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Autore: RinsWorld    11/03/2013    1 recensioni
La madre di Jack e i genitori di Lara sono amici dalla loro infanzia, i figli si odiano a morte.
Jack ha 18 anni e viene sempre messo dentro perchè coinvolto in qualche rissa o cose simili,
Lara ha 17 anni, uno zio poliziotto e un'amirazione sfrenata per Denise (la madre di Jack), quindi ogni volta che sua madre non può andare a tirarlo fuori di prigione ci va lei e perde interi pomeriggi a convincere suo zio a lasciarlo in libertà.
Lui, il classico "Bad Boy" don Giovanni con tutte le ragazze;
Lei che per fare un favore a Denise gli para sempre il fondoschiena.
Come finirà la loro storia?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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***CAPITOLO 7***

Mi sveglio perché sento qualcuno che mi accarezza dolcemente la testa, apro gli occhi pigramente. La testa mi scoppia e all’inizio l’immagine della persona che è seduta davanti a me mi appaiono un po’offuscate ma, pian piano la figura diventa sempre più nitida, vedo Eva con un enorme sorriso che le illumina il volto.
-Allora: ben svegliata pigrona! Ho saputo che ieri hai avuto sia Jack che Marzia qui a cena… quindi si spiga il fatto che sei andata a letto vestita, senza nemmeno cambiarti e metterti il pigiama. Ora: voglio sapere tutto; quanto ti hanno esasperato, se si sono comportati da fidanzatini…- e inizia a fare una lista lunghissima a cui, però, non do neanche retta. Concentro tutta la mia attenzione alla piccola palla di pelo che si muove affianco a me sul cuscino.
-Eva… ti dirò tutto se mi spieghi che cavolo ci fa quel criceto nel mio cuscino!- dico guardandola con un sopracciglio alzato, ovviamente il mio tono è piuttosto basso dato che avevo la testa che mi scoppiava.
-Niente, solo che l’ho messo io per farlo stare più comodo… sai: lui ama stare sulla spalla, solo che dopo un po’ inizia a stancarsi- mi spiega lei dolcemente –Dai… su forza: adesso devi dirmi tutto di ieri sera!- mi ordina lei e io rinuncio alla questione criceto perché so che non mi porterà a sapere chi diamine gli ha dato il permesso per metterlo nel mio cuscino!
-E che ti devo dire… Jack e Marzia si sono messi assieme e sono venuti a cenare a casa mia, lei gli stava appiccicata come una piovra anche se non mi sembrava si stessero comportando proprio da fidanzati, fidanzati- dico io mettendomi seduta sul letto e massaggiandomi la testa
-Beh… è tipico di Jack, quando si fidanza non è che fa esattamente “puci-puci”, lui le porta a letto e morta li! …però deve essere parecchio brava a letto Marzia se ci si è messo assieme e la deve ancora mollare…- constata pigliando il mio mp4 da sopra il comodino. La guardai negli occhi e pensai al mio mal di testa… dovevo dirgli tutto e subito. Lei doveva sapere chi era veramente il ragazzo della moto e doveva sapere della mia infanzia!
-Eva; ti devo dire una cosa…- puntai il mio sguardo serio sul suo felice che, un po’ alla volta si fece cupo. Vedo che si sistema meglio sul mio letto e io mi alzo in piedi davanti a lei –Ti ricordi il tipo che mi era venuto a cercare a scuola?- le chiedo, lei mi fa un’espressione incerta e annuisce –Bene, lui si chiama Andrea e quando eravamo piccoli eravamo migliori amici, lui mi piaceva e anche molto; ma era solo una cotta infantile. Comunque eravamo in quattro, ci chiamavano gli inseparabili: tenevamo uno all’altro, se stava male uno lo stavano anche gli altri tre…eravamo io, Andrea, Alice e…- ma mi interrompe prima che possa continuare
-Jack?!- dice lei, io annuisco senza perdere il suo contatto visivo
-Esatto! Fatto sta che ci fu un evento che ci fece dividere tutti quanti, o meglio, che mi fece staccare dal gruppo. Jack e Alice seguirono Andrea, mentre io non ci stavo così mi ritrovai da sola ad affrontare tutti i pregiudizi della gente, tutte le litigate e tutti i malintesi. Fatto sta che ce la feci; poi ti conobbi e iniziai una nuova vita da bambina felice, credevo di essermi dimenticata di tutto quello che era successo… e infatti fu così fino all’altro ieri, fino a quando Andrea non mi è venuto a cercare…- le spiego io. I ricordi riaffiorano uno dopo l’altro ma io li caccio via come fossero mosche.
