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Autore: Shi_Yurei    11/03/2013    1 recensioni
Storia partecipante al contest: "l'oscura faccia del bene" di Alcyone_ (risultato non ancora uscito)
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“Nell’antica cultura greca Artemide era una tra le dodici divinità maggiori. Dea della caccia e della luna nuova. Attento, non è da confondere con Selene, la Dea della luna piena, Ecate, Dea della luna calante, e Siria, Dea della metamorfosi. Viene anche considerata protettrice delle partorienti, poiché secondo il mito aveva aiutato la madre a far nascere il gemello Apollo, sebbene personificazione dello spirito femminile indipendente, il cui valore non dipende da ‘con chi’ essa sta, ma da ciò che ‘è’ e ‘sa fare’, oltre ad essere libera e tremendamente vendicativa.”
Che potrà mai centrare questo con l’avvento di una nuova figura, che si rivelerà essere una parente del giovane Harry, comparsa improvvisamente nella vita di questo?
“il bene ed il male non esistono, come per la vera ‘luce’, vi è solo una scala di grigio più o meno chiara.” Ricordalo “Perché ogni fine simboleggia un nuovo inizio...”
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo 5 _  Pioggia

L’oscurità abbracciava tutto indiscriminatamente, o almeno, fino a quando l’uscio non venne aperto. Una luce soffusa penetrò nella stanza, permettendo così d’intravedere i tendaggi delle pesanti tende accuratamente tirate davanti le imponenti finestre, la localizzazione dei mobili attraverso i sottili profili definiti e, per finire, anche il gonfiore sotto il leggero lenzuolo del letto a baldacchino.

L’ombra avanzò silenziosa sino a sedersi sulle coltri accanto alla figura ancora assopita. Posando delicatamente la mano sulla spalla della donna, cominciò a scuoterla leggermente per ridestarla, invocandone a bassa voce il nome per un paio di volte. Ottenendo solo dei lievi mugugni, la scrollò con un po’ più di decisione. La voce rimaneva ancora delicata, come se avesse paura di farsi sentire da qualcun altro.

“Forza Lilith, sveglia. Lilith mi senti? Lilith.”

Però andò a vuoto anche questo tentativo, così provò a chiamarla per nome completo, dicendole che doveva alzarsi. Questa volta una reazione l’ottenne, anche se non quella sperata.

Venne trascinato giù dalla vampira, stretto da un braccio di lei, mentre gli borbottava: “Non ne ho voglia. Dai Eriol, lasciami dormire ancora un po’.”

Passarono diversi istanti, nei quali il moro rimase immobile disorientato, riuscendo a ripetere in un sussurro interrogativo quel nome sconosciuto:‘Eriol’.

“Non sono Eriol. Forza svegliati” Riprese un po’ agitato il moretto, prima di sbuffare “Mamma, che situazione…”

“Oh, scusa Erik, sei tu. Rimani qui con la mamma a farle compagnia. Sono certa che tra poco arriverà papà a svegliarci.” Gli rispose la donna con affetto, gli occhi ancora chiusi, probabilmente in stato di dormiveglia, mentre se lo tirava contro in un abbraccio caldo e protettivo.

Il moro attese qualche minuto. Si lasciò anche lui cullare in quella stretta e dal picchiettio regolare della pioggia, unico rumore che riecheggiava nella stanza. Prese quindi a riscuoterla con più decisione, chiamandola per nome. Quando questa aprì gli occhi appannati si riprese velocemente, scusandosi con Harry.

Non aveva nulla da scusarsi, stava ancora dormendo, ma aveva acceso in lui la curiosità, pensò il moro, ipotizzando che forse quella sarebbe stata la giornata propizia per ottenere risposte. Ma decise che sarebbe stato meglio chiederle una volta giunti in cucina. Nel frattempo l’avvisò del fatto che l’avevano lasciata dormire per due giorni, per ristabilirsi dal rituale.

Quando giunsero nella cucina, si fermarono sulla soglia, guardarono divertiti Ares. Era intento ad osservare predatore i topolini che si muovevano agitati nella gabbia.

~Li stai terrorizzando Ares~

~Mettono fame, ma noto con piacere che ss’è ssvegliata. Harry l’ha già informata?~ Sibilò il rettile distogliendo gli occhi vispi dai topi, per puntarli in quelli della donna.

“Informata di cosa? Che ho dormito per due giorni?” Domandò dubbiosa Lilith, mentre osservava di sottecchi il moro passarsi una mano imbarazzato tra i capelli ed un sorriso gli solcava i lineamenti.

