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Autore: Misuzu    12/03/2013    2 recensioni
"Sai... se metti dello zucchero in un contenitore dove c'è scritto sale, non diventa sale."
Ayame, normalissima studentessa della Day Class, si ritrova a convivere con il segreto dei vampiri. Tuttavia, ben presto, diventerà l'oggetto principale di un grandissimo cambiamento.
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Takuma Ichijo, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'autrice: Buona sera a tutti! Allora, questa è la mia prima fan fiction su Vampire Knight! In questo capitolo non ho potuto fare gran che, è più che altro di introduzione. Dal prossimo spero di movimentare un po' le cose! I personaggi, quei pochi che appaiono, ho cercato di renderli i più fedeli possibili all'originale. Per Ichijo... capirete il motivo del suo "attaccamento" più in là! Forse ho fatto Zero troppo severo... vabbè!
Spero sia di vostro gradimento. Critica e commenti sono ben accetti in qualsiasi momento!
PS. Il raiting potrebbe anche cambiare nei prossimi capitoli!


Ci troviamo esattamente dopo la battaglia con Rido. Con un finale leggermente diverso: Kaname, a differenza di come noi tutti sappiamo bene, non ha sterminato il Concilio e non ha nemmeno abbandonato la scuola. Questo perché Yuki gli aveva chiesto di continuare gli studi lì. In pratica, l’unica differenza sostanziale sta nel fatto che Yuki sia passata alla Night Class. A tutti gli studenti sia stata cancellata la memoria... non proprio a tutti, a dire il vero, in quanto qualcuno ha continuato a mantenerla: i capi dormitori della Day Class, l’amica di Yuki e una persona alla quale nessuno aveva mai fatto caso, una certa Ayame Harada, normalissima studentessa, dai voti sempre nella media e che non eccelleva certamente per bellezza (capelli biondi lunghi fino a metà spalla e occhi verdi), specialmente se confrontata alle ragazze della Night Class. Il direttore avrebbe voluto cancellarle la memoria, ma fu proprio su ordine esplicito di Kaname che non lo fece: “La prego, direttore, di nominarla come Guardian. Credo che sarà interessante” furono le parole di Kaname e, dopo la mano che aveva dato nella battaglia per proteggere la scuola, il direttore non poté proprio rifiutare, anche se non ne capì il motivo.
E fu così che l’anonima Ayame iniziò il suo cammino verso una vita certamente diversa da quella che avrebbe continuato a fare.
Era una classica giornata al tramonto e, come al solito, tutte le ragazze della Day Class stavano facendo la fila al cancello della Night Class, aspettando l’uscita degli studenti più ambiti della scuola.


