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Autore: LovelyFrog    11/03/2013    3 recensioni
Mi infilai sotto le coperte: anche se ormai non lo vedevo più, sentivo che mi cercava con gli occhi nell’oscurità, come io stavo facendo con lui.
O mi stavo solo immaginando tutto?
Non importava. No, avevo deciso che era irrilevante se lui provava un trasporto per me o se era semplice amicizia: avrei lasciato andare le cose al suo corso, senza più farmi domande. Godendomi la sua compagnia, perché dalla morte di Vincenzo era stato l’unico da cui mi fossi mai sentita capita.
Oooook, se vi interessa dovete solo aprire, buona lettura ;)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A
nd we never even tried 

We never even talked 
We even thought in the long run 
Whenever it was painful 
Whenever I was away 
I'd miss you 
I miss you 


 

Should I, should I? 
Maybe I'll get drunk again 
I'll be drunk again 
I'll be drunk again 
To feel a little love. 



La fine era simile all’inizio.
O forse era l’inizio a essere simile alla fine?
Era tutto un po’ troppo annebbiato dopo la seconda bottiglia di vodka, ma ancora il mio corpo non mollava. L’alcool lo reggevo bene, troppo, e per la prima volta questo fu una cosa negativa. Il divano del mio primo appartamento a Londra era diventato comodo dopo la prima bottiglia e il soffitto aveva iniziato a girare a metà della seconda. Ma il nulla ancora non arrivava. Sentivo il dolore bruciare in modo insopportabile. A forza mi alzai per cercare nel cassetto in camera. Niente pillole. Come potevo averle, ero stata pulita per tre anni.
I miei tre anni con Harry.
Non so cosa mi stesse passando per la testa, quando aprii il quinto cassetto e sfilai un porta-foto enorme da sotto i vestiti. Forse era autolesionismo, masochismo, sadico desiderio di farmi male. Con una mano tremante sfogliai le prime foto. Avevamo cominciato a scattarle dal suo primo concerto, al quale avevo partecipato. Sentii nelle orecchie le sue parole angeliche amplificate dai microfoni. Rividi quegli occhi verdi che brillavano, estatici. Rividi…
“O-N-E  D-I-R-E-C-T-I-O-N!!!!”
Harry fa un sorrisetto compiaciuto e tira un pugno lieve sulla spalla di Niall.
“Lo avresti mai pensato?”
Dice, mentre fissa le loro fans che saltano, urlano, incitano. Un enorme mare di mani, teste, capelli, sorrisi, cellulari. Di vita. Per loro.
“Nemmeno nei miei sogni più fervidi.”
Anche il biondo guarda impressionato le loro ragazze esultare mentre Liam fa il suo assolo. Harry fa scivolare lo sguardo nel marasma urlante che ripete a memoria le parole di Liam. E la vede. Lei incrocia il suo sguardo e sorride. Sta a lui, si rende conto. Senza staccare gli occhi da lei inizia a cantare.
“I Know you never love the the sound of your voice on tape. You never want to know how much you weigh. You still have to squeeze into your jeans. But you're perfect to me.”
Lei è perfetta. Sarebbe stata sua per sempre.
Una lacrima solitaria scese sulla mia gota e attraversò da sola la mia pelle. La sentii scivolare giù, fin sul naso, per poi entrare nella fessura delle labbra. Mi tremavano.
Girai il foglio e una valanga di foto mi sommersero. Il compleanno di Harry. I suoi vent’un anni. Com’era bello, alto, le spalle larghe, il corpo asciutto, che mi abbracciava. C’era un’immagine di me che cantavo e ballavo, in un vestito a dir poco provocante. I suoi amici volevano regalargli una spogliarellista, allora mi ero proposta volontaria. In un’altra, di fianco, Harry che mi copriva con la sua giacca prima che mi slacciassi il corpetto, dove sotto nascondevo un reggiseno di pizzo rosso, guardando in cagnesco i suoi amici.
“Harry, non ho ancora finito.”
Harry appoggia la sua giacca sulle spalle della bionda.
“Invece si!”
Harry guarda malissimo Louis e Liam, che alzano le mani come per dire ‘io non c’entro nulla’. In realtà, Louis ha solo proposto una spogliarellista, Cass lo ha saputo da Liam e si è offerta volontaria. Ma a Harry non importa un accidenti di chi ha avuto l’idea. Non dovevano lasciarglielo fare.
