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Autore: cri86lea    30/09/2007    1 recensioni
Harry e Draco,aiutati dai loro amici,insieme per sconfiggere il signore oscuro.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti! chiedo perdono per l'enorme ritardo. Prima cosa, grazie a lake per aver recensito, poi...Buona lettura!!!

"Contenuta evasione ad Azkaban". L’articolo della Gazzetta del Profeta annunciava il successo delle "Pattuglie di Merlino". Solo un detenuto dei pochi rimasti era riuscito a fuggire in seguito alla rivolta della notte precedente.

"Chissà chi è, non hanno detto il nome" disse Draco quando Hermione finì di leggere l’articolo ad alta voce.

"Credo nemmeno lo sappiano" disse Ron, con la bocca ancora piena di torta preparata da sua madre per la colazione. " Papà afferma che i nuovi guardiani sono dei novellini, non sanno gestire i prigionieri, né tanto meno sapranno chi è realmente rimasto all’interno. Sono neo assunti al Ministero e messi a sorvegliare Azkaban".

Ma un altro assassino in libertà non era certo un successo come affermava la Gazzetta.

L’orologio che ormai viaggiava da solo durante ogni viaggio per un incantesimo fatto da Hermione segnò il sig. Weasley allontanarsi dall’ufficio. La lancetta si fermò su "in viaggio". Ron ed Hermione stavano giocando a scacchi magici, la sig.ra Weasley come al solito stava per iniziare a cucinare. Harry odiava quei momenti in cui non poteva fare nulla. Avrebbe dato qualsiasi cosa per gioire di quella atmosfera familiare, ma sapeva di non poterselo permettere in un periodo, che per lui durava ormai da tutta la vita, così inquieto. Avrebbe voluto poter uscire, andare a cercare Voldemort piuttosto che rimanere chiuso in casa, anche se con lui c’era la sua famiglia. Anche Sirius sembrava irrequieto. Silente e Piton non facevano altro che discutere tra loro e spesso scomparivano senza avvisare nessuno. A rompere la routine di quei giorni fu Artur Weasley. Entrò in casa, sebbene fosse presto non era insolito il suo ritorno dal Ministero. Spesso si allontanava dall’ufficio per delle ricerche. Tuttavia comparve a Harry piuttosto ansioso. Si mise a sedere, si guardò intorno alla ricerca di qualcosa. Quando guardò in direzione del divano su cui c’erano Harry e Sirius, finalmente si alzò e andò loro incontro.

"Sirius… io non potrei, ma devo parlarti di una faccenda…puoi seguirmi nell’altra stanza? Disse balbettando. Black non aveva alcuna intenzione di nascondere quella conversazione, ma vedendolo così agitato lo seguì ugualmente in un luogo appartato.

Qualche minuto dopo il sig. Weasley tornò, e se fosse stato possibile, sembrava ancora più sconvolto di prima. Prese le sue cose e senza salutare nessuno, scomparve dentro al camino. L’orologio della famiglia lo segnò "In ufficio". Lupin, rimasto in disparte fino a quel momento, prese ad alzarsi faticosamente a causa dei dolori rimasti dall’ultima notte di luna piena e andò, nella direzione in cui i due erano scomparsi poco prima, alla ricerca di Sirius.

Quest’ultimo anticipò le mosse di Lupin comparendo sulla soglia. Sembrava sereno, per nulla turbato, all’opposto di come era apparso Artur poco prima. "Vi chiedo scusa dell’assenza" disse accarezzando il braccio di Remus, che gli era andato incontro, sospingendolo verso gli altri così che tutti potessero udirlo.

Sorridendo continuò il suo discorso: "Artur mi ha detto, all’insaputa del Ministero, che l’uomo fuggito da Azkaban è Regulus Black, niente di cui preoccuparsi."

L’ultima frase la disse in tono ironico, ma Harry non parve averlo intuito, mentre Remus, come tutti gli altri era rimasto a bocca aperta, lui iniziò a inveire contro l’apparente ingenuità del padrino.

