Ed ecco qua il
nuo capitolo!
Tenendo
conto che avevo già avvisato che questi
capitoli sarebbero stati più lunghi tengo comunque a
precisare che sono
completamente sprovvista del dono della sintesi e quindi ho finito per
scrivere
più di quanto avessi inizialmente deciso.
Tralasciando
questo dettaglio, sperando che non
vi addormentiate durante la lettura,
Vi
auguro buona lettura!
Capitolo 30
Aveva dormito per quello che le era sembrato durare solo un istante.
Non aveva fatto altro da quando era tornata a casa.
Aveva varcato l’entrata ignorando palesemente sua madre e
Kira e salito le
scale come in uno stato di trance.
Infine si era sdraiata a peso morto sul suo grande e morbido letto e
guardato
il soffitto per quelle che le erano sembrate ore senza fine alla
ricerca
disperata di un po’ di sonno.
Alla ricerca di un po’ di pace.
Perché quella giornata era stata un perfetto esempio di come
probabilmente
sarebbe stato l’inferno.
Si era resa conto di aver perso le sue più care amiche, di
aver vanificato
tutti i suoi sforzi per socializzare e reinserirsi nella vita normale e
infine
aveva scoperto la verità su Konan e Itachi.
Una verità che l’aveva sconvolta
Erano amici d’infanzia, il loro fidanzamento era stato deciso
dai loro genitori
e la verità per la quale Itachi era entrato
nell’Akatsuki era lo spionaggio.
Tante, troppe scoperte.
Improvvisamente si sentiva come un estranea che approdava in un pianeta
sconosciuto, dove tutto è ignoto e niente le appartiene.
Era di nuovo in quella stramaledetta bolla di vetro, di nuovo immersa
nel caos
più totale della sua mente.
O forse era lei ad esagerare come al solito?
Per quanto al momento si trovasse in bilico, era riuscita ad ottenere
dei
notevoli cambiamenti nella sua vita.
E non tutto era così perso come voleva auto convincersi.
Prese tra le mani il telefono e aprì la cartella dei
messaggi in arrivo.
I primi cinque appartenenti tutti alla medesima persona.
Sorrise divertita.
In fondo era rimasto ostinato e cocciuto come quando l’aveva
conosciuto qualche
anno prima.
Premette su uno di essi e cliccò sul tasto rispondi.
Digitò poche parole e rigettò
l’apparecchio tra i meandri delle coperte.
Si sistemò meglio sul letto e chiuse gli occhi.
Dato l’impegno che si era presa per l’indomani
sarebbe convenuto dormire per lo
meno qualche ora.
Pochi minuti e finalmente cadde nel mondo dei sogni.
- Buon giorno..-
- Buon giorno-
- Di un po’..non dovresti essere a scuola in questo momento?-
fece scherzoso.
- E tu non dovresti essere a lavoro?-
Sasori sorrise divertito.
- Bene..vorrà dire che andremo a fare i fuggitivi da qualche
parte-
Sorrise. – Buona idea-
E senza che lei se ne rendesse conto le prese il volto tra le mani
dandole un
delicato bacio a fior di labbra.
- Certo che ne hai impiegati di giorni per farti risentire..per un
attimo ho
pensato che dall’ultima volta avessi avuto dei ripensamenti-
Sakura rimase per qualche attimo rigida sul posto.
Non si era aspettata da subito quella reazione così audace.
Puntò i suoi occhi verdi in quelli castani del ragazzo che
sembravano guardarla
come non ci fosse altro al mondo.
Effettivamente non sapeva nemmeno lei di preciso cosa
l’avesse spinta a
ricontattarlo.
Non tanto perché presa dai ripensamenti, quanto dagli ultimi
avvenimenti
trascorsi che l’avevano resa confusa e persa.
Le sembrava scorsa un eternità dal loro ultimo e dolce
incontro, soprattutto
dopo aver incontrato Yahiko.
