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Autore: Variabile    01/10/2007    1 recensioni
Cosa fareste se scopriste di essere stati adottati? E che il vostro padre naturale era un cavaliere? E che ora voi dovrete seguire le sue orme? ( è la mia prima fic a capitoli! Abbiate pietàààààààààààààà!) Grazie. IMPORTANTE: I primi quattro capitoli, non sono molto fantasy! Sono per lo più introduttivi, per spiegare la storia vera e propria: mi dispiace, se volete potete partire a leggere dal quinto, ma non vi assicuro che capirete molto! XDXD
Introduzione modificata dall'assistente amministratore Lupus
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo, l'elfo e la ninfa Scusate se non ho potuto aggiornare di due o tre capitoli come promesso, ma non era previsto che mi venisse la febbre! Se i capitoli precedenti vi sono piaciuti, RECENSITE! Tanto non c'è bisogno che vi registriate e forniate un nickname, capito?
Perfetto!

Era praticamente addormentato, quando una catinata d'acqua gelita lo colpì in pieno volto.
-Aaargh! Ma che ....?-
Vedeva ergersi sopra di lui, un uomaccione con un secchio d'acqua mezzo pieno. Dedusse che fosse un marinaio.
- La nave è già in porto! Pensi di dormire ancora a lungo e ti decidi a scendere? -chiese bruscamente il nauta.
-Uhm...- annuì il ragazzo. Sbadigliando, si alzò in piedi, la schiena tutta indolenzita.  
-La ragazza con te, ha detto di riferirti che è andare via subito...-
Certo, e c'era da immaginarselo! Una ragazza così bella, sarebbe stato incredibile se fosse rimasta al mio fianco.
Raccolse la sua sacca, controllando che ci fosse tutto.
Poi percorse la passerella e si ritrovò a Giantstray.
Lo investì il profumo del pane appena cotto, i rumori del mercato, del porto della città, tutto che aleggiava in un senso di strana perfezione. Ma di Scarlet nemmeno l'ombra.
La cosa che stupì Stephan, non furono le case bianche, ordinate, simili a quelle greche, ma delle figure nere che popolavano la città. Erano simili a guardie, con questa armatura nera, un elmo che gli copriva il volto, eccetto gli occhi.
La gente del luogo sembrava impaurita da tali figure, come se ne fossero assoggettati...
Incrociò uno sguardo di un soldato Oddio, ha lo sguardo affilato come un pugnale, ma fa più male... E' come se... se non fossero... umani...No, impossibile, ma ... C'è qualcosa di mostruoso... nella loro figura...
Si diresse per la via principale, sperando che essa conducesse al castello del re. Tutte le persone accanto a lui erano di un pallido innaturale, coi capelli chiari e gli occhi di ghiaccio. Che siano tutti albini? Ma evidentemente non era possibile.
Aveva percorso circa due miglia a piedi, quando intravide di fronte a se il castello. Si mise a correre tra la folla. Era enorme, gigantesco, imponente. E mette angoscia... commentò sarcastico tra sè e sè, Stephan.
Era ormai giunto al castello. Sulla cancellata, stava una bestia enorme. Strabuzzò gli occhi. Era un drago.
Non se ne vedevano mai molti dove a Ham, dove viveva. Ma li sapeva riconoscere. Era un bell'esemplare argentato con riflessi blu. Muscolatura imponente e una luce fiera negli occhi, come di chi sà di essere una bestia leggendaria.
-Tu devi essere uno dei tre ragazzi che diverranno Cavalieri!- Ma Stephan continuava a fissare il drago - Ti piace? Forse ne avrai uno anche tu, finito l'allenamento! Oppure un kayjn...-
Mi piacerebbe solo sapere cos'è un kayjn! ...
-
Devi mostrarmi la lettera, se vuoi entrare...- gli disse il soldato di prima. Questo, al contrario di quelli che aveva visto in città, era un ragazzo sui 25, albino come gli altri, ma pur sempre umano.
Stephan estrasse un foglio umido e spiegazzato, con l'inchiostro che aveva trapassato la pergamena.
Il soldato lo prese con un sguardo di disgusto ( che spaccone... grrrr....N.d.A.), lo aprì, lo lesse e disse: -Ehm, si! Perfetto, puoi passare...-
Rimise la lettera nella sacca. Nel farlo, vide però un altro foglio, sul fondo dello zaino. Lo estrasse
Settimo giorno del quattordicesimo mese dell'anno corrente.
Caro Stephan Malory,
perdona la mia pessima calligrafia, ma il mare era grosso, stamane.
Ti chiedo scusa, di essermermene andata così, senza preavviso. Chissà, forse ci rivedremo, se è nel nostro destino ( sono fatalista...N.d.A) .
Ti chiedo di perdonarmi.
Tua Scarlet Brown.

Rimase senza fiato. Era stupendo. Non si è dimenticata di me!  Camminò per il cortile del castello con la guardia accanto, emanando un aura di felicità inimmaginabile.
- Ora conoscerai gli altri due ragazzi che con te diverranno Cavalieri.- gli disse il soldato. Stephan annuì. Era troppo felice per dare importanza a ciò che gli si diceva.
L'entrata del castello era magnifica, ma alui non importava. Come non gli importava degli interni lussuosi del mastio.
Il soldato lo portò in una saletta.
Appena entrato lo investì il forte odore del legno. Nella stanza c'erano altri due ragazzi.
Uno aveva una mantella azzurra. Il cappucciò abbassato mostrava capelli biondi piuttosto lunghi e occhi azzurri, che spiccavano sulla sua pelle chiara.
L'altra figura aveva indosso un mantello rosso, col cappuccio che gli copriva il volto.
Entrarono in quella che doveva essere la sala udienze del Re. Le pareti affrscate mostravano scene leggendarie di battaglie. C'erano elfi, ninfe, draghi. Figure perfette e sinuose come canne di giunco.
Il monarca era basso, albino come tutti gli abitanti dei Giantstray. La sua voce era lenta e solenne.
Il Re li nominò uno ad uno:
Stephan Malory, figlio del Cavaliere Malory. Dell'etnia umana, benvenuto nella mia Reggia, ove imparerai l'arte della spada e della magia.
Kevin Leight, figlio dell deceduto Re degli Elfi - e qui il ragazzo storse il naso, come se coscesse una verità a Stephan sconoscita - Figlio degli Elfi, benvenuto nella mia Reggia, ove imparerai l'arte della spadae della magia.
Scarlet Brown - e qui la ragazza abbassò il cappuccio, rivelando la sua identità...- Ninfa, benvenuta nella mia Reggia, ove imparerai l'arte della spadae della magia.-
Il ragazzo sbiancò in volto e gli mancò il respiro.
Il destino ha fatto ciò! Il destino! La provvidenza!Oh, Scarlet quanto ti amo! Come non ho fatto ad accorgermi che c'eri tu sotto il mantello rosso?

I ragazzi camminarono fino al trono, sotto lo sguardo curioso del Re.
L'elfo si spostava leggero sul marmo, avanzando. Scarlet si muoveva sinuosa, quasi danzasse su una pista da ballo, in un immaginario valzar e accanto a lei, Stephan procedeva con una camminata cadenziata. rocedevano nell'ordine di Kevin, Scarlet e Stephan.





Il mio destino mi cammina accanto. 

  
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