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Autore: Night Fury96    13/03/2013    9 recensioni
(dal capitolo 1)
- Oh, è tutto il giorno che si comporta come se ci fosse qualcuno che ci segue, ma non c’è nessuno! Ammetto che un po’ mi sta preoccupando..- disse il ragazzo guardando l’amico drago con preoccupazione, mentre questo continuava a spostare lo sguardo da Hic alla creatura invisibile davanti a loro.
- Chi lo sa, magari è Jack Frost!- disse per scherzare l’Immenso tornando ad abbuffarsi.
- Chi?- chiese Hiccup.
- Come, non lo sai? è l’ultima uscita di Skaracchio! Ne parla da quando è tornato dalla Norvegia. Dice che è lo spirito del gelo e che è lui a portare le tormente di neve e le bufere... Bah... per me i fumi del suo Ruba Ossa gli hanno confuso un po’ le idee...- disse l’Immenso ridendo.
Hiccup si voltò nuovamente verso il drago per poi guardare il punto dove esso stava guardando... Rimase un momento a fissare il vuoto... Lo spirito del gelo che perseguitava il suo drago?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 5: La festa




-         Che ne dici di questo?- chiese Hiccup voltandosi verso Sdentato con addosso il solito giubbotto peloso, senza maniche. Il drago inclinò lievemente il capo.
-         No, hai ragione! Lo indosso sempre!- disse levandoselo e buttandolo sul letto. Prese il giubotto invernale.
-         E questo?-  chiese. Sdentato inclinò il capo dall’altro lato.
-         Ma no! Lo metto sempre d’inverno! Magari quello estivo... sì certo! A -10 gradi con il giubotto estivo! Mi voglio proprio far venire un coccolone! Proviamo con il nuovo completo!- proprio in quel momento Hic si slacciò la cintura e si levò la tunica, quando sentì...
-         Io proverei con il vestito da principessa.-
-         JACK!- urlò Hic cercando di coprirsi con la tunica che teneva in mano.
-         Che fai qui?! Mi sto vestendo!- lo rimproverò. Jack Frost, che era seduto sulla finestra, con una gamba a penzoloni e l’altra piegata con il piede poggiato al davanzale, fece spallucce.
-         Mi annoiavo.- disse semplicemente.
-         Ho capito, ma sono praticamente nudo!- disse indispettito Hiccup.
-         Capirai... sei a torso nudo. Non farti così tanti problemi, fino a prova contraria sono maschio anche io.- disse Jack.
Hic fece un forte sospiro, cercando di calmarsi, però l’idea che un ragazzo.. o meglio... che Jack lo vedesse anche solo a torso nudo, non lo entusiasmava. Lo faceva sentire in imbarazzo e non sapeva perché.
-         Che completo volevi metterti?- chiese Jack con un mezzo sorriso.
Hic si levò da davanti la tunica, con malavoglia, e la fece ricadere sul letto. Non aveva un fisico scolpito come gli altri vichinghi... anzi.. era decisamente magro, anche se si potevano intravedere un principio di addominali.
Hic si voltò verso l’armadio per prendere quel famoso completo e farlo vedere a Jack. Era messo in un cassetto in basso e così si dovette chinare per prenderlo, questo fece nascere in Jack uno strano sorriso sghembo, che però sparì non appena Hic si rialzò con in mano la nuova tunica. Era di un verde più scuro dell’altra ed aveva una cinta incorporata dello stesso verde dei pantaloni che già Hic indossava, i bordi erano di pelliccia marrone. Assieme alla tunica vi erano abbinati dei scalda polsi marroni dai bordi pellicciosi uguali a quello della tunica, ed un copri spalle dello stesso clore degli scalda polsi e sempre con i bordi pellicciosi.
La indossò sotto lo sguardo glaciale di Jack, per poi guardare l’albino con fare imbarazzato.
-         Ehm... che dici di questo?- chiese il vichingo. Jack scese dalla finestra e si avvicinò a lui con una mano al mento osservandolo in modo critico.
Quando gli fu a pochi centimetri di distanza, Hic si strinse nelle spalle iniziando a sudare freddo. Jack sembrava lo stesse mangiando con gli occhi e non era abituato ad essere vittima di un tale sguardo, sopratutto da parte di un ragazzo così... così... Jack!