-E… cosa voleva?- mi chiede lei in tono basso con la paura di fare un passo falso e di mettere il piede in un terreno instabile.
-A scuola suonò la campanella della prima ora così non gli diedi neanche il tempo di parlare, ma ieri l’ho incontrato in piazza e siamo andati in un bar così lui mi ha spiegato il favore che voleva da me, mi ha detto che dovevo aver ricevuto una lettera che, in realtà, io non ho mai ricevuto. Comunque mi ha detto che…- e inizio a dirgli tutte le cose che mi ha detto Andrea, alcune volte ripeto le sue parole, altre le spiego con i miei termini.
Quando finisco di parlare lei mi guarda ed è sotto shock, come lo ero stata io quando Andrea mi aveva detto tutto.
-Lara… posso sapere che hai raccontato a Jack?- mi chiede lei. Cavolo ma è proprio stupida allora!
-Eva: io non gli ho detto nulla! È meglio fare come ha detto Andrea e tenere Jack all’oscuro di tutto…- le dico guardandola dritta nei suoi occhi color cioccolata
-Ah… ehm: Lara; so che non dovrei chiedertelo perché so che se non me l’hai detto c’è un motivo, ma cosa diamine è successo tra voi quattro quando eravate piccoli?- io la guardai dolcemente come una madre fa con il suo piccolo
-Non sono ancora pronta per parlarne; ma appena lo sarò sarai la prima a saperlo!- le dico facendole l’occhiolino che lei ricambia con un sorriso.
-E adesso che ne dice di andare a fare un giro per la città signorina?- cambia argomento lei, io mi stampo un sorriso in faccia e annuisco, poi mi dirigo verso il mio armadio per potermi cambiare; ma mi ricordo di un piccolo particolare: ero andata a letto vestita! Così mi dirigo verso il bagno; mi sciacquo il viso e tento di togliermi il trucco sbavato della sera prima. Appena ci riesco prendo la matita nera e me ne metto un po’ sotto l’occhio, in modo leggero non calcando eccessivamente il tratto, e torno in camera da Eva.
-Allora… dici che posso restare con questa felpa e con questi jeans?- le chiedo facendo un giro su me stessa, lei squadra il mio abbigliamento, poi mi guarda e annuisce facendo il pollice all’insù.
Afferro il mio cellulare dal comodino e assieme alla mia amica e alla sua palla di pelo scendiamo le scale ritrovandoci in salotto. Io mi fermo a mettermi le scarpe mentre la mia amica è andata ad avvisare mia madre che usciamo.
-Eva si può sapere di chi è il cellulare che tieni in mano?- chiedo alla mia amica vedendola con in mano un Blackberry identico al mio solo che nero, eravamo appena uscite da casa mia e stavamo camminando tranquillamente.
-A quanto pare se l’è dimenticato Jack ieri sera…- dice guardando il cellulare che tiene in mano, io la guardo interrogativa –Ah, non chiedere a me da quando ha cambiato cellulare! Comunque se non l’avessi capito dobbiamo andare a restituirglielo!- continua lei. Io mi fermo in mezzo al marciapiede e la guardo con uno sguardo che non promette nulla di buono
-Stai pensando anche tu quello che penso io?- le chiedo alzando un sopracciglio con aria d’intesa
-Intendi che vuoi leggere i suoi messaggi e sbirciare un po’ i suoi cavoli?!- mi chiede retorica, mentre anche i suoi occhi brillano come i miei. In una cosa siamo uguali noi due: non sappiamo resistere al fatto di farci i cazzi altrui… ficcanaso di prima categoria; potevamo fare gli agenti per l’FBI se solo lo avessimo voluto!
