Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
Ricorda la storia  |       
Autore: Dahmer    06/03/2013    4 recensioni
-Dannazione! Sta’ un po’ attento!- sbraitò contro chi l’aveva urtata. Alzò lo sguardo, trovandosi di fronte a un ragazzo dagli occhi celesti e lunghi capelli neri, visibilmente piastrati, che teneva per mano una ragazza di qualche anno più giovane. Lui portava degli attillati pantaloni di pelle e un gilet sempre di pelle che copriva il torso nudo.
-Dovresti essere tu a guardare dove vai!- ribatté prontamente lui. I suoi occhi esaminarono attentamente la figura slanciata davanti a loro, senza riuscire a vederla bene, essendo nella penombra.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jake Pitts, Jinxx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
YOU ARE BEAUTIFUL
Image and video hosting by TinyPic



WATCH OUT!

 
Roxy uscì dal bagno. Era pallida, nonostante avesse la pelle ambrata. Il trucco intorno agli occhi aveva sbavato e il mascara le era colato sulle guance. Si sciacquò il viso, togliendo il trucco rimasto.

Alzò lo sguardo sulla sua immagine riflessa nello specchio. Un’ombra scomposta passò sul fondo e si rifugiò in uno dei bagni alle sue spalle.  La ignorò e rimase immobile a fissare il suo viso smorto.

-Complimenti Roxy, anche questa volta ce l’hai fatta a ridurti uno schifo- mormorò tra sé stropicciandosi il viso con una mano. Prese una sigaretta, questa volta normale, dal pacchetto di Marlboro estratto dalla tasca del giubbotto di pelle. L’accese e aspirò a fondo, sentendo il fumo raschiarle la gola mentre scendeva nei polmoni.

La voce del cantante Paul Stanley riecheggiava in sottofondo. Il concerto stava per iniziare.

Si appoggiò alla parete umida del bagno decadente dello stadio e si lasciò scivolare finché si trovò seduta a terra.
Il pensiero di tutto ciò che aveva fumato e bevuto le offuscò la mente. Tirò ancora dalla sigaretta per poi spegnerla sulle piastrelle sudice che ricoprivano il pavimento.

Si alzò e si chiuse nuovamente in bagno.



 


Andy afferrò la mano di Miriam, una ragazza bella,  dai capelli neri e gli occhi castani, che aveva conosciuto pochi minuti prima ma con la quale c’era stato sin da subito un grande feeling.

-Vieni con me- le sussurrò maliziosamente trascinandola lontana dalla folla, verso il bagno.




 

Roxy riemerse. La testa le doleva e con essa adesso anche il polso, tormentato fino ad ora con una lama da rasoio che si portava sempre appressa.  Era autolesionista.

Sentì il sangue accarezzarle la pelle per andare a insediarsi tra le dita affusolate. Ora era più tranquilla. Tirò un respiro di sollievo e si diresse verso l’uscita.

Fece pochi passi, proseguendo a testa bassa, prima di scontrarsi contro qualcosa, o forse qualcuno.

-Ahia!- sentì imprecare una voce maschile.

Si voltò, agitata dalle droghe e dal brusco scontro.

-Dannazione! Sta’ un po’ attento!- sbraitò contro chi che l’aveva urtata. Alzò lo sguardo, trovandosi di  fronte a un ragazzo dagli occhi celesti e lunghi capelli neri, visibilmente piastrati, che teneva per mano una ragazza di qualche anno più giovane. Lui portava degli attillati pantaloni di pelle e un gilet sempre di pelle che copriva il torso nudo.

-Dovresti essere tu a guardare dove vai!- ribatté prontamente lui. I suoi occhi esaminarono attentamente  la figura slanciata davanti a loro, senza riuscire a vederla bene, essendo nella penombra.

Roxy, ormai infuriata, non ribatté, ma si limitò a sbuffare e andarsene.

Andy notò alcune goccioline scure che avevano macchiato il pavimento di cemento dove poco prima c’era la ragazza e, mentre questa si allontanava, udì un tintinnio, ma prima che potesse guardare cosa lo avesse provocato, fu trascinato nei bagni da Miriam, intenta nel baciargli passionalmente il collo.