Eppure la sera prima, dopo aver trascorso tutte quelle ore a pensare e
ripensare, le era venuta voglia di vederlo.
Abbassò un attimo lo sguardo imbarazzata per poi riportarlo
su di lui.
I capelli rosso scuro ribelli e trasandati come il loro padrone, la
giacca
verde militare aderente e con il pellicciotto bianco che gli davano
l’aria
molto più giovane e frizzante di come fosse più
solitamente abituata a vederlo
e quell’espressione tentatrice ed enigmatica, che
l’avevano sempre messa a
disagio.
Evidentemente certe cose non sarebbero mai cambiate.
Quel potere che ogni volta aveva su di lei quando si incontravano,
quella
sensazione di paura e attrazione fatale che esercitava su di lei
sarebbe sempre
rimasta.
I suoi occhi sarebbero sempre riusciti a darle quei brividi
d’eccitazione ogni
volta che li puntava sui suoi, ne era certa.
Eppure ormai c’era qualcosa di più.
Quell’irritante e provocatore ragazzo dai capelli rossi ora
la teneva tra le
braccia e sorrideva.
Erano loro due, di giorno, accostati sulla sua bella e costosa auto a
darsi il
buon giorno.
Prese a sua volta il suo viso tra le mani e sorrise divertita.
- Beh..diciamo che l’idea di te che stai lì a
penare per me non mi disgusta del
tutto, forse è stato per questo-
Senza lasciargli tempo di rispondere riavvicinò le loro
labbra approfondendo il
saluto di poco prima.
E come fossero nuvole di fumo soffiò via tutte quelli
immagini, tutti quei
pensieri su quella persona sbagliata, su quello cui si era ripromessa
di non
pensare più.
Perché ormai aveva accettato la realtà su quel
ragazzo moro e dal sorriso
gentile.
Tutto quello su cui si era convinta di sapere, di pretendere, non erano
state
altre che illusioni.
Il ragazzo a cui aveva sempre rivolto i suoi pensieri non era lo stesso
che
pensava e ormai i loro destini erano stati decisi.
Lui stesso aveva deciso il suo destino.
Poco contavano le parole di Yahiko, lo sapeva.
Si staccò con lentezza dal bacio rimanendo ancora per un
po’ ad occhi chiusi.
- Che cos’hai?-
Sbatté più volte le palpebre e si
staccò velocemente da lui, ancora un po’
intontita.
Si maledì per l’ennesima volta.
Doveva smetterla con tutti quei pensieri, non ne valeva più
la pena.
- Niente..sono solo un po’ sovrappensiero-
Lui fece un espressione maliziosa e il suo solito sorriso sghembo.
- Lo sarai ancora per poco, ho deciso di rendere questo secondo
appuntamento
molto più interessante di quanto tu creda..-
Lei inarcò un sopraciglio perplessa.
- Secondo appuntamento?-
- Oh sì, e non preoccuparti, sarà il primo di
molti-
E senza darle tempo di contro rispondere la trascinò in
macchina e partì a
tutta velocità.
- Spero scherzi- sussurrò terrorizzata.
Lui la fisso divertito.
- Ma dai..vorresti dirmi che ti fai tranquillamente giri suicidi su
quella
specie di arma da guerra con le ruote e hai paura di questo?-
Sakura deglutì a fatica continuando a guardare esitante
quello che le si poneva
davanti.
Due frisoni alti e imponenti mangiavano tranquillamente
l’erba per terra
trascinando di tanto in tanto lo zoccolo in avanti e dietro e agitando
l’enorme
coda nel tentativo di scacciare le innumerevoli mosche.
- N-no..certo che no..-
Lui scoppiò a ridere senza ritegno beccandosi uno sguardo
raggelante in
risposta.
- Fantastico, andiamo allora!-
Poco dopo erano in sella a passeggiare tranquillamente per quel prato
che non
sembrava avere fine.
