Vorrei ringraziare
innanzitutto Simona_Lupin, perché senza di lei non avrei mai letto qualcosa di
meraviglioso come The Final Chance e, di conseguenza, non avrei mai scoperto
qualcosa di così epico come il gioco dell’impiccato zozzo.
Vorrei quindi ringraziare
Risa Slytherin, perché lei mi ha portato a conoscere questa storia e sempre lei
appoggia le mie babbeaggini, ad esempio accettando di giocare all’impiccato
zozzo in classe, mentre dovrebbe seguire le lezioni universitarie (a questo
proposito ringrazio anche Luna1991, che ha preso parte alla cosa u.u). Altri
ringraziamenti vanno sempre a lei, perché solo con i nostri deliri vengono
fuori certe cose… Come le ultime parole da indovinare, ecco u.u
Ringrazio poi il gruppo The Fucking Final Chance, su facebook, dove ho proposto la storia prima di
pubblicarla e dove ho avuto il via libera dall’autrice per la pubblicazione,
appunto u.u
Ora, due o tre precisazioni:
la storia è uno spin-off del capitolo 16 di “The Final Chance”. L’ultima parte,
quella in corsivo, è in corsivo proprio perché presa dal capitolo. Ovviamente
può anche non essere andata così, ma dato che l’autrice stessa mi ha detto che
potevo pubblicarlo… Beh, si vede che ha apprezzato la mia versione delle cose,
quindi non c’è male u.u
Detto questo, se qualcuno
volesse farmi avere un parere, sarei ben lieta di ascoltarlo (meglio, di
leggerlo) e di farlo anche pervenire a Simona_Lupin =)
Buona lettura =)
L’impiccato zozzo
Storia
della Magia.
Voleva
dire solo una cosa: noia, noia, noia.
E,
se c’era una cosa che Sirius Black e James Potter detestavano dal più profondo
del cuore, era proprio la noia.
“Ramoso.”
disse Sirius, spingendo indietro la sedia e dondolandosi in modo pericoloso
“Dai, proponi qualcosa.”
Peter,
a quelle parole, si girò di scatto. Era seduto una fila avanti, accanto a
Remus, ma Lunastorta sembrava capace solo di prendere appunti su appunti.
“Cosa
avete intenzione di fare?” chiese, lo sguardo improvvisamente acceso. Anche
lui, essendo un Malandrino, non sopportava starsene con le mani in mano, anche
se poche volte prendeva l’iniziativa e preferiva accodarsi ai piani ‘malvagi’
degli altri.
“Non
lo so, Codaliscia. Felpato, che ne dici di riesumare una vecchia tradizione?”
“Che
tradizione, amico?”
“Mi
pare ovvio. Partita all’impiccato zozzo?”
Le
guance di Peter si arrossarono subito, mentre Sirius fermò il dondolio della
sedia con un rumore piuttosto secco – che tuttavia non distrasse il professor
Ruf – e si sporse verso suo fratello, osservandolo attentamente.
“Andata.
Cosa ci giochiamo?”
“La
scorta segreta delle Cioccorane di Lunastorta?”
“Guardate
che vi sento.”
James
scrollò le spalle, poi si rivolse a Peter.
“Tu
giochi?”
“No,
io…” iniziò lui, piuttosto in imbarazzo “Osservo voi. Non sarei mai capace di
pensare a certe cose.”
Il
ghigno che si dipinse sulla faccia di Sirius non prometteva nulla di buono.
“E
sia, Codaliscia. Vedremo di farti scoprire nuove cose con questa bellissima
partita, così per la prossima non avrai scuse.”
Peter
arrossì ancora di più, ma abbassò lo sguardo sul foglio di pergamena immacolato
che stava sul banco di Sirius.
“Felpato,
a te l’onore.”
Sirius
finse di pensare alla parole con fare teatrale, alzando gli occhi al cielo e mordicchiando
la piuma. Poi, deciso, la immerse nel calamaio e scrisse:
L_
/ _ _ _ _ _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _ _ / _ _ _ _ S
“Iniziamo
in modo soft.”