Lo spirito del gelo poggiò delicatamente le mani sulle sue spalle per poi raddrizzare leggermente la stoffa che le copriva. Una volta fatto, levò le mani e regalò ad Hic un sorriso dolce che quasi fece sciogliere il vichingo.
-         Sei perfetto.- disse infine allontanandosi. Hic deglutì cercando di calmarsi.
-         Ehm... g..grazie.- disse infine grattandosi il capo e guardando verso Sdentato che in quel momento aveva inarcato un “sopracciglio” fissando Hic con fare stranito.
-         Però per me saresti stato meglio con un vestito da principessa.- disse Jack ridacchiando, facendo così tornare in se Hic.
-         Oh! Ma fa la finita!- disse il vichingo ridendo. Jack scoppiò a ridere per poi sorridergli nuovamente.
-         Beh! Che stiamo aspettando? Andiamo?- domandò l’albino.
-         Sì, sì! Andiamo.- disse Hic per poi prendere un pacchetto che aveva lasciato sul letto ed uscire dalla stanza seguito da Jack e Sdentato.
I tre scesero le scale. Hic salutò suo padre ed uscì di casa accompagnato dal suo drago e dal suo nuovo amico.
Attraversarono il villaggio innevato.
Ormai si era fatto buio e i lumi per lo Snoggletog* erano accesi conferendo al villaggio un’atmosfera magica.
Hic si guardò attorno con un sorriso sulle labbra e con lui anche Jack guardava il paesaggio meravigliato.
-         È fantastico...- disse Jack. Hic chiuse momentaneamente gli occhi ed inspirò l’aria fredda e alpina mista al profumo di dolci dedicati alla festa.
-         Casa...- disse solenne, riaprendo gli occhi. Jack gli sorrise gentile.
Ben presto i tre arrivarono d’innanzi al portone della Sala Incontri, che come sempre era socchiuso.
Non appena Hic lo aprì, furono subito investiti dall’aria calda provocata dal grande focolare posto al centro del salone di ritrovo.
-         Hiccup!- urlò subito Gambedipesce correndogli incontro –Benvenuto!- disse il grande vichingo con il sorriso sulle labbra.
Hic gli sorrise. – grazie Gambe! Buon colpeanno!- disse passandogli un pacchetto.
 
Gambedipesce lo prese con gli occhi lucidi per l’emozione.
-         Ohh!! Grazie Hic! Chissà cos’è?- chiese il biondo strappando via la carta. Hic incrociò le braccia al petto e fece un sorriso sghembo aspettando la reazione dell’amico.
Gambe finì di scartare il regalo e sobbalzò nel vedere cosa contenesse... un mini manuale su tutti i draghi del mondo, con tutte le informazioni e i segreti sulle varie specie.
-         Hiccup!!! È fantastico! Grazie! Era proprio quello che volevo!- disse Gambedipesce tirandogli una pacca sulla spalla (per l’appunto, contatto fisico vichingo). Hic sorrise.
-         Figurati Gambe!- disse gentile. In quel momento vennero subito raggiunti dagli altri.
-         Ehi Hic! Ciao!- lo salutarono Moccicoso e i fratelli Tasta di Tufo e Testa Bruta.
-         Ehi ragazzi! Moccio, Tufo, Bruta! Come state?- chiese Hic battendo il pugno o stringendo la mano ai ragazzi.
-         Tutto bene, te?- chise Moccio
-         Uhm, non c’è male dai!- disse Hic con un leggero sorriso.
-         Uh! Hic, questo completo nuovo ti sta benissimo!- disse Testa Bruta con il suo solito tono sognante che usava spesso con Hic.
Jack, che era rimasto ad osservare la scena, si avvicinò ad Hic per tirargli una lieve gomitata scherzosa alla frase di Bruta. Hiccup arrossì lievemente lanciando un’occhiata fulminea all’albino prima di tornare con l’attenzione verso i suoi amici.
-         Beh, grazie Bruta...- disse Hic un po’ imbarazzato.
-         Oh... figurati..- rispose lei con lo stesso tono “suadente” di prima.
-         Bruta, piantala un po’...- si lamentò il fratello gemello.
-         Tu piantala!- sbottò la ragazza.
-         No! Tu!-
-         No! Tu!- e detto questo i due iniziarono a prendersi a scazzottate.
Hic, Gambe e Moccio si allontanarono dalle due furie per avvicinarsi al tavolo dedicato alla “festa”. Jack e Sdentato li seguirono, mentre l’albino non levava lo sguardo dalle due “Teste” che si stavano prendendo a pugni.