Rimasero a parlare e punzecchiarsi a vicenda come una coppia alle prima
armi
per un tempo che non seppe definire.
Dalla luce accecante del sole stanziato in alto in cielo dovette
constatare che
fosse più o meno mezzogiorno.
- Quindi è davvero questa la prima volta che sali su un
cavallo?-
- Già..direi che queste sono più cose che si
addicono ai ricconi viziati come
te-
- Oh beh questo è poco ma sicuro..per le piccole fuggitive
come te invece ci
sono le Kawasaki, no?-
Sorrise divertita continuando a guardare il paesaggio davanti.
Passarono qualche minuto in silenzio a ciondolare sulla morbida sella.
- In realtà non posso dirti di preciso quali fossero i
passatempi preferiti dei
bambini ricchi, a quei tempi non è che avessi tutti questi
amici, se proprio
vuoi saperlo i piccoli ereditari non sono dei tipi proprio socievoli-
- Chissà perché l’avevo intuito..-
- Già, credo proprio che se avrò un figlio, lo
manderò nelle scuole pubbliche,
dove si potrà trovare almeno qualcuno sano di mente- fece
con un aria
stranamente seria e lo sguardo perso nel vuoto.
Sakura rimase a guardarlo intenerita.
Le sembrava ancora assurdo che quello fosse lo stesso ragazzo che aveva
conosciuto ai depositi.
- Allora come hai conosciuto questo hobby?-
Lui la guardò con la coda dell’occhio studiando
l’espressione del suo viso, poi
tornò a guardare di fronte.
- E’ stato mio padre a farmi innamorare di tutto questo.
Quando ero piccolo mi
portava sempre con se a fare lunghe passeggiate e tornavamo solo
quand’era ora
di cena e mia madre ci aspettava all’uscio della porta tutta
furiosa e pronta
per la ramanzina. Dopo la sua morte ha continuato mio nonno, anche se
inizialmente per un po’ di anni mi sono rifiutato di farlo,
era qualcosa che
associavo troppo a mio padre e non volevo condividerlo con
nessun’altro-
Sakura lo guardò stupita.
Come lo capiva.
Comprendeva esattamente quello che sentiva.
Solo che lei a differenza sua, non era ancora riuscita ad andare
avanti, ad
accettare la presenza di una nuova figura paterna.
- E tu?- sussultò sorpresa, troppo presa dai suoi pensieri.
- Io cosa?-
- Tu non hai dei passa tempi o hobby che facevi con tuo
padre?-
In un attimo gli occhi della rosa si incupirono e le due pozze verdi
divennero
di un grigio tetro.
Fu solo un attimo, ma al ragazzo non sfuggì.
Tornò a guardarlo sorridente come se niente fosse successo.
- Beh a dire la verità non è che mi ricordi
molto, ero ancora troppo piccola
quando mio padre è morto..-
Sasori rimase in silenzio ad ascoltare.
-..anche se in effetti c’era qualcosa che facevamo sempre
solo noi due e amavo,
anche se forse è un po’ scontato..-
- Cosa?-
In quel momento Sakura sorrise come non l’aveva mai vista,
con le goti
leggermente arrossate, gli occhi limpidi e l’espressione
serena.
- Mi portava al Luna Park come sorpresa e poi ogni volta salivamo sulla
giostra
del nostro quartiere. Era un po’ vecchia e lenta in
realtà ma ai miei occhi
ricordavo risultasse come la cosa più bella al mondo. Salivo
lì e tutto
cambiava, io ero una principessa sul cavallo bianco e
papà..papà era il mio
principe azzurro, era tutto il mio universo-
Rise imbarazzata.
- Lo so..è proprio infantile..-
Sasori la guardava imbambolato come incantato.
Accortosi degli occhi della rosa su di se arrossì e
tornò a guardare davanti.
- Tsk..vorresti dire che non avevi problemi a salire su dei pericolanti
cavalli
di legno e hai tutta questa fifa per quelli veri?-
Sakura divenne rossa di stizza.