“Non spingete!” cercava di intimare Ayame, mentre le ragazze si accalcavano sempre di più al cancello
“Hey Zero! Potresti però anche cercare di darmi una mano!” disse la ragazza mentre veniva strattonata da una parte all’altra. Il ragazzo era seduto sotto un albero a godersi l’ombra di quel pomeriggio, e con un solo sguardo le fece sistemare tutte; contemporaneamente i cancelli si aprirono e le ragazze si misero in due file ordinate. Anche Ayame si fece da parte e andò a mettersi vicino all’albero dove stava Zero. Più osservava qualche ragazzo della Night Class, più pensava fossero familiari. Lei era una delle poche ragazze a cui, prima di diventare Guardian, la Night Class era totalmente indifferente. Perciò non li aveva mai osservati da vicino.
“Che schifo” disse Zero mentre Aidoh aveva iniziato a “sparare” alle sue fan.
“Non è così male in fondo... questa convivenza potrebbe anche funzionare” rispose la ragazza. Era venuta a sapere anche della condizione di Zero e, in effetti, non è che ci volesse uno scienziato per capirla. Poi, quando la classe fu sparita nell’edificio, le ragazze iniziarono a disperdersi.
“Nessun incidente nemmeno oggi...vorresti andare tu a fare rapporto al direttore? Io inizio a fare la ronda” chiese Ayame cercando di essere più gentile possibile. In risposta ebbe un semplice “Mh” che, probabilmente, voleva dire sì. “Zero... non puoi nasconderli” disse la ragazza, improvvisamente; il ragazzo, allora, si voltò “I tuoi sentimenti, intendo...  e sai anche verso chi” disse
“Non sai cosa significhi... quindi taci” rispose Zero,
“Sai... se metti dello zucchero in un contenitore dove c’è scritto sale, lo zucchero non diventa sale. Comunque credo che abbia ragione tu, vado a fare la ronda!” disse correndo via. Il ragazzo la osservò con la coda dell’occhio.
La notte scese in fretta.  Girando attorno l’enorme edificio dedicato alla Night Class tutto sembrava normale, e calmo come solo poche notti era stato. “Presto... sarai mia!” disse in un sussurro, una voce serpentina. Quando Ayame si voltò, non vide nulla; aveva avvertito la presenza di qualcuno, eppure ora tutto le sembrava essere frutto della sua immaginazione “Ah! Devo smetterla di guardare film horror!” si disse, e continuò a girare. Dopo aver fatto diverse volte il giro della palazzina, si fermò a pensare vicino alla fontana, quanti compiti si fosse dimenticata di fare. “Entro la fine dell’anno, se continuo così mi cacceranno dalla scuola” si disse, notando la triste rivelazione. Due giorni su sette non erano abbastanza per studiarne cinque!
“Buona sera, Ayame - chan!” disse Ichijo avvicinandosi alla fontana. Da quando era diventata Guardian, di tanto in tanto riusciva a parlare con qualche membro della Night Class; generalmente erano sempre Ichijo o Aidoh, quest’ultimo che le ricordava continuamente che l’avrebbe fatta innamorare di sé, non sopportando che ci fosse una sola ragazza nella Day Class che non fosse attratto da lui.
“Buona sera a lei, Ichijo – sama” disse la ragazza, chinandosi leggermente, come, in fondo, era giusto che facesse.
“Uffa! Sempre con questi suffissi! Quante volte ti devo dire che devi darmi del tu e chiamarmi Takuma!” disse il ragazzo facendo i capricci peggio di un bambino; la ragazza lo guardo per un momento stranita, poi chiese “Non dovrebbe stare a lezione?”.
“Questa è l’ora di pausa... ce l’abbiamo anche noi! Comunque... ti ho detto che devi darmi del tu!” ribadì il vampiro
“Posso darle del lei per ora? Mi sembrerebbe strano darle del tu” rispose la ragazza
“Uffa... comunque, Aya – chan, vai bene a scuola? Ho sentito il preside qualche giorno fa e ha detto che gli dispiace che il tuo rendimento stia calando...” disse Takuma
“Ho capito... vorrà dire che cercherò di impegnami di più” rispose, tristemente, la ragazza
“Se hai problemi posso darti una mano... i nostri programmi sono molto più complessi dei vostri, inoltre...” ma qui di interruppe ed entrambi, contemporaneamente, si voltarono verso gli alberi. Doveva esserci qualcosa... ora Ayame ne era sicura
“Ichijo – sama, aspetti qui” disse la ragazza dirigendosi verso gli alberi, ma venendo bloccata dallo stesso vampiro
“Non andare... può essere pericoloso. E poi, se ne è andato” disse, lasciandola andare
“E’ la seconda volta questa sera” disse la ragazza, iniziando a pensare a cosa potesse essere
“Seconda?” chiese Ichijo
“Sì! Un paio d’ore fa ho sentito la stessa sensazione” rispose la ragazza “Aya-chan! Va subito dal preside e fatti sollevare dall’incarico di Guardian! E non andare più in giro da sola!” disse Ichijo afferrandole le spalle e guardandola dritta negli occhi “Non si preoccupi, Ichijo - san! Non è nulla di cui preoccuparsi... e a poi, anche se non sembro, sono abbastanza forte! Posso cavarmela da sola e...”
“Questa non è una cosa su cui scherzare! Vai subito dal direttore e...” disse il vampiro stringendo di più la presa “Ichijo - sama... mi stai facendo male!” disse la ragazza “Scusami... comunque...”
“Ichijo! E’ ora di rientrare!” disse Aidoh raggiungendolo alla fontana
“E io devo continuare la ronda... buone lezioni!” disse la ragazza, scappando via. “Ma che sta succedendo, Ichijo?” chiese Aidoh “Niente... non preoccuparti” rispose.
Nel frattempo, da una finestra, Kaname aveva visto tutto. Aspettò la fine delle lezioni per affidare ad uno dei suoi bracci destri un compito davvero assurdo “Aidou... avvicinati al Gardian e me cerca di prendere più informazioni possibili” disse, sicuro che nessuno lo stesse ascoltando
“Cosa? E perché?!” chiese il vampiro biondo
“Capirai tutto col passare del tempo”.

  
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