Stava ancora urlando quando Lupin iniziò a ignorarlo e rivolgendosi a Sirius disse: "Ma… lui, insomma, è tuo fratello?".

"Già" disse Sirius: "Ti sei guadagnato un cognato."

Hermione come al solito riportò l’attenzione sulla questione più importante: "Due anni fa, dicesti a Harry che tuo fratello era un Mangiamorte. È proprio lui?"

"Così pare", gli rispose Sirius "Artur non ha avuto tempo di darmi tutti i dettagli ma sembra che quindici anni fa non fu assassinato da Voldemort o un suo servo come credevo."

Sirius sorrise lievemente ma Harry si accorse che i suoi occhi per un istante parvero spegnersi, era entrato in una dimensione tutta sua. Si riprese immediatamente ma Harry pensò che non era così sereno come voleva apparire, al pensiero del ritorno inaspettato del fratello.

Anche Lupin sembrava stranito, salì le scale e da lì scomparve. Poco dopo Sirius lo andò a cercare. Era nella loro camera, seduto sulla poltrona accanto al letto.

Quando la porta si aprì, Remus sembrava già sapere chi fosse: "Sirius, perdonami." disse con le lacrime agli occhi. "Non ho retto. Tu sei così forte, ma io ho paura... non bastava l’intero esercito di Voldemort da sconfiggere, non so se riuscirò a combattere anche tuo fratello. Gli altri penseranno che sono un debole. Tu penserai che sono debole" così dicendo senza prendere fiato, la voce gli tremò in gola a quelle ultime parole e abbassò lo sguardo dagli occhi di Sirius.

Per quella sincerità, Sirius non poté fare a meno di gettarsi vicino a Remus: " Tu non sei debole. Nessuno qui lo è."

Cercando di nuovo gli occhi di Lupin continuò: "Lo sai che ho paura quanto te. Non voglio perderti, neanche Harry. Siete la mia vita."

Rimasero abbracciati per un tempo infinito, i dubbi sulle proprie capacità scomparvero. Uniti erano più forti, e lo sapevano.

L’ora di cena si stava avvicinando e tutti aspettavano l’arrivo del sig. Weasley per conoscere i dettagli sull’evaso. Erano ormai tutti riuniti quando si sentì un tonfo provenire dai piani superiori. Nessuno ci fece caso perché Fierobecco era piuttosto irrequieto in quei giorni.

Poco dopo però, una voce allegra e sconosciuta chiamò: "Sirius, da quanto tempo!" Era Regulus. Il viso era stanco, i vestiti sgualciti, ma gli occhi, erano quelli del fratello. Vivi, caldi e intensi. Lupin e Sirius impugnarono immediatamente le loro bacchette e le indirizzarono contro l’intruso.

"Come hai fatto ad entrare?" urlò Lupin.

Neanche il tempo di ricevere una risposta, immediatamente dietro di loro si materializzarono Silente e Piton che subito proibirono qualsiasi incantesimo verso il nuovo Black. Nella confusione che si era creata, Sirius decise ugualmente di disarmare il fratello e lo immobilizzò. Anche se l’ordine era arrivato da Silente, tutti si sentirono più sicuri ora che il nuovo arrivato non poteva più muoversi.

Rivolsero lo sguardo verso i due professori. Furente, Sirius si rivolse a Silente: "Quello è un mangiamorte" gli urlò.

Fu interrotto quando il preside gli disse di calmarsi: "L’abbiamo portato qui con noi" disse con la solita calma.

"Ma professore" intervenne Harry "E’ scappato da Azkaban".

"Lo sappiamo e il merito credo sia di Severus". Gli rispose Silente.

Piton rivolse a Harry il solito sorriso sarcastico. I due professori, uno accanto all’altro, finalmente si mossero e Piton andò a liberare Regulus e lo accompagnò a riposarsi sul divano. Ancora increduli e spaesati, Sirius e tutti gli altri aspettavano solo che qualcuno potesse dare loro una spiegazione.

Silente avvertì quel bisogno e chiese a tutti di accomodarsi per ascoltarlo.

