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Autore: lubitina    15/03/2013    3 recensioni
Due anime nate sotto stelle agli antipodi della Galassia trovano, come antidoto all'orrore della guerra, ciò che mai verrà distrutto: l'amore.
Siamo all'ultimo capitolo: "A brave new World"
Genere: Introspettivo, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The Last Harvest'
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Rieccomi, apparsa di nuovo dalle tenebre! Scusate la lunghissima, interminabile, assenza. E interminabile sarà anche questo capitolo, diviso in due parti, vista l'estrema lunghezza.. Comunque sia, siamo tornati al presente, cioè alla guerra contro i Geth.. di cui siamo alle battute conclusive. Le sorprese saranno molte..
Beh.. Spero di non deludervi! Buona lettura! E a breve l'altra metà!


 



E Tikkun splendeva arancione, inondando i cieli di Rannoch d’oro. L’abbraccio era ancora stretto, un casco era ancora teneramente poggiato sulla spalla corazzata di John Shepard.
La navetta era ripartita,pilotata da Cortez, che tornava alla Normandy, con un sorriso stampato sul volto scuro.
Ida guardava, in silenzio, ciò che lei aveva scoperto di poter sperimentare, con un fragile essere umano, e i suoi circuiti vibravano scossi da potenti scariche. Chissà che pensavano, si chiese. Cosa speravano, quei due organici. Ma soprattutto: come avrebbero potuto, loro tre, con l’aiuto di un Geth, annientare un’intera razza?  Una stirpe neonata, con un grande futuro davanti. I Geth sanno essere migliori di così, ne era certa. I Geth , uno ad uno, si sarebbero ribellati ai Razziatori, con o senza il loro intervento, distruttore,ma mascherato da catarsi.
Un bip, ai suoi sensori sonori, e la sua mano cromata e lucida si alzò a premere il pulsante di ricezione nell’auricolare.
-Qui Legion. Avvenuta eliminazione stringa virus Antiche macchine. Questa unità raggiungerà la vostra posizione entro 30 secondi.
-Vakarian è con te?,-chiese IDA, IA sensibile, evitando al Comandante una brusca interruzione di quel raro momento di serenità. Serenità. Era ciò che provava lei, quando Jeff teneva la mano della sua unità mobile, e il calore del suo corpo vivo e sanguigno fluiva ai suoi sensori.
 -Affermativo.
-IDA!,-tuonò improvvisa la voce del Turian, nell’auricolare,lievemente tremante,- I Tostapane mi hanno fatto cose orribili! Orribili, ti dico! Mi hanno rinchiuso in un mondo fatto di cubi arancioni!
L’IA rise con naturalezza.
-Attendiamo il vostro arrivo,-affermò, chiudendo la comunicazione.
Con la coda degli occhi sintetici vide l’abbraccio degli organici sciogliersi, e il Comandante avanzare verso di lei. Tali le dava le spalle, intenta a guardare l’orizzonte dorato, e quel mare distante, scintillante e blu. Pareva pensosa.
-Ho sentito.,- disse Shepard, impassibile, sistemandosi il Vindicator sulla schiena,-Ah, ecco Legion.
Il comandante alzò lo sguardo verso l’alto. Un’altra navetta solcava, ora, i cieli di Rannoch; scese gradatamente di quota, andando a posarsi, con uno sbuffo di polvere e sabbia, dove si trovava quella pilotata da Cortez. Il portellone si aprì, mostrando il Geth, squittii sommessi, e Garrus, solita maschera indecifrabile. Ashley,probabilmente, non se l’era sentita di affrontare una missione. È appena guarita da una pericolosa ferita. Perso molto sangue. Debilitata. Normale per organici.
Garrus fece qualche passo verso il comandante, non prima di aver gettato uno sguardo a Tali, che continuava a rivolger loro le spalle, le mani presumibilmente intrecciate, la testa bassa.
-Shepard! Sei uno stronzo!
Il comandante sorrise, divertito. –Ti ho solo mandato a fare il lavoro sporco, a spianare la strada… Esperto di calibrazioni come sei, spero che qualche virus informatico non ti abbia traumatizzato..
Garrus sbuffò, accarezzandosi una delle creste cornee del suo cranio, come a controllare fossero ancora lì, e non tramutate in bit. –E’ stato terrificante. Non ne voglio parlare. Probabilmente popolerà i miei incubi per lungo tempo, e giuro che verrò a svegliarti nella tua cabina extralusso ogni volta... Lo giuro sugli Spiriti.
 -Sta’ zitto, Vakarian.
A quel punto, interloquì Legion, pronto a riportare gli organici alla dura realtà dei fatti. Quel mondo di cubi è più reale di quell’abbraccio, Shepard.
 Rivolgendosi al comandante, disse, meccanicamente (IDA notò che, semmai quel codice di Razziatori avesse donato ai Geth delle espressioni vocali, in quelle frasi erano totalmente assenti): - Noi ci occuperemo di violare la sicurezza geth, come deciso. E troveremo un mezzo per fuggire.
 -D’accordo, Legion. Avanti, andiamo. IDA? Tali? Pronte?,- chiese Shepard, indicando la Quarian con lo sguardo. Un sorriso, la cui causa fissava il mare, si disegnò sul suo volto.
-Certo. ,- rispose la Quarian, girandosi lentamente, le mani strette l’una all’altra.
Dolce. Tali è ciò che gli organici definiscono..dolce. Lei sorride , dietro la maschera.
Perché Shepard non sapeva, nessuno sulla Normandy sapeva, e nessuno mai avrebbe dovuto sapere, che quella maschera, tanto odiata, era trasparente agli UV. E gli UV, per gli occhi metallici e silicei di IDA, non erano un problema.
Io ti vedo sempre, Tali.
 
