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Autore: EhiCasillo    12/03/2013    6 recensioni
Cosa fareste se la vostra vita fosse sconvolta da un momento all'altro?
Se tutto ciò in cui avevate creduto fino ad ora fosse tutta una menzogna?
Se voi non foste veramente ciò che credete,o che vi hanno fatto credere di essere?
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 1 
Cerco di non diventare la colazione di un mostro mitologico.

Partiamo ben presto con gli avvertimenti.
Nel remoto caso in cui una qualsiasi cosa scritta in questa storia sia simile a qualcosa a te accaduto … STAI ATTENTO. Prepara uno zaino con il minimo indispensabile,cercati un Satiro e parti immediatamente per il Campo Mezzosangue,a Long Island. La tua vita potrebbe essere in pericolo e seriamente minacciata da mostri pronti a sbatterti nel Tartaro.
Non voglio terrorizzarti inutilmente,ma c’è una remota possibilità che tu sia il figlio (o ovviamente
figlia)  di una divinità dell’olimpo. Ma questi sono casi rari,non occorre barricarsi in casa,senza volerne più uscire,per paura di incontrare qualche mostro demoniaco.Ma,ciò che a me sembrava impossibile è accaduto realmente.
Credo che voi tutti abbiate presente la saga
“Percy Jackson e gli dei dell’olimpo”? (e la risposta mi sembra ovvia,dato che state leggendo questa fan fiction.Idiota.).
Bene.
Cancellate dalla vostra mente la definizione di “
saga” perché si tratta di realtà. Tutto ciò che è narrato in quei libri,dagli incontri ravvicinati con svariati mostri alla parentela con vari dei dell’olimpo,ho scoperto da poco fare parte anche della mia vita. E la cosa non è una piacevole sorpresa,come qualcuno di voi potrebbe pensare,soprattutto quando sei un ragazzo di soli 15 anni che si ritrova a dover combattere con mostri demoniaci.
Era una tranquilla giornata di primavera quando arrivò. E non parlo di quel personaggio a cui state pensando. 
Stavo camminando come sempre sul vialetto che porta fuori da casa mia,per dirigermi verso la scuola.
Una TRANQUILLA e NORMALE giornata scolastica,a quanto sembra. Ma,ben presto,quella TRANQUILLA-e-NORMALE-giornata-scolastica,stava per trasformarsi in un vero incubo o nel capitolo di un libro fantasy.
Un rumore strano e estremamente forte mi fece tremare e fu subito seguito da una potente scossa di terremoto. Caddi a terra,finendo a pancia in su con la schiena sullo zaino. Terrorizzato dalla paura,faticavo ad alzarmi,ma un ombra scura e minacciosa mi fece decidere.
Ben presto,un mostro,grande non so quanti caspita di metri mi si parò davanti,sbarrandomi la strada. 
Era una specie di dragone,con più di una testa.
Devo dire sinceramente di non aver contato quante teste avesse,ma,in quel momento mi sembrava molto più importante cercare di non diventare la colazione di un mostro mitologico alto quanto un palazzo. Sembrava guardarmi come se fosse indeciso se mangiarmi con la salsa Barbecue o con un velo di maionese.
E la cosa mi terrorizzava,non poco.
Mi chiedevo come diavolo facessero i miei genitori a non sentire i suoi “ruggiti” e quelle enormi scosse che provocava ogni volta che il suo sederone squamoso toccava terra. Riuscivo solo a fissarlo senza muovermi.

