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Autore: KiaraRowling    29/09/2007    9 recensioni
Dimenticate Hogwarts come l'avete sempre conosciuta. Immaginate una nuova Hogwarts, distrutta e ricostruita dai suoi due presidi, Lord Voldemort e Albus Silente. Immaginate due case, Serpeverde e Grifondoro, in continua lotta tra di loro per la supremazia nella scuola. E immaginate che a capo di queste due fazioni, vi siano il nipote di Lord Voldemort, e la nipote di Albus Silente. E se l'immaginazione non vi basta.. dovete solo leggere.
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Purtroppo vado di corsa, e non ho tempo di rispondervi singolarmente, ma voglio comunque ringraziarvi per le recensioni, e augurarvi buona lettura per questo capitolo, che, devo ammettere, è davvero brutto.. non a livello di contenuto in sè, ma per gli avvenimenti che vi accadono.. beh, mi direte voi!! Spero di ricevere tante recensioni.. quindi fatevi sentire!!!!
Bacioni!!
Chiara

Si era voltata con un sorriso verso di lui, quando aveva sentito la sua presenza.

Le aveva sorriso, e lei si era semplicemente sentita sciogliere.

Dopo pochi istanti però, il suo sorriso si era trasformato in una smorfia di terrore.

- Hermione! - le aveva urlato, e lei si era voltata, appena in tempo per sentirsi afferrare per una gamba, e perdere l’equilibrio, sbattendo la testa a terra.

Draco non perse tempo: - Accio Nimbus!!!!! - urlò alzando la bacchetta.

Dopo qualche secondo, un oggetto sfrecciava nel cielo: la sua scopa.

Draco la afferrò, e salitovi, partì all’inseguimento di Hermione, che veniva trascinata da quel ramo.

- Se non mi sbrigo si schianterà - pensò Draco, incitando la scopa ad andare più veloce.

Affiancò Hermione, saldamente trattenuta dal ramo.

- Diffindo!! - urlò Draco, puntando la bacchetta contro il ramo, senza successo.

- Andiamo.. Diffindo!! Cazzo, DIFFINDO!!! -

Questa volta l’incantesimo riuscì, e Draco riuscì a liberare Hermione: la prese al volo, issandola sulla sua scopa.

Il ramo si erse sopra di lui, cercando di farlo cadere.

- Via da qui!! - urlò Draco, facendo manovra con la scopa e partendo alla fuga.

Il ramo, come animato da vita propria, si lanciò all’inseguimento dei ragazzi.

- Più veloce!!! - pensò Draco, tenendo stretta Hermione.

- Se riusciamo ad arrivare al castello siamo salvi!! Ti prego, dobbiamo farcela.. resisti Hermione!! - pensò ancora, abbassandosi per aumentare ulteriormente la velocità.

Il ramo ridusse la distanza, e tentò di colpire la scopa. Draco lo schivò all’ultimo secondo, lanciando poi un urlo di gioia: era appena arrivato al castello!

Si girò verso il ramo, e vide che esso dovette ritirarsi.

Atterrò di fronte al portone principale, e corse in infermeria, trasportando Hermione tra le braccia.

- Madama Chips!! Madama Chips!!!! -

- Signor Malfoy, ma cos.. oh per Merlino! Cos’è successo?? Presto, l’appoggi qui!!! -

- Ha sbattuto la testa, credo sia svenuta.. -

Madama Chips tastò la testa delle ragazza, e dopo averne tastato la nuca, vide sulle dita tracce di sangue.

- Signor Malfoy, vada ad avvertire immediatamente suo nonno e il Preside Silente. -

- Ma Hermione.. -

- Ci penso io a lei, vada!! -

Dracò uscì dall’infermeria, e corse fino al gargoyle che custodiva l’ingresso dell’ufficio dei Presidi.

- Mou Mollelingua!! -

Salì i gradini a due a due, e spalancò la porta dello studio, mentre Voldemort e Silente si voltarono a fissarlo.

- Nonno.. Silente.. dovete venire, presto! Si tratta di Hermione.. -

Silente balzò in piedi e fece segno a Draco di precederlo.

Il ragazzo e i Presidi camminarono velocemente verso l’infermeria.

- Hermione.. - mormorò Silente, piegandosi sulla ragazza e sfiorandole delicatamente la fronte.

Faceva paura: i capelli scomposti, la ferita che aveva sparso sangue sul cuscino, e che le appiccicava i capelli alla testa, sporchi di sangue rappreso, il viso pallido, un pallore quasi mortale, le labbra viola.