-Yeah baby!- rispondo facendole l’occhiolino -…Ma non qui, andiamo da “Pink’s” che non ho fatto colazione e ho fame!- “Pink’s” era una pasticceria a pochi passi da cosa mia ed era gestita da un’anziana signora molto cordiale e gentile… pensate che dato che vado da lei praticamente da quando sono nata non mi fa neanche pagare ciò che consumo: praticamente è un vero angelo!
-Anche io non ho fatto colazione… okay: allora andiamo!- acceleriamo il passo e in pochi secondi ci troviamo davanti all’entrata della pasticceria.
-Ciao piccola Lara… è da tanto che non vieni a trovarmi!- esclama l’anziana venendo a salutarmi calorosamente -…Eva cara; anche tu sei cresciuta, sei diventata molto più donna dall’ultima volta!- esclama poi salutando anche la mia amica.
-Allora: cosa vi posso offrire?- ci chiede con un sorriso che va da un orecchio all’atro. Noi prendiamo posto a uno dei tanti tavolini e ordiniamo, io prendo un latte con il cioccolato e tre muffin (si: tre muffin!), mentre la mia amica un cappuccino con una brioches al cioccolato.
-Svelta dammi il cellulare!- le dico mentre l’anziana signora se ne torna al bancone con le nostre ordinazioni. Scorro veloce il menù fino ad arrivare ai messaggi, guardo le conversazioni… sono attirata da quella con Marzia. Praticamente questi messaggi sono peggio di un video porno (scusate la franchezza), ma cazzo! Lei che continua a ricordargli delle cose fatte le notti che hanno passato assieme e lui che risponde solo con “si”, “no”, “ah ah”, “se…” praticamente una conversazione attiva solo dalla parte di Marzia, si può dire che a Jack non gliene può fregare di meno!
Cambio conversazione e mi capita quella con Marco... quella è quella che mi colpisce di più di tutte. Leggo velocemente i messaggi e noto che, a quanto pare, Marco sapeva di Sergio, sicuramente gliel’aveva detto Andrea a giudicare dalle risposte di Jack sui messaggi di quest’argomento.
-Jack è una testa di cazzo! Possibile che non riesca a capire che è davvero in pericolo?!- si lamenta la mia amica facendo incurvare la mia bocca in una smorfia amara.
-Jack è orgoglioso quanto un mulo, pensa di potercela fare da solo quando invece non è così! E poi, ed è la prima volta che lo ammetto, ho paura anch’io di quello che potrebbe fare suo padre!- finisco guardandola dritta negli occhi, avevo davvero paura, paura che Sergio potesse fare del male a Denise o a Jack, o ancora a me o alla mia famiglia. Avevo bisogno che qualcuno mi abbracciasse e mi dicesse che andasse tutto bene e che non succederà nulla di male!
-Lara nessuno farà del male a nessuno: ci siamo capite?!- mi dice seria guardandomi negli occhi, io annuisco mentre sulle sue labbra compare un sorriso rassicurante. Arrivano le nostre ordinazioni, facciamo colazione, paghiamo e poi usciamo. Gironzoliamo un po’ in giro guardando le vetrine e commentando qualche vestito veramente osceno.
-Non sarebbe ora di andare a portare sto benedettissimo cellulare al suo benedettissimo padrone?- mi chiede Eva ricordandosi dell’oggetto di Jack. Io annuisco, Eva lancia uno sguardo al display del cellulare di Jack e fa un salto di 3 metri buoni
-CAZZOÈTARDISSIMO!!!- urla tutto d’un fiato. Mi da il cellulare di Jack –Devo andare via con mia zia!-mi spiega per poi iniziare a correre in direzione di casa sua. Tipico: ha talmente la testa tra le nuvole che si dimentica perfino dei suoi impegni!
