Ho messo la parola "fine" a questa mia fiction, anche se non vi dirò quanti capitoli mancano...
Adoro, quando lasciate i commenti agghiacciati per aver interrotto il capitolo sul più bello...
Ma soprattutto, adoro essere riuscita, almeno un poco, a trasmettere anche a voi la passione che mi anima nello scrivere...
Grazie a tutti/e, soprattutto a Valentina78, se sopravvivrà a questo capitolo, e se io sopravvivrò alla sua esecuzione... :)
Capitolo
10
Sto
morendo, questa volta muoio davvero…
Come
si fa a sopportare una cosa simile?
Assaporare
per un istante l’inebriante nettare della
felicità, e soccombere un istante
dopo per la sua mancanza?
Oscar,
non dovevi farlo, non questa volta.
Ora,
cosa dovrei fare?
Trascinarti
con la forza, sbatterti su quel giaciglio, abusare di te e sfogare i
miei
istinti di uomo represso, di innamorato deluso?
E
dopo, cosa ne sarebbe di me? In che maniera potrei continuare a vivere,
leggendo per sempre nei tuoi occhi il dolore e l’odio per
come ti ho trattata?
E
per cosa, poi, per una notte di sesso?
No,
io voglio ben altro da te, e tu lo sai, ma sei ora così
crudele che non vuoi
concedermelo, anche se so che in fondo anche tu vorresti lo stesso da
me.
Ma,
come sempre da quando sei nata, il tuo orgoglio è anche
più forte del tuo
cuore, la ragione e la fedeltà al tuo ruolo mettono al
tappeto i tuoi
sentimenti se solo accennano minimamente a mostrarsi.
È
questo che vuoi, Oscar? È davvero questo? Vuoi il rispetto,
la stima, l’onore?
Allora,
questo solo avrai da me, Oscar.
Mi
hai appena ucciso, hai ucciso il mio cuore, ed un uomo senza cuore non
può più
amare, ormai.
Continuerò
ad esserti fedele, come è fedele un cane al suo padrone, un
sottoposto al suo
superiore, ma non avrai nulla di più da me. Mai
più.
Cosa…
cosa succede? Cosa ho fatto?
Cosa STO facendo?
Il
suo volto è diventato di pietra, i
suoi occhi si sono induriti al punto da ferire ad ogni sguardo
più di una lama
tagliente…
André,
cosa ti è successo, COSA TI HO
FATTO?
Hai
veramente letto dentro ai miei
occhi i pensieri che scorrevano indomabili nella mia mente?
Hai
capito i miei dubbi, le mie paure?
E
perché allora, se hai capito tutto
di me, sei diventato così freddo, così lontano,
quasi nemmeno fossi ancora su
questa terra, ma a galassie di distanza?
Perché…
perché non mi aiuti, ora più
che mai, come hai sempre fatto?
- Mademoiselle, ora che avete
visitato il famoso giardino del Palazzo Reale, se non Vi dispiace, Vi
ricondurrei a Palazzo De Jarjeais. Sarete stanca, dopo tanto danzare.
Vi faccio strada, la carrozza
è pronta da questa
parte.
Ora
so il dolore che si prova nel
morire. Ed io, in questo istante, sono morta.