Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Roylove    12/03/2013    3 recensioni
una ragazza che ama disegnare, il nostro caro Clopin che si legherà molto a lui beh tutta da leggere! Ricorrerà la storia del gobbo di notre dame ma con un personaggio in più e visto dai suoi occhi e quelli di Clopin. Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora....prima di tutto vorrei ringraziare chi recensisce, sono contenta che la mia storia vi piaccia. Beh non so che dire , oggi giornata pesante, però il tempo di scrivere lo trovo sempre! Buona lettura ragazzi.

 

 

Libero sfogo

 

POV Oreliè

 

 

La mattina dopo stranamente mi alzai prima di Clopin, ancora dormiva beato nel suo letto, mentre io presi il blocco che il pittore del giorno prima mi regalò , e iniziai a disegnare un cesto di frutta li di fronte.

Quando Clopin si alzò, rimase stranito dal fatto che mi ero alzata prima di lui, di solito è sempre lui il primo.

-Cherie, cosa fai già alzata?-Chiese lui strofinandosi un occhio.

-Mi sono alzata presto, e non avevo niente da fare.-Dissi continuando a disegnare il mio soggetto.

Si avvicinò a me curioso di vedere cosa stessi disegnando.

-Certo che hai del talento cara!-Disse lui prendendomi il blocco dalle mani.

-Dici davvero?-Chiesi guardandolo.

-Ma certo! Un momento, ho un'idea, da qualche parte abbiamo delle tempere con delle vecchie tele.-Disse lui mettendosi i suoi abiti quotidiani (non quelli simili ad allerchino, ma quelli seri).

-Cosa vorresti dire?-Chiesi curiosa riprendendo il mio blocco dal tavolo dove Clopin lo aveva poggiato.

-Vedrai!-Disse uscendo dalla tenda.

Intanto mi cambiai anche io, Esmeralda con Ana mentre ero con Clopin a lavorare , mi avevano cucito un vestito stupendo. Era viola con delle bretelle doppie, e sotto mi avevano dato una camicia enorme, ma con il vestito non si sarebbe vista la grandezza.

Indossai il vestito e aspettai Clopin che tornasse.

Una volta rientrato in tenda notai che aveva un cavalletto, delle tele e delle tempere con se.

-Ma cosa?-Chiesi io alzandomi da una sedia che era lì.

-Hai detto che aiutavi tuo padre nella pittura e che eri brava, beh che dici se questo diventasse il tuo nuovo lavoro?-Chiese Clopin dandomi una di quelle tele.

-Il mio lavoro?-Chiesi guardando la tela.

-Si, ho pensato, tu fai i quadri e poi li vendi, almeno così questa roba viene utilizzata e ci guadagniamo anche.-Mi spiegò Clopin.

-Va bene , spero solo di fare dei quadri che possano piacere alle persone.-Dissi sorridendo.

-Bene, che ne dici di iniziare subito?-Chiese sedendosi vicino a me, e porgendomi le tempere.

-Ma tu non vai a lavorare?-Chiesi guardandolo.

In effetti era tardi mi preoccupavo per quei poveri bambini che aspettavano una storia.

-Oggi no cherie. Meglio non uscire per qualche giorno. Dopo quello che è successo ad Esmeralda l'ultima volta, meglio far calmare le acque.-Spiegò Clopin.

D'un tratto nella tenda entrò Esmeralda insieme ad Ana.

-Clopin abbiamo ciò che cercavi.-Disse Esmeralda indicando la mano destra.

-Ah, fantastico ragazze, grazie.-Disse lui andando a prendere l'oggetto misterioso dalla mano di Esmeralda.

-Oreliè, vieni, questa è una cosa che scommetto ti interessa, anzi è per te.-Disse Clopin.

Per me? Oltre al vestito cosa adesso? Erano davvero troppo gentili con me.

Andai da Clopin e le ragazze e lui mi disse di chiudere gli occhi.

Feci così, sentivo il suo fiato sul collo, poi mi toccò l'orecchio destro, sentii un pizzico e poi mi fece riaprire gli occhi.

-Ecco fatto, ora sei una di noi al cento per cento.-Disse Ana.

