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Autore: lovemusic    12/03/2013    6 recensioni
La vita di sakura può sembrare quella di una normale diciasettenne, ma la ragazza nasconde una personalità in continuo conflitto con se stessa e con la sua doppia vita.
Non sapeva che nella sua nuova abitazione avrebbe conosciuto persone che le avrebbero completamente stravolto la vita. In particolare una.
Ma la ragazza dai capelli rosa sarà disposta a lasciarsi il passato alle spalle e godersì come tutte le sue coetanee il presente? o sprofonderà sempre più nel buio?
prima fan fiction! pietà!
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori , Itachi, Sakura Haruno
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Ed ecco qua il nuo capitolo!
Tenendo conto che avevo già avvisato che questi capitoli sarebbero stati più lunghi tengo comunque a precisare che sono completamente sprovvista del dono della sintesi e quindi ho finito per scrivere più di quanto avessi inizialmente deciso.
Tralasciando questo dettaglio, sperando che non vi addormentiate durante la lettura,
Vi auguro buona lettura!



Capitolo 30

Aveva dormito per quello che le era sembrato durare solo un istante.
Non aveva fatto altro da quando era tornata a casa.
Aveva varcato l’entrata ignorando palesemente sua madre e Kira e salito le scale come in uno stato di trance.
Infine si era sdraiata a peso morto sul suo grande e morbido letto e guardato il soffitto per quelle che le erano sembrate ore senza fine alla ricerca disperata di un po’ di sonno.
Alla ricerca di un po’ di pace.
Perché quella giornata era stata un perfetto esempio di come probabilmente sarebbe stato l’inferno.
Si era resa conto di aver perso le sue più care amiche, di aver vanificato tutti i suoi sforzi per socializzare e reinserirsi nella vita normale e infine aveva scoperto la verità su Konan e Itachi.
Una verità che l’aveva sconvolta
Erano amici d’infanzia, il loro fidanzamento era stato deciso dai loro genitori e la verità per la quale Itachi era entrato nell’Akatsuki era lo spionaggio.
Tante, troppe scoperte.
Improvvisamente si sentiva come un estranea che approdava in un pianeta sconosciuto, dove tutto è ignoto e niente le appartiene.
Era di nuovo in quella stramaledetta bolla di vetro, di nuovo immersa nel caos più totale della sua mente.
O forse era lei ad esagerare come al solito?
Per quanto al momento si trovasse in bilico, era riuscita ad ottenere dei notevoli cambiamenti nella sua vita.
E non tutto era così perso come voleva auto convincersi.
Prese tra le mani il telefono e aprì la cartella dei messaggi in arrivo.
I primi cinque appartenenti tutti alla medesima persona.
 Sorrise divertita.
In fondo era rimasto ostinato e cocciuto come quando l’aveva conosciuto qualche anno prima.
Premette su uno di essi e cliccò sul tasto rispondi.
Digitò poche parole e rigettò l’apparecchio tra i meandri delle coperte.
Si sistemò meglio sul letto e chiuse gli occhi.
Dato l’impegno che si era presa per l’indomani sarebbe convenuto dormire per lo meno qualche ora.
Pochi minuti e finalmente cadde nel mondo dei sogni.




- Buon giorno..-
- Buon giorno-
- Di un po’..non dovresti essere a scuola in questo momento?- fece scherzoso.
- E tu non dovresti essere a lavoro?-
Sasori sorrise divertito.
- Bene..vorrà dire che andremo a fare i fuggitivi da qualche parte-
Sorrise. – Buona idea-
E senza che lei se ne rendesse conto le prese il volto tra le mani dandole un delicato bacio a fior di labbra.
- Certo che ne hai impiegati di giorni per farti risentire..per un attimo ho pensato che dall’ultima volta avessi avuto dei ripensamenti-
Sakura rimase per qualche attimo rigida sul posto.
Non si era aspettata da subito quella reazione così audace.
Puntò i suoi occhi verdi in quelli castani del ragazzo che sembravano guardarla come non ci fosse altro al mondo.
Effettivamente non sapeva nemmeno lei di preciso cosa l’avesse spinta a ricontattarlo.
Non tanto perché presa dai ripensamenti, quanto dagli ultimi avvenimenti trascorsi che l’avevano resa confusa e persa.
Le sembrava scorsa un eternità dal loro ultimo e dolce incontro, soprattutto dopo aver incontrato Yahiko.
Eppure la sera prima, dopo aver trascorso tutte quelle ore a pensare e ripensare, le era venuta voglia di vederlo.