“Ma che ti prende?”.
Harry la chiude in bagno, guardandola con quei suoi occhi verdi che sembrano un oceano in tempesta.
“Ma che ti è venuto in mente? Spogliarti davanti a tutti?”
“Ma siamo tra amici…”
“Nessuno deve vedere il tuo seno, anche sotto del pizzo. E’ solo mio, come tu. Tu sei solo mia.”
Lo ha detto in cagnesco, con un moto di rabbia, ma Cass si sente comunque lusingata. Lo bacia, prima lievemente, poi con trasporto.
“Sono tua.”
“Per sempre?”
“Per sempre.”
La seconda lacrima che mi sfuggì dagli occhi la raccolsi veloce con un dito. C’eravamo detti per sempre troppe volte, e alla fine c’avevo creduto: avevo creduto che potevamo durare per sempre.
Le mie dita tremanti sfiorarono le foto che ritraevano altre parti della festa: Louis e Eleanor, Niall che ballava mezzo ubriaco con Zayn che aveva perso completamente il controllo, Liam che fissava la scena con un cipiglio ironico. Una di me con la telecamera, che riprendevo la scena. Chi sa dov’era finito il filmino.
Girai il foglio.
Una passeggiata al parco. Pizza e film con Liam e Danielle. Un panorama mozzafiato sulla barca alle Bahamas. Harry che sorseggiava una birra sulla spiaggia. Io e Perrie in costume con dietro il mare cristallino. Una di me e Harry: io guardavo la telecamera, le gote appena arrossate sotto l’abbronzatura dell’estate, mentre Harry posava le labbra sulla mia guancia per un lunghissimo bacio.
Quell’estate fu fantastica.
Una di me mentre lavoravo sul set del mio primo film. Un’altra, sempre lo stesso giorno, io col copione in mano che guardavo di sbieco l’obbiettivo, cercando di mantenere la mia faccia scocciata e trattenendo un sorriso che stava spuntando. Harry e gli altri nello studio di registrazione. Harry con un panino tra le mani, il cellulare in bocca e una mano rivolta all’obbiettivo.
Il mio compleanno.
Quando fissai la foto di Harry sul palco, mentre mi cantava una canzone, ormai le lacrime cadevano copiose. La nostra canzone.
Harry la guarda, mentre la ragazza che ama alla follia si sistema sulla sedia un po’ a disagio, mentre lui sfiora il microfono per vedere se è acceso.
“Questo è il primo di tre regali che ti farò stasera. Uno e impacchettato, insieme agli altri. L’altro è questo e il terzo… beh, diciamo che te lo darò in separata sede.”
Un fischio di esultazione, seguita dalla risate maschili dei suoi amici e di quelli di lei. La ragazza arrossisce un po’ di più, nella sedia, cercando di farsi piccola piccola, quando piccola non è mai stata.
“Piantatela! No, Louis, so che stai per fare una delle tue battute, non-“
“Harry ho dei preservativi in macchina, se vuoi te li presto!”
Troppo tardi. Cass si morde un labbro, prima di alzarsi e tirare un fazzoletto accartocciato a pallina contro il ragazzo dagli occhi celesti.
“Cretino!”
“Ti sto salvando da un disastro, tesoro.”
Eleanor tira una gomitata al fidanzato, mentre quello sghignazza.
“Posso continuare?”
C’è un altro coro di fischi e incitazioni, prima che Harry riesca a riprendere il controllo.
“Dicevo. Questa te la dedico, con tutto il cuore.”
Si schiarisce la voce e Cass fissa un attimo il volto del ragazzo che ama, pensando che sia veramente bellissimo quando è in imbarazzo. In effetti, è sempre bellissimo. Parte la musica. Dietro di lui appare nello schermo al plasma gigantesco il teso in inglese. Le sta per cantare una canzone in italiano. Una delle sue preferite.
“Sei sicura che io sono davvero quello giusto? Sicura che non vuoi un altro uomo magari un po' più a posto? Sei sicura, perché io sono così in aria che non riesco a pensare. Sei sicura di non essere un po' troppo bella per me? Non vorrei insistere ma è palese. Sei sicura di non essere un po' troppo bella per me? T'autorizzo a ridere perché io tento di spiegare, di razionalizzare e scrivo questa stupida canzone che non sa parlare di te.”
Ormai i singulti crescevano incontrollati dal mio petto. Non riuscivo a calmarmi. Non ci riuscivo. Si, allora ero sicura, sicura che noi fossimo perfetti insieme.
