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Autore: Danya    01/10/2007    3 recensioni
"Pai e Lory sono in un universo parallelo al loro. Le loro vite e le loro storie sono diverse, ma finiranno con l'incontrarsi in circostanze misteriose. Come un gioco particolare, del quale non si conosce la fine..."
Questa è per me come una fanfiction sperimentale…ora vi spiego come è nata…la mia compagna di banco ha appena finito di raccogliersi un manga di qualche tempo fa, e io, da brava amica, ho iniziato a scroccarli…una storia molto bella, non c’è che dire…poi, come succede in molti manga, c’èra un volume extra, cioè che non doveva per forza avere un filo logico con la storia. Qui ce ne erano tre…ho letto la prima, poi la seconda, poi la terza. Poi, la sera (i fumetti erano a casa mia XD) ho riletto la seconda storia. Poi, nella mia testa si è accesa una piccola lampadina…pensa e ripensa, ho confrontato i personaggi, e…puff! ecco che cosa ne è uscito! Ho deciso di centrarla su due personaggi che nell’anime e nel manga di Mew Mew hanno avuto poco spazio (Pie e Lory), ma anche per il fatto che sono due personaggi dalla personalità interessante e molto diversa, e poi perché ci sono pochissime fanfiction su di loro! Il titolo non avrà proprio un filo logico con la storia, ma è il titolo della storia da cui ho preso spunta. Che posso dirvi altro, se non augurarvi una buona lettura!? Buona Lettura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Amal era infuriato

Capitolo 25 “Morte e…”

Amal era infuriato.

Nelle sue mani concentrò l’energia del suo essere.

Li avrebbe polverizzati sul colpo.

Come si erano permessi, degli sciocchi umani, a intralciarlo?

-Me la pagherete!-

Come se si fossero ricordati della sua presenza, i due ragazzi voltarono lo sguardo verso di lui.

A stento si rimisero in piedi.

Una perché aveva appena ripreso coscienza, l’altro perché era ridotto peggio di uno straccio.

-ME LA PAGHERETE CARAAAAAA!- alzò il braccio, e la sfera prese ad ingigantirsi.

Lory trattenne un urlo solo perché mise le mani davanti alla bocca.

-Tranquilla- Pie le mise una mano sulla spalla –Tieni questa- le passò la perla bianca.

-Le perle di Yume?- fece lei, confusa.

-Con queste non può toccarci. Solo state loro a riportare la tua anima nel tuo corpo-

Lei lanciò unno sguardo verso Amal.

La sfera si ingrandiva a vista d’occhio.

“Queste perle non sono così potenti. Hanno quasi esaurito la loro forza” notò, vedendo che il biancore si affievoliva.

-Pie…non reggeranno per molto. Dopo che ci difenderanno da questo colpo, saranno inutili-

-Non dire sciocchezze! Sono perle di un Angelo, non…-

Incrociò lo sguardo di Lory, colmo di sconforto.

Lei sorrise –Le perle sono collegate alla forza di Yume…ne hanno usata troppa, e sicuramente lei ora sta malissimo. Non potrà aiutarci-

-Non può essere!- Pie sbatté un pugno sul pavimento, e schizzò un po’ d’acqua –Tutto inutile…è stato tutto inutile!-

-Usiamole per uscire di qua…- disse Lory –ne useremo una come scudo, l’altra come via di fuga-

-Non funzionerà…siamo spacciati-

-Su con la vita!- lei sorrise, prendendogli la mano –Vediamo di resistere fino alla fine-

Pie sospirò pesantemente –…d’accordo. Diamoci dentro-

Ancora mano nella mano iniziarono a correre verso quella che sembrava l’infinito.

-DOVE CREDETE DI ANDARE?!- urlò Amal –QUESTO E’ IL MIO MONDO! NON POTETE SCAPPARE DA QUI!-

Lory allungò il braccio, e lanciò la perla davanti a lei.