Migliaia di Volt,Sodio e Potassio
 
La base si stagliava nella valle (“Origine tettonica!”, aveva commentato IDA), al di sotto della loro posizione, di almeno un centinaio di metri. Un sottile, stretto, sentiero sassoso, forniva una via apparentemente sicura nell’attraversamento del dirupo.
L’Obbiettivo era lì, al centro. Un ammasso di cemento candido, pietra, metallo, silicio,nano tubi e fullerene, giaceva enorme, pachiderma deforme, nel giallo accecante del deserto, e le sue torri di comunicazione trapassavano le nubi candide, violandole. Barricate improvvisate si trovavano su tutte le piattaforme, offrendo riparo ai combattenti Geth. E nel centro, nel cuore nero del pachiderma, un grande oblò oscuro, un pozzo senza fondo. Ed era lì, in quel luogo antico secoli, creato da loro, Quarian giammai lungimiranti, per se stessi, che dovevano colpire. E sarebbe stata la fine, almeno di quel capitolo di Ciclo.
Tali deglutì, spaventata. Sentiva su di sé lo sguardo indagatore, avido di dati, di IDA, che, cauta, posava i propri arti metallici nei punti meno cedevoli del terreno arido.
Sapeva che lei sapeva. Sapeva che l’IA conosceva il suo volto, seppur nelle lunghezze d’onda errate, il suo più intimo e profondo segreto. Quel che più era suo, era stato preso. Ma non se n’era curata, no. Aveva lasciato che ciò avvenisse, senza remore. Allora aveva interrogato se stessa, rigirandosi nel duro materasso della sua stanza sulla Normandy. E la risposta era sempre un corollario dello stesso, totalizzante e nullificante, sentimento.
Perché, quando morirò, lui potrà vedermi nelle registrazioni. E sarò sua, almeno nella mente.
E di nuovo, si vergognò di tal pensiero. Onore, Tali, onore. Sei una Quarian. Servi la tua Specie fino in fondo, fino alla fine, infierì suo padre, dall’Ade.
 
Meno di cinque minuti dopo, lo scontro a fuoco era infernale. Proiettili, al plasma o meno, volavano da parte a parte, e liquido di raffreddamento, celeste intenso, schizzava da ogni parte. S’erano assiepati dietro un muro di cinta, una barricata improvvisata, nelle vicinanze di un’entrata laterale alla base. Garrus era rimasto indietro, nascosto dietro un masso del dirupo, a cecchinare. I droni di Tali mandavano scosse di migliaia di volt, sovraccaricando i Geth fluttuanti attorno alle Singolarità, meravigliose sfere di energia oscura, di Shepard. E IDA completava l’opera, un accordo finale, incenerendo ciò che restava delle carcasse.
Quando l’ultimo Geth cadde a terra, in un’esplosione di scintille, Tali tirò un sospiro di sollievo. Almeno, ora, sarebbero riusciti ad entrare. E a violare il luogo Sacro di quella stirpe, che mai, mai, mai, sarebbe dovuta esistere. Antenati, non posso più adorarvi. Avete creato l’Abominio.
Nell’auricolare, Legion disse qualcosa riguardo al fatto di dover cercare un ingresso per il livello superiore, accennando anche a ciò che avveniva lassù, nell’orbita. Dove padri e figli si massacravano per il possesso di casa.
 
