi se non si trattasse soltanto di una voce nella mia testa, un’allucinazione uditiva dovuta alla sofferenza che provavo per la perdita di mio fratello. Probabilmente il mio cervello aveva deciso di abbandonarmi a me stessa.
-Come?
Decisi di dare corda al mio cervello, alla voce o a Dio in persona, o a chiunque mi stesse parlando. Se avevo la possibilità di fare qualcosa per mio fratello l’avrei fatta sicuramente, avrei dato la mia vita per la sua, avrei fatto qualunque cosa.
-Un patto – rispose succinto.
-Un patto? Che genere di patto? – continuai a chiedere interessata. Mi sembrava di trovarmi in un film horror ma la curiosità vinceva di gran lunga sul terrore che minacciava di impossessarsi di me.
- Io salverò tuo fratello ad una condizione – iniziò a spiegare.
Mi rendevo perfettamente conto che questa situazione stava sfociando nel ridicolo ma c’era qualcosa in quella voce che mi attirava, che mi spingeva a credere nelle sue parole. Tanto cosa avrei avuto da perdere? Assolutamente niente, tanto valeva tentare.
-Qual è la condizione? La mia anima? – chiesi ironicamente nonostante la tragicità della situazione
Mi venivano in mente una miriade di film in cui il protagonista faceva un patto col diavolo, ridicoli.
-No. In cambio tu non potrai innamorarti di nessuno.
Rimasi allibita. Le labbra dischiuse e gli occhi ben aperti per lo stupore. Non capivo che motivazione si nascondesse dietro questa richiesta. Che condizione era? Che gliene fregava a lui se mi innamoravo di qualcuno o meno? Chi era lui? Mi vorticavano nel cervello una marea di domande. Tutta qui la sua richiesta? Ero molto più che propensa ad accettare se la condizione era solo quella. Avrei dato la mia vita, figuriamoci se non avessi accettato quella ridicola condizione.
 -Accetto – dissi sicura senza lasciarmi il tempo per ripensamenti, che comunque sicuramente non avrei avuto.
Sentii la voce ridacchiare.
All’improvviso, davanti a me si materializzò un’ombra nera, con i contorni non definiti, che mi spaventò a morte, facendomi fare un balzo all’indietro. Ero terrorizzata, potevo quasi sentire il sangue gelarsi nelle vene.
-Non avere paura – mi rassicurò la voce.
Non appena sentii le sue parole mi sentii subito più tranquilla, non ne sapevo il motivo.
L’ombra si avvicinò a me e vidi delinearsi un braccio. Sembrava che mi allungasse una mano per stringerla. Senza che ci fosse bisogno che mi dicesse qualcosa, allungai anche la mia e gliela strinsi e all’improvviso iniziò a ridere convulsamente, era una risata con un chè di diabolico, infernale.
-Complimenti ragazzina, hai stretto un patto col Diavolo. -esultò la voce, vittoriosa
Rimasi senza parole nel sentire quella verità, avevo davvero stretto un patto con il Diavolo?
Un dolore lancinante al bacino mi fece piegare in due, sembrava che mi stessero trafiggendo con una spada. Mi sollevai la maglia nel punto in cui sentivo un milione di aghi pungermi e con orrore scorsi dei profondi segni rossi dai quali colavano goccioline di sangue. Quando non riuscii più a reggermi sulle gambe e sentii le forze abbandonare velocemente il mio corpo, caddi piegata sulle ginocchia.
I miei occhi si fecero più pesanti e le palpebre si abbassarono lentamente, fino a chiudersi.
Poi più nulla, il buio assoluto.
 
 
 
 
 
