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Autore: Dahmer    11/03/2013    5 recensioni
-Dannazione! Sta’ un po’ attento!- sbraitò contro chi l’aveva urtata. Alzò lo sguardo, trovandosi di fronte a un ragazzo dagli occhi celesti e lunghi capelli neri, visibilmente piastrati, che teneva per mano una ragazza di qualche anno più giovane. Lui portava degli attillati pantaloni di pelle e un gilet sempre di pelle che copriva il torso nudo.
-Dovresti essere tu a guardare dove vai!- ribatté prontamente lui. I suoi occhi esaminarono attentamente la figura slanciata davanti a loro, senza riuscire a vederla bene, essendo nella penombra.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jake Pitts, Jinxx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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STILL YOU?!

Erano passati dieci giorni e di Roxy neanche una chiamata.

Andy vagava per la città diretto all’appartamento del suo migliore amico Ashley. Erano ormai le 21.00 e, come al solito era in ritardo.

Proseguì per la via e svoltò l’angolo, inciampando in qualcosa.

-Che diavolo …?!- cominciò, guardando a terra.

Aveva colpito qualcuno.

“Sarà un altro barbone” pensò avvicinandosi alla figura scura rannicchiata a terra, apparentemente senza sensi.

Quando fu abbastanza vicino notò la benda dei Kiss sulla fronte e la riconobbe.

-Roxy!- gridò inginocchiandosi accanto a lei e cominciando a scuoterla.

-Roxy!- continuò a incitarla, senza vederla svegliarsi. I suoi occhi erano chiusi, sembrava dormisse, dalla bocca un rigagnolo di sangue scendeva fino al mento.

La sollevò di peso e, per quanto fosse possibile, corse fino a casa di Ashley, a pochi minuti da lì.

-Ash, apri!- urlò appena raggiunse il portone.

Ashley apparse sulla soglia sfoggiando un fantastico sorriso.

-Ehi stronzetto che fine hai fat …?!- si bloccò appena vide Roxy abbandonata tra le braccia dell’amico.

-Che è successo?- domandò preoccupato mentre lo aiutava a portare la ragazza in casa.

-Non lo so, l’ho trovata sdraiata sulla strada- rispose Andy.

La poggiarono sul letto di Ashley, che si sedette accanto a lei.

-Devo chiamare l’ambulanza?- domandò Andy che, essendo il più piccolo, era insicuro sul da farsi.

Un lamento arrivò dalle labbra serrate di Roxy che, poco dopo, aprì gli occhi a fatica.

-Mi sa che non ce n’è bisogno- rispose Ash guardandola risvegliarsi.

La ragazza si portò una mano alla testa, confusa, massaggiandosi la fronte da sopra la bandana.

-D-dove sono?- chiese più a se stessa che ai due ragazzi nella stanza, non avendoli ancora messi a fuoco.

-Sei a casa mia- sorrise Ashley.

Roxy riuscì a riconoscere il viso del ragazzo e, accanto a lui, Andy.

-Non ci posso credere. Ancora tu?! Che fai mi perseguiti?!- sbraitò rivolgendosi  al ragazzo rimasto in piedi vicino al letto.

-Allora ti ricordi di me, mi fa piacere- asserì Andy con un profondo tono di voce che la fece rabbrividire.

-Che è successo?- si intromise Ash, ancora impensierito.

Ro si sedette e cominciò a spiegare ciò che riusciva a rammentare.

-Niente, dei ragazzi ce l’hanno con me per il mio modo di vestire e per la musica che ascolto, così stasera mi hanno seguita all’uscita di un pub, fino a un vialetto e lì … mi hanno picchiata- accennò un debole sorriso, poi abbassò lo sguardo sulla maglietta nera con il logo dei Black Sabbath.

-Cazzo, mi hanno rotto la maglietta- osservò, afferrandone un lembo strappato, che ormai metteva in mostra l’addome.

-Un momento. Ti hanno picchiata?! Chi è stato? Vanno denunciati e …- attaccò Andy prima di essere interrotto dalla mora.

-Non importa, sono abituata-

Sul viso di Andy comparì un’espressione angosciata.

-No!- tentò di convincerla Ash.

-Tranquilli- fece lei, tentando di alzarsi, cadendo però in avanti, finendo tra le braccia di Andy.

Impallidì.

-Levami le mani di dosso- ringhiò.

-Potrei farlo, ma a quel punto finiresti a terra- le fece notare lui, continuando a sorreggerla.

La ragazza non ebbe più la forza di ribattere e si lasciò andare completamente in quell’abbraccio forzato e non voluto, almeno da lei.

Svenne di nuovo, adagiando la sua testa al torace del ragazzo.

Quando riaprì gli occhi era notte fonda. La stanza era immersa nell’oscurità e, di tanto in tanto, si udivano dei lievi respiri.

Si alzò, scostando le coperte di un letto morbido, molto probabilmente quello di Ash.

Proseguì a tentoni, con difficoltà. Sbatté il piede contro qualcosa che, al contatto, sussultò.

Stava per raggiungere la porta quando il display di un cellulare le illuminò il voltò. 

-Dove vai?-  sussurrò Andy, steso a terra, sotto una coperta decisamente leggera.

La ragazza lo scrutò perplessa, chiedendosi perché stesse dormendo sul pavimento.

Andy si alzò, prendendola per un braccio.

-Torni a dormire, domani mattina se starai bene te ne andrai- le ordinò accompagnandola al letto.

Lei non obiettò, in fondo, non avrebbe avuto la forza di tornare a casa.