- Hey!! Fifa? Io? Ma fammi il piacere! Voglio proprio vederti su una
moto da
corsa, e poi vediamo chi è che ha fifa qui!-
Lui allora assunse la sua solita aria provocatoria.
- Ah sì? Vediamo se riesci a starmi dietro allora, ragazza
coraggiosa!-
E in un attimo diede un leggero colpo di gambe e partì al
galoppo.
Senza che potesse fare nulla il frisone sotto di lei prese energia
incontrollato e partì al galoppo dietro il primo.
- AH! Ma sei matto!! Fermati!!feeee – gridò
cercando di ritirare le redini il
più possibile.
Sasori scoppiò a ridere divertito.
- Su su ragazza coraggiosa!! Cos’è, hai fifa?-
Sakura gli mandò un occhiata di fuoco prima di tornare con
l’attenzione
sull’animale sotto di se.
- Shhh, buono cavallino, buonoo.. ti prego!- sussurrò
disperata.
- Me la pagherai, stanne certo-
- Ma dai…è stato così terribile?- fece
sarcastico mentre riponeva la sua sella
e quella di lei al proprio posto.
Sakura continuò a cercare di scrollarsi la paglia che le si
era attaccato agli
stivali.
- Tu stai in guardia, che la prossima volta che vieni al deposito la
facciata
di un tronco potrebbe essere l’ultima cosa che vedi-
Sasori sbuffò divertito.
- Esagerata..-
- Più tosto, sbrigati a cambiarti-
- Perché?-
- Vieni a pranzo da me-
Lei lo osservò scettica.
- Non capisco se il tuo è più un ordine o un
invito-
- Direi una via di mezzo-
- Oh beh, allora- e scosse la testa rassegnata.
In poco tempo si ritrovarono nella sua grande cucina, dal solito colore
rosso
lucente che le faceva ritornare alla mente diversi ricordi.
Cominciò a rigirarsi sulla sedia a disagio.
L’ultima volta che era stata in quel luogo, con lui, tutto
era cambiato.
Dall’odiarlo a morte si era ritrovata a baciarlo sdraiata su
un lungo e soffice
divano bianco.
Il che non è proprio quello che si fa generalmente con le
persone che si
odiano.
- Che c’è? Non ti piace?-
- Ah? Ah no no-
- Eri di nuovo sovrappensiero?- fece attento.
Lei lo guardò stupita.
- Più o meno..stavo ripensando all’ultima volta
che sono stata qui-
- Oh ti riferisci a quella volta in cui mi sei saltata addosso-
Lei spalancò la bocca sbalordita.
- Cosa?!-
- Che volevi farlo per forza insomma, ti riferisci ad allora no?-
Sakura arrossì fino a diventare bordò e rimase
per qualche attimo shoccata.
- Io non ti sono saltata addosso! Ma che cavolo dici???-
La scrutò con la coda dell’occhio e sorrise
mellifluo.
- Oh beh..se lo dici tu, sarà così..-
- E’ così di certo!- esclamò al colmo e
con tutta furia si alzò in piedi e uscì
a passi decisi dalla cucina.
Senza rendersene conto cominciò a camminare alla cieca in
ricerca di qualche
sfogo e salì le scale fino al piano superiore.
Lei che gli salta addosso, che assurdità!!
Arrossì ancora di più al pensiero di
dover ammettere quanto effettivamente
si fosse comportata in maniera strana quella sera.
Ma non era in se, aveva appena avuto un incidente!
Sicuramente tutto ciò era stato causato da una qualche
commozione cerebrale del
momento!
Che bisogno c’era di spiattelarglielo in faccia in quel modo?
Fece un profondo respiro e cominciò a guardarsi intorno.
Perfetto.
Tra tutti i posti doveva proprio andare in camera sua, così
si che faceva la
figura della maniaca.