-Cassy! Svegliati che è tardi! – sentii qualcuno urlare.
Quell’urlo sembrò trapassarmi il cervello da una parte all’altra, avevo la testa che mi scoppiava.
Mossi una mano e mi trovai ad accarezzare qualcosa di morbido e caldo, delle coperte.Mi trovavo nel mio letto.
-Cassy alzati porca miseria! – tuonò la voce di mio fratello molto più vicina di prima.
Mio fratello?  Il patto. Il Diavolo.
Aprii gli occhi di scatto, sorpresa di ritrovarmelo davanti per davvero, vivo e vegeto, con quei suoi occhi azzurri che mi guardavano scocciati.
 In un nano secondo mi tornò alla mente tutto quello che era successo soltanto la sera prima. Non avevo idea di come fossi tornata a casa ma l’importante era che mi fratello fosse vivo. Buttai per aria le coperte e mi lanciai in braccio a Niall che per la sorpresa barcollò sotto il mio peso e cadde per terra trascinandomi con lui.
-Oh Niall! – urlai stringendolo forte tra le mie braccia.
-Cassy? Che ti prende?! – mi chiese il biondino cercando in tutte le maniere di allontanarmi da lui ma invano visto che mi ero arpionata alle sue spalle come un koala.
-Sei qui! Sei vivo! – esclamai iniziando a lasciare un miriade di baci sulla sua guancia.
-Ma sei scema? Dove dovrei essere? – sbraitò spazientito.
Forse lui non si ricordava niente del giorno precedente, evidentemente il Diavolo aveva usato qualche strano trucchetto…oppure me l’ero solo sognato.
-Lascia perdere Niall, ti voglio bene! – gli scompigliai i capelli e lo lasciai andare.
Aspettai che uscisse dalla mia camera per iniziare a prepararmi per la scuola.
Forse era davvero stato tutto solo un sogno, forse mio fratello non era mai morto e io non avevo stretto nessun patto col Diavolo. Si doveva essere per forza così, che scema. Non esisteva il Diavolo e se anche fosse esistito non sarebbe di sicuro venuto a fare un patto con me. Che scemenza, era come credere all’esistenza di Babbo Natale. Eppure quel sogno sembrava così reale…potevo ancora sentire la sua voce che mi rimbombava nella testa e mi ricordavo chiaramente del dolore che avevo provato sul fianco.
Alzai la maglia fin sopra l’ombelico per togliermi ogni dubbio e mi scappò un urlo di sorpresa quando scorsi delle incisioni sulla mia pelle.
 
 




4 anni dopo.
-Cassy! Muovi quel grosso culo o a scuola ci vai a piedi!
Mi svegliai di soprassalto per le urla di mio fratello Niall.
Possibile essere sempre così svegli e pimpanti la mattina? Io appena alzata sembravo uno zombie, un fantasma,  l’ombra di me stessa e lui era un fiorellino appena sbocciato. Era anche vero che andavo a letto molto più tardi ma che potevo farci se soffrivo d’insonnia da ormai 4 anni? Se avevo fortuna mi addormentavo intorno alle 3 di mattina, se avevo fortuna….considerando che mi dovevo alzare alle 7…dormivo solo 4 ore…per questo  ormai avevo preso l’abitudine a fare dei riposini pomeridiani. La notte non riuscivo a dormire, appena chiudevo gli occhi mi venivano alla mente immagini terrificante, ombre, strane creature oscure.
Rotolai giù dal letto portandomi dietro le coperte e mi trascinai fino al bagno per lavarmi faccia e denti e per rendermi presentabile con qualche piccolo accorgimento. Mi passai una mano tra i capelli ma mi rimase impigliata in un nodo. Mi pettinai  senza preoccuparmi minimamente di farmi lo scalpo e tornai di corsa in camera per vestirmi :jeans aderenti, stivali neri e cardigan grigio.
-Arrivo eccomi! – esordii entrando in cucina e bloccando le continue lamentele di Niall sul mio ritardo.
-Era l’ora! – mi rimproverò.
-Ma se siamo perfettamente in orario! – ribattei rubandogli il toast che teneva in mano e addentandolo.
-Quante volte devo ripetertelo che mi trovo fuori dalla scuola con i ragazzi!
Sbuffai. Anche troppe volte me l’aveva detto . Tutte le mattine era la stessa storia : Niall che mi urlava di muovermi e io che gli urlavo di darsi una calmata, prendevamo la sua moto e andavamo a scuola.
Mi lanciò il casco che per un pelo riuscii ad afferrare  e me lo infilai.
-Andiamo va’!
 