Un’altra pagina scivolò dalle mie dita e altre foto crearono enormi lacrimoni che scivolavano dai miei occhi, bagnandomi il viso, il collo, la maglietta. Uno cadde su una foto di me e Harry, sdraiati sul suo letto. Sembravamo dei sedicenni. Ci facevamo le foto da soli, baciandoci, fissandoci, sorridendo come due ebeti. Come due innamorati.
Un’altra pagina, un altro periodo.
Foto del nostro viaggio in Italia, sulla sua Ferrari. Ogni settimana una città diversa. Alberghi, ristoranti, vignette di paesaggi locali. Casa mia. Mia madre, con un lieve sorriso. Mia sorella era sparita, non aveva lasciato neanche un biglietto. Partita da Londra, non era più tornata. Chi sa dov’era adesso.
Una di Harry che guidava, lo sguardo assorto sulla strada, con qualche mia ciocca ribelle che entrava nell’obbiettivo. Quel viaggio me lo ricordavo bene.
“Fatta!”
Harry distoglie lo sguardo dalla strada, fissandola interrogativo.
“Cosa?”
“La foto di te assorto sulla strada, come in un film di James Bond.”
Lui ride al vento, mentre i ricci neri vengono scompigliati dall’alta velocità.
“E tu ne sai qualcosa, no?”
Lei sorride, ripensato al film che ha appena girato. Daniel Craig è ancora più bello dal vivo, pensa. Quasi come se avesse intercettato i suoi pensieri, Harry si rabbuia, pensando alla scena di sesso che ha dovuto girare la sua ragazza. La sua ragazza. Cass ride, sapendo a cosa rimugina Harry.
“Lo sai che per me ci sei e ci sarai sempre e solo tu.”
Lui le sorride, un po’ rincuorato. Decelera un attimo, solo per allungarsi e sfiorarle le labbra.
“Meno male.”
Lei ride, lusingata da quella sua gelosia così timida.
“Però mi da fastidio comunque che qualcun altro ti tocchi.”
Cass ride ancora, mentre si allunga e da un bacio sulla gota di Harry. Mentre lo fa gli sfiora sensuale la coscia, risalendo lentamente. Harry stringe il volante e si morde il labbro, cercando di rimanere concentrato.
“Solo tu riesci a toccarmi davvero.”
Gli sussurra lei all’orecchio.
Tremavo ormai, in preda a tutte quelle emozioni. Non era da me affrontare il dolore così, a viso aperto. Ma se non lo avessi affrontato ora, non ci sarei mai più riuscita.
Così voltai pagina, presagendo la fine.
Natale. Io, Harry, la band, Danielle e la nuova fidanzata di Niall. Eleanor e Louis si erano lasciati tre mesi prima e Zayn e Parrie quasi subito dopo quella vacanza che avevamo fatto insieme. Eravamo tutti a tavola, mentre io cercavo di aprire il tacchino con la forza bruta. Harry, immortalato nell’atto di aiutarmi. Danielle e Liam, che strusciavano i loro nasi e si fissavano, incuranti del casino che di lì a poco avrei fatto col pollo. Niall che chiacchierava con Louis e da un lato la sua fidanzata, un mezzo sorriso sulle labbra, che guardava la mia lotta all’ultimo brandello col pollo. Zayn, dietro la telecamera.
La notte degli oscar.
Io che mi alzavo per ritirare il premio, gli occhi che mi brillavano. Quello era stato il mio traguardo, la mia cima, l’ultima cosa che volevo fare prima di morire. E dopo quello, mi ero fissata tanti altri obbiettivi, che con fatica avevo cercato di raggiungere. Jennifer Lawrence, il mio idolo fin dalla tenera età, che mi stringe la mano. Io abbracciata a Daniel, con cui avevo fatto James Bond e per cui avevo vinto l’oscar. Un’altra, con me, Harry e Jack Nicholson. Harry che mi stringe a lui, scostandomi lievemente dalla stretta di Jack.
Ricordi.
La parte migliore della mia vita immortalata per sempre. Quelle foto non invecchieranno, le emozioni sui nostri volti non cambieranno, i momenti magici rimarranno per sempre lì, mentre la nostra vita andrà avanti, implacabile. E è andata avanti. Ma lì, in quelle foto, io e Harry saremo per sempre insieme.
Per sempre.
Ma la vita è scivolata, lenta e implacabile, tanto che non ce ne siamo accorti. Non ce la siamo gustata. Non volevo che finisse, non ancora. Non era sufficiente, quella felicità, era passata come una folata di aria fresca nella mia vita. Bellissima, effimera, un attimo sfuggente.
Per sempre.
No, non eravamo per sempre. Su quelle foto, saremo rimasti per sempre. Ma io e lui non eravamo per sempre.
 