- Sei ancora arrabbiata?-
Si girò di scatto e lo vide appoggiato allo stipite della
porta.
- Figurati- fece scontrosa.
Lui sorrise divertito avvicinandosi.
- Scusami, volevo solo punzecchiarti un po’. Non mi piace
vederti troppo con il
pensiero da un'altra parte-
E avvolse le braccia attorno alla sua vita.
- Vorrei che rimanessi concentrata qui, con me-
A quel contatto migliaia di brividi percorsero il corpo della rosa.
- Vorrei che ogni attimo che passi qui i tuoi pensieri fossero rivolti
solo a
me, come mi accade ogni volta che mi stai vicina- continuò
avvicinandosi
lentamente verso il suo corpo.
E come sempre, senza che potesse fare nulla per impedirlo, si
ritrovò
intrappolata dai suoi occhi, fragile e priva di difese.
La rabbia e l’imbarazzo di prima svaniti chissà
dove.
- Però..non ti facevo così romantico-
cominciò sarcastica e fece per continuare
a provocarlo ma lui fu più veloce e le tappò le
labbra con le sue in un attimo.
Baciò lentamente ogni centimetro del labbro inferiore fino a
prenderlo tra i
denti e tirarlo lentamente.
Portò una mano sulla nuca della rosa e la spinse verso di se.
Sakura avvolse le braccia al suo collo e si lasciò andare a
quelle dolci
carezze partecipando con foga.
Si staccò dalle labbra di lui e andò a posarne
altri piccoli sugli zigomi, le
guance, il mento, fino a scendere e dare un morso deciso su di esso.
Sasori sussultò sorpreso e la strinse di
più a se, portandola con passi
trascinati verso il letto.
Senza rendersene conto la ragazza con un leggero tonfo si
ritrovò sdraiata tra
le soffici coperte di quel grande letto e il corpo dell’altro
sopra il suo,
caldo e morbido allo stesso tempo.
Portò una mano tra quei capelli rossi e li strinse con forza
quando il rosso
cominciò a darle del piccoli baci per tutta la lunghezza del
collo, lenti e
alternati a piccoli morsi.
Spostò il capo indietro e aprì la bocca in cerca
di più aria.
Chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente quando
sentì la mano di lui che le
stringeva forte il fianco.
Sentì le sue labbra posarsi sul suo orecchio e mordicchiarle
il lobo mentre le
mani di entrambi cominciavano ad esplorarsi di più.
Si sentiva come se fosse su una nuvola, la percezione del tempo e di
ciò che la
circondava sbiadita e i sensi appannati.
Era questa quindi la sensazione che si provava?
O forse era solo lui a sortirle quell’effetto?
Un piccolo gemito sfuggi dalle sue labbra quando senti il bacino di lui
spingere contro il suo.
Automaticamente, come se il suo corpo agisse di propria
volontà, allargò di un
po’ le gambe da permetterli più spazio mentre il
rosso ripeteva il movimento
spingendosi ogni volta con più energia in una lenta ma
piacevole tortura come a
voler simulare quello che entrambi desideravano più
ardentemente in quel
momento.
- Sakura..- sussurrò sospirando al suo orecchio.
Sakura spalancò gli occhi sussultando mentre davanti le si
presentava il volto
del ragazzo moro.
Chiuse gli occhi sconvolta, imponendosi di cancellarlo assolutamente,
perché
una cosa del genere non doveva in alcun modo accadere, ma nelle sue
orecchie
non faceva altro che sentire la sua voce che la chiamava sussurrando
mentre si
avvicinava lentamente e la baciava.
Quando sussurrava il suo nome e faceva quel suo solito sorriso
dolce ogni
volta che la incontrava per caso, quando la vedeva appostata
lì dal signor
Teuchi, quando incrociava il suo sguardo per i corridoi della scuola,
quando le
offriva la mano e la portava su quella vecchia giostra arrugginita e la
faceva
ridere come non mai.