 
 Arrivammo a scuola in pochissimo tempo, era una pacchia andare a scuola in moto, non era più necessario rincorrere Niall per tutto il tragitto. Scesi dalla moto, mi tolsi il casco e mi ravvivai i capelli con una mano.
Mi guardai intorno e scorsi una figura slanciata che mi salutava. La riconobbi dai calzoni rossi rovesciati all’altezza delle caviglie, era Louis, il mio migliore amico e  amico anche di mio fratello.
-Boo! – urlai un secondo prima di lanciarmi tra le sue braccia.
Lui mi prese al volo senza il minimo sforzo e mi lasciò un dolce bacio sulla fronte.
-Ti lascio nelle grinfie di mio fratello, ci vediamo dopo Boo!
Lo liberai dalla mia presa e mi incamminai verso la scuola.
-A dopo Cassy! – mi salutò con una linguaccia.
Mi diressi al mio armadietto strascicando i piedi per terra e sbadigliando come un bradipo narcolettico. Camminavo senza guardare veramente dove andavo, come sempre, finchè non andai a sbattere contro qualcun altro.
-Scusa – ci scusammo nello stesso momento.
Quando mi voltai per vedere contro chi ero andata a sbattere potei solo vedere un ragazzo di spalle, piuttosto alto, con i capelli corvini.
Ripresi a camminare per la mia strada fino ad arrivare al mio armadietto sul quale trovai Lea, apparentemente addormentata. Dormiva in piedi, come le giraffe. Mi avvicinai a lei senza farmi sentire e le diedi una botta per farla spostare dal mio armadietto. Lei, presa alla sprovvista, sobbalzò e scattò ritta come una molla e disciplinata come un soldato.
-Ho perso 10 anni di vita cazzo! – mi riproverò con tutta la finezza di cui era capace.
-Dovevi pensarci prima di addormentarti sul mio armadietto – ribattei prontamente.
Sbuffò alzando gli occhi al cielo e io feci lo stesso imitandola.
Presi i libri che servivano per la prima ora e ci avviamo verso l’aula.
-Sentita la novità? – mi chiese improvvisamente tutta eccitata dopo un lungo monologo su quello che aveva fatto durante il week end con l’ultimo ragazzo di turno.
-Che novità? – le chiesi molto svogliatamente.
-C’è un nuovo arrivato a scuola e tutte dicono che sia un gran figo! – rivelò tutta esaltata nemmeno avesse vinto la lotteria.
-Nooo, davvero? Interessante! – esclamai evidentemente ironica.
Non me ne importava niente degli ultimi scoop scolastici, tantomeno di un ragazzo bellissimo di cui tanto non avrei potuto innamorarmi.
-Eddai Cassy! Fingiti emozionata, almeno per me!
-Ma non ti piaceva Liam? – la presi in giro.
Erano passati quattro anni dall’ultima volta che ci aveva provato con Liam ed io ero sicura che quel ragazzo timido le piacesse ancora. Nonostante ciò continuava a passare da un ragazzo all’altro, forse per dimenticarlo e non pensarci.
Fece una smorfia e rimase in silenzio.
Entrammo in classe e ci sedemmo nei banchi liberi in fondo all’aula, lanciando le borse per terra.  Mi accasciai sulla sedia, stesi le braccia sul banco e ci appoggiai la testa sopra. L’unica cosa che volevo fare era dormire, cosa che desideravo ardentemente tutte le mattine.
-Buongiorno – esordì  quella racchia della professoressa Adams quando varcò la soglia. Tutte le volte mi sorprendevo che il suo culo riuscisse a passare attraverso la porta.
Quelle parole, di solito seguite dal silenzio assoluto o da qualche “buongiorno” mormorato, stavolta fu seguito da gridolini e risatine di tutte le ragazze presenti in classe compresa la mia amica che mi strattonava per un braccio trattenendo il respiro.
Alzai pigramente la testa per  capire la motivazione di tutta quella esaltazione e i miei occhi si posarono su un ragazzo con i capelli scuri come gli occhi e un leggero strato di barba. Indossava solo una maglietta a maniche corte grigia che gli fasciava il torace muscoloso e dei jeans scuri. I suoi occhi scorsero tutti i volti degli alunni presenti nella classe fino a soffermarsi sul mio.
-Buongiorno – salutò il ragazzo
Fece una breve presentazione di cui non avevo ascoltato una parola, troppo rapita dalla sua voce e dai suoi occhi ancora piantati nei miei.
La sua voce era bassa e profonda, estremamente sensuale e.... mi sembrava di averla già sentita.

 
 








GIRONE INFERNALE!
Holaaaa! Eccoci qui col secondo capitolo sperando di schiarirvi le idee  :D
Che ne pensate?
Ormai si è capito chi è il Diavolo, il caro Zayn!
Io avevo votato per lui, mia sorella per Harry ma a me Zayn ispirava di più xD
Harry avrà un altro ruolo °L°
Voi chi avreste scelto ?
Secondo me era una dura lotta xD
Quindi…tornando al capitolo, abbiamo scoperto del patto e la clausola.
Clausola interessante, non trovate? :D
Fateci sapere cosa ne pensate se vi va, a noi farebbe davvero piacere C:
Concludo ringraziando MissSaade per il bellissimo banner! *-*
E’ stata gentilissima e disponibilissima! <3
Consiglio di contattare le se vi servisse un banner, è bravissima!
Lo so che avevo detto che privavo a farlo da sola ma era venuto una merda xD sono troppo impedita e quindi alla fine mi sono rivolta a lei xD
E lascio il mio twitter: @LoivissaSvitkon
E quello di mia sorella:  SilviaPoletti2
A presto,
Beso :*
  
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