“Ehi,
non è giusto! Sono un sacco di parole e un sacco di lettere.”
“Ma
è facile, quindi taci.”
“Mmh…
A?”
“Ecco
a te, Ramoso, sei stato bravo, ma non abbastanza.”
L_
/ _ _ _ _ _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _A / _ _ A _S
“Ma
come, solo due A?! La A dovrebbe essere la vocale più abusata!”
“Non
fare storie e scegli una consonante, ora.”
“Uffa,
come puoi non capire il mio profondo risentimento verso la A?! Lei, che è
sempre presente ovunque, e che proprio ora mi ha abbandonato! Lei, che…”
“Ramoso.”
“E
va bene, e va bene… Visto che la A non attecchisce, userò una consonante poco
nota, ecco. H.”
“Come
sarebbe una consonante poco nota? Comunque spiacente, qui non esiste. Inizia a
delinearsi la tua forca, Ramoso.”
“Stronzo
di un canide. Prima non ci metti le A e adesso mancano pure le H. Ah, ma
vedrai! Non mi arrendo per così poco.”
“E
allora fuori la prossima lettera, cervide.”
“Mh…
E? Magari con lei ho più fortuna. Dopotutto la E è bella, non trovi? E come
Evans…”
“Ok,
ok, zitto e fammi scrivere.”
LE
/ _ _ _ _ _E / _ _ _E/ _ E _ _A / E _ A _ S
“Va
già meglio. Ma, ehi… Nell’ultima parola sento profumo di Evans. Insomma, io
l’ho detto e questa è comparsa… Non so se sia un bene o un male. Mi sbaglio,
Felpato?”
Sirius
fece un enorme sorriso e si apprestò a confermare la teoria di James.
LE
/ _ _ _ _ _E / _ _ _E/ _ E _ _A / EVANS
“Mh,
guarda che ti conviene stare attento. La Evans non fa cose zozze, non senza di
me.”
“Certo,
certo.” convenne Sirius, soffocando una mezza risata “Ti arrendi o continui?”
“Certo
che continuo!” rispose James, senza cogliere il sarcasmo nella prima parte
delle parole di Sirius “Dunque, vediamo… S?”
“Ecco
a te una S, Ramoso.”
LE
/ _ _ _ _ _E / S_ _E / _ E _ _A/ EVANS
“Oh,
quella S messa lì non mi fa presagire nulla di buono. I?”
“Altro
pezzo di forca in arrivo per te.”
“Ma
uffa! Anche le I si ribellano, ora?! Cos’è questa insubordinazione?!”
“O
mi dici un’altra lettera in mezzo secondo, o ti segno sconfitto e basta.”
“Non
ti azzardare neppure a pensarlo, Felpato. O?”
“Andiamo
già meglio.”
LE
/ _ _ _ _ _E / SO_E / _ E _ _A / EVANS
“Ok,
la cosa si fa sempre più preoccupante. Ho paura di ricevere una conferma sui miei
sospetti. D?”
Sirius
rise sommessamente, mentre scriveva.
LE
/ _ _ _ _ _E / SODE / DE_ _A/ EVANS
Anche
Peter si lasciò sfuggire un risolino, basso.
“Amico,
ti conviene smettere. Felpato, questa non te la perdono.”
“Ma
che cosa? Non è certo un’offesa, anzi. Riflettici, Ramoso.”
James
non poté far altro che alzare lo sguardo e puntarlo sul soggetto in questione:
la Evans. La parola “sode”, in linea di massima, poteva riferirsi solo a due
cose. Che sembravano entrambe giuste, almeno a giudicare da quello che aveva
visto.
James
arrossì, distogliendo lo sguardo e imprecando a mezza voce contro Sirius, che
nel frattempo si era piegato in due sul banco e rideva.
“Avanti,
fratello.” disse, dopo un po’, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano
“Dillo. O ti arrendi?”
“Mi
manca una parola, stronzo di un canide.”