Tali programmò sul suo factotum un drone in grado di guidarli, e di aprir loro la strada. –Brava, Ammiraglio.
Fu il suo commento, e la sua mano si posò sulla sua spalla. E un brivido le attraversò la schiena.
È fiero di me..
I successivi dieci minuti furono un’arrampicata alquanto faticosa, un issarsi su piattaforme candide, coperte da tetti di lamiera, e tubi d’areazione, fragili e d’alluminio(dei quali Tali rinunciò presto ad indovinare la funzione). Nessuna notizia di Legion, né tantomeno dalla flotta. Eppure, nel ritaglio di cielo che riusciva a vedere, nessun relitto bruciava, cadendo sul Pianeta Natale. Né Geth, né Quarian.
-Urgh!,- grugniva Garrus appoggiando faticosamente le lunghe, ossute gambe al di là dell’ennesima barricata improvvisata dei Geth. Che,stranamente,erano silenziosi.
-Sta’ zitto, Vakarian. Smettila di lamentarti e concentrati!,- disse Shepard a voce alta, tra il divertito e il semiserio. Dava le spalle, coperte dall’armatura, a Tali, e per tutto quel tempo non l’aveva degnata di uno sguardo. Ma gli occhi di Tali non avevano smesso, neanche per un istante, di fissare quei capelli scuri ondeggiare lucidi davanti a lei, e le sue mani formicolare dalla voglia di sentirne, tra le dita, la morbidezza. Il fucile, freddo e duro, rischiò spesso di scivolarle.
Non cercare la sua attenzione, piccola sciocca che non sei altro, ripeteva a se stessa. Sei sul pianeta Natale. Sei un’egoista. Continuerai a straziarti finito tutto questo.
Al termine dell’ennesima piattaforma metallica, sospesa su un dirupo artificiale di almeno trenta metri, apparve un corridoio, apparentemente interno alla base. –Ecco, siamo dentro.,- asserì IDA, convinta.
Tale corridoio era su vari livelli, , a loro volta, collegati ad altre zone della base. Come un freddo termitaio. Erano pullulanti di tostapane, diceva il suo drone esplorativo. Stranamente ancora operativo. Forse i tostapane non erano infallibili come si crede. Mmh, Legion potrebbe offendersi.
-Ce ne sono parecchi avanti,- avvertì Tali.
-Ottimo, Ammiraglio.
E lui si voltò, puntando gli occhi azzurri nei suoi. Occhi color del mare. E il suo cuore si sciolse.
 
 
Tradimento. Tradimento. Ottimizzazione. È ottimizzazione? Richiesta consulenza esterna.
IDA, ricevi il segnale di quest’unità?
Forte e chiaro.
Non conosciamo quest’espressione.
Fa’ niente, Legion. Comunque non so risponderti. Io non sono organica.
Ma tu hai fluttuazione quantiche in presenza di umano Jeff Moreau. E parli di te come femmina.
Ignoro questo input. Invia le tue coordinate, Legion.
7.8.973. Un gruppo di Geth si sta avvicinando alla vostra postazione. Appartenenti a classe soldato. Legionari semplici.Tenetevi pronti.
Ricevuto, Legion. Cosa hai concluso?
Neutralizzate barriere cinetiche della base. Aperto a voi la strada. A breve saremo in grado di scoperchiare il Core della Base. Messo molte unità eretiche fuori uso.
Eretiche?
È presente un’Antica Macchina qui, IA. Chi è qui è un Eretico, per Noi. Siamo in grado di avvertirne le onde radio. Per il resto, è dormiente. I vostri sistemi informatici non sono in grado di individuarne l’emissione  che voi definite “indottrinatrice”.
Quindi il Segnale E’ un Razziatore, un Leviatano di taglia media. Informo il Comandante. Colpiranno dall’orbita.
No, IDA!
E potenti stringhe binarie si riversarono nel processore di IDA. Fu un urlo.
Per quale motivo vuoi impedirmelo?
Perché organici devono provare loro diritto a tornare su Rannoch. Devono provare il loro “valore”. Devono essere più forti di noi e del nostro maggior alleato. Non vincere tramite inganno.
Ma sono solo in tre, Legion. Sei sotto l’effetto dell’indottrinamento.
No, IA. Quest’unità è immune. Il Comandante è per gran parte sintetico. Ha parametri fisici migliori rispetto ad ogni altro Umano. E la Flotta Quarian colpirà dall’orbita. La vittoria è dalla vostra parte, ma dev’essere “leale”. Rispettare parametri organici.
D’accordo Legion, acconsento. Ma Loro, Lui, Lei, vi distruggeranno di fronte alla scoperta. Sarà tradimento. Sarà la fine dei Geth. Io posso cancellare i dati, voi no. Il tuo hard disk…
Non verranno mai a conoscenza di questo. Quest’unità ha programmato un software di..autodistruzione, che si attiverà entro tre ore terrestri.
 
