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Autore: Mel97    13/03/2013    2 recensioni
Ciao, mi chiamo Gabrielle ho 15 anni e vengo da un piccolo paesino della provincia di Napoli, ma sono appena atterrata all'aeroporto di Parigi con mia madre.
Ho perso mio padre ingiustamente e ne io ne mia madre non riuscivamo più a vivere in posto dove tutto ricordava e parlava di lui. Era nato e vissuto lì, fin quando la camorra non l'ha ucciso sbagliando persona.
Ora posso iniziare una nuova vita in una nuova città
Ma persone del mio passato mai dimenticate potranno ritornare...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Clare era seduta sul mio letto, gambe incrociate e mani appoggiate sulle ginocchia. Indossava un leggins nero, con una maglia lunga bianca con lo scollo a V, una felpa fucsia e stranamente delle converse verde acqua. Portava i capelli raccolti in uno chignon, legati da un fiocco gigante rosa a  pois, da far spiccare cosi le sue ciocche blu tra i capelli biondi.
-Clare che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?
-Tua madre mi ha fatta entrare, volevo venire a trovarti. Bella casa.
-Grazie…
Non so perché, avevo paura.. credevo che Clare avesse scoperto quello che è successo con Alec prima, anzi quello che non è successo. E la prima persona con cui ho parlato appena arrivata qui, e non voglio rovinare quest’amicizia…
-Posso? -Clare, si stava avvicinando al mio armadio, non avevo neanche detto di si che già si era fiondata lì dentro per esaminare tutti i miei vestiti.-
-Prego…
-Hai dei vestiti carini, ma secondo me hai bisogno di un nuovo guardaroba… Che ne dici se domani andiamo a fare shopping insieme?
-Si, mi farebbe molto piacere..
-Bene, allora domani dopo scuola.. va bene per te?
- Va benissimo…
Appena Clare uscì da casa mia, ritornai nella mia camera e mi misi a riordinare tutti i vestiti sparsi sul pavimento che Clare aveva buttato mentre ispezionava il mio armadio. Aveva ragione, avevo bisogno di un cambio di look.. Il mio stile comprendeva solo jeans e magliette, anche se sapevo benissimo che i vestitini e le gonne mi stavamo bene, ma non avevo mai comprate più di una…
Il giorno seguente, mi sveglia presto per decidere cosa mettere e alla fine scelsi un leggins nero, converse rosse, una maglia lunga grigia e rossa e un cappello da rapper nero. Amavo le converse, ne avevo di tutti i tipi e di tutti i colori.  Scesi a fare colazione insieme a mia madre e mia nonna che comprendeva in una tazzina di caffè e due biscotti, anche se la nonna si sforzava inutilmente per convincermi a mangiare qualcosa di più “sostanzioso”.
-Tesoro, però devi prendere anche qualcos’altro, non puoi mangiare solo due miseri biscotti. Prendi un cornetto, almeno metterai qualche grammo, di questo passo diventerai anoressica. –disse la nonna-
-Mamma lascia stare, ormai è una guerra inutile, ha la testa dura. –disse mia madre-
-Mi ricorda tanto una persona… -rispose la nonna-
-Mamma oggi Clare ed io dopo scuola andiamo a fare shopping in centro..
-Chi è Clare? –mi chiese mia madre-
-Una mia compagna di scuola, è venuta ieri qui, l’hai aperta tu!
-Ah si è vero, quella ragazza bionda con le ciocche blu… Si, mi è sembrata molto simpatica… Fai bene ad uscire un po’ e poi il tuo guardaroba ha bisogno di essere rinnovato..
-D’accordo, allora ci vediamo direttamente stasera.. Buona giornata..
-Buona giornata anche a te tesoro mio. -disse la nonna-
Diedi un bacio alla mamma e alla nonna e scesi di casa per andare a scuola. Dopo l’ultima volta, preferivo non prendere più l’autobus e camminare un po’ a piedi. Presi il mio mp3 e selezionai sulla traccia n° 10: Bruno Mars-Grenade, la mia preferita. Arrivai dopo 5 minuti a scuola e sulle scale mi stavano aspettando i miei amici: Clare, Alec, Mike, Chris, Lola, Catherine e Isabelle. Gli ultimi 5 li avevo conosciuti grazie ad a Clare ed Alec. Mike e Chris sono i migliori amici di Alec, suonano tutti e 3 in una band e spesso si esibiscono in un locale vicino la scuola..