“Beh,
sputa fuori una lettera, allora.”
James
lanciò un’occhiata distratta al foglio e decise di non rischiare.
“L.”
“Punti
sul sicuro, eh?”
Sirius
faticava ancora a trattenere le risate, ma si impegnò ugualmente per scrivere
tutte le L necessarie.
LE
/ _ L _ _ _E/ SODE/ DELLA / EVANS
“Sono
ancora in alto mare.”
“Usa
le tue doti di grande Cercatore, cervide dei miei stivali.” disse Sirius, prima
di scoppiare di nuovo a ridere.
“Che
c’entra il mio essere Cercatore con que… Oh. Oh no. Che cattivo gusto, Felpato.
Tu, Peter, l’hai capita?”
Il
ragazzo, rosso in volto per le risate trattenute, scosse lievemente la testa.
“Beh,
l’ultima parole è “pluffe”, non è così, Felpato?”
Sirius
scoppiò a ridere senza più trattenersi, tanto che Remus girò la testa e lo
fulminò con lo sguardo. Ruf, ignaro di tutto, continuava la sua spiegazione con
voce monotona.
“Uno
a zero per te, Ramoso.” disse, una volta che si fu ripreso, ultimando la parola
mancante.
LE
/ PLUFFE / SODE / DELLA / EVANS
James
gli strappò la piuma, scuro in volto.
“Te
la farò pagare, canide.”
“Ma
dai, era un complimento.”
“Adesso
non potrò più giocare a Quiditch senza pensare a… Merlino! Oltre a farmi
passare per un depravato, la cosa mi deconcentra.
E lo sai quanto io tenga al Quidditch: non
posso essere deconcentrato.”
Sirius
fece un pigro gesto della testa, come a dirgli di scrivere la parola invece di
perdersi in chiacchiere. James parve, se possibile, ancora più offeso; tuttavia
dopo qualche secondo di riflessione il suo entusiasmo tornò in tutto il suo
splendore.
“Questa
ti piacerà, vedrai.”
S_
_ _ _ _ _ / _ _ _ _ _ / _ _ _ _ _ _ _ / _ _ / _ _ _ _ _ _O
“Prima
dai dietro a me, poi tu scrivi un papiro più finito!”
“La
lettera, Felpato. O mi vuoi dire che ti sei già arreso?”
“Scherzi?!
Mh… La U.”
“U?
Sei serio?”
“Conoscendoti,
potresti aver scritto delle parole con solo la U come vocale per vendicarti
della A mancante di prima.”
James
parve rifletterci un attimo, poi scrollò le spalle.
“Beh,
ti sbagli. Comunque sei fortunato: la U c’è.”
S_
_ _ _ _ _ / _ _ _ _ _ / _ U _ _ _ _ _ / _ _ / _ _ _ _ _ _O
“Chiamala
fortuna… Ce n’è solo una…”
“Beh,
prossima lettera?”
“E?”
“Sul
serio vuoi la E? Ne sei sicuro al cento per cento?”
“Non
mi farai cambiare idea, cervide.”
“Peccato.”
“…”
“…”
“Allora,
c’è o non c’è?”
“Sì,
fottutissimo cane, c’è!”
S_
_ _ _ _ _ / _ E _ _ E / _ U _ _ _ _ E / _ _ / _ E _ _ _ _O
“Così
va già meglio.”
“Adesso
basta vocali, sia chiaro.”
“Come
desideri, Ramoso. Allora scelgo la M.”
“La
M?! Perché la M?!”
“Ma
la smetti? Tutte le volte a chiedermi il perché e il percome…”
James
sbuffò.
“Beh,
credevo fosse ovvio. La M di Mutande!”
Peter
quasi si strozzò con la saliva, mentre scoppiava a ridere.
“Sei
il solito, Felpato!” disse infine, dopo che Remus gli ebbe battuto la mano
sinistra sulla schiena per qualche volta; il tutto senza smettere di prendere
appunti.
“Grazie,
grazie. Allora, questa M?”
