Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: zely    10/03/2013    2 recensioni
Non so bene come cominciare questa storia, potrei iniziare dal principio, sarebbe la cosa più logica, ma visto che neanch'io so bene quale sia l’inizio, penso che racconterò quello che mi ricordo.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 2.



Stavo guardando per l’ultima volta la mia stanza, stesa sul letto senza lenzuola, la stanza che avevo tanto odiato ma per cui ora avrei dato tutto, solo per poterci dormire un’altra notte, per poter piangere ancora una volta su quel materasso tutto rovinato dal tempo, era bello il panorama che si ammirava dalla mia finestra posta sulla strada, proprio vicino alla casa di John, dovevo ricordarmi di salutare la signora del piano di sopra prima di partire, mi chiedevo con chi avrebbe passato ora gli interminabili pomeriggi, visto che ora non ci sarei più stata io ad ascoltare tutte le sue storie con quelle sfumature di fantacy. << Ev, tesoro dobbiamo andare >> Disse mia mamma entrando in camera mia senza bussare << Non hai bussato >> dissi io secca, lei sospirò rassegnata, uscì dalla stanza e chiuse la porta, questa volta bussò, << Entra >> << Dobbiamo andare tesoro >> la guardai, la riguardai meglio, per essere sicura la guardai ancora, ma possibile che lei fosse davvero sicura di questa scelta?, possibile che non le dispiacesse nemmeno minimamente di rovinarmi la vita?, l’esistenza?, dai su ragazzi, mi sarei potuta ambientare meglio in Texas, in Canada, anche in Italia, Spagna, Germania… ma in Romania? Come avrei fatto, sicuramente anche fra 30 anni non sarei riuscita a salutare decentemente una persona in rumeno, mi accorsi che mia mamma stava ancora aspettando sulla porta. << Aspettate, arrivo tra due minuti >> mia mamma mi sorrise debolmente, e chiuse la porta senza farla sbattere, patetica, presi la mia borsa con dentro un libro, una fotografia di John, l’MP4, e un panino ai funghi e prosciutto cotto (amo i funghi), mi guardai intorno, ancora una volta, uscii dalla stanza senza farla sbattere, scesi le scale con calma impregnando quel momento nella mia mente, così sarebbe stato li dentro per sempre, passai per il bagno e mi guardai nello specchio cercai di sorridere, ma mi usci una sola piccola smorfia, andai in cucina aprii il frigo già staccato dalla spina dalla sera prima, non stavo cercando nulla, era solo la forza dell’abitudine che agiva per me, passai per la seconda porta che mi portava in sala, accarezzai le incisioni sul tavolo in legno massiccio, entrai in sala, accarezzai il tessuto morbido del divano, mi diressi lentamente verso la porta di ingresso la aprii, e me la chiusi silenziosamente dietro le spalle, la chiusi più piano della porta della mia camera, come se non fosse uscito nessuno, come se avessi aperto la porta per sbaglio, mi incamminai verso l’ascensore entrai e spinsi il bottone per il 4° piano, suonai il campanello della signora Perry, aspettai di sentire i passi stanchi della signora dall’altra parte della porta, aprì la porta e mi sorrise << Sei venuta a salutarmi? >> << Si.. >> mi osservò accuratamente come faceva ogni volta << Vuoi un po’ di cioccolata calda? >> per la signora Perry era indifferente se fosse fine agosto, offriva sempre della cioccolata calda, << Ehm.. no grazie, ero passata solo per salutarti, devo andare i miei mi aspettano.. >> << oh, capisco, è stato molto bello da parte tua piccola >> si avvicinò un poco, mi accarezzò i capelli e mi baciò sulla fronte, << aspetta ho un regalo per te>> si frugò nella tasca enorme del grembiule da cucina, ne estrasse una piccola scatoletta, e una busta da lettere dal colore giallo canarino, se le rigirò nelle mani, e poi me le consegnò con le mani un poco tremanti, << aprile entrambe quando sarai arrivata, non prima prometti! >> << lo prometto >> dissi con voce flebile, << lo prometto >> ripetei con voce più sicura, lei mi guardo sorridendo << allora.. allora io vado, grazie >> << Ciao Ev >> corsi lungo il corridoio, non presi l’ascensore corsi più forte potei fiondandomi sulle scale, uscii dall’enorme palazzo, vidi i miei genitori che mi aspettavano all’angolo, ma invece di dirigermi verso di loro attraversai la strada dirigendomi verso la casa di John, mi frugai nella tasca della felpa blu, tirai fuori in bigliettino tutto stropicciato che avevo scritto quella notte, c’era però scritto solo una piccola parola, una sola piccola parola che però mi era costata un’itera notte di meditazione, avrei voluto scrivere qualcosa di più, ma non riuscivo a farmi venire in mente nulla, misi il bigliettino all’interno della cassetta della posta dove c’erano scritti i nomi dei genitori di John, mi girai e mi incamminai verso la macchina dei miei genitori, FORGIVE, ecco cos avevo scritto, perdonatemi, per tutto quello che avevo fatto, o per tutto quello che avrei dovuto fare, non so perché volessi il loro perdono, ma sapevo che lo volevo ardentemente, in macchina ascoltai l’MP4 guardando fuori dal finestrino abbassato, mentre il forte vento mi portava via dalla guancia una lacrima, la voce di Eminem che diceva che non aveva paura, mentre io ne avevo, anche tanta, troppa paura.


Ciao ragazze! questo è il secondo capitolo, e sono davvero felice di averlo postato, scusatemi se non è troppo lungo, cercherò di rimediare nei prossimi capitoli,scrivetemi cosa ne pensate! 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: zely