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Autore: Martina3    14/03/2013    2 recensioni
Jade è una ragazza diciassettenne che, in seguito a una cattiva esperienza, non crede più nell'amore. Sarà, però, un ragazzo con riccioli scuri e occhi turchesi a cambiarle la vita...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jade Pov

Trattenni il respiro: «Oh mio Dio, Harry, non ci posso credere! Venivo qui da bambina con mio padre...». Ed infatti era come se fossi tornata una scatenata bimba felice.

Lo presi per mano e gli diedi uno strattone. Iniziammo a correre fino a scendere dal treno.

Mi fermai e lo guardai negli occhi: «Grazie, tesoro, non potevi portarmi in un posto migliore.»

«Sapevo che ti sarebbe piaciuto ma non mi aspettavo una reazione così.»

Portsmouth era una piccola cittadina a sud dell'Inghilterra, che dava sulla Manica. Non era molto popolata e il centro era di certo il piccolo lunapark, con qualche montagna russa e qualche banchetto di dolci; è proprio lì vicino che c'era la famosa cioccolateria Choccywoccydoodah.

Mi strinse la mano e, usciti dalla stazione, ci dirigemmo verso il lunapark.

«E' proprio come me lo ricordavo...», guardai la grande ruota panoramica girare piano.

«Facciamo un giro?»

«Dio sì!», dissi eccitata.

Andammo al banchetto a prendere i gettoni e salimmo sulla ruota panoramica.

«Mi dici come hai fatto? Insomma, come facevi a sapere...?»

Sorrise: «Tu fratello Niall è di grande aiuto a volte.»

«Ehi...! Ma allora c'è il trucco...!»

«Ma quale trucco, è solo un piccolo consiglio.»

«Bhe, poco importa, visto che ora siamo qui... io e te.»

Mi mise due dita sotto il mento e mi baciò. Le nostre labbra si muovevano sinuose, come una cosa sola. Sentii un brivido scendermi lungo la schiena. Mi strinse forte e il tempo sembrava essersi fermato. Non sapevo neppure dov'eravamo, se dovevamo scendere dalla ruota.

Mi guardò negli occhi: «Ti amo, amore mio»

Lo baciai, ancora.

Finchè un forte «Hem hem...» ci riportò alla realtà. «Piccioncini, il giro è finito.», ci disse l'omino.

Avvampai: «Oh, sì, certo.», scendemmo imbarazzati e ridemmo sotto i baffi.

«Zucchero filato?», mi propose.

«Zucchero filato.», ci recammo al baracchino dei dolciumi.

«Buongiorno.», salutò Harry.

«Due?», chiese la signora.

Intervenni: «Uno. Ma grande. Enorme. Tanto da tuffarcisi dentro.»

La donna mi guardò con gli occhi sbarrati e Harry la guardò con apprensione.

«Come... vuoi.»

Dopo quasi un minuto mi ritrovai con uno zucchero filato grande il doppio di quelli che avevo visto in vita mia. Un'enorme nuvola bianca. Ci andammo a sedere su una panchina lì vicino.

«Non credi di aver un po' esagerato?»

«E perché mai?»

Rise, scuotendo la testa.

Presi un ciuffetto di zucchero filato e lo mangiai. Lo porsi a Harry che ne prese anche lui.

Si avvicinò più a me, mentre ero impegnata ad ingozzarmi di quella droga batuffolosa. Presi l'ennesimo ciuffetto e lo tenni stretto tra le labbra. Si avvicinò e morse il mio batuffolo, fino ad arrivare a darmi un bacio. Già, Harry sapeva essere incredibilmente romantico. Risi e mi riempii la bocca di zucchero filato a mo' di criceto.

 

Quando ebbi la pancia piena ci alzammo e lui intrecciò la sua mano con la mia. Gli strinsi il braccio, camminando: «Sei fantastico.»

«Anche tu.», mi strinse a sé.

Poi si diresse verso il baracchino dei tatuaggi temporanei. Mi chiesi che intenzioni avesse.

«Buongiorno, signore. Vorrei un tatuaggio.», disse.

«Va bene. Cosa volevi?»

«Una scritta. Qui sul polso, vede?», gli mostrò col palmo della mano rivolto verso l'alto.

«Una frase? O una parola?»

«Mmm... una parola.»

«Benissimo.»

«Jade.», feci lo spelling.

«Okay, iniziamo.»

Tirò su la manica e porse il polso.

Dopo poco più di un minuto vidi sulla sua pelle il mio nome e non poté non scendermi una lacrima.

Quando il tipo ebbe terminato, pagò e disse: «Possiamo andare.».

«No. Anch'io voglio un tatuaggio.»

«Anche tu una scritta.?»

«Sì, una frase. Finché il cuore smetterà di battere

Harry mi strinse a sé, da dietro, e mi diede un bacio sui capelli.