-         Ma... è normale che facciano così?- chiese Jack ad Hiccup. Hic annuì
-         Normalissimo.- sussurrò per non farsi sentire dagli altri.
Jack annuì, continuando a guardarli stranito.
Arrivarono al tavolo e in quel momento Hic vide Astrid, seduta, intenta a bere un drink.
I due si lanciarono una lieve occhiata, mentre Hiccup cercava in tutti i modi di trattenere le palpitazioni nel riincrociare quegli occhi color de mare.
-         Ciao.- sussurrò lievemente Hic con un sorriso incerto.
-         Ciao.- rispose anche lei con un sorriso più sicuro.
Hic si grattò il capo, arrossendo. Era la prima “discussione” che avevano da quando lei lo aveva lasciato.
In quel momento, però, il sorrisetto che aveva stampato in volto scomparve quando vide il ragazzo che si sedette vicino a lei cingendole le spalle.
Hic si voltò appena in tempo per nascondere lo sguardo a dir poco adirato.
-         Hic, che succede?- chiese Jack.
-         Gambe!- esclamò Hiccup. Gambedipesce si avvicinò al vichingo dai capelli ramati, con fare titubante.
-         Sì Hic?- chiese con voce tremante-
-         Non avevi detto che Ruttolomeo non c’era?!- sussurrò severo, sempre dando le spalle ad Astrid e l’ospite indesiderato.
-         Oh! Scusami Hiccup, ma  Astrid aveva insistito tanto per portare anche lui e se ti dicevo che lui c’era, tu non saresti venuto!-  si giustificò Gambedipesce.
Hiccup dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non iniziare a sbraitare come un pazzo.
Dopo un bel respiro profondo disse
-         Daccordo... ma se mi rivolge la parola non sono sicuro di riuscire ad essere gentile.- disse a denti stretti. Gambe sorrise e gli diede una pacca sulla spalla.
-         Tranquillo Hic, gli ho fatto promettere che non ti avrebbe dato fastidio.-
-         Grazie.-
Tra Hiccup e Ruttolomeo non c’era mai stato un buon feeling. Ruttolomeo era di una classe avanzata nell’addestramento draghi essendo più grande di loro di un anno ed era sempre solito prendere in giro Hic per ogni suo disastro, ma quando il giovane vichingo diede mostra delle sue abilità diventando l’eroe di Berk, il ragazzone si calmò e lo lasciò in pace... ma ora che Astrid lo aveva mollato per mettersi con lui, Hic temeva che Ruttolomeo avesse approfittato della cosa.
Dopo poco tempo arrivò la madre di Gambedipesce con le prime portate e i giovani vichinghi si sedettero su di un tavolo per iniziare a mangiare.
Come primo piatto vi era un pollo arrosto enorme! Sembrava gonfiato d’aria come un palloncino!
La coscia che venne data ad Hic era persino più spessa della sua... sebbene non ci volesse molto.
Jack e Sdentato se ne stavano tranquilli dietro di lui, osservando la scena come dei normalissimi spettatori. Si vedeva che Jack era abituato ad osservare le persone senza interagire.
I ragazzi iniziarono a chiacchierare, o meglio, Hic stava a sentire le chiacchiere dei ragazzi, lanciando delle occhiate di sottecchi ai due fidanzatini che per un malefico scherzo del destino, sedevano proprio di fronte a lui.
Ben presto Ruttolomeo prese in mano la conversazione, iniziando a raccontare degli aneddoti sulle sue “avventure” per farsi figo agli occhi di quelle due ragazze che vi erano lì, ovvero Astrid e Testa Bruta, che entrambe lo guardavano con occhi sognanti.
Hiccup alzava le spalle, disinteressato. Che cosa aveva di così speciale quello? Il fisico scolpito? I capelli lisci e fluenti dell’intenso color dell’oro? Gli occhi castani, enigmatici e profondi? Sì, ok... potevano andare... ma in testa aveva soltanto segatura...