 
“Harry. Harry, smettila, ho perso il conto di quante ne hai bevute!”
Una voce, lontana. Ma chi cazzo se ne frega. Che me ne frega se ho bevuto troppo? Che me ne frega se i paparazzi mi immortalano in questo stato? Che me ne frega se domani mattina non riuscirò ad alzarmi? E’ finita. Il nostro sogno è finito. Lei ha messo la parola fine dopo ‘Harry e Cass’ e di mezzo non c’è alcun ‘per sempre felici e contenti’.
C’è solo dolore.
Perché? Perché non posso essere felice? Perché il mondo deve sempre darti una carezza e restituirti due ceffoni? Perché non ci può essere il per sempre? Perché questa non è una favola. Questo non è un film. Questa è la vita reale. La cruda, dura, dolorosa, fredda realtà. E tanti saluti al vero amore. All’amore eterno.
La vita se ne sbatte dell’amore eterno. La vita vede due persone felici insieme e decide che va troppo bene, che c’è troppa gioia, che ridono troppo. E allora manda tutto a puttane, tirando un bel calcio in culo all’amore a agli innamorati.
Che schifo la vita.
“Basta, ti porto a casa.”
Qualcuno mi prese di peso e mi trascinò fuori, all’aria aperta. Il vento mi tirò un altro ceffone in piena faccia. Come se non ne avessi presi abbastanza. Poi il caldo di un abitacolo, e la voce lontana di qualcuno che conosco che parla con l’autista. O almeno credo sia l’autista. Non me ne importa.
Lasciatemi in pace.
Voglio solo ubriacarmi, dimenticare, morire per qualche ora, non pensare. Voglio dormire. Possibile che per una volta non possa fare che cazzo mi pare? Voglio rimanere nel pub fino all’alba e essere svegliato da un calcio, voglio perdere tutto questo dolore. Brucia, brucia troppo.
“Harry! Reagisci amico, siamo quasi arrivati, non ce la faccio a portarti su.”
“Lasciami qui allora.”. Borbottai. Non avevo più la forza né di replicare né tanto meno di ribellarmi quando mi sentii preso di peso dalla voce e trascinato in casa. No, non voglio. Quel posto è così pieno di ricordi, ricordi di lei, di me. Di noi due.
Ma non lo posso evitare. Mi adagiò delicatamente sul divano, portando un catino accanto a me, appena in tempo per raccogliere il conato di vomito che riportava a galla solo bile e dolore.
Sentii dei buffetti sulla mia spalla, ma li scacciai via in malo modo.
“Vattene.”. Riuscii a sussurrare. Non voglio nessuno.
Forse sospirò, forse mi rispose in malo modo, forse mi mandò a fanculo, ma l’unica cosa che veramente mi rimase impressa fu il rumore della porta di casa che si chiude.
Sono solo.
Ed è allora che i ricordi mi sommersero, dilanianti, nella mia testa. Ricordi semplici, ricordi felici: la nostra prima uscita, il pranzo a casa mia, la serata al bowling con Lou e El, pizza e film sul mio divano, la sua mano sul mio petto, il suo sorriso, i suoi baci.
Non riesco a ricordarmi il nostro ultimo bacio.
E questo mi stava distruggendo.