Quando la prendeva e sbatteva al muro per darle il suo bacio
d’addio, quando la
guardava con qui occhi che sembravano dei pozzi senza fondo e
continuava a
sussurrare il suo nome in quel modo.
A ripeterlo all’infinito.
Sakura..Sakura..Sakura..
- Sakura..-
Riaprì gli occhi di scatto come risvegliata da un sogno e
vide quelli di Sasori
guardarla con una strana luce malinconica.
- Perché piangi Sakura?-
Lei rimase immobile, mentre con il battito a mille si portava la mano
ad
asciugare quelle lacrime che nemmeno si era resa di aver versato.
- Ho fatto qualcosa che non dovevo?- chiese malinconico.
Sakura rimase lì sdraiata con il corpo ancora intrecciato al
suo senza sapere
cosa dire, cosa spiegare.
Era tutto un disastro, tutto senza senso.
- Oppure eri di nuovo..sovrappensiero?- sussurrò triste.
Sakura continuò a guardarlo senza sapere cosa dire.
- Sasori..-
Lui sprofondò il viso tra la spalla e il collo di lei.
- In quei giorni in cui non ti sei fatta sentire mi ero preparato a
tutto, mi
ero detto che se avessi scelto l’altro sarei riuscito ad
affrontare la cosa e
ad accettarla-
Sakura sussultò sorpresa.
- Ma evidentemente ho sopravvalutato di troppo le mie
capacità, perché fa parecchio
male-
Sakura posò una mano sulla sua spalla.
- Sasori..-
Lui alzò il capo per guardarla e Sakura rimase disorientata
di fronte quello
sguardo così triste.
Lo vide sorridere sarcastico.
- E così..immagino che l’Uchiha abbia vinto eh?
Dovevo immaginarlo..-
E senza darle tempo di rispondere si scostò da lei e si
sedette al bordo del
letto dandole le spalle.
Sakura asciugò in fretta le lacrime che uscivano
incontrollate dai suoi occhi
mentre il cuore continuava a battere all’impazzata.
Era così??provava davvero ancora qualcosa per Itachi?
Si guardò i palmi delle mani con occhi persi per qualche
attimo e infine si
portò una di esse sul petto, come a voler calmare quel cuore
che furioso
batteva senza sosta per farsi sentire più che poteva.
Come fosse la voce della sua coscienza e fosse stanca di non essere
ascoltata.
Sospirò profondamente e si avvicinò al rosso
abbracciandolo con delicatezza da
dietro.
- Ti prego..scusami-
- Avevi ragione tu, non ho fatto altro che giocare senza
pensare alle
conseguenze, a cosa stessi giocando, senza mai ascoltare il mio
cuore..è tutta
colpa mia-
E si strinse con più forza a lui nascondendo il viso tra le
spalle.
Rimasero per un po’ in quel modo, senza dire niente.
Sasori poggio le mani sopra quelle di lei e le carezzò per
un po’.
Sorrise tristemente.
- Esagerata..come se dipendesse solo da te-
Si girò dalla sua parte e prese il suo viso tra le mani.
- Credi che se fossi stata chiara dall’inizio mi sarei arreso
per caso?- e lei
lo guardò stupita.
- Non sono certo la persona più onesta di questo mondo. Non
mi sarei fatto
tutti questi scrupoli a rubarti all’Uchiha. E per quanto mi
riguarda, non
smetterò mai di arrendermi- e avvicinò di
più il viso fino a far scontrare i
loro sospiri.
Sakura chiuse gli occhi senza accorgersene e sentì le labbra
del rosso posarsi
sulla sua fronte e poi allontanarsi.
Riaperte le palpebre lo vide sdraiato sul letto a guardare con aria
persa il
soffitto.
- Non è che io sia tipo da favorire un mio avversario in
amore sai..ma credo
che questa cosa riguardi anche te-
Lei lo guardò perplessa senza capire.
