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Autore: Misuzu    16/03/2013    3 recensioni
"Sai... se metti dello zucchero in un contenitore dove c'è scritto sale, non diventa sale."
Ayame, normalissima studentessa della Day Class, si ritrova a convivere con il segreto dei vampiri. Tuttavia, ben presto, diventerà l'oggetto principale di un grandissimo cambiamento.
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Takuma Ichijo, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver incontrato Ichijo, la notte passò davvero in fretta. Di quella strana presenza non se ne ebbe più la ben che minima traccia, eppure Ayame non riusciva a capire il motivo dello strano atteggiamento di Ichijo. Tuttavia, capendo che alcuni studenti della Day Class sarebbero potuti essere in pericolo, decise di parlarne con il direttore quando fu l’ora della sveglia e, quindi, le lezioni erano ancora lontane dall’inizio.
Dopo essere giunta dinanzi la porta del preside, bussò delicatamente ed entrò solo quando la voce dell’uomo le concesse.
“Direttore... Vorrei parlarle di... qualcosa che si è verificato questa notte” disse la ragazza.
“Certo, certo! Dimmi Aya - chan! A proposito... vuoi favorire?” disse allegro, mentre preparava da mangiare per Zero. Non aveva perso l’abitudine di cucinare, anche se, evidentemente, Zero preferiva altri tipi di pietanze.
“No grazie. Ecco... questa notte a scuola ho avvertito una presenza...”
“Cosa? Che genere di “presenza”?” chiese il direttore
“Certamente non umana... e non con buone intenzioni. Avrei voluto dire che è stato un frutto della mia immaginazione, tuttavia anche Ichijo – san l’ha percepita. Penso si tratti di un vampiro, ma non saprei definirle nient’altro” rispose la ragazza
“D’accordo, d’accordo! Indagherò sulla faccenda! Nel frattempo, sicura di non voler mangiare con noi?” chiese il preside
“Sicura... grazie comunque per l’invito” disse, uscendo dalla stanza.
“Un vampiro... che non è certo venuto a fare una passeggiata qui... forse vuole qualche studente della Night Class... o forse no. Loro sanno difendersi e se avesse voluto coglierlo impreparato sarebbe venuto di mattina.  Però sono sempre vampiri di alto rango... vorrà sicuramente uno studente della Day Class...  bisogna mantenere la guardia alta, allora” si disse la ragazza quando andò a sbattere contro qualcuno.
“Scusa... io non...” iniziò a dire, ma si bloccò quando sollevo la testa. Vestito con la sua candida divisa, Aidoh era davanti a lei.
“Buon giorno Aya-chan! Potrei parlarti in privato?” chiese il biondo, gioviale come suo solito. La ragazza lo guardò sospetta
“Davvero? E di che cosa?” chiese, cercando di rimanere calma
“Una cosa che ti devo dire in privato! E dai... non fare la difficile!” disse, facendole l’occhiolino
“Se mi fai arrivare in ritardo alla lezione, giuro che ti faccio picchiare da Kaname!” disse Ayame e, a quanto pare dal brivido che parve percorrere la schiena di Aidoh subito dopo quella frase, aveva capito che non sarebbe mai arrivata in ritardo. Aidoh, in effetti, l’aveva portata nel bosco vicinissimo al dormitorio femminile. L’area era davvero molto suggestiva, gli alberi erano alti e la luce che filtrava fra le foglie, dava al luogo un area estremamente calma, nettamente in contrasto con l’aria frenetica della scuola poco distante.
“Ayame... ecco io... avrei voluto dirti che... insomma... sì, mi piaci” disse, con l’aria di un ragazzo timido che si confessava per la prima volta ad una ragazza. Ayame lo osservò per qualche secondo, poi iniziò a ridere talmente tanto da crollare a terra, cercando di mantenersi la pancia con la mano “Ehi! Che hai da ridere! Uno ti si confessa e tu ridi così?!” chiese Aidoh, arrabbiato
“E tu ti saresti fatto vedere di mattina solo per dirmi qualcosa del genere? Mi stai davvero prendendo in giro o cosa?!” chiese, cercando di smettere di ridere
“Ti sembra una cosa da poco?!” chiese il vampiro biondo
“D’accordo! D’accordo! Allora, sono nata il 18 Maggio, ho diciassette anni, il mio sangue è B positivo, i miei genitori sono morti quando avevo tre anni, mio padre era un architetto , a volte si interessava di fisica e medicina, mentre mia madre lavorava in politica, o almeno questo è quello che so di loro, io sono stata affidata a mia zia (anche se non è la mia vera zia) e, anche se non appartengo ad una facoltosa famiglia, sono qui per una borsa di studio.  Se vuoi altre informazioni, puoi tranquillamente dire al tuo capo dormitorio che può chiedere direttamente alla sottoscritta” disse la ragazza, dirigendosi verso il dormitorio
“Ehi aspetta! Per quale insana ragione pensi che io sia venuto qui solo per chiederti delle informazioni! Io sono venuto qui per...”