Tutto ciò avvenne in meno di un secondo. E IDA decise di tacere, rispettando l’ultimo desiderio del suo simile più prossimo.
-IDA, nessuna novità da Legion?,- le chiese il Comandante, infine, indugiando,forse troppo,sulle forme scultoree dell’androide.
-Nulla, Shepard. ,- rispose lei, e contrasse le fibre del suo volto, in un sorriso rassicurante. 
-Oh, keelah! Arrivano!               
E almeno una cinquantina di candidi ammassi di metallo e cavi elettrici fluì come gas nel corridoio sottostante. Squittii e spari, non più fruscio del vento tra le rocce antiche.
                                  
                              
-E questa sarebbe la grande opera d’avanguardia di Legion? Invece che mandarcene addosso mille, ne arrivano solo cento?,- si lamentava Garrus, nascosto dietro un pilastro, regalando ai Geth la sola visione delle sue punte cornee.
-Sta’ zitto, Vakarian. ,- e ferraglia e scintille si schiantavano contro le mura, investiti da un’onda violetta,-Oggi sei decisamente logorroico!
-Logorroico? Che significa?,- e un visore esplodeva in schegge di vetro e liquido di raffreddamento.
-Che parli troppo,cazzo!,- e proiettili microscopici si infrangevano contro una barriera sferica ed eterea, rassicurante e materna, generata da mani forti. E quei proiettili si conficcavano nelle carni metalliche e silicee di creature che tali non erano.
-Quanto sei ingrato, Umano…
Tali non li ascoltava, ignorando forzatamente le loro parole. Armeggiava col factotum, le sue dita tempestavano rapide. Riprogrammare, sabotare, e guardarli uccidersi.
Utilizzava un virus informatico, che, purtroppo, doveva ammettere, era basato su un meccanismo di antichissima data, risalente ai tempi del Prima Colonizzazione del Pianeta Natale, con cui i Geth venivano tenuti a bada, appena davano segni di ribellione. Era,però, presto eliminato dal firewall interno dell’IV. Eppure, vedere quelle maledette ferraglie semoventi combattere tra di loro, le loro false membra esplodere e contorcersi sotto i colpi dei propri simili, la riempiva di una gioia violenta che non riusciva a provare in un nessun altro momento.  Sentiva, e ne godeva, i muscoli del proprio viso tendersi in un sorriso estasiato. Shepard, quando ancora le voleva bene, aveva accennato  qualcosa riguardo un neurotrasmettitore comune a tutte le specie, dalle Asari ai Krogan, passando per Quarian e Umani. Il tono muscolare, rapidamente, aumentava, assieme alla pressione sanguigna e al battito cardiaco. Quel liquido rosso fluiva feroce nelle arterie come un fiume in piena. Il ritmo del respiro si faceva più efficiente, il controllo razionale diminuiva. La corteccia cerebrale diminuiva le sue emissione beta. Ed ogni proiettile che perforava corpi e metallo, disgregando e strappato, era fottutamente piacevole.
Li odio. Li odio ed è bellissimo, pensava, mentre un legionario dotato di lanciafiamme bruciava, con fuoco caldissimo, un suo simile. Quelli che si avvicinavano più alla loro postazione,e tentavano di risalire la scala che collegava i due livelli, bruciavano per primi, e con più forza. Ed, infine, quella meravigliosa stringa innescava l’Autodistruzione, un Antico retaggio lasciato, come benservito, dai Creatori. E una delicata esplosione, asettica e pulita in confronto alle volgari onde viola degli organici, attraversava l’aria comprimendola e dilatandola.
Quando l’ultima unità cadde a terra in frantumi, le mani con tre dita rivolte ad un cielo di cui non avrebbero mai potuto accarezzare l’immensità, giustizia fu fatta. Keelah se’lai, bastardo sintetico.
 
