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Autore: Allegra_    12/03/2013    5 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 28
Da Dove Vengo ?? Chi Sono ??
E Dove Vado ??

 
Poco dopo l’abbandono da parte di mia madre, papà decise di farmi andare da uno psicologo convinto che date la rabbia e la delusione le quali provavo, uno strizzacervelli avrebbe potuto aiutarmi.
Io non ero dello stesso parere, ma non volevo neppure contraddirlo, così accettai anche se per nulla d’accordo.
Forse è stato proprio quell’incontro a farmi ritrovare la perduta fiducia che avevo in me stessa e a farmi mettere fine almeno per un po’ ai miei tormenti mentali.
Dico per un po’ perchè ancora oggi mi tornano in mente quelle maledette domande capaci di mandarmi in tilt il cervello.
Perché i miei genitori mi avevano fatta nascere per poi dividersi ??
Perché mia madre mi aveva portato in grembo per nove mesi per poi lasciarmi da sola con mio padre ??
Da quale amore provenivo io se di amore in quel momento non c’è n’era più nemmeno un briciolo, se non nelle vecchie foto e nei nostri ricordi ??
Mi sentivo vuota, inconsistente, come se non avessi avuto origini, storia, ricordi.

Da dove vengo ??

 
Non faceva freddo come sempre quella mattina, anzi l’aria era piuttosto dolce e la temperatura nemmeno tanto bassa.
Stefano ed io camminavamo per il cortile della scuola aspettando che la campanella ci invitasse gentilmente a ritornare in classe per la noiosissima lezione di Italiano.
Era il 10 Febbraio.
<< Hey amore, ti vedo pensierosa >> mormorò il mio ragazzo cingendomi le spalle con un braccio.
Ed in effetti lo ero.
Intenta a guardare Francesco dilettarsi a suonare la chitarra in mezzo ad un gruppetto di ragazzette totalmente oche anche per lui, rapita dal movimento delle sue mani, mentre le immaginavo lasciare le corde per scivolare dolcemente sul mio corpo.
Dovevo smetterla.
Cosa stavo facendo ??
Stavo con Ste’ e ci stavo benissimo, ma pensavo a Fra’ e avevo dubbi, sognavo e speravo cose che non erano entro ciò che in quel momento potevo permettermi di fare.
Non ero mai stata una tipa ribelle io.
Eppure stavo cercando di infrangere tutte le regole che mi ero promessa di rispettare.
Forse fingevo soltanto, forse non sbagliavano poi così tanto gli altri a considerarmi una falsa.
La cosa più brutta era che non sapevo nemmeno più io cosa volevo, chi ero.
 

Chi sono ??

 
Quella campanella sembrava non suonare mai.
<< Noe !! >> esclamò Ste’ riportandomi ala realtà.
<< Si scusami, mi sono distratta un attimo >> risposi scuotendo la testa << Cosa dicevi ?? >>
<< Ti stavo chiedendo cosa volevi fare per San Valentino, mancano pochi giorni >> mi sorrise lui raggiante come sempre.
Come poteva amarmi tanto da essere felice semplicemente perché parlavamo anche di una cosa stupida ??
Non lo meritavo io un ragazzo meraviglioso come Ste’, decisamente no.
<< In realtà non amo tanto quella festa, la trovo decisamente stupida >> esclamai schietta sperando di non offendere lui che invece, a quanto pareva, la credeva una vera e propria colonna portante delle storie d’amore.
<< Beh, allora starà a me farti cambiare idea >> mi sorrise lasciandomi un bacio a stampo che mi stupì del tutto.
Per fortuna non se ne accorse, visto che la campanella suonò proprio in quel momento e noi fummo costretti a rientrare nell’edificio.
La Scorbi, professoressa di Italiano e Filosofia, odiava i ritardatari quasi più degli impreparati.
Mi accomodai nel mio banco accanto a Micaela e mi preparai a sessanta minuti di noia assoluta.
Ma avevo decisamente sottovalutato la componente fantasiosa che una cinquantenne totalmente fuori dagli schemi ordinari potesse avere.
<< Bene ragazzi, preparatevi per un progetto che ci terrà impegnati per la prossima settimana. >> iniziò entrando in classe con la sua nuova borsa verde pistacchio.
<< Adesso si formeranno delle coppie che dovranno scegliere un luogo tra quelli presenti sull’elenco che io vi fornirò, recarsi lì il prima possibile e scrivere tutte le emozioni, ricordi, progetti e sensazioni che quel luogo susciterà in loro.
Lo scritto migliore avrà in premio un bonus di un voto in più in pagella, quindi credo vi convenga davvero impegnarvi, soprattutto chi è sotto la sufficienza >> spiegò concisa e breve come sempre.
Avevo ascoltato come meglio potevo, ma non riuscivo a distogliere i miei pensieri da quelle maledette domande.
Una ragazza che veniva da un amore che non c’era, che non era niente, dove sperava di arrivare ??
Avrei mai fatto qualcosa nella mia vita o sarei rimasta a casa con mio padre per sempre a lasciarmi mantenere da lui ??
Avrei perso Ste’ come era avvenuto per Fra’??
Sarei rimasta per sempre la bambina dubbiosa ed indecisa che ero diventata ??
All’improvviso un senso di angoscia e perdizione.
 