“Che te lo ha detto Kaname Kuran. Non prendermi in giro! Proprio l’altra sera mi hai detto che non saresti mai venuto qui di giorno, figuriamoci per dirmi qualcosa di futile come la bugia che sei innamorato di me! Avresti potuto aspettare questa sera, no? Non sono stupida! D’accordo... vado a scuola! E tu va a dormire, o ci rimetterai la salute!” disse la ragazza, andando nel dormitorio per prendere i libri delle lezioni del giorno. La giornata trascorse calma. Le lezioni riuscì a seguirle, più o meno... il suo pensiero era costantemente indirizzato a quella presenza e, ora, anche a Kaname Kuran. Perché ora quel ragazzo voleva delle informazioni che la riguardassero? Insomma... era passata inosservata per anni in quell’istituto e ora, di punto in bianco, ecco che si ritrovava a essere oggetto di interesse per un vampiro, e non un semplice vampiro, bensì un purosangue, l’elite della società della notte. Qualsiasi cosa stesse accadendo, l’avrebbe sicuramente scoperta quella notte.
Quando l’interminabile giornata scolastica fu finita, e giunse il tramonto, la ragazza dovette nuovamente cercare di trattenere le ragazze della Day Class, poi, quando i ragazzi uscirono  e tutte si furono sistemate, lei si mise vicino allo stesso albero sotto il quale, solo il giorno prima, era sdraiato Zero. Oggi, però, il ragazzo non si era proprio presentato per il suo compito da Guardian. “Magari starà male!” pensò la ragazza. Tutto stava procedendo come sempre, o almeno fino a quando qualcuno iniziò a osservarla intensamente: Kaname Kuran. Questi alzò la mano per salutarla, poi continuò a dirigersi verso l’edificio delle lezioni. “Mi parlerà stanotte... Aidoh gli ha proprio riferito tutto, eh?” si chiese la ragazza.
Giunse, infine, anche la notte. Ayame fece la ronda per tre volte, e, dopo essere stata sicura che non ci fosse nessuna ragazza in giro, andò vicino la fontana, bevendo un po’ dell’acqua che sgorgava da essa.
“Buona sera” disse Kaname, apparendo dal nulla. La ragazza quasi si strozzò
“Mi... scusi” disse, tossicchiando, e cercando di assumere nuovamente una postura diritta
“Posso parlarti... o sei impegnata?” chiese molto cordialmente
“Può parlarmi... per ora non ho nessun impegno” disse la ragazza, dopo essersi ripresa. Stare davanti a Kaname le metteva un po’ di soggezione; non era come con Aidoh o Ichijo... loro era divertenti, solari e la mettevano al proprio agio senza problemi; Kaname, invece, manteneva quell’atteggiamento freddo e distaccato, tipico dei purosangue, o, almeno, credeva fosse così. Prima che lui iniziasse a parlare, lei iniziò a osservarlo negli occhi. Ormai, era ben conscia di quanto effimera fosse l’esistenza di un umano in confronto a quella di un vampiro, tuttavia aveva il suo orgoglio da difendere: fosse stata quella la sua ultima serata, allora avrebbe voluto morire in un modo degno anche per un umano. Ma aspettate... perché ha iniziato a pensare a queste cose? Forse perché pensava che i purosangue non amassero essere osservati dritti negli occhi... in fondo tutti i vampiri a cui passavano dinanzi chinavano il capo!
“Mi parleresti della tua infanzia?” chiese Kaname, facendola risvegliare dai suoi pensieri
“Cosa? La mia infanzia?” chiese la ragazza, stupita
“Ecco... vediamo... gli unici ricordi della mia infanzia riguardano i miei genitori e la mia casa. Ricordo che la casa dove vivevamo era davvero enorme, solo che c’era una zona in cui mi era impedito andare... poi ricordo che avevamo una grossa libreria e lì io passavo un sacco di tempo a sfogliare i libri con le immagini dei panorami in giro per il mondo...” iniziò a dire
“E come mai proprio delle immagini con dei panorami? Insomma, se la tua libreria era così grande dovevano esserci davvero tanti libri” intervenne Kaname
“Forse perché erano colorati... no, non era per quello. Era perché... come potrei dire... penso che mi facessero sentire libera, anche se non so da cosa” rispose sbadatamente
“E, dimmi, che parole ti verrebbero in mente, se dovessi descrivere quel libro?” chiese Kaname
“Ecco... colori, luce e poi... Ichijo” disse, l’ultima parola fu sputata dalla sua bocca quasi contro la sua volontà “Eh?! Ma no, mi sarò sicuramente sbagliata! Mi scusi... non capisco proprio che mi sia preso” disse la ragazza
“Tranquilla... dimmi, per caso ti ricordi dove fosse la tua casa? Quella in cui hai abitato con i tuoi genitori, intendo” disse il purosangue
“No... mi dispiace” rispose, candidamente la ragazza.