Arraffai il telefono e senza pensarci digitai il suo numero. Ogni squillo fu un fischio dilaniante nel mio dolore, ogni silenzio un peso opprimente. Non rispose. Era muto. Lascia scivolare dalle mie mani la cornetta, che sbatté sul pavimento.
Mi ha lasciato. Cass mi ha lasciato.
E io non riesco a ricordarmi nemmeno il nostro ultimo bacio.
La nostra ultima conversazione rimbombò nelle mie orecchie con indicibile dolore. Un dolore senza cura, un dolore senza medicina. Come il nostro amore.
La ragazza fissa negli occhi l’uomo che ama con tutta se stessa.
“Harry, dobbiamo parlare.”
Il ragazzo alza gli occhi, un sorriso ignaro di cosa sta per succedere che gli colora le labbra.
“Dimmi tutto, bellissima.”
Lei gli rimane lontana. Non vuole avvicinarsi, la sua presenza rende tutto più difficile. Più doloroso.
“Harry, io… non ti amo più.”
Un ombra sugli occhi di Harry. In un attimo colma le distanze fra loro e lei sente che quelle bugie accuratamente ripassate davanti allo specchio non riuscirà a dirle. Ma deve. Per lui. Forse all’inizio sarà più doloroso, ma almeno dopo se ne farà una ragione. Andrà avanti.
“Dillo di nuovo.”
Lei cerca di mantenere gli occhi fissi in quelli così verdi di lui. pensa.
“Io non ti amo più, mi dispiace.”.
Quello che fa lui dopo la prende in contro piede. Le ferma il mento con quella bellissima mano e la fissa negli occhi, non lasciandole via di scampo.
“Non è vero.”
. Vorrebbe urlarglielo.
“Si invece.”
Harry scuote la testa.
“Cass, per quanto tu sia brava, riesco sempre a vedere quando menti.”
“E invece non ti amo più, questa volta sul serio.”
C’erano già passati. A ogni vigilia del suo tour lei provava a staccarsi. E lui non le lasciava via di scampo. Ma entrambi non sapevano che questa volta sarebbe veramente successo.
Lui chiude gli occhi, trae un profondo respiro.
“Dimmi la verità.”
E lei non ce la fa. Per quanto sia brava, non ci riesce. Avrebbe voluto, avrebbe disperatamente voluto proteggerlo. Ma non è abbastanza forte.
“Harry, non possiamo continuare così.”
Lui parve confuso da quell’affermazione.
“In che senso?”
“Lo sai bene. Fra una settimana inizia il vostro tour, un tour di otto mesi. Io… non posso sostenere una relazione a distanza.”
Lui scuote la testa, per un secondo rincuorato. Non si è accorto ancora dell’imminente catastrofe.
“Ci siamo già passati. Ce la faremo. Ci vedremo ad un paio di concerti, e…”
“Harry non capisci. Io parto. Vado in India.”
Lui sgrana gli occhi e lei ne approfitta.
“Mi hanno presa per un film. Le riprese dureranno più di sei mesi. Non possono fare una stima precisa, ma dovrò rimanere lì per molto, molto tempo.”
Lui la guarda e lei vede incrinarsi qualcosa in quel verde. Una crepa. Una consapevolezza.
Sente la fine vicina.
“Ce la possiamo fare, ci sentiremo via messaggio, ci chiameremo, e…”