Mike assomigliava molto a Sid di Skins, l’unica differenza era che lui è abbastanza alto, capelli castani che gli scendono sul collo portati sempre con un cappello, ogni giorno di un colore diverso. Quel giorno ne aveva uno grigio, intonato alla sua maglietta della Duff. Indossa quasi sempre dei jeans a vita bassa molto larghi. Si teneva per mano con Lola, la sua fidanzata da 2 anni, anche se a differenza di Mike, Lola è molto pazzerella, ha sempre voglia di divertirsi e quando sei con lei la tristezza va via subito. Ha una montagna di capelli ricci biondi, occhi castani e un piercing sul naso.  Anche Chris è come Lola, ama le feste e cazzeggiare, ed è un “Don Giovanni”. Tutte le ragazze gli cadono ai piedi, infatti è alto, fisico scolpito, biondo con occhi azzurri. Oltre ad essere il batterista del band è anche un calciatore professionista. Catherine è… timida, non è molto alta, ma ha dei grandi occhi verdi che spiccano sotto una folta capigliatura castana, mentre Isabelle è molto aperta con tutti, se deve dirti che una cosa non le sta bene lo fa e basta, non se ne frega di come la possa prendere, ma in compenso è una grande ascoltatrice e consigliera. Ha il fisico di una modella, la carnagione bianco latte e dei capelli rosso fuoco. Quando arrivai mi fissavano tutti, tranne Alec, appena l’ho visto il mio cuore ha cominciato a battere più forte e le mie guance sono subito diventate rosse come le mie converse, mentre lui ha distolto lo sguardo…
“Cazzo, ma perché faccio tutte figure di merda?”
-Hei Gabe, perché sei tutta rossa? –mi chiese Isabelle-
-Niente, ho corso per non essere in ritardo.. ehm, la campanella sta per suonare.. perché non entriamo? Noi abbiamo la Fonteyn alla prima ora, e lo sapete meglio di me che si incazza come una bestia se arriviamo in ritardo…
-Vero, Gabrielle oggi è confermato per lo shopping? –mi domandò Clare-
-Certo.
Entrammo tutti insieme nella scuola, salutammo Antoine il bidello, e poi ognuno si diresse nelle proprie classi: io, Clare e Alec nell’aula 34 dedicata al linguistico, Chris, Mike e Catherine  nell’ aula 25 per lo scientifico, mentre Lola e Isabelle al classico nell’aula 30.
Entrai in classe e mi sedetti come sempre accanto a Clare, Alec dietro di me seduto affianco alla secchiona della classe: Bernadette, una ragazza acqua e sapone che porta sempre degli occhiali molto più grandi del suo viso. All’improvviso il mio cellulare vibrò, era un messaggio da un numero sconosciuto:
“Non riesco a non pensarti, a non pensare al tuo viso delicato, il tuo dolce sorriso, ai tuoi occhi.”
Mi girai intorno per capire chi mi avesse mandato quel messaggio, ma nessuno aveva il cellulare in mano..
-Gabrielle c’è qualcosa che non va? –mi chiese la prof.-
-No, professoressa. Ho solo bisogno di uscire un attimo, non mi sento bene.
-Certo, esci.
Uscì da quella classe, mi girava la testa. Andai in bagno per bagnarmi un po’ il viso.
“Chi può avermi mandato quel messaggio? Alec!
Aprì la porta, andai a sbattere contro qualcuno, alzai lo sguardo era lui: Alec.
-Sei stato tu a mandarmi quel messaggio?
-Si. –rispose lui-
-Perché?
-Perché… credo di essere innamorato di te.
-No, non puoi. Non è giusto nei confronti di Clare.
-Io e Clare non stiamo realmente insieme. Lei non è innamorata di me e nemmeno io di lei. Ci usiamo a vicenda, solo per non rimanere soli. Lo sai anche tu che c’è qualcosa tra di noi.