Abbassò un attimo lo sguardo imbarazzata per poi riportarlo su di lui.
I capelli rosso scuro ribelli e trasandati come il loro padrone, la giacca verde militare aderente e con il pellicciotto bianco che gli davano l’aria molto più giovane e frizzante di come fosse più solitamente abituata a vederlo e quell’espressione tentatrice ed enigmatica, che l’avevano sempre messa a disagio.
Evidentemente certe cose non sarebbero mai cambiate.
Quel potere che ogni volta aveva su di lei quando si incontravano, quella sensazione di paura e attrazione fatale che esercitava su di lei sarebbe sempre rimasta.
I suoi occhi sarebbero sempre riusciti a darle quei brividi d’eccitazione ogni volta che li puntava sui suoi, ne era certa.
Eppure ormai c’era qualcosa di più.
Quell’irritante e provocatore ragazzo dai capelli rossi ora la teneva tra le braccia e sorrideva.
Erano loro due, di giorno, accostati sulla sua bella e costosa auto a darsi il buon giorno.
Prese a sua volta il suo viso tra le mani e sorrise divertita.
- Beh..diciamo che l’idea di te che stai lì a penare per me non mi disgusta del tutto, forse è stato per questo-
Senza lasciargli tempo di rispondere riavvicinò le loro labbra approfondendo il saluto di poco prima.
E come fossero nuvole di fumo soffiò via tutte quelli immagini, tutti quei pensieri su quella persona sbagliata, su quello cui si era ripromessa di non pensare più.
Perché ormai aveva accettato la realtà su quel ragazzo moro e dal sorriso gentile.
Tutto quello su cui si era convinta di sapere, di pretendere, non erano state altre che illusioni.
Il ragazzo a cui aveva sempre rivolto i suoi pensieri non era lo stesso che pensava e ormai i loro destini erano stati decisi.
Lui stesso aveva deciso il suo destino.
Poco contavano le parole di Yahiko, lo sapeva.
Si staccò con lentezza dal bacio rimanendo ancora per un po’ ad occhi chiusi.
- Che cos’hai?-
Sbatté più volte le palpebre e si staccò velocemente da lui, ancora un po’ intontita.
Si maledì per l’ennesima volta.
Doveva smetterla con tutti quei pensieri, non ne valeva più la pena.
- Niente..sono solo un po’ sovrappensiero-
Lui fece un espressione maliziosa e il suo solito sorriso sghembo.
- Lo sarai ancora per poco, ho deciso di rendere questo secondo appuntamento molto più interessante di quanto tu creda..-
Lei inarcò un sopraciglio perplessa.
- Secondo appuntamento?-
- Oh sì, e non preoccuparti, sarà il primo di molti-
E senza darle tempo di contro rispondere la trascinò in macchina e partì a tutta velocità.
- Spero scherzi- sussurrò terrorizzata.
Lui la fisso divertito.
- Ma dai..vorresti dirmi che ti fai tranquillamente giri suicidi su quella specie di arma da guerra con le ruote e hai paura di questo?-
Sakura deglutì a fatica continuando a guardare esitante quello che le si poneva davanti.
Due frisoni alti e imponenti mangiavano tranquillamente l’erba per terra trascinando di tanto in tanto lo zoccolo in avanti e dietro e agitando l’enorme coda nel tentativo di scacciare le innumerevoli mosche.
- N-no..certo che no..-
Lui scoppiò a ridere senza ritegno beccandosi uno sguardo raggelante in risposta.
- Fantastico, andiamo allora!-
Poco dopo erano in sella a passeggiare tranquillamente per quel prato che non sembrava avere fine.
Rimasero a parlare e punzecchiarsi a vicenda come una coppia alle prima armi per un tempo che non seppe definire.
Dalla luce accecante del sole stanziato in alto in cielo dovette constatare che fosse più o meno mezzogiorno.
- Quindi è davvero questa la prima volta che sali su un cavallo?-
- Già..direi che queste sono più cose che si addicono ai ricconi viziati come te-
- Oh beh questo è poco ma sicuro..per le piccole fuggitive come te invece ci sono le Kawasaki, no?-
Sorrise divertita continuando a guardare il paesaggio davanti.
Passarono qualche minuto in silenzio a ciondolare sulla morbida sella.