"Bene, avete delle domande?" disse allegro. Ma nessuno parlò.

Sorridendo lievemente iniziò: " In questi giorni io e Severus eravamo alla ricerca di un oggetto e dopo molta fatica l’abbiamo trovato. Ad Azkaban.

Come potete immaginare non è stato difficile entrare"

"Ma hanno trovato ugualmente un problema" interruppe Regulus sorridendo amaramente, ma abbassò lo sguardo quando tutti si volsero verso di lui.

Silente allora continuò: "Si, esatto. Regulus ci aveva appena preceduto. Né io, né Severus sapevamo chi fosse. Appena ci vide però ci consegnò l’oggetto e ci disse che avremmo dovuto consegnarlo a Harry."

Dopo un attimo di silenzio intervenne Hermione: "Ma, signore,non poteva farlo lui stesso?"

Silente le sorrise dietro gli occhiali a mezza luna: " E’ così che abbiamo capito. Non aveva alcuna intenzione di fare del male a qualcuno. Regulus ci disse che preferiva rimanere lì dov’era ora che la sua missione era conclusa perché della famiglia Black ormai non restava più nessuno. L’unico cui aveva voluto bene era suo fratello ed era fuggito da lì pochi anni prima e pensava che ormai fosse morto. Dopo avergli spiegato la situazione, Severus l’ ha portato qui."

Piton prese la parola e col suo tono mellifluo continuò: "Volevamo nasconderlo per qualche ora, per potervi spiegare la situazione ma" e qui fece una pausa " si sa che la famiglia Black non riesce a rispettare le regole."

Nessuno osò parlare per qualche secondo, finché Hermione prese la parola: come facciamo a fidarci di lui?".

"Beh, vedi, se fosse davvero un Mangiamorte non avrebbe cercato di aiutare Harry" le rispose Silente.

"aiutato, ma come?" continuò la ragazza.

Quando Sirius vide che Silente non intendeva rispondere alla domanda, si rivolse a Regulus: " Perché volevi aiutare Harry?"

Quasi in lacrime e moderando a fatica la voce per non singhiozzare gli rispose: "Non sono un Mangiamorte, o quasi. Ho eseguito gli ordini di Tu-Sai-Chi ma non ho mai ricevuto il marchio. Quando mi dettero la prima missione importante non ebbi il coraggio di eseguirla e per paura che il potere del Signore Oscuro potesse soggiogarmi e costringermi a compierla mi consegnai ad Azkaban. A quel tempo avevo commesso solo qualche piccolo reato ma, si sa, i tempi erano oscuri…" fece un sospiro e poi riprese: " mi arrestarono. Sui giornali furono scritte le cose più terribili su di me, finché mi dettero per morto."

"Ma come hai fatto a sopravvivere lì dentro?" gli chiese nuovamente Sirius. "fu il mio cambiamento, quando volevo" e l’ultima parola la urlò in forza di una vitalità che lo stava colmando "essere un Mangiamorte, avevo udito molte cose e decisi poi di approfittarne. Ad Azkaban mi creai una missione per potermi redimere. Così non permisi alla mia mente di impazzire. Anche tu mi hai aiutato, sai Sirius?" disse sorridendo per la prima volta. " Sentivo tutto. Pochi giorni dopo il mio arrivo sentì che ti avevano catturato e sapevo che anche tu eri innocente e la tua vicinanza mi diede forza. Poi qualche mese fa ho letto su una pagina di giornale abbandonato che il mondo aveva trovato in Potter il Prescelto. Così decisi che era tempo di agire. Fortunatamente dopo la tua fuga, Azkaban non era poi così tetra e soprattutto era facile scappare. Mentre i miei compagni se ne andavamo io potei finalmente girare per la prigione e compiere la mia missione. Ci ho messo sedici anni, ma ce l’ ho fatta. Non sai quanto io sia felice di sapere che stai bene, Sirius." E così, non riuscendo più a trattenere le lacrime, si abbandonò ad un breve pianto.

 

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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