-         Mi inseguivano in centinaia!- raccontava lui – Piccoli, appiccicosi e puzzolenti ed io li affrontai! Uno ad uno! Con la spada sguainata, i nervi d’acciaio e il vento tra i capelli! Ero proprio sullo strapiombo quando arrivò il capo e mi attaccò! Avevo le spalle al muro, o meglio, al vuoto, ero senza speranza, quando alla fine raccolsi tutto il mio coraggio e mi fiondai contro di lui!- disse con il tono di voce che sembrava volesse creare più enfasi. Tutti quanti seguivano il racconto stupefatti, mentre Hiccup alzava gli occhi al cielo e Jack e Sdentato guardavano il biondo perplessi, Jack con le braccia incrociate al petto e Sdentato con un orecchio su e l’altro giù.
-         Alla fine ne uscii vincitore... sebbene con un brutto fardello...- e detto questo s’indicò una cicatrice che partiva dalla spalla sino al gomito.
-         Ahia! Deve fare molto male...- commentò Gambedipesce.
-         Che forza amico! Anche io vorrei una cicatrice del genere!- commentò Testa di Tufo.
-         Oh, ma non ti basta il tatuaggio a forma di drago che ti indica il tuo destino da massacra draghi?- disse sarcastica Bruta.
-         Te l’ho già detto, non è un tatuaggio è una voglia!- e i due rincominciarono a litigare.
Hiccup invece sbuffò contrariato.
“Wow... una cicatrice sul braccio... ed io invece che ci ho rimesso un piede per terminare una dannata battaglia che andava avanti da secoli?” pensò sarcastio Hic torturando un pezzo di carne che aveva nel piatto.
In quel momento, per la prima volta da quando i vichinghi si erano seduti a tavola, Jack Frost aprì bocca.
-         Wow... certo che quello si da più arie di un pallone aereostatico...-
Nel sentir questo Hic si fece scappare una risata che, sfortunatamente, catturò l’attenzione degli altri ragazzi.
-         Il mio racconto ti fa ridere Haddock?- domandò Ruttolomeo con fare superiore. Hic gli lanciò una breve occhiata e si schiarì la gola.
-         Oh no! Al contrario! Lo trovo emozionante! Insomma... scalare il monte Oscuro ed affrontare centinaia di Trol per riprendersi il calzino sinistro... un’impresa da eroe, non c’è che dire!- disse Hic sarcastico scatenando la risatina divertita di Jack che fece automaticamente sorridere anche il vichingo.
-         Mi stai prendendo in giro?- chiese Ruttolomeo. Hic sgranò gli occhi.
-         Cosa?! Io?! Ma sherzi?! Perché mai dovrei prenderti in giro! Insomma, un’ impresa così epica! Ma poi... ti sei anche fatto una cicatrice! Per Odino! La vorrei io una cicatrice così! Una cicatrice sul braccio! Non se ne trovano di così in giro!- disse Hiccup con il sarcasmo ancora più marcato.
Jack scoppiò nuovamente a ridere e con lui ridacchiarono anche gli altri vichinghi, mentre invece Astrid fulminò Hic con lo sguardo.
Hiccup capì subito l’antifona e tornò nuovamente con l’attenzione sul piatto... lo stesso non si poté dire di Ruttolomeo, che fissò Hiccup con un sopraciglio inarcato e la testa alta, con fare superiore.
-         Ti senti tanto più superiore, Haddock? Soltanto perché hai fatto amicizia con le lucertole, ti credi migliore?- domandò Ruttolomeo.
Hiccup sghignazzò.
-         Beh, diciamo che come impresa mi pare ad un livello leggermente superiore rispetto alla tua.-  disse Hic senza togliere gli occhi dal piatto, ma comunque con il suo solito tono sarcastico.
-         Ah, allora si tratta di una competizione!-
-         Credimi, io sono tutto fuorché competitivo.-
-         Beh, certo... anche perché a quanto pare non serve aver compiuto un impresa eroica per avere qualcuno accanto che non abbia le squame.- disse Ruttolomeo abbracciando Astrid, che però gli diede una gomitata sull’esofago.
-         Dacci un taglio Rut!- lo amonì.
Hiccup a quella botta si sarebbe come minimo piegato in due, invece Ruttolomeo rimase invariato, anzi, la strinse ancora di più a se ridacchiando ed Astrid arrossì. Hic digrignò i denti, ma cercò di vincere la sfida. Avrebbe rimesso a posto quel verme.
-         Io almeno ce l’ho un drago.- disse con fare di sfida Hiccup
-         Un drago? Parli di quel gatto sovrappeso volante? Ma per favore!-
Detto questo Sdentato alzò il capo ringhiando forte e Ruttolomeo per un momento sbiancò. Hiccup ridacchiò.