 
Scesero, uno ad uno, nel corridoio inferiore. Il drone di Tali continuava ad inviare dati, segnalando sui factotum la strada da seguire. Soddisfatta, si guardò attorno. Scintille si levavano, ancora, dalle carcasse. Oh, keelah, come su l’Alarei.
 Provò ad immaginare il calore bruciante di quelle esplosioni sulla pelle. Non ci riesco, Antenati. Ma a breve potrò, se vinceremo. Sì, ce la faremo. E ci sarà lui, qui.
Di nuovo, il suo sguardo cadde sulla schiena di lui, sulla mano che impugnava il fucile. E desiderò, con la stessa ferocia di prima, poterla stringere tra le sue. Sconosciuta, mistica,femminea euforia.
 
                                                                                                                      
 
La piattaforma su cui si trovavano si rivelò essere un ponte sopraelevato, che portava alla zona d’atterraggio dei caccia Geth, prospiciente alla fonte d’emissione del segnale. Nascosta nel pozzo nero,aspettava.
Si muovevano in formazione, tre organici ed una sintetica, col comandante avanti. Avanzavano lentamente, affidandosi al factotum di Tali e alle sue scansioni. I passi risuonavano alieni.
 –Nessun nemico attivo nel raggio di cento metri. Rilevo attività passiva, comunque.
-Dev’essere stato Legion. Ha detto che avrebbe disattivato quanti più Nuclei e legionari poteva.,- disse Garrus, voltandosi verso di lei, la cicatrice sul volto illuminata dalla luce pomeridiana. Gli donava.
-Comunque.. IDA, come sei silenziosa.,- borbottò l’ex SSC, tentando di spezzare la tensione.
-Non ho nulla da comunicarvi.,- rispose lei, meccanica, senza fingere espressioni, volgendo gli oculi altrove, verso il pozzo nero. La luce arancione creava strani riverberi sulla sua pelle cromata.
Tali diede un’occhiata al cielo. Non c’erano frammenti infuocati , bolidi, dall’atmosfera, solo l’azzurro e il bianco degli arazzi di nuvole. Uno stormo d’uccelli neri oscurò, per un istante, la Stella.
-Vakarian,-iniziò Shepard, senza girarsi a guardare il Turian, -Com’è stato il tuo viaggio nel mondo virtuale dei Geth?
Se Garrus avesse avuto palpebre, avrebbe strabuzzato gli occhi, ma si limitò a sospirare e a rispondere, stancamente: - Credo che “terrificante” sia riduttivo. Ah,sai, Tali, mi hanno fatto vedere dei video di secoli fa! A quanto pare la “caccia al Geth” era il passatempo preferito dei tuoi Antenati!
-Non vedo dov’è che nasca il problema etico, Garrus. Non sono esseri viventi, li abbiamo creati noi. Tanto quanto gli Umani hanno creato quell’attrezzo che brucia il loro cibo..
E senza accorgersene, mimò il gesto, con le mani, fingendo che da esse fuoriuscisse una fetta di pane. Lo strano oggetto, poggiato sul piano di lavoro del cuoco, sul ponte equipaggio, l’aveva sempre incuriosita. Gli Umani ci si assiepavano attorno, al mattino, come Krogan su un Lanciadardi Graal.
-…si chiama tostapane, appunto, Ammiraglio. Dal 1982 sinonimo di “robot sgradevole”.1
Il suo sorriso, calmo e rilassato, le accarezzò il cuore. Siamo vicini alla meta, mio Comandante. E loro.. loro
moriranno tutti. 


1: B
lade Runner! Gli androidi vengono chiamati "tostapane".

  
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