Roxy raggiunse a fatica le prime file della folla, dove l’aspettavano gli amici Michael e Emmett, mentre i Kiss suonavano “Detroit Rock City”.

-Va tutto bene?- domandò preoccupato Michael, cercando di sovrastare il volume della musica. La ragazza annuì, esibendo un sorriso pacato.

Percepì la manica della giacca inzupparsi di sangue, mentre agitava il pugno a ritmo di musica.

Fu di nuovo urtata da qualcuno che tentava di superarla per raggiungere la prima fila.

-Ma che diavolo hanno tutti oggi?!- strillò tirando una gomitata nelle costole della figura che la stava spingendo.

-Ah!- sentì gemere la stessa voce di prima. 

Si voltò.

-Ancora tu!- esclamò lui sorpreso.

Senza proferire parola Roxy si allontanò il più possibile.

-Aspetta!- lo sentì gridare.

Lo ignorò e si concentrò sul suo gruppo preferito.

Pian piano l’effetto delle droghe e dell’alcool si alleviò, anche il male al polso era passato e questo significava cercare al più presto un posto e un motivo per riaccendere il dolore.

Il concerto terminò e i tre ragazzi si indirizzarono verso un bar nei pressi dello stadio. Entrarono e si accomodarono a uno dei tavolini.

Roxy infilò le mani nelle tasche degli attillati pantaloni di pelle, alla ricerca della lama, senza trovarla. Iniziò a innervosirsi.

-Ro, che ti prende?- chiese Michael notandola inquieta.

-Non la trovo- strepitò lei in preda al panico.

Gli amici sapevano del suo problema, così tentarono di calmarla, distraendola.

Parlarono del concerto fino alla nausea e ciò riuscì a rilassarla, finché dalla porta vide entrare il ragazzo del bagno.

-Dio no! Non ci posso credere!- vociò a denti stretti.

I due amici si voltarono, notando cinque ragazzi vestiti completamente di nero, sedersi poco lontani dal loro tavolo.

-Vado a ordinare da bere- decise Roxy per evitare di essere notata.

Si diresse verso il bancone ma fu fermata da una voce alle sue spalle.

-Ehi!- sentì urlare.

Proseguì senza farci caso, fingendo di non sentirlo.  

Andy la seguì, fino a quando lei si decise a fermarsi.

-Che diavolo vuoi ora?- domandò irritata.

Finalmente Andy poté osservarla bene. Si accorse che la ragazza aveva gli occhi di un debole color ghiaccio, che quasi mettevano in soggezione se fissati troppo a lungo. Un ciuffo scalato castano scuro le copriva parte dell’iride dell’occhio sinistro e la fronte era nascosta da una benda nera con il logo dei Kiss, che le avvolgeva la testa.

Rimase in silenzio e le porse qualcosa.

Lei rimase sbigottita nel notare che il ragazzo teneva in mano la sua lama.

-D-Dove l’hai trovata?- balbettò afferrandola.

-Ti è caduta quando sei andata via … ah … credo che tu abbia sanguinato- le disse riferendosi al sangue sul pavimento.

-Lo so- rispose lei allontanandosi.

-Di solito le persone educate ringraziano- le fece notare lui.

-Hai scelto la persona sbagliata- rispose Roxy continuando a camminare.

Andy si arrese e tornò a sedersi con gli amici, osservandola da lontano.  

Anche Roxy tornò al suo tavolo.

-Quello chi era?- si incuriosì Emmett.

-Nessuno di importante - replicò lei togliendosi il giubbotto, rimanendo con una canotta nera che lasciava scoperti gli avambracci pieni di cicatrici e tagli ancora sanguinanti. Non si vergognava delle sue ferite, anzi talvolta le mostrava fiera, ma erano la dimostrazione di un problema serio che non le permetteva di vivere normalmente.

Poco dopo i tre ragazzi furono raggiunti da Andy e i suoi amici.

-Ci possiamo unire?- chiese retoricamente lui, prendendo una sedia.

-No!- strillò Roxy.