- Sì è cacciato in grossi guai. Per quanto sono
riuscito a capire si è
infiltrato per scoprire quale dei membri miri a distruggere
l’aziende di suo
padre e del tuo patrigno. Mi è bastato guardarlo poche volte
per capire che non
è tipo da entrare per altre ragioni nell’Akatsuki.
La persona che lui cerca per
sua sfortuna è il capo dell’organizzazione e credo
abbia scoperto la vera
identità dell’Uchiha. L’ho capito quando
l’altra sera ho sentito di un incarico
affidatogli in una vecchia industria abbandonata. Dovrebbe andare a
incontrare
una persona di un certo calibro e ottenere delle informazioni e un
incarico del
genere non viene affidato al novellino appena entrato. Credo che quando
entrerà
lì dentro troverà una brutta sorpresa-
Sakura rimase sbigottita ad ascoltarlo in silenzio.
Sasori posò gli occhi sulla sua figura con sguardo
malinconico.
- Secondo il mio informatore l’incontro avverrà
domani sera, dopo mezzanotte.
Alla vecchia industria di latte verso la periferia-
Sakura si portò la mano al petto cercando di calmarsi e
recuperare la ragione.
Tutto quello che aveva sentito..Yahiko aveva detto la verità?
Itachi era stato mandato lì per essere eliminato?
- Sakura- la richiamò il rosso.
- Qualcosa mi dice che anche se ti dicessi di farti da parte non mi
presteresti
attenzione-
Lei non rispose e continuò a guardare nel vuoto.
- Ascoltami però, non fare niente di sconsiderato. Nessuno
conosce il volto del
capo dell’organizzazione ma di certo so che ha molto potere e
che nessuno
sarebbe disposto ad andargli contro. Fossi in te cercherei di
persuadere
l’Uchiha a non presentarsi e abbandonare
l’organizzazione. È la cosa migliore
che puoi fare-
Sakura sospirò pesantemente e tornò a guardare
con espressione decisa il volto
del rosso.
- Sasori..grazie-
Lui distolse lo sguardo senza rispondere.
- Avanti, scendiamo. Ti riporto a casa-
Parto
sempre dal fatto che mi scuso per il mio
ritardo ma ho parecchio da studiare e poco tempo purtroppo.
Ed
ecco qua quello che almeno in teoria
dovrebbe essere il pen'ultimo capitolo di questo racconto!!
Innanzi
tutto mi scuso per tutte le fan della
coppia Saso/Saku...perdonatemiiiii!
E'
una decisione che avevo preso fin dal'inizio
che ho cominciato a scrivere la storia per quanto nel corso degli
eventi abbia
avuto delle tentazioni a cambiare idea...quindi per tutte quelle a cui
ho
spezzato il cuore chiedo umilmente scusa ma il momento della scelta
sarebbe
dovuto arrivare.. u.u
Per
il resto, come vi è sembrato il capitolo??
Spero di non essere caduta nello sdolcinato scontato ( anche
perchè non sono
per niente esperta nello scrivere scene di sentimenti o un
tantino hot!)
e che questo procedere della storia non vi deluda o
annoi..perchè sono i miei
dubbi più grandi!
Quindi
mi fareste un enooooorme piacere se mi
scriveste il vostro parere, è molto importante per me! Su
come è stato scritto,
sulla trama in generale, e sono aperta a tutte le critiche che per
quanto
dolorose fanno crescere!
In
realtà avevo già scritto un capitolo ma mi
sembrava troppo strano e distaccato al momento e ho riscritto tutto da
capo (
ragione in più del mio ritardo).
E
per quanto riguarda le fan della coppia
Ita/Saku spero di avervi fatto felici e che il modo in cui l'abbia
descritto vi
abbia accontentato!!
sperando
che questa bronchite del cavolo mi
passi (credo mi sia ritornata anche la febbre -.-) vedrò di
aggiornare al più
presto!!
Bacioni
grandi,
Lovemusic