Mentre parlava più si avvicinava a me più io indietreggiavo. Ero arrivata a sbattere contro una porta dei 3 bagni, eravamo faccia a faccia. In quel momento posò le sue mani sulle mie guance e cominciò ad accarezzarle dolcemente. Le mie labbra morivano dalla voglia di essere posate sulle sue, avevo le mani sudate, il cuore batteva all’impazzata.. Volevo baciarlo, ma non potevo. Mi era già capitato di essere abbindolata da un bel ragazzo proprio come Alec ma era finita male. Non volevo soffrire né io né far soffrire qualcun altro.
-Alec non posso.
-Ma perché? – mi chiese lui-
-Perché ancora non ci conosciamo bene…
-Quindi ti va se ci frequentiamo prima un po’ come amici?
-Si. –risposi io-
-D’accordo, allora domani sera ti va di andare al cinema?
Lo risposi dandogli un bacio sulla guancia e ritornai in classe. Sorridendo.
-Hei tesoro ma che hai avuto? – mi chiese Clare che stava uscendo dalla classe –
-Niente, non preoccuparti..
-Ho preso le tue cose, se non ti senti bene non andiamo a fare shopping.
-Mi sento benissimo, vogliamo andare?
-Certo.
Uscite da scuola salutammo gli altri e andammo a “Lafayette” e ai “Grandi magazzini Haussmann”. Comprammo di tutto, dai pantaloni alle gonne, dai vestitini scollati alle scarpe col tacco 12(la mamma mi aveva dato la sua carta di credito). Ci fermammo a mangiare qualcosa in uno di quei ristoranti famosi che si affacciano sulla Torre Eiffel. Si avvicinò al nostro tavolo un cameriere sulla cinquantina, portava dei baffi arricciati e degli occhiali che gli cadevano sul naso, era grassottello e aveva l’aria di uno che fa quel mestiere da una vita e che avrebbe tanto bisogno di starsene a casa a leggere il giornale.  Ordinammo entrambe vitello alle olive, da bere acqua frizzante e per dolce due crème brûlée, quel giorno avevo voglia di sperimentare nuovi sapori.. e poi ancora non avevo assaggiato la cucina francese..
-Mi piace molto quella gonna rossa. – mi disse Clare per rompere il ghiaccio –
-Si anche a me, il rosso è il mio colore preferito..
-Gia me ne sono accorta, hai comprato quasi tutto rosso..
-Come va con Alec?
-Bene, anche se ho conosciuto un altro ragazzo..
-Davvero? Raccontami..
-Ci siamo conosciuti in palestra, mentre lui faceva i pesi. Si chiama Adrien, ha 23 anni quindi ha la macchina… Dovresti vederlo quant’è bello e intelligente. E altissimo 1,80 m, capelli biondi, pelle abbronzata, occhi verdi.. E poi è dolcissimo..
-Bhe, da quanto ho capito ti piace molto questo Adrien.. ma Alec dove lo metti?
-Alec mi piace, ma non credo che siamo fatti per stare insieme. Il sesso con lui è stupendo, ma credo che anche lui si sia innamorato di un’altra..
“Già, io. “
-Quindi non ti darebbe fastidio se uscisse con qualche altra ragazza?
-No. Siamo liberi di fare le nostre scelte, se non siamo fatti l’uno per l’altro, perché dovremmo stare insieme?!.. Gabrielle ti piace Alec, vero?
-No ma che dici Clare (?)
-Allora perché diventi rossa ogni volta che c’è lui?
-Clare, NO! Smettila!
-D’accordo tesoro.
Lo stesso cameriere di prima ci portò il nostro vitello alle olive, era buonissimo, dovevo dire alla mamma che doveva prepararlo, è un ottima cuoca..
La conversazione con Clare si dileguò e non parlammo più di Alec, ma la incitai a raccontarmi ancora di quell’Adrien nel frattempo che assaporavamo le nostre ordinazioni. Pagò lei il pranzo e decidemmo che quella sarebbe diventata una regola: shopping e pranzo insieme, una volta a settimana. Ritornammo ognuna a casa e decidemmo di vederci il giorno dopo per studiare insieme da lei.

SPERO VI PIACCIA.
-MEL <3

  
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