Mi sta fissando mentre metto alla meglio le mie poche cose dentro il borsone nero, quello con cui sono arrivata, lo stesso con cui me ne andrò.
Mi tira per un braccio, ha un espressione terribilmente disperata, vuole parlare. Mi fa cenno di sederci sul letto.
-Hey, non c'è nulla da dire. Sapevo che sarebbe arrivato il momento.-
Non capisce, continua a guardarmi spaesato, vuole risposte.
-Il momento per cosa?-
-Il momento di cambiare aria.-
Mi fermo per un attimo a fissare la sua espressione interrotta, la stretta sul mio braccio si fa più forte, come una supplica a rimanere.
Sento di dovergli delle spiegazioni.
E' vero io e Darren non siamo amici di vecchia data, ma da quando sono qui ci siamo sempre comportati da tali. Dopo la prima mattina, tutt'oggi continua a prepararmi la colazione, continua ad essere gentile con me, gli voglio bene. Inoltre lui ha fatto un grande gesto nei miei confronti sta sera. E' corso in camera mia. Non da Joseph. Sono como fratelli eppure lui è qui, stringe il mio braccio.
Poi ci si mette il peso sullo stomaco , la mia coscienza che vuole vomitare tutto fuori. Darren è un bravo ragazzo, lui non mi giudicherà.
-Io non faccio parte della vostra famiglia, Darren. Io non faccio più parte di niente. Ne avevo una, tempo fa. Eravamo normalissime persone con una vita normalissima.. e poi..-
Ecco, sta succedendo di nuovo, sento una sensazione di nausea che mi impedisce di aprire la bocca. E' un segreto troppo radicato che adesso non ce la fa a mostrarsi.
-Mio padre era un brav'uomo, portava le camice stirate e ordinate come le tue, il colletto e le maniche dovevano essere impeccabili. Ci teneva a sembrare a posto per il lavoro. Quando lo ha perso è crollato. Non si è fatto la barba per un mese. Non ha indossato più camicie. Mamma diceva che era depressione e che sarebbe passata. Il giorno dopo non ha potuto dirlo più e non era passato niente. Sono rimasta sola in quella casa e avevo paura. Non so dove sia andata mia madre. So che non mi ha portata con sè. Mio padre c'era a casa, ma non c'era. Per me non c'era nessuno. Per un po' sono andata avanti. Ho ripulito casa, buttato via le bottiglie vuote, mi sono subita le crisi, e sono andata a riprendere mio padre quando si metteva nei casini. Ma io ... avevo solo diciott'anni.. non sono durata a lungo.
Non sai quanto mi sento in colpa per aver abbandonato mio padre. Io ho fatto come mia madre. Sarei dovuta restare e risolvere la situazione, ma non sono stata capace.
Non sono stata capace di fare nulla. Non riuscivo a studiare e pulire casa contemporaneamente e allora ho evitato di fare entrambe le cose. No sarei niente se non fosse per la mia batteria, Darren!-