- In realtà non posso dirti di preciso quali fossero i passatempi preferiti dei bambini ricchi, a quei tempi non è che avessi tutti questi amici, se proprio vuoi saperlo i piccoli ereditari non sono dei tipi proprio socievoli-  
- Chissà perché l’avevo intuito..-
- Già, credo proprio che se avrò un figlio, lo manderò nelle scuole pubbliche, dove si potrà trovare almeno qualcuno sano di mente- fece con un aria stranamente seria e lo sguardo perso nel vuoto.
Sakura rimase a guardarlo intenerita.
Le sembrava ancora assurdo che quello fosse lo stesso ragazzo che aveva conosciuto ai depositi.
- Allora come hai conosciuto questo hobby?-
Lui la guardò con la coda dell’occhio studiando l’espressione del suo viso, poi tornò a guardare di fronte.
- E’ stato mio padre a farmi innamorare di tutto questo. Quando ero piccolo mi portava sempre con se a fare lunghe passeggiate e tornavamo solo quand’era ora di cena e mia madre ci aspettava all’uscio della porta tutta furiosa e pronta per la ramanzina. Dopo la sua morte ha continuato mio nonno, anche se inizialmente per un po’ di anni mi sono rifiutato di farlo, era qualcosa che associavo troppo a mio padre e non volevo condividerlo con nessun’altro-
Sakura lo guardò stupita.
Come lo capiva.
Comprendeva esattamente quello che sentiva.
Solo che lei a differenza sua, non era ancora riuscita ad andare avanti, ad accettare la presenza di una nuova figura paterna.
- E tu?- sussultò sorpresa, troppo presa dai suoi pensieri.
- Io cosa?-
- Tu non hai dei passa tempi  o hobby che facevi con tuo padre?-
In un attimo gli occhi della rosa si incupirono e le due pozze verdi divennero di un grigio tetro.
Fu solo un attimo, ma al ragazzo non sfuggì.
Tornò a guardarlo sorridente come se niente fosse successo.
- Beh a dire la verità non è che mi ricordi molto, ero ancora troppo piccola quando mio padre è morto..-
Sasori rimase in silenzio ad ascoltare.
-..anche se in effetti c’era qualcosa che facevamo sempre solo noi due e amavo, anche se forse è un po’ scontato..-
- Cosa?-
In quel momento Sakura sorrise come non l’aveva mai vista, con le goti leggermente arrossate, gli occhi limpidi e l’espressione serena.
- Mi portava al Luna Park come sorpresa e poi ogni volta salivamo sulla giostra del nostro quartiere. Era un po’ vecchia e lenta in realtà ma ai miei occhi ricordavo risultasse come la cosa più bella al mondo. Salivo lì e tutto cambiava, io ero una principessa sul cavallo bianco e papà..papà era il mio principe azzurro, era tutto il mio universo-
Rise imbarazzata.
- Lo so..è proprio infantile..-
Sasori la guardava imbambolato come incantato.
Accortosi degli occhi della rosa su di se arrossì e tornò a guardare davanti.
- Tsk..vorresti dire che non avevi problemi a salire su dei pericolanti cavalli di legno e hai tutta questa fifa per quelli veri?-
Sakura divenne rossa di stizza.
- Hey!! Fifa? Io? Ma fammi il piacere! Voglio proprio vederti su una moto da corsa, e poi vediamo chi è che ha fifa qui!-
Lui allora assunse la sua solita aria provocatoria.
- Ah sì? Vediamo se riesci a starmi dietro allora, ragazza coraggiosa!-
E in un attimo diede un leggero colpo di gambe e partì al galoppo.
Senza che potesse fare nulla il frisone sotto di lei prese energia incontrollato e partì al galoppo dietro il primo.
- AH! Ma sei matto!! Fermati!!feeee – gridò cercando di ritirare le redini il più possibile.
Sasori scoppiò a ridere divertito.
- Su su ragazza coraggiosa!! Cos’è, hai fifa?-
Sakura gli mandò un occhiata di fuoco prima di tornare con l’attenzione sull’animale sotto di se.
- Shhh, buono cavallino, buonoo.. ti prego!- sussurrò disperata.



- Me la pagherai, stanne certo-
- Ma dai…è stato così terribile?- fece sarcastico mentre riponeva la sua sella e quella di lei al proprio posto.
Sakura continuò a cercare di scrollarsi la paglia che le si era attaccato agli stivali.
- Tu stai in guardia, che la prossima volta che vieni al deposito la facciata di un tronco potrebbe essere l’ultima cosa che vedi-
Sasori sbuffò divertito.
- Esagerata..-
- Più tosto, sbrigati a cambiarti-
- Perché?-
- Vieni a pranzo da me-
Lei lo osservò scettica.