James,
l’espressione parecchio delusa in faccia, si chinò per scrivere.
S_
_ _ _ _ _ / _ E _ _ E / MU _ _ _ _E / _ _ / ME _ _ _ _O
“Oh,
ma così me la fai facile… Quella parola è proprio “mutande”, son sicuro! Ma
aspetta, non segnarla.”
“Come
no?!”
“Beh,
non sono mica scemo, al contrario di qualcuno. Non mi gioco tutte quelle
lettere sicure. T.”
James
parve ancora più offeso dal comportamento dell’amico, mentre Peter osservava ammirato
Sirius, dato che aveva avuto un’idea geniale.
“E
tieniti la T, canide dei miei stivali.”
S_
_ _ _ _ _ / _E_ _E / MUT_ _ _E / _ _ / ME_ _ _ _O
“Peccato,
niente altre T. A?”
James
sbuffò.
“Aspetta,
facciamo così che facciam prima.”
S_
_ _ _ _ _ / NE_ _E / MUTANDE / D_ / ME_ _ _NO
“Tutto
qua il misero bottino della mia pensata geniale?”
“Non
ti lamentare, Felpato.”
“E
sia. L? Perché quella parola è proprio “nelle”…”
“Ti
piace facile, eh? Chi l’avrebbe mai detto.”
“Zitto
e segna, Ramoso.”
“Come
desideri.”
S_
_ _ _ _ _ / NELLE / MUTANDE / D_ / ME_ L _NO
“Tocca
alla I.”
“Sempre
più facile.”
“Non
è colpa mia se capisco le parole.”
“Certo,
perché ci vuole tanto a capire “di”. Non cercare di fregarmi.”
“Tu
intanto segna, cervide cornuto.”
“La
prossima volta ti stacco davvero la
coda a morsi.”
Sirius
alzò gli occhi al cielo, mentre James segnava anche quella lettera.
S_
_ I _ _ _ / NELLE / MUTANDE / DI / ME _ LINO
“Oh,
ma sono le mutande di Merlino!” esclamò Sirius, tutto contento.
“Sì,
e prima che tu abbia un’altra pensata geniale, ti avviso che non ci sono altre
R. Ora devi osare, Felpato.”
S_
_ I _ _ _ / NELLE / MUTANDE / DI / MERLINO
“Ok,
proviamo ad usare il cervello. E’ una cosa che si fa nelle mutande.”
“Felpato,
amico mio, da quando tu hai un cervello?!”
L’espressione
di James era così scandalizzata che Sirius si sentì in dovere di tirargli una
gomitata fra le costole. James, ovviamente, ricambiò. Il tutto, di nuovo ovviamente,
si tramutò subito in una mini-rissa, da cui entrambi riemersero ridendo.
Peter
aveva iniziato a tamburellare sul banco con le dita.
“Ehi.”
li richiamò, mentre loro ancora sghignazzavano “Qui ci sarebbe una partita da
concludere.”
“Ramoso,
Codaliscia ha ragione. Ora fammi riflettere.”
Sirius
osservò il foglio di pergamena intensamente, come se questo potesse parlare e
rivelargli la risposta.
“Ah-ha!”
esclamò infine, battendo un pugno sul palmo della mano “Astuto, davvero astuto.
Cercavi di fregarmi, vero, con quella O alla fine? Ma io non ho mai detto O!
Quindi, lo faccio ora. O.”
James
sbuffò.
“Te
l’ho detto: ti piace vincere facile.”
S
_ _ I _ _O / NELLE / MUTANDE / DI / MERLINO
Ora
che la lettera era stata aggiunta, a Sirius parve tutto molto più chiaro.
“Amico,
questa non era male, dai. Ma la parola mancante è “schizzo”. Sono certo che la
prossima volta farai di meglio.”
James
s’imbronciò.
“Come
diavolo hai fatto ad indovinarla con così poche lettere?!”
“Secondo
te che altro si può fare, nelle mutande? Comunque ho apprezzato il riferimento,
davvero.”