-Occhio ad Ash, dovrebbe dormire qui da queste parti- la informò alludendo al fatto che anche l’amico era steso a terra, per lasciarle il letto.

-Mmmh …- si sentì mugugnare da un angolo remoto della stanza.

-Ecco questo era lui- bisbigliò in una risata sommessa, deconcentrandosi dal percorso al buio.

Fecero qualche altro passo e imbatterono nel comodino, cascando sul letto.

Roxy sentì Andy caderle addosso e si lasciò andare in una risata realmente divertita.

-Ops, perdonami- si scusò lui, ridacchiando.

La mora sentì il suo fiato sul suo volto, era a pochi centimetri da lei.

La luce si accese di colpo, rivelandoli uno sopra l’altra.

-Che cavolo state facendo?- domandò Ashley con un dito sull’interruttore e gli occhi socchiusi per la forza della lampadina.

-Niente, la riportavo a letto, voleva andarsene- spiegò Andy, notando con piacere che anche la ragazza, come lui, stava sorridendo.

-Togliti- lo scostò lei con una mano, rialzandosi.

Andy si dovette ricredere, era ancora la stronza che aveva conosciuto al concerto, forse quella risata era stata un sintomo di debolezza dovuta ai due svenimenti.

-Dormite, sono le tre- li ammonì Ashley, tornando a distendersi.

-Andy, spegni la luce- gli disse poi, prima di cadere in un sonno profondo.  

Tutti si riaddormentarono.

Quando i due amici si svegliarono Roxy non c’era già più e accanto al portone c’era un suo biglietto: “Grazie di avermi ospitato per la notte Ashley. Roxy”.

Lo trovò Andy e rimase deluso di non aver ricevuto i ringraziamenti per averle salvato la vita.

Ripensò tutto il giorno a quanto fosse bastarda quella ragazza e decise che era il caso di dimenticare di averla conosciuta finché, verso tardo pomeriggio, suonò il cellulare e sul display apparve un numero che non conosceva. Rispose.

-Pronto?-

-Sono Roxy … volevo ringraziarti per avermi soccorsa la scorsa notte e mi sembrava squallido lasciartelo scritto su un bigliettino …- il tono della ragazza era sicuro e davvero grato. 

Quando il ragazzo sentì la sua voce sorrise d’istinto.

-R-Roxy! Che sorpresa! Comunque, tranquilla, non ti avrei lasciata lì-  balbettò.

-Grazie …- sibilò lei.

-Ciao- disse poi, in procinto di attaccare.  
 
-Aspetta!- tentò di trattenerla lui.

-Si?-

- ... Ti va di vederci domani?- le chiese tutto d’un fiato, temendo la risposta.

Dall’altra parte calò il silenzio, Andy riusciva a sentire solo il suo respiro.

-Ci sei?- la incalzò.

-D’accordo- rispose alla prima domanda la mora. Il suo tono era sempre molto freddo e distaccato, ma sembrava contenta.

-Oh! Davvero?!- si stupì Andy.

-Si, dove?- replicò Roxy.

-Ricordi la strada per raggiungere casa di Ash?-

-Si-

-Bene, allora raggiungimi qui verso le 16.00- le indicò.

-Mhmh ...- annuì lei come se lui potesse vederla.

Riagganciarono contemporaneamente dopo essersi salutati. Andy era la persona più felice del mondo in quel momento. Saltò sul letto di Ashley, essendo ancora a casa sua.

-Che è successo?- intervenne l’amico, apparso improvvisamente sulla soglia.

-Domani esco con Roxy- fece lui con l’entusiasmo di un bambino. 

-Non ci credo! Come l’hai convinta?- si informò l’altro.

-Gliel’ho solo domandato e mi ha detto si-

-Vedi di non fare cazzate!- lo avvisò scompigliandogli i capelli.

I due erano come fratelli e Ash era il maggiore che si doveva occupare del più piccolo.


  
Emmett corse subito incontro a Roxy, seduta a un tavolino del bar.

-Santo cielo, ero preoccupatissimo! Dimmi che stai bene ti prego!- le disse abbracciandola.

-Sto bene- soffiò lei senza fiato per l’eccessiva stretta.

-Cos’è successo?- domandò liberandola.

-Ancora quel tipo del pub … ma sto bene, davvero. Andy mi ha trovata e ho passato la notte dal suo amico- spiegò Ro.

-Ancora lui?! Io lo uccido se lo vedo!- sbraitò l'altro in preda all’ira.

-Uhm … un momento … Andy?!- si calmò all’istante.

-Già- confermò lei.

-E domani ci vediamo- continuò, sempre impassibile.

-Cosa?! Pensavo lo odiassi!- urlò lui in un gridolino leggermente femminile.

-Non ho mai detto di odiarlo- gli fece notare Roxy, dirigendosi verso l’uscita.

-Paga tu- gli disse prima di uscire definitivamente dal bar.

Il ragazzo lasciò i soldi sul tavolino e raggiunse l’amica, ormai abituato a sottostare ai suoi ordini.

-Smettila di fumare, prima o poi ti brucerai i polmoni- la rimproverò levandole la sigaretta dalle mani.

Lei lo fulminò con lo sguardo, riprendendosi la Marlboro.

Si immerse nel fumo dolciastro che fuoriusciva dalla sua bocca e rifletté su cosa le sarebbe successo se Andy non l’avesse salvata e gli fu estremamente grata di averlo fatto.

 


Grazie a chi mi segue e a tutti quelli che leggono :D 
*Black Devil*
  
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