-Mi toccai l'orecchio e notai che c'era un orecchino appeso, uno come quello che avevano tutti gli altri, assomigliava a quello che avevo perso, ma a differenza dell'altro questo era color oro, mentre l'altro era argentato.

-Non so che dire.... Grazie mille!-Dissi esultando e abbracciando tutti e tre.

-Figurati piccola!Ora però hai un lavoro da finire.-Mi disse Clopin indicandomi la tela.

-Hai ragione , torno subito al lavoro.-Detto questo mi rimisi al lavoro, mentre i tre fratelli uscirono dalla tenda.

 

 

POV Clopin

 

 

Ero uscito dalla tenda assieme alle mie due sorelle.

Dovevo pensare a qualche strategia, Frollo ci stava cercando e di sicuro le sue guardie pattugliavano anche la zona vicino il cimitero. Ma la cosa più preoccupante era il tempo, già per quanto tempo sarebbe durato questo pattugliamento?Non avevamo scorte a sufficienza per resistere a lungo,dovevamo razionare le dosi.

Intanto diedi l'ordine a due cari amici di controllare l'entrata della corte.

I bambini ignari del pericolo, mi imploravano per avere una delle mie storie, e perché no? Alla fine mi dovevo svagare un po', sono stati giorni pesanti questi.

Con il mio mini Clopin iniziai a raccontare la storia di una ragazza che baciava un ranocchio e lui diventava un principe.

Mi piaceva vedere le loro faccine sorridenti oppure spaventate e in attesa del continuo, amavo i bambini.

Finito il mio spettacolino andai a fare un giro per controllare la situazione, tutto in ordine pare, meglio così era meglio però tornare in tenda, ero curioso di vedere cosa stesse facendo Oreliè.

 

POV Oreliè

 

Era quasi pronto, il dipinto raffigurava la mia vecchia casa in campagna, con mio padre la disegnavo sempre, lui diceva che era molto pittoresca.

Entrò Clopin curioso di vedere la mia opera d'arte.

-Allora come procede?-Chiese lui sedendosi sui cuscini che erano a terra affianco a me.

-Finito!-Dissi facendogli vedere la mia opera.

-Ma è stupendo. Ma che paesaggio è? Non mi pare ci siano case così nelle campagne intorno a Parigi.-Disse scrutando bene il quadro.

-In effetti no, questa era la mia vecchia casa, con mio padre la disegnavo in ogni ora del giorno.-Disse sorridendogli.

-Ti manca?-Chiese lui guardandomi fissa.

Mi sentivo a disagio. Parlare dei miei genitori era stato difficile da quando erano morti.

-Si molto.-Dissi semplicemente.

-Scusami se ti faccio questa domanda, ma, come sono morti? -Chiese sempre fissandomi.

-Era una sera come le altre, andammo a letto, ma ad un certo punto sentii mio padre chiamarmi. Svegliandomi vidi che la casa era in fiamme.Presi il minimo indispensabile da un armadio in camera mia e mio padre mi condusse fuori. Purtroppo sia lui che mia madre non riuscirono ad uscire da quell'incendio.-Dissi sentendo che le lacrime iniziavano a rigare le mie guance.

-Oh piccola mia.-Disse Clopin abbracciandomi.

Mi strinsi a lui, e iniziai involontariamente a piangere.

-Scusami Clopin se sto piangendo.-Dissi con voce spezzata dal pianto, staccandomi dal suo petto.

Lui per tutta rispota mi abbracciò ancora più forte , facendo poggiare la mia testa al suo petto.

-Non dirlo neanche per scherzo. Mi dispiace tantissimo per ciò che ti è accaduto, ma ora ci sono io, c'è Esmeralda , Ana, e tutta la corte con te.

Quelle parole erano così belle , avevo una famiglia lla fine a sostenermi.

Ci sdraiammo entrambi sul suo letto e li mi addormentai, cullata dalle braccia di Clopin.

 

 

 

 

 

Continua, lo so avevo detto che questo sarebbe stato un capitolo più movimentato, ma sotto richiesta speciale della mia migliore amica, anche lei segue la storia, voleva che io mettessi questo breve capitolo, vi piace? Spero di si, fatemi sapere! Bacioni!

  
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