Sospiro sconsolata e mi incammino verso casa di Jack. Un secondo: io VADO A CASA DI JACK DA SOLAAA?!?! CAZZO MERDA E PUPU’ DI CANE!!
Su Lara: mantieni la calma… mantieni la calma… COME FACCIO??!! Respiro cento volte in un solo minuto per poi ritrovarmi a pregare tutti gli dei dell’olimpo.
Camminai lentamentissimamente per tutto il tragitto fino a che non fui, per mia sfortuna, sotto casa del proprietario dell’oggetto che avevo in mano. Respirai più aria possibile ed entrai nel vialetto, per poi suonare il campanello.
 

N.D.A.:*corre alla mo’ di beiwach (o come si scrive)* ZALVE PELLE PIMPE! *viene riempita di pomodori e uova* u.u dovevo aspettarmelo èwé… due secondi che vado a farmi la doccia! *dopo due ore* BuonZalve a tutti Cente! Mi scuso già per il ritardo bestiale, ma il 2013 è iniziato una merda: mio papà si è operato, mia nonna ha avuto un malore, è stata ricoverata e poi è deceduta e poi sto passando un periodo depressivo bestiale! L’unica cosa che mi da la forza di continuare a scrivere è una mia amica con la sua storia d’amore che tutti sogneremmo… ve la racconto in breve: praticamente sta mia amica corre dietro a sto tipo da un bel po’, loro si vedono sempre in navetta e lei fa figuracce ogni volta che lo incontra, giusto sabato si sono conosciuti ufficosalmente (???) e si è scoperto che anche lui prova qualcosa per lei, si sono scambiati i numeri e lui le ha chiesto un appuntamento! Praticamente quando un’altra mia amica che la sfotteva sempre e il migliore amico del tipo con cui si sente la mia amica (che talaltro, la mia amica, sta cercando di farmi mettere assieme a sto tipo solo che è troppo basso per me xD) si conosceranno meglio partiranno gli smerdamenti a tutto andare! A breve scriverò una storia, non appena la mia amica mi darà il consenso, spero che andrete a vederla:3 anche se non me lo merito proprio:’3.. vabbeh ora vado che sennò l’N.D.A. diventa più lungo del capitolo ù.ù
Al prossimo capitolo PimPe mie e grazie di essere a leggere le mie cagate:3
p.s: volevo sapere se posso cambiare il tempo di narrazione e metterlo al passato anziché al presente:3, se sprecate un solo minutino per scriverlo nelle recensioni io ve ne sono infinitamente grata!:)
p.p.s.: ricordo che c’è lo spazio pubblicità per chi volesse pubblicizzare qualche fanfiction!:)
                     

SPOILER-IAMO
Nel prossimo capitolo…

[…]
Ero tranquillamente sdraiata sul mio banco con la testa ben nascosta sotto il quaderno di storia quando la mia “adorata” amica Eva me lo tolse da sopra la testa, lo arrotolò e me lo picchiò sulla testa.
-Aioh ma sei scema??- borbotto io massaggiandomi la parte dolente. Gli volevo un mondo di bene, ma è da un po’ che ho notato che lei non è più la ragazza timida e dolce dell’anno scorso.
-No: sono Eva! Comunque mi dici che minchia è successo che sei così depressa?- mi guarda indagatrice mentre io faccio le spallucce.
-Non sono depressa sono semplicemente stanca e sto morendo di sonno!- dico io pigramente mentre uno sbadiglio mi coglie alla sprovvista. Mi trovai a ripensare a quello che avevo archiviato due secondi prima: effettivamente lei era cambiata davvero! Non l’avevo mai vista con così tanta grinta come quest’anno, e credetemi quando vi dico MAI! È sempre stata una ragazza timida e riservata, sempre un po’ sulle sue, ma comunque dolce e carinosa (?). Mi ritrovai a pensare al perché di questo cambiamento…
[…]
 
   
 
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