- Non capisco se il tuo è più un ordine o un invito-
- Direi una via di mezzo-
-  Oh beh, allora- e scosse la testa rassegnata.
In poco tempo si ritrovarono nella sua grande cucina, dal solito colore rosso lucente che le faceva ritornare alla mente diversi ricordi.
Cominciò a rigirarsi sulla sedia a disagio.
L’ultima volta che era stata in quel luogo, con lui, tutto era cambiato.
Dall’odiarlo a morte si era ritrovata a baciarlo sdraiata su un lungo e soffice divano bianco.
Il che non è proprio quello che si fa generalmente con le persone che si odiano.
- Che c’è? Non ti piace?-
- Ah? Ah no no-
- Eri di nuovo sovrappensiero?- fece attento.
Lei lo guardò stupita.
- Più o meno..stavo ripensando all’ultima volta che sono stata qui-
- Oh ti riferisci a quella volta in cui mi sei saltata addosso-
Lei spalancò la bocca sbalordita.
- Cosa?!-
- Che volevi farlo per forza insomma, ti riferisci ad allora no?-
Sakura arrossì fino a diventare bordò e rimase per qualche attimo shoccata.
- Io non ti sono saltata addosso! Ma che cavolo dici???-
La scrutò con la coda dell’occhio e sorrise mellifluo.
- Oh beh..se lo dici tu, sarà così..-
- E’ così di certo!- esclamò al colmo e con tutta furia si alzò in piedi e uscì a passi decisi dalla cucina.
Senza rendersene conto cominciò a camminare alla cieca in ricerca di qualche sfogo e salì le scale fino al piano superiore.
Lei che gli salta addosso, che assurdità!!
Arrossì  ancora di più al pensiero di dover ammettere quanto effettivamente si fosse comportata in maniera strana quella sera.
Ma non era in se, aveva appena avuto un incidente!
Sicuramente tutto ciò era stato causato da una qualche commozione cerebrale del momento!
Che bisogno c’era di spiattelarglielo in faccia in quel modo?
Fece un profondo respiro e cominciò a guardarsi intorno.
Perfetto.
Tra tutti i posti doveva proprio andare in camera sua, così si che faceva la figura della maniaca.
- Sei ancora arrabbiata?-
Si girò di scatto e lo vide appoggiato allo stipite della porta.
- Figurati- fece scontrosa.
Lui sorrise divertito avvicinandosi.
- Scusami, volevo solo punzecchiarti un po’. Non mi piace vederti troppo con il pensiero da un'altra parte-
E avvolse le braccia attorno alla sua vita.
- Vorrei che rimanessi concentrata qui, con me-
A quel contatto migliaia di brividi percorsero il corpo della rosa.
- Vorrei che ogni attimo che passi qui i tuoi pensieri fossero rivolti solo a me, come mi accade ogni volta che mi stai vicina- continuò avvicinandosi lentamente verso il suo corpo.
E come sempre, senza che potesse fare nulla per impedirlo, si ritrovò intrappolata dai suoi occhi, fragile e priva di difese.
La rabbia e l’imbarazzo di prima svaniti chissà dove.
- Però..non ti facevo così romantico- cominciò sarcastica e fece per continuare a provocarlo ma lui fu più veloce e le tappò le labbra con le sue in un attimo.
Baciò lentamente ogni centimetro del labbro inferiore fino a prenderlo tra i denti e tirarlo lentamente.
Portò una mano sulla nuca della rosa e la spinse verso di se.
Sakura avvolse le braccia al suo collo e si lasciò andare a quelle dolci carezze partecipando con foga.
Si staccò dalle labbra di lui e andò a posarne altri piccoli sugli zigomi, le guance, il mento, fino a scendere e dare un morso deciso su di esso.
Sasori sussultò sorpreso  e la strinse di più a se, portandola con passi trascinati verso il letto.
Senza rendersene conto la ragazza con un leggero tonfo si ritrovò sdraiata tra le soffici coperte di quel grande letto e il corpo dell’altro sopra il suo, caldo e morbido allo stesso tempo.
Portò una mano tra quei capelli rossi e li strinse con forza quando il rosso cominciò a darle del piccoli baci per tutta la lunghezza del collo, lenti e alternati a piccoli morsi.
Spostò il capo indietro e aprì la bocca in cerca di più aria.
Chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente quando sentì la mano di lui che le stringeva forte il fianco.
Sentì le sue labbra posarsi sul suo orecchio e mordicchiarle il lobo mentre le mani di entrambi cominciavano ad esplorarsi di più.