Sempre
con uno sbuffo, James completò la parola.
SCHIZZO
/ NELLE / MUTANDE / DI / MERLINO
“Dai,
Ramoso, via quella faccia… Uno pari, tocca a me.”
Sirius
si mise ad osservare fuori dalla finestra, lo sguardo assorto, mentre pensava a
una parola zozza.
Improvvisamente
sembrò illuminarsi e, colto da una mezza risatina isterica, si mise a scrivere.
C_
_ _ _ _ _ _ / _’_ _ _ _ _ _ / _ _ _ / _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _ _ _ / _ / _ _ _ _
_ _ _ / _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _O
“Eh?!
Amico, come puoi pretendere che io indovini una mostruosità simile?!”
Sirius
continuò a ridere sotto i baffi e aggiunse questo
lo fai con la Evans dopo la frase incriminata.
“Relax…
Più parole uguale più lettere, quindi più possibilità d’indovinare… No?”
James
parve riflettere attentamente sulla questione, osservando la scritta dopo la
parola con apprensione.
“E
sia. Allora inizio di nuovo con la A, sperando che stavolta non mi tradisca.”
“Ottima
scelta, Ramoso.”
C_
_ _ _ A _ _ / _’A_ _ _ _ _ / _ _ _ / _ _ / _ A _ _ / _ _ _ _ _ _ / _ / _ _ _ _
_ _ _ / _ _ A _ _ _ _ _ _ _ A _O questo
lo fai con la Evans
“Ottima
scelta un paio delle mie corna, ce ne sono pochissime.”
“Forza
e coraggio, non perderti d’animo.”
“Mannaggia
a te e alla tua stirpe, Black. Beh, a questo punto provo di nuovo con la E di
Evans.”
“Come
desideri, cervide.”
CE_
_ _A_E / _’A_E_ _ _ / _ _ _ / _ _ / _A_ _ / _E_ _ _E / _ / _ _ _ _ _ _ _ / _
_A_ _ _ _ _ _ _A_O questo lo fai con la
Evans
“Ah,
mia dolce Evans, tu sì che porti fortuna…”
“Ma
se ci sono tante E quante A!”
“Ma
è la prospettiva diversa che conta, canide.”
“E
sia, ma ora basta vocali… Intesi?”
“Intesi.
Quindi… Che la S di Scarlett sia.”
“Certo,
non di Sirius, ma di Scarlett.”
“Zitto
e segna.”
Sirius
alzò gli occhi al cielo, ma obbedì.
CE_
_ _A_E / _’A_E_ _ _ / _ _ _ / _ _ / _A_ _ / _E_ _ _E / _ / _ _ _ _ _ _ _ / S_A_
_ _ _ _ _ _A_O questo lo fai con la Evans
“Scarlett,
questa me la paghi. Una sola, misera, S?!”
“Ringrazia
che ci sia, piuttosto. Altra consonante?”
“Mh,
beh, facciamo come te. C’è un apostrofo, quindi… Dev’esserci una L.”
“Stavolta
sei tu che punti a vincere facile, Ramoso. Mi deludi, davvero.”
“Ma
stai zitto e scrivi.”
Sirius
sbuffò, ma si chinò per scrivere senza protestare oltre.
CE_
_ _A_E / L’A_ELL_ / _ _ _ / _L / _AL_ / _E_ _ _E / _ / _ _ _ _ _ _ _ / S_ALL_ _
_ _ LA_O questo lo fai con la Evans
“Direi
che siamo già messi meglio. Quella parola, poi, mi sa di “anello”… Ma dato che
tu prima hai fatto il furbone, ora tocca a me. N.”
Sirius
ridacchiò.
“Non
ti piace perdere, vero?”
“Mai,
Felpato, ormai dovresti saperlo.”
Scuotendo
la testa, Sirius si chinò di nuovo per scrivere.
“Facciamo
che ti semplifico le cose come hai fatto tu prima.”