“D’accordo! Un ultima domanda e poi ti lascerò andare... cosa pensi realmente di me?”. La ragazza lo guardò inizialmente stranita, rifletté qualche secondo e poi disse:
“Ecco... penso che lei sia un vampiro che usa la sua posizione per sottomettere gli altri, pronto a eliminarli nel caso non servano più o che si rivelino un peso, un opportunista senza cuore a meno che non si tratti di una persona a cui tiene davvero molto, e che persone come lei sarebbe meglio che non esistessero sulla faccia della terra, specialmente se ad andarci di mezzo è la povera gente che non c’entra assolutamente nulla con i suoi piani”. Solo quando ebbe finito la sua risposta si tappò la bocca, accortasi troppo tardi di aver praticamente messo la firma alla sua fine. Era pronta a tutto, specialmente quando Kaname tese la mano verso di lei. Chiuse gli occhi intimorita, ma quando li aprì vide un biglietto con su scritto qualcosa
“Tieni... vieni domani al tramonto in questo luogo, con la tua divisa scolastica.” Disse semplicemente Kaname. Ayame prese il biglietto
“Non mi punisce? Insomma... ho detto” iniziò a dire per poi essere fermata
“Hai detto quello che ti ho chiesto. Ora puoi andare a dormire... per oggi baderò io alla Night  Class e a probabili intrusi” disse Kaname
“Davvero? Grazie mille!” disse la ragazza, chinandosi per poi correre nel suo dormitorio. La sua stanza era una singola e aveva pochissimi oggetti: i libri scolastici e i suoi indumenti. Avrebbe voluto mettere qualche foto , ma non ne aveva; non ricordava i volti dei suoi genitori, anche se li aveva sempre immaginati giovani e dolci. Si avvicinò alla scrivania e accese la luce, per vedere cosa dicesse il biglietto “Palazzo imperiale, gran ricevimento notturno.”. Quando Ayame lesse il biglietto, non poté quasi credere ai suoi occhi... era il palazzo più inaccessibile per la gente comune e, chiunque vi fosse entrato, si doveva ritenere davvero fortunato.
“Ma la sola divisa andrà bene?! Sì! Lo ha detto lui... spero! E poi... non avrei comunque nulla da mettermi!” si disse la ragazza, prima di andare a dormire. Per la prima volta, dopo diverse settimane, ricadeva nelle morbide braccia del suo letto, facendo il sonno migliore della sua vita. Il giorno dopo sarebbe stato quello in cui la sua vita avrebbe iniziato a cambiare radicalmente e irreversibilmente, anche se lei non ne era ancora al corrente.



Angolo dell'autrice: Ed eccomi qui con il secondo capitolo di questa fan fiction! Ringrazio Heart e usuk_fan per le loro recensioni!
Questa volta mi tocca mettere l'angolo sotto in quanto contiene "spoiler" per chiunque non abbia letto il capitolo! >_< Allora, questo è ancora un capitolo di stallo, in quanto dal prossimo, come avrete ben capito, inizieremo ad entrare nel vivo della storia.
Allora, una caratteristica del carattere di Ayame è la sincerità: in pratica lei dice sempre tutto quello che pensa, senza rendersi spesso conto di quello che dice, almeno fino a quando non finisce. Poi, bhè, sono fatti suoi! (Si mette spesso nei guai a tal proposito).
Percepisce le presenze e riesce a definirle per motivi che spiegherò nei successivi capitoli e con Aidoh capisce perfettamente che il ragazzo sta mentendo perchè lo conosce da tempo... e poi, quando mai Aidoh si comporterebbe così? Per sesto senso pensa che ci sia dietro Kaname, e ci azzecca!
Un altra caratteristica del suo carattere è il lato riflessivo che, generalmente, non mostra agli altri. Vabbè... altri aspetti li scopriremo in seguito.
Il terzo capitolo è quasi ultimato, e, onestamente, non vedo l'ora di pubblicarlo (nonostante abbia appena messo il secondo!) XD
Grazie a tutti coloro che leggono questa fan fiction!

  
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