Si sentiva come se fosse su una nuvola, la percezione del tempo e di ciò che la circondava sbiadita e i sensi appannati.
Era questa quindi la sensazione che si provava?
O forse era solo lui a sortirle quell’effetto?
Un piccolo gemito sfuggi dalle sue labbra quando senti il bacino di lui spingere contro il suo.
Automaticamente, come se il suo corpo agisse di propria volontà, allargò di un po’ le gambe da permetterli più spazio mentre il rosso ripeteva il movimento spingendosi ogni volta con più energia in una lenta ma piacevole tortura come a voler simulare quello che entrambi desideravano più ardentemente in quel momento.
- Sakura..- sussurrò sospirando al suo orecchio.
Sakura spalancò gli occhi sussultando mentre davanti le si presentava il volto del ragazzo moro.
Chiuse gli occhi sconvolta, imponendosi di cancellarlo assolutamente, perché una cosa del genere non doveva in alcun modo accadere, ma nelle sue orecchie non faceva altro che sentire la sua voce che la chiamava sussurrando mentre si avvicinava lentamente e la baciava.
Quando sussurrava il suo nome e faceva quel suo solito sorriso dolce  ogni volta che la incontrava per caso, quando la vedeva appostata lì dal signor Teuchi, quando incrociava il suo sguardo per i corridoi della scuola, quando le offriva la mano e la portava su quella vecchia giostra arrugginita e la faceva ridere come non mai.
Quando la prendeva e sbatteva al muro per darle il suo bacio d’addio, quando la guardava con qui occhi che sembravano dei pozzi senza fondo e continuava a sussurrare il suo nome in quel modo.
A ripeterlo all’infinito.
Sakura..Sakura..Sakura..
 - Sakura..-
Riaprì gli occhi di scatto come risvegliata da un sogno e vide quelli di Sasori guardarla con una strana luce malinconica.
- Perché piangi Sakura?-
Lei rimase immobile, mentre con il battito a mille si portava la mano ad asciugare quelle lacrime che nemmeno si era resa di aver versato.
- Ho fatto qualcosa che non dovevo?- chiese malinconico.
Sakura rimase lì sdraiata con il corpo ancora intrecciato al suo senza sapere cosa dire, cosa spiegare.
Era tutto un disastro, tutto senza senso.
- Oppure eri di nuovo..sovrappensiero?- sussurrò triste.
Sakura continuò a guardarlo senza sapere cosa dire.
- Sasori..-
Lui sprofondò il viso tra la spalla e il collo di lei.
- In quei giorni in cui non ti sei fatta sentire mi ero preparato a tutto, mi ero detto che se avessi scelto l’altro sarei riuscito ad affrontare la cosa e ad accettarla-
Sakura sussultò sorpresa.
- Ma evidentemente ho sopravvalutato di troppo le mie capacità, perché fa parecchio male-
Sakura posò una mano sulla sua spalla.
- Sasori..-
Lui alzò il capo per guardarla e Sakura rimase disorientata di fronte quello sguardo così triste.
Lo vide sorridere sarcastico.
- E così..immagino che l’Uchiha abbia vinto eh? Dovevo immaginarlo..-
E senza darle tempo di rispondere si scostò da lei e si sedette al bordo del letto dandole le spalle.
Sakura asciugò in fretta le lacrime che uscivano incontrollate dai suoi occhi mentre il cuore continuava a battere all’impazzata.
Era così??provava davvero ancora qualcosa per Itachi?
Si guardò i palmi delle mani con occhi persi per qualche attimo e infine si portò una di esse sul petto, come a voler calmare quel cuore che furioso batteva senza sosta per farsi sentire più che poteva.
Come fosse la voce della sua coscienza e fosse stanca di non essere ascoltata.
Sospirò profondamente e si avvicinò al rosso abbracciandolo con delicatezza da dietro.
- Ti prego..scusami-
- Avevi ragione tu, non ho fatto altro che giocare senza  pensare alle conseguenze, a cosa stessi giocando, senza mai ascoltare il mio cuore..è tutta colpa mia-
E si strinse con più forza a lui nascondendo il viso tra le spalle.
Rimasero per un po’ in quel modo, senza dire niente.
Sasori poggio le mani sopra quelle di lei e le carezzò per un po’.
Sorrise tristemente.
- Esagerata..come se dipendesse solo da te-
Si girò dalla sua parte e prese il suo viso tra le mani.
- Credi che se fossi stata chiara dall’inizio mi sarei arreso per caso?- e lei lo guardò stupita.