Il mostro cominciò a dimenarsi,muovendo la sua moltitudine di teste. Dovetti saltare da una parte all’altra della strada,rischiando di essere messo sotto da una vecchietta in bici.
– RAGAZZINO MALEDUCATO,STAI ATTENTO! Ah…i giovani d’oggi. – disse la vecchia.
– SCUSI SA,MA STAREI CERCANDO DI NON FINIRE NELLO STOMACO DI QUEL…COSO ENORME,PER POI USCIRNE SOLO IN UN'ALTRA FORMA…DICIAMO,NON PIU’ SOLIDA -
- Divorato da quel piccolo serpentello?- ribattè lei – Quanta fantasia,questi giovani - .
Cercando ancora una volta di schivare una sorta di saliva velenosa da parte di quel mostro,risposi:
– SERPENTELLO? Non ricordavo che i “
serpentelli” fossero alti quanto il duomo di milano e sparassero fiammate velenose dalla bocca!-
Lei mi guardò come se fossi pazzo e se ne andò. Come aveva potuto scambiare quella bestia con un serpente?
Ok,la vecchiaia potrebbe averle danneggiato la vista,ma il marciapiede era affollato da lavoratori di corsa e nessuno sembrava notare quel dragone nel bel mezzo della strada,e un povero quindicenne che rischiava di diventare la sua merendina di metà mattinata.
Sembravano tutti completamente assorti nella loro corsa verso gli uffici,ignorandomi completamente e degnandomi solo di qualche sguardo. Parevano dirmi “
Oh,povero ragazzo. Deve avere qualche disturbo mentale per combattere così affannosamente contro una così piccola bestiolina” .
E ciò mi sembrava alquanto strano.

Ignorando quanto fossi confuso,il mostro-palazzo (l’unico nome che mi venne in mente per definire quella cosa) sbattè una delle sue enormi teste contro il mio stomaco,portandomi a parecchi metri di distanza.
L’unica protezione che alleviò un minimo il dolore fù il mio zaino,che ormai,però,era completamente lacerato e tutti i libri erano volati per terra durante il volo. Il mostro stava avanzando pericolosamente ed era già a pochi metri da me.
Bene,fantastico.
Progettavo già nella mente la mia lapide. “morto divorato da un mostro-palazzo mitologico. Per sempre nella memoria dei suoi cari”. La cosa era alquanto deprimente.
- Ehi tu,bruttone! Guarda qua! -
Sentii una voce,non troppo lontana da me. Era la voce di un ragazzo di cui non riuscivo ad individuare la posizione. Poteva essere distante kilometri,come poteva essere esattamente davanti a me,ma non riuscivo minimamente ad aprire gli occhi. Quella lotta (anche se non poteva essere definita “Lotta”,visto che io non lo avevo nemmeno sfiorato) mi aveva completamente distrutto.

Sentii il rumore metallico di una spada che tagliava l’aria e un orribile sensazione di qualcosa di molliccio vicino al mio piede.
- Testa d’Alghe! Non hai ancora imparato niente,sei un completo idiota! – questa volta la voce era femminile.
- Oh,grazie tesoro! – rispose il ragazzo.
Riuscii finalmente ad aprire almeno un occhio.
Il ragazzo e la ragazza erano davanti a me,e mi davano le spalle.
Il primo alla mia sinistra era un ragazzo piuttosto alto,con i capelli neri e da quanto riuscii a scorgere dal suo profilo aveva gli occhi verde mare. Erano simili ai miei,anche se io avevo una leggera sfumatura marrone,più che azzurra.
Lei portava i lunghi capelli ricci e biondi legati in una coda e aveva gli occhi color grigio cielo.Si girò verso di me e mi gridò:
- Tieni,prendi questa! -
Sorridendo mi lanciò qualcosa.
Era un oggetto lungo,che luccicava argentato sotto il sole,accompagnato da un oggettino di velluto blu. Quando furono abbastanza vicini riuscii a capire di cosa si trattasse. Erano una spada e un sacchetto.
– apri il sacchetto e prendi in mano l’oggetto al suo interno,poi prendi la spada e dacci una mano! – ribattè la ragazza.
Tirai la corda metallizzata del sacchetto,dove dentro qualcosa luccicava. Una brezza marina mi avvolse e mi sentii subito meglio. Infilai la mano e riuscii a toccare qualcosa di fresco e gelatinoso.
Prima che potessi capire cosa fosse con la mia testa,il ragazzo sembrò leggermi nella mente:
- E’ una bolla d’acqua. Ti aiuterà a sentirti meglio. -
- Come può della semplice acqua… - 
Gli occhi verde-mare di quel ragazzo sconosciuto mi fissarono intensamente. Come se volessero dirmi “fidati di me”. Quello sguardo aveva qualcosa di famigliare,che sentivo appartenere alla mia infanzia.
Presi in mano la bolla d’acqua e la strinsi tra le dita.
Il ragazzo aveva ragione. Sentii una nuova forza scorrermi dentro.
E questo non era affatto una cosa normale.

Continua.

  
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