-E questa dove l’hai trovata?- gli domandò uno degli amici, Ashley.

-In bagno- disse lui.

-Wow! Un tempo in bagno regalavano preservativi, ora ti trovi delle tipe irritabili!- ironizzò un altro amico, Christian.

-Peccato che i preservativi non li vendessero anche ai tempi dei vostro genitori- ribatté lei impassibile, scatenando una risatina di gruppo.

Si sedettero tutti, ignorando il dissenso di Roxy e in men che non si dica erano accomodati al loro stesso tavolo.

Lo sguardo di Ro era agghiacciante. Li fissava tutti in cagnesco, tentando di evitare con loro qualsiasi contatto fisico.

-Mi chiamo Andy- si presentò lui, con un sorriso bastardo in volto, divertito nel vederla infastidita.  

Emmett e Michael, ricambiarono il saluto, mentre lo sguardo di lei era fisso sulla scena.

Gli occhi di uno degli amici di Andy erano saldi sulle sue braccia. La ragazza gli rivolse un’occhiataccia. 

-Che cazzo hai da guardare?- domandò sempre più adirata. 

Jinxx, il ragazzo a cui era rivolta la domanda, si scusò in fretta, tentando di creare un clima amichevole, senza successo.

Roxy lo squadrò, capendo le sue buone intenzioni, così gli porse la mano, quasi pentendosi di come lo aveva trattato.

-Sono Roxy- disse con un tono di voce talmente basso che era quasi impossibile da avvertire.

-Jeremy, ma tutti mi chiamano Jinxx- fece lui, sorridente.

-Io sono Ashley, ma puoi chiamarmi Ash- si intromise l’altro.

-Christian Coma, chiamami CC- sorrise Christian.

-Jake- concluse l’unico ragazzo che ancora non aveva parlato.

Andy la guardò, come per chiedere il permesso di presentarsi.

-Come ho già detto io sono …- cominciò.

-Andy … si, ho sentito- lo interruppe lei stringendogli con fermezza la mano.

Solo in quel momento Roxy si accorse che Andy non era più in compagnia della ragazza del bagno, ma non chiese nulla, in fondo non erano fatti che la riguardavano.

La cameriera si avvicinò con le loro ordinazioni. Appoggiò un long Island davanti a Roxy che lo afferrò subito.

-Non credi di aver bevuto abbastanza prima?- le chiese Emmett, allontanandole il bicchiere dalla bocca.

-No, mamma!- rispose lei seccata, bevendone un sorso.

Si creò un clima quasi sereno, tutti i ragazzi parlavano tra di loro, per conoscersi meglio. Roxy era perennemente in silenzio, non amava parlare, non amava nemmeno stare in compagnia, se non dei suoi due migliori amici. 

Si alzò, con la sigaretta già in bocca.

-Vado fuori a fumare- annunciò prima di dirigersi all’uscita.

Una lieve pioggerellina cadeva sull’asfalto, scurendolo. La porta sbatté alle sue spalle e Andy si piazzò accanto a lei.

-Hai da accendere?- le chiese.

Ro gli diede l’accendino e in pochi secondi fu colpita da una nuvola di fumo.

-Posso farti una domanda?- iniziò lui, intimorito. La vide annuire flebilmente, così prese coraggio.

-Mi chiedevo perché una bella ragazza come te deve farsi del male- disse lui rischiando di essere reputato un impiccione. Si aspettava una sfuriata com’era successo poco prima con Jinxx, ma non fu così.

- E’ il mio modo di fuggire. Tutti ne hanno uno- rispose pacatamente lei.

In quel momento furono raggiunti dagli altri.

-Andiamo- asserì Ashley mettendo una mano sulla spalla dell’amico.

Andy le porse un biglietto.

-Chiamami se ti va-

-Non ci contare- fece lei afferrando il biglietto e guardandolo allontanarsi sotto la pioggia. 



So che non dovrei iniziare una FF mentre sto già lavorando a un'altra, ma la fantasia non ha limiti ;)
Spero vi piaccia! :D
*Black Devil*
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides / Vai alla pagina dell'autore: Dahmer