- Non sono certo la persona più onesta di questo mondo. Non mi sarei fatto tutti questi scrupoli a rubarti all’Uchiha. E per quanto mi riguarda, non smetterò mai di arrendermi- e avvicinò di più il viso fino a far scontrare i loro sospiri.
Sakura chiuse gli occhi senza accorgersene e sentì le labbra del rosso posarsi sulla sua fronte e poi allontanarsi.
Riaperte le palpebre lo vide sdraiato sul letto a guardare con aria persa il soffitto.
- Non è che io sia tipo da favorire un mio avversario in amore sai..ma credo che questa cosa riguardi anche te-
Lei lo guardò perplessa senza capire.
- Sì è cacciato in grossi guai. Per quanto sono riuscito a capire si è infiltrato per scoprire quale dei membri miri a distruggere l’aziende di suo padre e del tuo patrigno. Mi è bastato guardarlo poche volte per capire che non è tipo da entrare per altre ragioni nell’Akatsuki. La persona che lui cerca per sua sfortuna è il capo dell’organizzazione e credo abbia scoperto la vera identità dell’Uchiha. L’ho capito quando l’altra sera ho sentito di un incarico affidatogli in una vecchia industria abbandonata. Dovrebbe andare a incontrare una persona di un certo calibro e ottenere delle informazioni e un incarico del genere non viene affidato al novellino appena entrato. Credo che quando entrerà lì dentro troverà una brutta sorpresa-
Sakura rimase sbigottita ad ascoltarlo in silenzio.
Sasori posò gli occhi sulla sua figura con sguardo malinconico.
- Secondo il mio informatore l’incontro avverrà domani sera, dopo mezzanotte. Alla vecchia industria di latte verso la periferia-
Sakura si portò la mano al petto cercando di calmarsi e recuperare la ragione.
Tutto quello che aveva sentito..Yahiko aveva detto la verità?
Itachi era stato mandato lì per essere eliminato?
- Sakura- la richiamò il rosso.
- Qualcosa mi dice che anche se ti dicessi di farti da parte non mi presteresti attenzione-
Lei non rispose e continuò a guardare nel vuoto.
- Ascoltami però, non fare niente di sconsiderato. Nessuno conosce il volto del capo dell’organizzazione ma di certo so che ha molto potere e che nessuno sarebbe disposto ad andargli contro. Fossi in te cercherei di persuadere l’Uchiha a non presentarsi e abbandonare l’organizzazione. È la cosa migliore che puoi fare-
Sakura sospirò pesantemente e tornò a guardare con espressione decisa il volto del rosso.
- Sasori..grazie-
Lui distolse lo sguardo senza rispondere.
- Avanti, scendiamo. Ti riporto a casa-
 

 













Parto sempre dal fatto che mi scuso per il mio ritardo ma ho parecchio da studiare e poco tempo purtroppo.

Ed ecco qua quello che almeno in teoria dovrebbe essere il pen'ultimo capitolo di questo racconto!!
Innanzi tutto mi scuso per tutte le fan della coppia Saso/Saku...perdonatemiiiii!
E' una decisione che avevo preso fin dal'inizio che ho cominciato a scrivere la storia per quanto nel corso degli eventi abbia avuto delle tentazioni a cambiare idea...quindi per tutte quelle a cui ho spezzato il cuore chiedo umilmente scusa ma il momento della scelta sarebbe dovuto arrivare.. u.u
Per il resto, come vi è sembrato il capitolo?? Spero di non essere caduta nello sdolcinato scontato ( anche perchè non sono per niente esperta nello scrivere scene di sentimenti  o un tantino hot!) e che questo procedere della storia non vi deluda o annoi..perchè sono i miei dubbi più grandi!
Quindi mi fareste un enooooorme piacere se mi scriveste il vostro parere, è molto importante per me! Su come è stato scritto, sulla trama in generale, e sono aperta a tutte le critiche che per quanto dolorose fanno crescere!
In realtà avevo già scritto un capitolo ma mi sembrava troppo strano e distaccato al momento e ho riscritto tutto da capo ( ragione in più del mio ritardo).
E per quanto riguarda le fan della coppia Ita/Saku spero di avervi fatto felici e che il modo in cui l'abbia descritto vi abbia accontentato!!
sperando che questa bronchite del cavolo mi passi (credo mi sia ritornata anche la febbre -.-) vedrò di aggiornare al più presto!!
Bacioni grandi,

Lovemusic

 

  
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