E Dove Vado ??

 
<< De Cicco Giorgio con … >> esclamò la professoressa chiudendo gli occhi e portando il dito a caso sul registro.
Mi voltai verso Mic spaesata.
<< Cosa sta dicendo ?? >> le domandai e lei mi guardò come se fossi appena uscita di casa con un gatto sulla testa.
Rise appena per poi spiegarmi.
<< Sorteggia le coppie, per ora ci sono io con il tuo Ste’, Carmela con Mattia, Giulia con Teo e Daniela con Vicenzo >>
Certo che mi ero estraniata proprio per un bel po’ di tempo !!
<< De Cicco Giorgio con Ruggiero Edoardo >> esclamò poi la donna eccitata da quella sua trovata geniale del sorteggio.
Erano capitati proprio bene: Ste’ con Mic e Giò con Dodo.
Speravo solo di avere anche io la stessa fortuna.
<< Bene, e adesso Livelli Francesco con … >> un brivido mi risalì per la schiena al solo sentire pronunciare il suo nome.
<< Con Gu … >> continuò la donna sistemandosi gli occhiali per leggere meglio il nome.
Guadagni Laura, per piacere, fa che sia Guadagni Laura.
<< Livelli Francesco con Guardia Noemi !! >> esclamò divertita.
No. No. No. No. No.
Tutto.
Avrei fatto di tutto, ma lavorare proprio con lui no.
La mia sfiga non aveva davvero limiti.
Avrei voluto alzarmi e gridare che non era possibile, ma la mia bassa media in Italiano mi scoraggiò dicendomi che andare contro quella che la professoressa trovava “una meravigliosa idea” non mi avrebbe per nulla fatto comodo.
Mi limitai a voltarmi verso Ste’ che stringeva i pugni nervoso, e credo davvero che sarei scoppiata se Mic non mi avesse afferrato la mano con dolcezza proprio in quel momento.
<< Andiamo, è solo uno stupido compito >> mi sorrise tentando di rassicurarmi, e per un attimo ci riuscì.
La professoressa terminò le coppie e ci disse di sederci accanto al nostro compagno per scegliere il luogo dalla lista da lei fornitaci.
Fra’ si posizionò al posto di Mic in un secondo, sedendosi al contrario sulla sedia e fissandomi con i gomiti sullo schienale.
Piuttosto spavaldo il ragazzo, non c’era che dire.
<< Belle coppie che ha scelto la prof, no ?? >> esclamò provocandomi divertito.
<< Senti, ti chiedo solo di lavorare bene perché io ho davvero bisogno di quel voto bonus, ok ?? >> mi sentii umiliata perfino a chiederglielo.
<< Perché credi che io non lo voglia ?? Non preoccuparti, farò finta che quel finocchio del tuo ragazzo non esista e lavorerò per bene >> sorrise idiota.
<< Mi spieghi che cavolo c’entra Ste’ adesso ?? >> sbottai irritata.
<< Sai com’è, gli stupidi sono dappertutto >> esclamò ironico facendomi sbuffare.
<< Sei odioso, credo tu lo sappia >> sputai acida senza neppure guardarlo negli occhi.
<< E tu sei decisamente troppo sexy >> si morse il labbro inferiore seducente  << Sai vero che le magliette aderenti non lasciano tanto spazio all’immaginazione ?? >>
<< Sei un maiale >> esclamai indignata dandogli uno schiaffo sul braccio che ovviamente non lo sfiorò neppure.
Rise ed io approfittai di quel suo momento di silenzio per leggere le diverse alternative sui luoghi che avrei dovuto visitare con quell’essere idiota.
 