“No, è che…ce l’ho fatta! Ho il pieno controllo del mio nucleo magico!”

“Ma che bravo il mio nipotino” esclamò lei con in volto un espressione di caloroso affetto, mentre coccolava il moretto. Prima di fermarsi bruscamente a causa d’una vertigine.

Scusandosi agitata si diresse nelle segrete a servirsi con uno dei tre babbani. In fondo era a digiuno da due/tre giorni, era normale, non aveva tempo per andare a caccia e le pozioni non sarebbero servite.

♥♠~~~~♥♠

Una volta giunta in salotto osservò furtiva la coppia che non si era accorta del suo ritorno. Un sorriso dolce-amaro le solcò i lineamenti guardando Harry spaparanzato scompostamente sul divano, con Ares accoccolato su di lui a farsi carezzare.

Avanzò in silenzio, sedendosi sulla poltrona ad ammirarli con sguardo assorto e lontano. Solo il serpente s’era accorto di lei quando si era seduta, mentre il moro continuava ad accarezzarlo mantenendo gli occhi chiusi.

Passarono i minuti. La pioggia scendeva fitta suonando la sua malinconica melodia, mentre tingeva l’atmosfera coi suoi colori uggiosi. Lentamente, anche un certo ragazzo moro, scivolava sempre più verso l’inconscio del sonno; se non fosse stato per il sibilo che attirò lievemente la sua, quasi inesistente, attenzione.
~Vuole proprio continuare ad ossservarci, attendendo che ss’addormenti prima di fargli notare la ssua pressssenzza?~

“Non vedo motivo di destarlo e poi è meglio che si riposi, sarà una settimana faticosa. Piuttosto Ares, chiamami pure Lilith e dammi del tu, ormai fai parte della famiglia.”
Gli rispose lei con un sorriso affettuoso, imbarazzando un po’ il rettile che si agitò lievemente bofonchiando qualcosa quel tipo ~Ma sse non ssbaglio voleva parlarti.~ per tornare al discorso precedente.

Nel frattempo il moro, sobbalzando, si sedette di scatto completamente ridestato. Compì qualche strano movimento, a causa della vertigine che lo colse repentino, collassando nuovamente e pesantemente sul divano.

~Da quanto tempo sei lì?~ Domandò infastidito il moretto, senza nemmeno accorgersi di parlare in serpentese, guardando la donna di sottecchi.

“Un quarto d’ora circa”
~Venticinque minuti da quando ssi è sseduta, non sso quanto è stata in piedi.~

La corresse subito il rettile, guadagnandosi uno sguardo infastidito dalla donna.

“Scusi, non sapevo lei fosse un serpente precisino”

~Diminuire il tempo per limitargli l’imbarazzzzo non lo aiuterà.~

Si percepiva alla perfezione il tono divertito di Ares che scivolava giù dal sofà, per salire fino ad avvolgersi sulle spalle della donna, come se fosse una silente richiesta di scuse, mentre questa prese ad accarezzargli il capo bisbigliando un ‘ruffiano’.

Non passarono che pochi secondi prima che la risata del moro riempisse la sala, facendo sorridere anche Lilith; ma pian piano la risata scemò, alternata alla voce della vampira che gli domandava con premura di cosa valeva parlarle.

Il nervosismo cominciò a manifestarsi nei gesti del ragazzo che dopo qualche minuto si decise di provare, domandandole se Eriol ed Erik erano i nomi del marito e del figlio.

Lo sguardo di lei si fece ancora più profondo e triste, ma acconsentì con un cenno del capo.
Pareva stanca, come se tutti i suoi anni le gravassero addosso. Con tono tenue e logorato cominciò a parlare, mentre lo sguardo si posava fuori dalla finestra sulle linee lievemente oblique tracciate nell’aria dall’acqua.

“Sono stati uccisi entrambi se è questo che volevi sapere…ed io non ho potuto fare nulla. Erano la mia famiglia e sono riuscita ad arrivare giusto in tempo per vedermeli spirare entrambi tra le braccia… Eriol… Erik…”

Gli occhi lucidi erano puntati su quelle lacrime di pioggia, mentre il labbro inferiore veniva torturato dai denti e la mano destra andava a celarne la vista con discrezione. I gomiti ancora poggiati sui braccioli della poltrona. Il capo, come il busto, tendeva verso la destra.