-         Un gatto sovrappeso volante che può ridurti ad un arrosto.- lo corresse Hiccup sorridendo. Sdentato si rilassò lanciando un’ultima occhiataccia a Ruttolomeo, mentre invece Jack ridacchiò.
Il vichingo biondo cercò di ricomporsi e lanciò un’altro sguardo strafottente ad Hiccup.
-         Oh beh, se tu preferisci passare le notti con un drago, piuttosto che con una ragazza è un tuo problema Haddock.- disse maligno.
Astrid arrossì sedutastante, tirando un’altra gomitata a Ruttolomeo.
Hic strinse i denti.
-         Esistono altre cose oltre alle ragazze.- disse Hiccup.
-         Certamente, come per esempio rimanere storpio a vita per aiutare delle lucertole.-
Con quest’ultima battuta, calò il silenzio. Hiccup lo guardò negli occhi, furente.
-         Sì, questo è un esempio. Meglio rimanere storpio per una giusta causa, piuttosto che vantarsi di un taglietto sul braccio per aver ripreso un calzino.- disse Hiccup velenoso.
-         Sì, ma a quanto pare non sono le azioni che contano, a quanto pare l’unica cosa che conta è avere i pezzi giusti nei posti giusti, Haddock.- disse Ruttolomeo con perfidia per poi voltarsi verso Astrid e baciarla davanti a tutti. Naturalmente la ragazza non gradì, ma poco importava.
Hiccup strinse i denti ed abbassò lo sguardo, sconfitto.
A quell’azione Ruttolomeo ghignò.
Jack non ce la fece più. Si avvicinò ad Hic e gli poggiò una mano sulla spalla.
-         Andiamocene Hic.- gli sussurrò dolcemente.
Al sentire il suono melodioso di quell voce Hic si ridestò ed annuì alzandosi da posto e facendo segno a Sdentato di seguirlo, per poi dirigersi verso l’uscita seguito dai lamenti degli amici.
-         Hic! Eddai Hiccup, guarda che Rut stava scherzando! Non andartene dai!-
Ruttolomeo ridacchiò.
-         Dai Hic, torna qui, come sei permaloso.- disse con fare calzonatorio prendendo un bicchiere d’acqua e portandoselo alle labbra.
Jack si voltò con fare scocciato verso Ruttolomeo e puntò il bastone contro di lui, facendo ghiacciare l’acqua nel bicchiere proprio mentre lui stava bevendo, facendogli rimanere appiccicata la lingua.
Rut sgranò gli occhi ed iniziò a fare strani versi.
Astrid si voltò verso di lui.
-         Che hai Rut?-
-         Ho la linga attattata – tentò di dire lui.
-         Che?!-
-         Ho la linga attattata!!!- ripeté.
-         Puoi parlare meglio? Sembra che tu abbia la lingua attaccata al bicchiere.- disse Gambedipesce.
-         Ma lui HA la lingua attaccata al bicchiere!- disse Astrid per poi cercare di aiutarlo.
Hiccup si girò leggermente vedendo Jack che se la rideva. Anche il vichingo osservò la scena ed incominciò a sghignazzare automaticamente.
Astrid in piedi sulla sedia intenta a tirare con tutta se stessa il bicchiere, mentre gli altri ragazzi ridevano divertiti.
Ben presto la risatina di Hic si unì alla risata goduta e quasi isterica di Jack.
Finalmente, dopo vari sforzi, Astrid riuscì a staccare il bicchiere dalla lingua di Ruttolomeo, che ululò di dolore mentre la sua lingua continuava a stare a penzoloni dalla bocca, come quella di un cane.
Hic rimase ancora un po’ a ridacchiare, prima di decidere di levare definitivamente i tacchi, seguito da Sdentato e dall’ancora ridente Jack.
Uscirono dalla sala ed una brezza fresca, ma piacevole li accolse.
Hic sospirò formando una nuvoletta di condensa.
-         Grazie Jack, non ce l’avrei più fatta a resistere lì dentro...- disse. Jack sorrise.
-         Figurati, non lo sopportavo più, meritava una bella lezioncina.- disse lo spirito facendo un occhiolino ad Hic.
Hiccup sorrise e scosse leggermente il capo.