-Ma che fai?!- disse Pie, allibito

-Mi fabbrico l’uscita- rispose semplicemente.

Quando la perla toccò la superficie, creò attorno a sé un cerchio di luce, che si espandeva sempre di più.

-Si!- trillò la ragazza, fermandosi di botto, alzando le braccia al cielo –L’uscita!-

Pie se la caricò di peso sulla spalla sana –Che ne dici di esultare dopo!?-

Saltò nel cerchio di luce.

**

Yume cadde per terra, per l’ennesima volta.

-Non hai più forze- disse Nohal –Ti farai solo del male- fece, passivo

-Non posso abbandonarli- disse lei.

Ormai le sue ferite si erano rimarginate, ma provava ancora dolore, che le bruciava le carni.

-Ma tu non lo fai solo per quei due ragazzi- disse il vecchio bambino –Tu lo devi fare per te, dico bene?- Nohal prese il gomito del bellissimo Angelo, e l’aiutò ad alzarsi da terra –Come Angelo, ami per tutta l’eternità. Non puoi dimenticare. Non è vero?-

-Nohal, nutro un profondo rispetto per te, ma non impicciarti!- Yume schiaffeggiò la mano di Nohal.

Lui ritirò la sua mano piccola e delicata.

Gli occhi di Yume si riempirono di lacrime di amarezza.

Si alzò in piedi, tremando, dirigendosi contro la finestra più vicina.

La spalancò –Nohal, ti chiedo scusa, ma non posso stare qui con le mani in mano-

-La tua forza vitale si sta esaurendo, lo sai?-

-Lo so benissimo! È per questo che devo fare qualche cosa ora!-

Sulle sue spalle comparvero le bianche ali.

Si voltò verso Nohal, sorridendo –Beh..allora, addio-

Nohal ricambiò quello sguardo con assoluta freddezza.

Yume si lanciò di sotto, e pochi secondi dopo vide le candide ali piegarsi.

Era andata contro un destino molto duro.

Nohal sospirò, facendo apparire la sfera del futuro.

-Non credo sia un arrivederci- mormorò, sorridendo.

Il sorriso svanì quando vide le ali diventare grigie.

“Un Angelo sprecato”

**

Pai e Lory atterrarono sulla spiaggia.

-Siamo fuori!- disse lei, entusiasta.

-Non so quanto ti conviene entusiasmarti- disse Pie, secco, guardando sopra di loro.

Infatti, il cerchio di luce creato dalla perla stava facendo scomparire la sfera nera, e con lei, Amal.

L’ex-Angelo infatti, usò la loro stesa via di fuga.

Nelle mani aveva ancora quella sfera, ora nera, ma per fortuna si era rimpicciolita.

Almeno credevano che fosse fortuna.

-Se credete di essermi sfuggiti, vi sbagliate di grosso- proferì quello, in modo gelido –Il vostro infermo è appena iniziato-

Lory cercò la mano di Pie, e questo la strinse.

Non essendosi ancora alzati da terra, vedevano Amal in tutta la sua altezza, dal basso verso l’alto.

I suo occhi erano pieni di odio.

-Vi spazzerò come degli insetti-

-Non contarci- disse Pie, tra i denti.

-Non sfidarmi, ragazzino. Non puoi fare niente contro di me. Dite addio questo mondo!-

Alzò il braccio, e prima che sia Lory, sia Pie potessero reagire, lanciò la sfera d’energia negativa.

La piccola perla bianca usò le sue ultime energie per creare una barriera.

Quando Pie la prese, si accorse che era diventata più piccola e grigia.

-Game over- ghignò Amal.

Lory tremò appena. Pie le lanciò uno sguardo. Non aveva rischiato tutto per tutto per lasciarla morire.

Nessuno dei due doveva morire.

Pensò ai futuri mostrategli dal bambino ultra centenario. Se lui c’era, Lory non c’era, e se Lory c’era, mancava lui.