Il silenzio pesava sulla stanza, aiutato dalla giornata uggiosa che assorbiva gli spettatori nella malinconia di tristi ricordi.

Fu quando Lilith, dopo aver chiuso gli occhi straziati dal dolore, deglutì rumorosamente per il magone che le attanagliava la gola; spezzando in questo modo la situazione di silente tensione che si era creata nel salotto.

Il giovane osservò la donna alzarsi dalla poltrona e sedersi sul divano dopo avergli fatto scostare il capo, prima di farglielo riposare sul suo grembo, prendendo a passare le mani tra quella corvina zazzera ribelle.

Passarono alcuni momenti a godersi quelle dolci e rilassanti attenzioni, prima che la vampira interrompesse il silenzio.

“Harry, per oggi puoi riposarti, sei stato bravo, te lo meriti. Sappi però che questa sarà una settimana impegnativa.”

Il giovane si rigirò supino, così da poter guardare agevolmente la donna, chiedendole delucidazioni.

“Domani andremo a recuperare l’Horcrux del medaglione.” Sì fermò vedendo quegli occhi giada sgranarsi.

Ascoltò, con sorriso sornione, Harry chiederle chi fosse R.A.B.
Sapeva che il suo caro nipotino voleva anche ascoltare le tappe per sapere che fine avesse fatto il medaglione e decise d’accontentarlo.

Guardò i suoi occhioni verdi dilatarsi per la sorpresa, come se fosse un bambino che ascoltava una fantastica favola, gli spiegò che R.A.B. aveva scoperto, attraverso le sue indagini, che fosse Regulus Arcturus Black e che il medaglione l’avevano sempre avuto sotto il naso a Grimmauld Place a quanto sembrava, ma che da sciocchi l’avevano buttato nelle pulizie da quello che aveva capito.

Chiuse gli occhi con pazienza quando il moro urlò improperi a tutto spiano, bestemmiando in maniera piuttosto pittoresca per giunta. Ben presto si trovò a sghignazzare mentre tentava di calmarlo per poter continuare col suo resoconto. Quando riuscì a zittirlo, ovviamente senza l’aiuto del rettile che si era limitato ad aggrovigliarsi dalle risate, poté dirgli che erano state due le possibili strade percorse dal medaglione:

1- Era stato recuperato dall’elfo domestico della casa per salvare qualcuno di quei, a suo parere, preziosi manufatti, portandoli così a qualche famiglia purosangue considerando la sua ossessione. Puntando in questo modo sui Malfoy, visto che i Lestrange non erano ancora evasi da Azkaban in quel momento.

Ciò riprovocò le urla del ragazzo, che questa volta venne zittito con un colpetto sul capo, mentre lei riprendeva a spiegargli che, dopo aver interrogato l’elfo, la prima si era rilevata errata e che quindi era la seconda. Attese sadicamente qualche momento prima di spiegare, facendo tendere ansioso il nipote che l’ascoltava in trepidazione.

La seconda opzione consisteva che alcuni di quei ‘ladri di spazzatura’ che s’aggiravano nella zona l’avesse preso per ricavarci qualcosa dalla vendita.

Ascoltò il ragazzo ripetere dubbioso il presunto colpevole, attendendo che la donna si spiegasse in maniera più approfondita. Ottenendo la sua spiegazione col fatto che fosse normale che, applicando la regola di ‘ciò che è spazzatura per uno può essere un tesoro per un altro’, queste persone cercassero nella spazzatura altrui oggetti da cui potevano trarre profitto; meravigliandosi che il moro non ne avesse mai sentito parlare.
Continuò a spiegare, nominando i nomi dei negozianti e ricettatori, fino a che non arrivò nelle mani d’un mago che vendeva merce varia un po’ ovunque e qui è stato ottenuto tramite minaccia dal suo attuale proprietario.

Attese ancora fissando lo sguardo in quello del nipote. “Sai una cosa ironica Harry? È finito nelle mani di una persona che a quanto pare hai conosciuto qualche tempo fa.”

Ricevette un tremolante “Chi?” mentre un ghigno le solcava le labbra rispondendo.
“Umbrige mi pare che si chiami, ora a capo dell’inquisizione del ministero della magia.”

Vide il moro boccheggiare pallido, chiedendo conferma di ciò appena sentito, ricavando purtroppo un cenno positivo dalla donna, cominciando così a gemere di disapprovazione alla notizia.

“Harry, vuoi calmarti? Di questo che ne occuperemo domani e dopodomani toccherà alla coppa di Tassorosso.”