Si voltò verso Jack e lo guardò momentaneamente. Lo spirito del gelo lo guardò di rimando e gli sorrise.
Rimasero a fissarsi per un po’ di tempo, fino a quando Hic non gli disse... –vieni.- ed iniziò a camminare.
Sdentato e Jack si lanciarono dei brevi sguardi, ma iniziarono a seguire il vichingo che si addentrò nella foresta di Berk.
Era buio ed innevato, era decisamente difficile riuscire a capire dove stessero andando, persino per Jack, ma Hiccup sembrava conoscere quella strada come le sue tasche e ben presto anche Sdentato la riconobbe.
Dopo vari minuti di camminata alla fine si ritrovarono nella radura di Hic e Sdentato. Quella dove Hiccup era solito nascondere l’amico drago quando vi era ancora la guerra.
Hiccup tirò un respiro profondo per poi lasciarsi cadere all’indietro per immergersi nella fresca neve.
-         Ah! Questa sì che è vita!- disse iniziando a fare un angelo di neve.
Jack si avvicinò a lui guardandolo dall’alto in basso.
-         Che combini Hic?- chiese Jack tenendo stretto il bastone e sorridendo divertito al vichingo che lo guardò per un po’, senza rispondere.
Questo improvvisamente passò la mano bruscamente sui piedi nudi di Jack, facendogli perdere l’equilibrio per farlo sdraiare vicino a lui.
Jack rimase frastornato, ma quando si ritrovò a guardare il cielo, capì...
A colorare quel cielo stellato, vi era una bellissima Aurora Boreale... dai colori stupendi, che variavano dal verde acqua fino al rosa fucsia....
Jack ci si perse, meravigliato... gli occhi lucidi e stupiti da tanta bellezza.
Anche Sdentato si sdraiò, iniziando a guardare il cielo incuriosito, senza però coglierci niente di che... lui era abituato.
Hiccup si voltò verso Jack e gli sorrise.
-         L’hai portata tu questa, lo sai?- disse Hiccup.
Jack si voltò verso Hic, stranito.
-         D’avvero?- chiese.
Hic annuì.
-         Viene ogni sera, perché qui fa freddo... e tu sei lo spirito del gelo... credo che ti rappresenti, sai?- disse il vichingo.
Jack si voltò nuovamente a fissare il cielo, con fare critico.
-         Uhm... non lo so... forse c’è qualcos’altro sotto... forse non centra il freddo** ...-
Hiccup sorrise .
-         Oh! Io dico di sì!- disse. Jack fece spallucce.
-         Uhm, se lo dici tu...- disse il guardiano osservando ancora quella meraviglia celeste... – in cosa credi che mi rappresenti?-  domandò voltandosi nuovamente verso Hiccup che osservò per bene l’Aurora per poter spiegare bene a Jack.
-         Beh, il fatto che venga quando c’è freddo e tu rappresenti il freddo... poi i colori, tutti quei colori mettono allegria ed è quello che fai anche tu... da un senso di pace, di tranquillità, proprio come te...- “ed è bellissima come te...” pensò, ma scacciò subito quel pensiero.
Jack rimase a guardare l’aurora con fare sorpreso.
-         Wow! Beh, grazie! Non pensavo di essere così.- disse lo spirito con un sorriso per poi tornare a fissare la volta celeste – sai... non sono mai stato visto da nessuno, non avrei mai pensato di... essere così importante... portare gioia, pace e tranquillità... io... io pensavo di essere superfluo al mondo.- spiegò Jack. Hic scosse il capo.
-         Invece sei molto importante. L’inverno non ha senso senza di te. Sei tu che fai divertire i bambini, tu che rendi tutto così allegro e magico... se vogliamo parlare di qualcuno di superfluo, allora eccomi qui.- disse Hic. Jack corrugò la fronte fulminando il vichingo con lo sguardo.
-         Che barbaggini vai mai dicendo?- sbottò l’albino.
-         È la verità! Non sono un vichingo forte, non ho un nome che incute timore ai Troll e di certo non sono bello.... io non sono come gli altri, sono diverso, sono strano... In tutta la mia vita avrò compiuto solo un’unica grande impresa e guarda un po’? Ne è bastata solo una per perdere un piede! Mio padre invece... ha affrontato non so quanti pericoli ed imprese e ne è sempre uscito inleso... non sarò mai come lui, ne come nessun’altro vichigno di Berk.. uff... ho sempre saputo di essere diverso, ma per un po’ mi sono auto convinto di esserlo in senso buono... invece...aveva ragione Rut... sono solo uno sfigato.- disse Hiccup abbassando lo sguardo. Jack si girò di fianco, piegando il gomito e tenendosi la testa sulla mano.
