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Autore: hogwartsavalon    13/03/2013    1 recensioni
Emily è una ragazza molto riservata, che odia la tecnologia.
Conosce il suo amico Andrew, che la aiuterà in tutte le occasioni.
Ma un segreto che la sconvolgerà, sarà la decisione della sua vita, sia fra i due mondi, che in amore.
Grazie alla mia fantastica amica Aurora, a cui ho assegnato un personaggio, e che mi ha aiutato a scrivere la storia.
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vetrino si era rotto in mille pezzi, e tali si erano alzati in aria, e poi atterrarono bruscamente. Non erano i vetrini a essere magici, li aveva comprati in un negozio, magari era lei. Emily soffocò un urlo. Era spaventata, non lo doveva dire a nessuno, ma doveva sapere la verità. C'erano altri come lei? O era l'unica al mondo? Non sapeva a chi chiedere. Non poteva andare certo in giro e chiedere " Ehi tu, il tuo sangue fà volare gli oggetti?" Era assurdo. Buttò tutti quei pezzettini di vetro. Non doveva sapere nessuno cosa lei aveva dentro. Non sapeva se era una cosa da considerare bella o brutta. La prima cosa da fare era non andare da un medico, altrimenti qualcuno poteva morire d'infarto, quello che aveva rischiato cinque minuti fà lei. La cosa strana che non sapeva, era perchè ora e non prima? Poi si rese conto che lei non si era mai tagliata di proposito o fatto analisi del sangue, quindi era una cosa logica. La cosa che voleva sapere, se era quello il motivo per cui i genitori genetici erano morti. Ma perchè ucciderli? Insomma, se sapevano chi era Emily, e se erano anche loro come lei, non lo avrebbero fatto sapere in giro. E se la dottoressa avesse chiamato la polizia per aver scoperto cosa è? Sarebbe già in carcere o in qualche tribunale pensò Emily. Insomma, lei doveva sapere cosa era, ma non sapeva come. "Aspetta..." sussurrò Emily ad alta voce. "Il vecchio ha detto che dovevo scoprire qualcosa, qualcosa su di me, forse lui lo sà. Insomma, è un vecchietto, se gli dico la verità non lo dirà mica a nessuno credo." pensò Emily tra se e se. "Emily! Sono a casa!" urlò la madre. "Hai mangiato qualcosa?" "Si, ma poi ho vomitato." Appena pronunciate quelle parole, si rese conto che era un'altra cosa da allegare a quel fatto. "Mi dispiace, non so cosa farti, il farmacista mi ha detto che non ci sono medicinali ed è un disturbo alimentare." "Ok, non fà niente, non ho fame." " Io intanto preparo la cena per me e tuo padre, tu và a letto." "Domani non vado a scuola?" "Domani è sabato Emily. "Giusto" affermò Emily con un sorriso. Si mise a dormire con un peso sulla pancia, ma cerco di non pensarci in quelle tredici ore di sonno. Quando Emily si sveglio, andò subito alla libreria in cerca di risposte. Doveva sapere qualcosa. Era arrivata li davanti, per fortuna era aperta. Entrò senza bussare e si mise davanti al vecchio. "Emily! Che piacere! Ma ti ho detto che questa non è una libreria." "Dimmi che cosa sono." Emily era diventata molto seria. Il vecchio spalancò gli occhi e poi riprese a parlare. "Come hai fatto a scoprirlo?" "Non importa come ho fatto a scoprirlo, tu lo sai. Non vado via di qui finchè non me lo dici." " Prendi un respiro, non è facile da dirti tutto questo e siediti perfavore, ci vorrà un pò di tempo." Emily sospirò e si sedette. Poi fece un cenno al signore per iniziare. "Sicuramente avrai notato qualcosa dal tuo DNA, si copre da quello che cosa sei. Avrai notato un'oggetto levitare, perchè è questo l'effetto del nostro sangue. I tuoi genitori sono stati uccisi per un uso di magia vietato qui." "Magia?!" "Esatto magia. Siamo maghi Emily." Rimase scioccata. Era un mago? Lei? Che riusciva a malapena a prendere in mano un oggetto? "Non pensare la magia come un divertimento. Devi studiare, molti incantesimi e pozioni." "Tutti quelli del mondo?" "No, i maghi hanno diversi doni: proteggere, curare, usarlo per fare attività quotidiane e poi ci sono i maghi che possono fare diverse cose." "E io?" "Mi mancava la tua insistenza Emily. Io ti conosco, ero il tuo insegnante prima che andassi in pensione." "Quindi ho studiato questa 'magia'?" "Si, ma stranamente non ricordi niente del tuo passato, e il che sembra strano." "Non ricordo niente perchè non è vero. I maghi non esistono." Emily se ne stava andando, ma il vecchio la fermò. "Emily non andartene, guarda."
  
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