- Madama Chips.. -

- Professor Silente.. non si tratta di una ferita normale.. non vede il suo volto? Sembra.. è come se.. stesse morendo.. - sussurrò Madama Chips, spaventata.

- Draco, cos’è successo? - chiese Voldemort.

Il biondo raccontò per filo e per segno l’accaduto.

- Un ramo hai detto? - chiese Voldemort agrottando la fronte.

Draco annuì: - Lo so che sembra incredibile, ma era proprio un ramo. Ha afferrato Hermione per la gamba, e l’ha trascinata via. E’ per questo che ha sbattuto la testa. Nonno.. tu pensi che.. sì, insomma.. quella lettera.. quella dove ci minacciavano di morte.. c’entri qualcosa? -

Voldemort non rispose, e Silente rimase con lo sguardo fisso sulla nipote.

- Non morirà, vero? - chiese Draco, lo sguardo che lasciava trapelare tutta la sua angoscia.

Neanche questa volta i Presidi risposero.

- Nonno.. Silente.. Hermione non morirà.. vero?? -

Voldemort scosse la testa: - Non sono in grado di risponderti Draco.. -

Draco impallidì: - Ma.. ha solo sbattuto la testa!!! -

Silente alzò gli occhi verso di lui: - Qualcuno o qualcosa le ha fatto un incantesimo Draco. Lei sta.. sta.. - la voce del Preside si spezzò.

- NO!! - urlò Draco sbigottito.

No, lei non poteva.. non.. no!!

- Lei non.. non può.. non morirà.. - mormorò il ragazzo, stringendo i pugni.

Un verso li fece voltare.

Un gufo completamente nero era planato nell’infermeria, e si era posato sul bordo del letto dove giaceva Hermione.

Voldemort prese la lettera che il gufo trasportava, e lesse ad alta voce:

La nostra vendetta è cominciata. La giovane è la nostra prima vittima.

Presto toccherà anche al ragazzo.

E allora, una nube oscura calerà su Hogwarts, e le ombre trionferanno sulla luce.

Con i nostri più distinti saluti,

Lexius Moltrey, Christa Welf, Cordelia Jastrom.

La mano di Silente continuò ad accarezzare il viso di Hermione, ma lo sguardo brillava per la rabbia.

Draco scosse vigorosamente la testa: - No. Lei non morirà, aveva capito? E’ troppo forte, troppo speciale.. si sveglierà presto, ne sono sicuro!! -

Voldemort accortocciò la lettera tra le mani, a manifestazione del suo stato d’animo.

Silente si alzò in piedi, una lacrima scendeva lungo il suo volto rugoso.

Draco lo guardò: - Che c’è, che succede? -

Silente abbassò lo sguardo sulla nipote.

Voldemort si avvicinò a Draco, lo cinse con le sue braccia, e cercò di farlo uscire dall’infermeria.

- Nonno, cosa.. - poi, la realtà gli si presentò davanti di colpo.

- No.. lei.. non è.. Hermione!!! - chiamò il ragazzo.

Lei avrebbe aperto gli occhi, ne era convinto.

Gli avrebbe sorriso, e allora lui avrebbe potuto dirle quanto l’amava, e che non gli importava di suo padre o del suo destino, ma che voleva passare il resto della sua vita con lei.

Doveva solo aprire gli occhi.

Hermione, apri gli occhi.

Hermione.. no..

- HERMIONE!!! - urlò Draco, le lacrime che avevano vinto il classico orgoglio stile Malfoy, ed erano libere di scendere, di testimoniare il suo dolore.

- No, Hermione ti prego.. no!!! -

Voldemort fece presa sul ragazzo, cercando di tenerlo stretto e allo stesso tempo sostenerlo, dato che il ragazzo sembrava aver perso le forze.

Silente piangeva silenziosamente, accanto alla nipote.

- Andiamo via Draco.. vieni.. -

- Lasciami!! Non è morta, non è morta!!! -

Voldemort lo trascinò di peso fuori dall’infermeria, cercando di calmarlo.. ma le sue urla vennero comunque udite per tutto il castello.

Silente accarezzò un ultima volta la nipote.

- Madama Chips - chiamò il Preside con voce flebile.

L’infermiera, a dir poco sconvolta, si fece avanti.

- Per favore, chiami mia figlia. Le dica.. le dica di venire subito a Hogwarts. -

Madama Chips annuì, e uscì in fretta dall’infermeria, lasciando Silente solo.

  
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