·       Lago
·       Montagna
·       Città
·       Campagna
·       Prato
·       Mare
·       Bosco
 
Davvero un’alternativa migliore dell’altra !!
<< Mancano due minuti ragazzi, sbrigatevi >> esclamò la professoressa raccogliendo già le prime schede.
<< Dobbiamo scegliere quello più semplice >> dissi a Fra’ sperando mi stesse a sentire.
<< Nah … >> mormorò invece << Facciamo che io ti chiudo gli occhi e ne scegli una a caso >>
Sorrise soddisfatto della sua idea da cretino e portandomi una mano sugli occhi.
Non volevo assolutamente cedere a quell’assurdità, eppure appena si avvicinò al mio corpo sussultai per quel minimo contatto e mi lasciai totalmente coinvolgere.
Puntai a casaccio la penna sul foglio e tracciai una x incerta.
Rise leggermente ed io aprii gli occhi puntandoli sul foglio che lui subito mi strappò via dalle mani.
Si avviò a consegnarlo alla professoressa che mi guardò stupita.
<< Davvero bella scelta ragazzi, anche se decisamente azzardata !! >> mi fece l’occhiolino complice, mentre Fra’ tornava verso di me sorridendo.
<< Visto ?? La mia idea ha funzionato !! >> esclamò fiero.
<< Si >> ammisi scocciata << Però ora mi dici cosa ho scelto ?? >>
<< Ti dico solo una cosa dolcezza >> mi guardò divertito << Si va in Liguria !! >>

***

<< Lo odio !!! >> strillai con tutta la voce che avevo in corpo uscendo dalla classe arrabbiata nera.
Mic al mio fianco rideva come una pazza mentre io mi disperavo.
<< Ti rendi conto ?? Per colpa di quell’idea assurda ora devo andare in Liguria con quel mongo-idiota di Fra’ !! >> continuai a sbraitare contro la mia migliore amica.
<< Noe, in realtà credo che la voce mongo-idiota non appartenga al nostro vocabolario !! >> rise divertita la rossa rischiando di soffocare per le troppe risate.
Ad un tratto sentii due braccia cingermi i fianchi da dietro.
Non era Ste’, lui non stringeva così tanto, lui non mi faceva attraversare la schiena da quei miliardi di brividi.
Mi voltai e il volto ironico di Francesco mi fece imbestialire – se possibile – ancora di più.
<< Allora tesoro, pronta per il nostro viaggio ?? >> rise mentre io tentavo di prenderlo a pugni inutilmente.
<< Idiota !! Ti odio con tutta l’anima !! >> strillai fuori di me.
Non volevo partire con lui, non per un’altra regione, non per scrivere un tema sulle mie emozioni.
<< Dai non fare così >> mi sorrise stupido con l’unico risultato di farmi arrabbiare ancora di più.
Ma dov’era Ste’ quando serviva ??
I due cretini avanti a me ( la mia migliore amica e il mio … e Fra’ ) continuavano a ridere senza sosta alla vista del mio viso gonfio e rosso per la furia.
<< Comunque sia, ero venuto a dirti che partiamo domenica mattina e la sera ti riporto a casa >> mi disse in un attimo di calma il moro << Poi se vuoi passare la notte con me da qualche parte … >> continuò allusivo.
<< Evapora !! >> strillai puntando il braccio verso un qualunque luogo lontano e lui ridendo acconsentì al mio ordine.
Una giornata intera con lui sarebbe stato un suicidio per i miei neuroni e – a dirla tutta – anche per i miei ormoni, ma dopotutto avevo bisogno di quel voto in più.
<< Noe, ma quindi andate domenica ?? >> mi domandò Mic riprendendosi dallo stato di stupidaggine precedente.
<< Si, perché ?? >> le chiesi sentendo il suo accento premuto su quell’ultima parola.
<< Beh, credevo avessi deciso di passare quel giorno con Ste’ >> mi rispose ovvia.
<< Aspetta un attimo >> all’improvviso sembrai uscire dal limbo di rabbia in cui ero ancora rinchiusa << Che giorno è domenica ?? >>
<< È San Valentino. >>

 
Piccolo Angolo Di Luce
Hola !! Chiedo scusa per il ritardo e l’obbrobriosità del capitolo, prometto che il prossimo sarà decisamente più bello e che lo pubblicherò al più presto.
Grazie mille a chi continua a recensirmi.
Un bacino e scusate ancora <3
xoxo

   
 
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