-“Siamo arrivate, ho fame, susu andiamo dentro che mi devi raccontare”
Mi trascinò dentro. Prendemmo un tavolo a due, e iniziammo ad ordinare.
-“Nel frattempo che aspettiamo, perché non inizi a dirmi qualcosina? Eh? “
Si, era arrivato il momento, ero pronta a sputare il rospo.
-“Ecco vedi, qualcuno del cast ho visto recentemente.” dissi.
-“Davvero? Chi? Connor? Taylor? Chace? Penn?”
-“Ahaha, calmati, no nessuno di loro. Ho visto Ed, l’altra sera.”
-“Ohw, Ed certo, era ovvio. Allora come sta? Che avete fatto?” -mi chiese, impaziente di una riposta.
-“Cosa non abbiamo fatto” -Dissi con un sorriso malizioso.
-“Okkey, mi devo preoccupare? PARLA Meester!!” -rispose.
-”Beh, ci siamo incontrati in un locale, io ero con delle amiche, mi ha invitato a prendere un drink e così sono rimasta con lui, abbiamo alzato un po’ il gomito, e poche ore dopo, ci siamo ritrovati sotto le lenzuola del suo letto.”
-“Cooosaaa? Voi due? ma sul serio? Oh Mio Dio!” -spalancò gli occhi, non poteva crederci.
-“Shhh, calmati, Il problema ora è Adam, sto con lui da poco, non sa niente dell’altra sera,
per essere onesta dovrei dirglielo ma non posso. E oggi l’ho evitato”
-“Leigh, che situazione però. E Ed? L’hai chiamato? Come avete fatto poi?”
-“In realtà no, l’ho lasciato dicendogli che avevo bisogno di tempo”
-“Sei sempre la solita, anzi siete sempre i soliti!
Scommetto che lui non si è mosso e ti ha lasciato andare”
-“Si, è così!”
-“Non puoi scappare per sempre, devi affrontarlo, sia Ed sia Adam, scegli tu il primo”
-“E se invece continuassi a stare con Adam, vedere come va, e far finta che tutto questo
non sia mai successo?!”
-“La scelta è tua, ma non puoi far finta che non sia successo niente, non puoi negarlo.”
-“E anche questo è vero. Mi hai convinta, parlerò con entrambi” -le dissi con tono deciso.
-“E’ la scelta giusta, ma parlerai prima con uno poi con l’altro, non insieme ahahah”
-“Sei sempre la solita Ahah” –
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Scherzammo tutto il pomeriggio, mi aveva fatto bene parlare con lei.
Dopo un po’ ci salutammo.
-“Grazie per tutto, ti voglio bene” – le dissi
-“Ehy piccola, fammi sapere come va okkey? Ti voglio bene anche io. E ti chiamo più tardi”
Un lungo abbraccio e poi dritta a casa. Anzi no, dovevo chiamare Ed, ero decisa ormai.