“Non può andare a finire così!”.

Stringendole di più la mano, si alzò, e prese a correre.

-Pie!-

-Zitta e corri!-

Incespicarono un po’ nella sabbia, e alla fine arrivarono sulla strada, deserta e ancora ghiacciata.

-Ma cosa è successo?- domandò Lory a Pie, senza smettere di correre.

-Te l’ho detto prima! Storia lunga!- le lanciò uno sguardo.

No.

L’avrebbe salvata.

-Credete davvero che scappare serva a qualche cosa?- Amal apparve davanti ai loro occhi.

-Ah…- i due si fermarono di botto.

Pie nascose Lory dietro di sé.

-Uh…che dolce!- ironizzò il l’Aguzzino –Se vi fa tanto piacere, spendete i vostri ultimi istanti di vita a correre. Mi divertirò molto-

*

Lory si accasciò contro una parete di una casa, una di quelle che non era stata ancora distrutta.

-Non…anfce…la faccio…anf…più- disse, cercando di riprendere fiato –Pie…non possiamo andare avanti così-.

Stava tremando di paura e di freddo, dato che era miseramente vestita.

Guardò Pie.

Il ragazzo si asciugò la fronte con la manica della felpa –Non possiamo fare altro…GIU’!- si mise sopra di lei, schiacciandola sotto il suo peso.

Un attimo dopo, una ennesima sfera si abbatté poco distante da loro, mandando in frantumi una cassetta rossa delle lettere.

-Non siete molto bravi a giocare a nascondino- si lamentò Amal.

Pie sentì il sangue pulsare nelle vene.

Quel dannato stava giocando al “gatto col topo”, e loro stavano miseramente perdendo.

-Mi sono stancato di giocare con voi- creò una ennesima sfera, forse la centesima, e la puntò sulle loro teste –Prima di togliervi di mezzo, posso farvi una domanda? Come hai avuto quelle perle?-

Pie strinse i denti.

Che fosse la fine?

Lory tremò.

Era la fine.

-AMAL!-

L’ex-Angelo voltò appena lo sguardo, che fu investito da una colonna di luce.

-Yume…- disse, respingendola.

Lory strabuzzò gli occhi, nel vedere il bellissimo Angelo piegato dalla fatica.

Le sue ali erano grigie.

-Yume!- disse Lory, liberandosi dalla presa di Pie, e facendo qualche passo verso di lei

-Tu?- fece Pie. Nonostante la situazione, quell’Angelo gli era comunque antipatico.

-Stupido Angelo…credevo di averti reso impotente, ma a quanto vedo…-

-Amal, ti prego! Smettila!- lo pregò lei –Smettila con questa follia!-

-Tu non puoi capire-

-Ti prego! Tutto può tornare come prima!-

-FA SILENZIO!- nella mano di Amal comparve una lunga spada di luce, e la puntò contro i due ragazzi, che avevano assistito al veloce scambio di battute, senza capirci molto –Li eliminerò, estirpando la loro anima dal corpo!-

-AMAL! FERMO!-

Il Mostro mosse così velocemente il braccio, che né Pie, né Lory videro arrivare il colpo.

Chiusero gli occhi.

Lory si strinse al petto di Pie, nascondendo il viso. Sentì i battiti del cuore accelerati.

Le braccia del ragazzo l’avvolsero,stringendola, fino a farle male, ma non se ne preoccupò molto.

Tanto era arrivata la fine.

Un urlo ferì le sue orecchie.

Era la voce di Yume. Disperata.

Poi, sentì altre due urli.

Quello di Amal, di rabbia, e quello di Pie, strozzato dalla sorpresa.

Alzò lo sguardo, per vedere un corpo che si accasciava a terra.

Ali piegate e nere, capelli ramati che coprivano il volto angelico.

Una spada all’altezza del cuore.