-         Hic, se tutte le persone come te fossero sfigati... non esisterebbero eroi...-  disse.
Hiccup lo guardò confuso.
-         E-eroe?-
-         Certo! Quante persone possono dire di aver addestrato un drago? Eh?! E poi che tu ne sia uscito con un piede monco, non significa. Le disgrazie capitano a tutti. E poi soltanto perché tu sei diverso, pensi di essere sfigato? Hiccup, tu non sai quanto quegli altri siano inferiori a te e non lo dico perché sei l’unica persona che mi riesca a vedere... sai perché io amo i bambini? Perché quando sono piccoli ognuno di loro è speciale per i propri motivi. Quando sono piccoli loro sono ognuno dei piccoli tesori, unici e diversi l’un l’altro ed è questo che li rende così speciali.... poi con il passare del tempo ho notato che... le persone iniziano a perdere la loro unicità... cercando di unificarsi tra di loro perché vedono un ragazzo che magari ha una massa muscolare maggiore della loro e allora decidono di imitarlo. Tu invece... sei sempre te stesso, anche a sedici anni non hai perso quella unicità che ti rende... Hiccup! E questo è da ammirare. Sono tutti bravi ad essere altre persone, la cosa difficile è continuare ad essere quel bambino che eri... continuare ad essere te stesso sempre, è la sfida più difficile che possa esserci... e tu la stai vincendo Hic...- spiegò Jack gentile e con il sorriso sulle labbra.
Hiccup rimase a bocca aperta... nessuno aveva mai detto delle cose così carine su di lui e sentirli detti dalla voce dolce e soave di Jack gli creò come dei brividi lungo la schiena per tutta la durata del discorso... sebbene non ne capisse il motivo.
Dopo alcuni secondi passati con la mascella spalancata, alla fine Hic si ridestò e disse.
-         Ah.. io... ehm... n-nessuno mi aveva mai detto una cosa così... g-grazie..- disse Hic ancora shockato. Jack sorrise.
-         Figurati, io dico sempre quello che penso.- gli disse facendogli un occhiolino.
In quel momento il cuore di Hic si riempì di felicità e commozione... Jack pensava davvero quelle cose meravigliose su di lui... e la cosa lo tirò decisamente su di morale, così tanto che gli occhi gli divennero lucidi e si gettò su Jack abbracciandolo in una stretta dolce, ma salda come l’acciaio.
Jack rimase leggermente sbigottito, ma ben presto sorrise per  poi ricambiare l’abbraccio.
Hiccup sorrise per il fatto che Jack non lo avesse respinto... era così bello sentirlo tra le sue braccia...la pelle fredda, ma piacevole... morbida e deliata.... il profumo dolce e soave... il respiro regolare che gli sfiora la nuca come le sue labbra... chi sa quanto morbide dovevano essere le sue labbra...
A quel pensiero Hic si riscosse, sgranando gli occhi e separandosi immediatamente da lui, alzandosi.
-         Ehm...sì! Grazie Jack!- disse Hiccup imbarazzato e rosso in viso. Jack sghignazzò continuando a guardarlo da seduto.
-         Ehm.. forse è meglio se Sdentato ed io andassimo a casa...- disse Hic voltandosi verso l’amico drago che si alzò in un balzo. Jack sorrise e si alzò anche lui.
-         Va bene! Ti accompagno.- disse Jack iniziando ad incamminarsi. Hic lo seguì con lo sguardo basso.
-         Grazie...- disse il vichingo.
Ma che razza di pensiero gli era balenato in testa?! Baciare un ragazzo?! Come cavolo gli era potuto venire in mente?!
L’ora tarda faceva brutti scherzi.... sebbene fossero appena le nove....
 
Snoggletog* : è il vero nome della “festa dei Pomicioni”, avendo finalmente il dvd de “il dono del drago” ho la conferma del nome, ho già corretto il capitolo precedente.
-   Uhm... non lo so... forse c’è qualcos’altro sotto... forse non centra il freddo** : nel film de “Le 5 leggende” l’aurora boreale viene utilizzata come “SOS” dai guardiani.
  
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