“E dov’è?” domandò sconsolato, guardandola supplicante.

“Chi è il mangiamorte più fedele del circolo interno di Voldemort?”

“…non so, Malfoy?” domandò retorico.

“Prima di Malfoy?”

“Piton?”

“Stupidino ho detto più fedele di Malfoy, non la spia della luce!”

“La spia di che!? Impossibile lui ha-”

“Harry, da quello che mi hai detto è stato costretto da tre persone a fare quello che ha fatto e contro la sua volontà. È un uomo che meriterebbe un po’ di compassione dopo tutto ciò che è stato costretto a sopportare, ma non è di questo che siamo parlando. Metti in moto il cervello!”

Osservò il ragazzo guardarla imbronciato per qualche secondo prima di cominciare a riflettere realmente su ciò che gli aveva domandato, prima di sbarrare gli occhi e sussurrare “Bellatrix” mentre gli sorrideva felina assentendo col capo.

“Ragiona Harry, il diario è stato affidato ai Malfoy che sono i secondi più fedeli a quella faccia di serpente e ovviamente anche a Bellatrix è stato affidato uno di quegli oggetti, ecco anche come Regulus è venuto a conoscenza della loro esistenza; Bellatrix è pur sempre una Black”

Il moro non poté far altro che annuire, era tutto logico e semplice se ci se pensava.

La donna riprese subito informandolo che il giorno dopo ancora sarebbero andati a ritirare l’eredità lasciatagli da Silente, visto che aveva scoperto che l’aveva citato nel testamento, e che quella giornata l’avrebbe terminata allenandosi: poiché non si doveva certo rammollire.

E per finire la settimana sarebbero andati ad Hogwarts, visto che il quinto Horcrux era nascosto lì. E che lo avrebbe allenato ancora per qualche giorno lì, visto che gli ultimi due erano il rettile Nagini e Voldemort stesso. Passarono pochi istanti prima che Lilith proponesse ghignante la possibilità di lasciare Ares ad occuparsi del pitone, visto che erano entrambi serpenti.

Trascorsero ancora un po’ di tempo sghignazzando, prima che la donna riprendesse con voce che traspariva un po’ emozionata: “Non vedo l’ora di tornare ad Hogwarts ed andare a trovare i miei professori”

“C-Cosa?!”

“Sì Harry, ho studiato anch’io lì, anche se in un corso a parte con insegnanti… particolari… ora che ci penso è anche il luogo in cui Eriol ed io ci siamo ‘conosciuti’”

Il moro le domandò curioso cosa intendesse dire, ottenendo un sorriso sornione mentre gli rispondeva semplicemente che glielo avrebbe detto quando sarebbero stati alla scuola.

Il suono della pioggia che picchiettava incessante all’esterno, accompagnata dal soffio sottile del vento, creava una melodia ed un’atmosfera un po’ nostalgica coi sui colori uggiosi che si stendevano stanchi ovunque.

Coccolato da quella dolce melodia e dalle carezze della vampira, ben presto, Morfeo lo richiamò a sé. Mentre la donna continuava ad osservare lo scendere della pioggia, senza realmente vederla, persa nei suoi ricordi.

E silente una scia umida le solcò i lineamenti senza che nessuno le prestasse attenzione.


♥ ♦ ♣ ♠
…Continua…
♥ ♦ ♣ ♠




Angolo della Sadica Sanguinaria

Sera a tutti, eccomi qui in questa serata di novilunio (oltre che da me ci sono anche tuoni e fulmini ^-^") con l'ultimo capitolo di vera e propria transizione.
Capitoletto in cui risalta il lato malinconico d'Artemide e si scoprono i nomi del figlio e del marito ^-^
non so bene che dire, qui ci sono tutti i progammi settimanali che attendono il nostro Harry, anche se scordatevi che li segua uno per uno -.- il prossimo capitolo s'intitolerà Horcrux e lo posterò il giorno del mio compleanno il 24 marzo ^-^ spero sia un regalo gradito.
Non finirò mai di ringraziare Aven per le sue recensioni e spero che anche altri silenti lettori vogliano darmi le proprie impressioni (sinceramente ne avrei bisogno considerando la pressione che i prof mi stanno mettendo addosso specialmente in queste settimane)

spero davvero che questa storia sia gradita poichè vi tengo e spero d'essere riuscita a scriverla nel modo migliore da riuscire a coinvolgervi.
ci vediamo a fine mese col prossimo capitolo.
Statemi bene bye xXx
  
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