Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: EmmaClove    12/03/2013    1 recensioni
E se gli innamorati sventurati non fossero stati quelli del Distretto 12?
Se Katniss e Peeta fossero morti?
Se un'altra coppia di Innamorati Sventurati avesse vinto i 74° Hunger Games... o forse no?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2.



Era il 5 Settembre, il giorno in cui le nuove “reclute” (così venivano chiamate) entravano in accademia per la prima volta.

Cato camminava per le strade ancora coperte di neve del Distretto 2. Era pieno di gente; i più piccoli venivano accompagnati dai genitorni verso l’Accademia, mentre i più grandi camminavano spavaldi. Tra questi Cato intravide la faccia di quello che, stando a ciò che aveva sentito dire, sarebbe stato il tributo maschile dei prossimi Hunger Games. Al momento gli sfuggiva il nome, ma quel volto se lo ricordava bene.. come non ricordarlo? Aveva una vistosa cicatrice che gli era stata provocata da un coltello durante un combattimento con uno dei vincitori delle precedenti edizioni dei Giochi con cui si allenava, ne andava molto fiero a quanto pare.

Dopotutto alla vista di quell’imponente diciottenne Cato non potè fare a meno di pensare a lui, quando lui avrebbe camminato sbavaldo e fiero per le strade (non che adesso non lo fosse) , in direzione dell’ Accademia, dove avrebbe affrontato il suo ultimo anno e poi si sarebbe offerto volontario alla mietitura.. beh a quel punto sarebbe stato parecchio letale, e niente lo avrebbe fermato. No, lui avrebbe vinto i Giochi, ne era sicuro. Dopotutto era nato e cresciuto per questo, e non riusciva ad immaginarsi – forse non lo voleva neanche- un destino diverso da qello.

Questi  frammenti di pensieri attraversarono la mente di Cato in un secondo, e avrebbero cpntinuato, se solo non fosse stato riportato alla realtà dalla vista della coda di cavallo scura della ragazza dei coltelli.

Provò a raggiungerla, la voleva conoscere meglio, da quando l’aveva vista –o meglio, spiata-  per la prima volta lanciare coltelli nel suo giardino le era sembrata subito una persona molto interessante, visto le sue potenziali doti da assassina, che per Cato erano importantissime  per valutare una persona.

Cato non vece in tempo a raggiungerla, e la perse di vista nella folla; dopotutto ci sarebbero stati molti altre opportunità per conoscerla meglio una volta entrati in Accademia.



Finalmente in quello che a Cato parvero 2 ore arrivarono all’entrata dell’imponente edificio grigio che si trovava al limitare della città: l’ Accademia.

Quest’anno, scoprì Cato, non c’erano molte nuove reclute perché l’epidemia di varicella aveva costretto molti ragazzi a rimanere a casa. Cato fortunatamente non era stato contagiato; ma cosa vi aspettavate? Lui era forte, sia con la spada che in quanto a difese immunitarie!

Piano piano la fila scorreva (per la maggior parte erano curiosi che guardavano i futuri Tributi) e Cato arrivò all’entrata trepidante, dove ad “accogliere” – semplicemente chiedevano il nome ai ragazzi e gli assegnavano una camera-  i ragazzi c’erano Brutus ed Enobaria, due Vincitori e di conseguenza mentori delle edizioni passate dei Giochi. Brutus era giovane, non più di 25 anni, forte e con  corti capelli biondi. Enobaria, anche lei non avrà avuto più di 25 anni, era bella, con lo sguardo furbo ma al contempo truce.

Brutus chiese a Cato quale fosse il suo nome e lo assegnò alla stanza numero 21, al 2 piano, inoltre si premurò di fargli sapere che di lì a 2 ore massimo si sarebbe tenuto il raduno obbligatrorio –e sottolineò con maggiore enfasi questa parlola- per le nuove reclute. Chiunque fosse mancato sarebbe stato espulso immediatamente. Le regole in Accademia non erano particolarmente rigide, perché comunque la maggior parte dei ragazzi erano interessati a non farsi espellere e a  ricevere un’ ottimo addestramento per gli Hunger Games, ma gli allenatori-vincitori erano molto precisi al riguardo e ci tenevano che fossero rispettate.

Cato di diresse alle scale, e una volta arrivato al secondo piano intravide nuovamente la ragazza dei coltelli salire al piano di sopra. Era già un’indizio sapere che era tra il 3 e il 4 piano, visto che dal 5 al 7 venivano alloggiati le reclute dai 15 ai 18 anni; si sarebbe premurato successivamente di scoprire dove alloggiava di preciso la ragazza.

La stanza numero 21 era a circa metà del piano, non era molto spaziosa, ma ospitava altri due letti oltre a quello di Cato, ma ancora non era arrivato nessun’altro oltre a lui.

-    Bene- pensò Cato. Non era un tipo che amava particolarmente la compagnia delle persone, se non di quelle rigidamente selezionate da lui, ovvio.



Si sitemò sul letto, e vedendo che mancava ancora un’ora e trenta all’assemblea generale delle nuove reclute si appisolò sul letto, mentre l’immagine della coda di cavallo della ragazza dei coltelli gli balenava quasi sempre in testa, assieme a quella della sua spada lucida che trafiggeva vari manichini.





---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Angolo dell'autrice

Beh su questo capitolo non c'è da dire molto.. ^^ spero solo vi piaccia, aspetto taante recensioni! <3

A domani per il prossimo capitolo (si spera) ;)

- EmmaClove
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: EmmaClove