“No, Harry. Non corrodiamo il nostro amore. Non voglio ritrovarmi fra un anno a pensare ad altri uomini e a sentirmi obbligata, in gabbia, senza più ricordarmi perché ti amo. Non voglio che tu faccia questa fine.”
Un lacrimone scende dalla foresta negli occhi di Harry, che sembra sconquassata da una tempesta crudele.
Lei gli posa una mano sulla guancia e sente scendere delle lacrime calde sulle sue guance. Deve resistere. Deve farlo, per lui.
“Quindi è davvero finita…”. Riesce a dire, la frase spezzata da un singulto mal mascherato
“Forse è solo il momento sbagliato.”. Sussurra.
Lui posa la sua mano su quella di Cass, e chiude gli occhi.
“Forse…”
Rimangono così, senza avere la forza di fare quel passo, quel passo che segnerà la fine. L’ultimo. Cass sa che spetta a lei, tagliare l’ultimo brandello di carne che hanno in comune. Lo vorrebbe fare con lentezza, sentendo una dolce agonia che la lacera, perché, anche se è dolore, è qualcosa di suo. Di loro. L’ultimo momento che passeranno insieme.
Ma non può. Vuole che Harry la dimentichi il prima possibile, vuole che si trovi qualcuno che lo possa curarlo dal male che gli ha fatto. Il dolore l’acceca solo all’idea che qualcuno possa sfiorarlo, possa baciarlo, parlargli, coccolarlo, amarlo come una volta faceva lei.
Scosta via la mano da sotto le dita di Harry e prende la borsa. Solo quello. Il resto lo verrà a riprendere, dopo, quando il dolore sarà un po’ più sostenibile e la consapevolezza di stare facendo la cosa giusta sia tornata con più forza.
Chiude la porta dietro di se e quel rumore le rimbomba dentro, mentre il vuoto che dimora dove prima c’era il suo cuore si riempie di silenzio.
 
 
“E’ finita. Lei non c’è più”. Mugolai. Allungai una mano e strinsi una sua maglietta, adagiata in modo scomposto sulla poltrona vicina. Mi ricordavo quando appena due giorni fa gliel’avevo sfilata via.
Solo due giorni fa.
La avvicinai al viso, respirando profondamente, mentre bagnavo persino quella.
Sapeva di lei.
E con quell’ultimo brandello di ricordo, il più doloroso, piansi tutte le lacrime di cui ero capace. Perché Cass non c’era più.
E non sarebbe più tornata. 



Hola:D
Siamo giunte alla fine...
in realtà manca ancora l'epilogo, ma non vi spoilererò nulla ;)
ho notato che  l'ultimo capitolo non ha riscosso molto successo
:(
Va bé, se avete voglia di dirmi cosa non vi era piaciuto a me fa piacere,
lo sapete, credo che una buona critica ogni tanto faccia davvero bene:)
un abbraccio e al prossimo capitolo
l'ultimo D:
un abbraccio
xx

P.S: Vi posto le mie altre ff
se volete fateci un salto, a me non fa altro che piacere;)
Su Zayn (rossa):

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1563119&i=1
Su Liam (rossa):
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1669338&i=1
un bacio :3

LovelyFrog

  
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