CEN_
_A_E / L’ANELLO / _ON / _L / _ALO / _EN_ _E / _ / _O_ _ _N_ / S_ALLON_OLANO questo lo fai con la Evans
“A
parte “con” e “il” che ho già indovinato… Felpato, sei sicuro che l’ultima
parola esista?”
“In
effetti non saprei. Però fa scena, quindi ce la lascio.”
James
gli lanciò un’occhiataccia.
“Se
pensi di fregarmi così, amico, beh, ti sbagli di grosso. Io non mi arrendo”
“Non
sia mai che io ti voglia fregare, Ramoso. Ora dì un’altra lettera.”
“Beh,
ho fatto il decotto e facciamo la pozione. I di “il”.”
Sirius
ridacchiò ancora.
CEN_
_A_E / L’ANELLO / _ON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / _O_ _INI / S_ALLON_OLANO questo lo fai con la Evans
“Pet,
tu che ne pensi?” chiese James, girando il foglio per farglielo vedere meglio.
“Eh
no, amico, questo si chiama barare. O ci arrivi con le tue forze o niente.”
Il
ragazzo mascherò male un’espressione delusa, poi riprese la pergamena e la
fissò piegando la testa di lato, assorto.
“E
va bene, prendiamo la via più semplice ancora una volta. C.”
Sirius
si affrettò a scrivere.
CEN_
_A_E / L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / _OCCINI / S_ALLON_OLANO questo lo fai con la Evans
“Quella
parola è “boccini”, non mi freghi. B.”
“Agli
ordini, Ramoso.”
“E
sbrigati a scrivere, perché ho un brutto presentimento.”
Peter
soffocò una risata, mentre Sirius scriveva.
CEN_
_A_E / L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / BOCCINI / SBALLON_OLANO questo lo fai con la Evans
“Ecco,
lo sapevo. E per tua informazione, “sballonzolano” non è una parola.”
“Però
ci sta bene, ammettilo.”
“Dipende
dal resto. E il resto mi puzza.”
“Solo
se non ti lavi.”
“Ma
che schifo! Completa quella parola, maniaco delle mutande. Mettimi la Z.”
CEN_
_A_E / L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / BOCCINI / SBALLONZOLANO questo lo fai con la Evans
“Ho
paura di chiederti la lettera, amico.”
“Dilla
e basta, oppure arrenditi.”
“Mai.
Allora… T?”
“Sei
sempre più vicino. Questa è buona cosa.”
CENT_A_E
/ L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _ENT_E / I / BOCCINI / SBALLONZOLANO questo lo fai con la Evans
Peter
si mise le mani sulla bocca per evitare di ridere troppo forte.
James
guardò disgustato il foglio e, soprattutto, quel questo lo fai con la Evans scritto dopo la parola misteriosa.
“L'ho capita” fece James, studiando la
parola che Sirius aveva scritto con ancora cinque lettere mancanti. “Ma non ho
nessuna intenzione di dirla ad alta voce. Andiamo, Felpato, fa davvero schifo!
Pet, diglielo anche tu! Se Remus sapesse... gli bloccheresti la crescita”
sospirò, osservando con commiserazione l'amico dalla mente priva di pensieri
malsani che gli sedeva di fronte, ignaro di tutto.
“Allora ho vinto!” esultò Sirius,
battendo un pugno sulla spalla del compagno. “Sei una femminuccia, Ramoso,
ritirati. Fai pena”.
“Solo perché non sono una persona
squallida come te, non significa che non so giocare” replicò piccato l'altro,
colpito nell'orgoglio.
Sirius
sorrise, chinandosi un secondo per completare la parola, prima di riprendere a
dondolare sulla sedia, come sua abitudine.
CENTRARE
/ L’ANELLO / CON / IL / PALO / MENTRE / I / BOCCINI / SBALLONZOLANO questo lo fai con la Evans
E
così, si concluse anche quella partita dell’impiccato zozzo, lasciando un
Sirius decisamente soddisfatto, un James disgustato e un Peter che, manco a
dirlo, stava soffocando dalle risate trattenute.