Il tatuatore sorrise e scosse la testa: «Come vorrei tornare giovane così... Non avere pensieri per la testa... Sapete, anch'io ero innamorato follemente della mia ragazza, ma le cose sono successe troppo velocemente e tutto è andato a rotoli.»

«Mi dispiace...», dissi.

Ma dentro di me era tornato il pensiero che avevo nascosto da quando Harry me l'aveva chiesto. Già, rimandavo sempre il pensiero ad un altro momento, ma prima o poi avrei dovuto affrontare l'argomento del convivere. Mi stavo convincendo che era davvero troppo presto e avevo preso in considerazione le parole del signore. E se poi si fosse rovinato tutto per una stupida fretta? Non l'avrei permesso, così, mentre stavamo dirigendoci alla famosa cioccolateria, azzardai: «Harry?»

«Sì?»

«So che stai aspettando una risposta.», iniziai a tremare e lui poté coglierlo.

«Hai tutto il tempo.»

«Lo so. Ma non voglio farti aspettare per una cosa che ho già deciso. Non avrebbe senso.», mi fermai e lo guardai negli occhi: «Harry, io ti amo alla follia... Ma ci ho pensato molto, anche se può apparire il contrario, e ho capito che prendere decisioni così importanti così presto potrebbe influire sulla nostra storia. Io non sono ancora pronta... Insomma, ho solo diciannove anni... E poi non me la sento di staccarmi già da mio fratello. Non abbiamo abbastanza soldi per permetterci una casa tutta nostra.», non so per quale ragione iniziai a lacrimare.

«Perché piangi?», la sua espressione era illeggibile.

«Perché ho paura. Paura che tu possa pensare che non ti amo. Harry, tu sei la mia vita e darei il cuore per te, ma cerca di capirmi.», parlavo veloce e con lo sguardo perso chissà dove.

Mi asciugò le lacrime con i palmi delle mani: «Ehi, sciocchina... Credi davvero che io possa pensare

tutto ciò?»

Annuii: «Bhe, sì.»

«Vieni qui.», allargò le grandi braccia, tra cui mi avvolse, «Ti capisco e non c'è alcun problema. Abbiamo tutta la vita davanti... Possiamo aspettare. E poi ci penseremo con calma va bene?»

Annuii col capo e lo guardai intensamente.

Posò le labbra morbide sulla mia fronte e chiusi gli occhi. Scoppiai di nuovo in un pianto fragoroso: «Ho paura di perderti, Harry. Il fatto è che sei così importante...»

«Dio, Jade, non sai quanto ti amo... Sei la ragione per cui mi alzo la mattina, per cui trovo la forza di andare avanti.»

Gli accarezzai le guance: «Ti ricordi? E' tutto iniziato quella sera, con un Ciao scritto su quel blocco di fogli... E ora siamo qui, felici più che mai.»

«Mi sembra passata una vita.»

«Già.», annuii.

«Su, andiamo ad addolcirci la giornata.

 

Arrivammo finalmente alla vetrina della cioccolateria. Avevo gli occhi ancora arrossati, reduce da uno sfogo, ma nonostante questo avevo un gran sorriso sulle labbra. Ci tenevamo per mano. Rimasi pietrificata nel vedere quelle fantastiche sculture di cioccolato. Entrammo e fummo avvolti da un intenso profumo di dolci: «Buongiorno.», disse Harry, «C'è qualcosa per consolare la mia ragazza?»

«Come no. Aspetta solo un momento.», la vecchia signora entrò in una porticina per poi tornare con una scatola avorio con tanto di fiocco in raso bordeaux.

«Questi le faranno cambiare d'umore. Sono dei tartufini alla crema fredda di cioccolato al latte. Provare per credere. Se preferite qualcos'altro, abbiamo qualunque cosa.», ammiccò.

«L'esperta è lei.», dissi con un sorriso a trentadue denti.

«Bhe, allora, questo è il mio consiglio. Aggiudicato?»

«Aggiudicato.»

 

Uscimmo dal negozio e ci sedemmo su un muretto lì vicino.

Aprii la scatola e assaggiai uno dei cioccolatini. Stetti per svenire: «Cristo, Harry, prova e poi mi dici.»

E così finimmo per farci fuori sette etti di cioccolato in due.

 

 

 

Ciao a tutte! Mi dispiace che nessuno recensisca questa FF...

Ormai devo finirla, lo so. Ma lo farò solo per piacere personale,

poi pubblicherò gli ultimi capitoli e non so se scriverò altre fanfiction,

se si va avanti di questo passo...

Comunque, io a Portsmouth ci sono stata ed è il posto, come spero avrete capito,

dove viene girato La Fabbrica Del Cioccolato, su Real Time, non so se avete presente...

E tutto ciò esiste davvero. :)

 

Un bacio, Martina3

 

  
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