In un momento di desolazione e di sconforto ho partorito questi versi come debole invocazione all’Angelo della Morte affinché mettesse a tacere la mia coscienza.
Genere: Dark, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Il demone di fuoco
che brucia nella mia anima
ride dei miei desideri,
e la Sorte, ironica,
si fa beffe anche di Lui,
prigioniero del destino
e di un tempo che non gli appartiene.
Scheletri di fumo
sorgono dalle ceneri ormai fredde
della mia coscienza
e con armi di polvere
affrontano il vento.
Angelo della Morte,
sfiora i loro visi di lacrime,
bacia le loro mani senza misericordia,
monda i loro occhi colmi di follia
e conducili gementi
nei labirinti di lapidi
scolpite nel sangue,
dolce miele di vita.