Provò ad urlare, a chiamarla, ma era paralizzata.

Guardò poco più in là, dove c’era Amal.

L’ex-Angelo era più pallido del solito.

I suoi occhi vermigli, di solito pieni di odio e freddezza, erano penosi.

Amal si avvicinò tremante a Yume.

L’angelo iniziò a tossire sangue.

Le sue ali si dissolsero nel nulla.

-Yume…no…- Lory si portò una mano alla bocca, e le lacrime le inumidirono gli occhi.

Amal si inginocchiò vicino a lei, e le scostò i capelli dal viso.

-Sciocco Angelo…ti avevo detto di sparire…ma non così- disse, a voce bassa, quasi un sussurro.

-La sua anima…- Pie sciolse la presa da Lory. Anche lui era impallidito.

-La sua anima non la posso divorare…finirei col morire io stesso- disse il Mostro, ormai con la voce rotat da chissà quale sentimento.

Nella sua mente ritornarono i ricordi di una volta, quando l’aveva amata.

Anzi, quando l’aveva amata ala luce del sole, poiché, infondo, non l’aveva dimenticata.

-Non potrai più tornare nel tuo Paradiso- le disse.

Yume mosse una mano, posandola sul petto di Amal –Perdonami…- sussurrò, mentre lo inondava di luce bianca.

-….fa quello che devi fare…con l’ultimo colpo sono allo stremo. Ho esaurito tutto- disse quello.

Alzò lo sguardo sui due ragazzi –Beh…alla fine ho perso. Lory, devo chiederti una cosa- fissò lo sguardo su di lei –Salva Yume-

Pochi secondi dopo, di lui non rimase polvere.

Yume sospirò, mentre la spada scompariva dal suo corpo.

Lory si allontanò da Pie, e guardò Yume, sempre più pallida.

“Ci ha salvato…” il ghiaccio intorno a loro iniziò a sciogliersi.

Nascose il volto tra le mani, iniziando a piangere.

Era finita.

Amal non c’era più…e Yume…

“-Salva Yume-

“Perché mi ha chiesto una cosa del genere? Perché vuole che la salvi”.

Le sue ultime parole erano state per quell’Angelo.

Che fosse…?

“Yume ha rinunciato a tutto, per me e per Pie…ma io non posso fare niente. Il contratto non è stato sciolto”

-Pie…ti ringrazio per quello che hai fatto per me- si inginocchiò davanti al corpo di Yume, che diventava sempre più trasparente.

-Che vuoi fare?- chiese il giovane, apprensivo.

-Salvarla-

-Lory!- Pie le prese le spalle –Non farlo! Finiresti per scomparire!-

-Scomparirei comunque- disse lei, abbassando la testa.

-No! Non scomparirai! Io…-

-Pie…- le si scrollò delicatamente da quella presa –Non puoi fare niente-

-Ma Amal non c’è più!-

-Ma il mio contratto si-

Pie avrebbe preferito essere colpito in pieno viso da un pugno piuttosto che sentire quelle parole.

-Amal è scomparso, ma la mia vita era legata alla sua. Se devo scomparire, preferisco aiutare Yume-

-Non puoi andartene- mormorò quello –Altrimenti è stato tutto inutile-

Lei non rispose, e prese delicatamente la testa di Yume, appoggiandola sulle gambe.

A poco a poco, sentì la sua energia vitale spostarsi dentro l corpo dell’Angelo.

Il viso di Yume riprese colore, mentre quello di Lory si spegnava.

Le ali di Yume tornarono più belle e bianche che mai.

Nonostante tutto, Pie rimase stupefatto da quella bellezza.

Dopo minuti che sembrarono interminabili, Lory si allontanò da Yume, e si alzò in piedi.

-Te ne vai?- chiese Pie.

Sentiva una stretta allo stomaco.

La guardò bene.

Lory stava sparendo.

Ora era come una proiezione di un proiettore vecchio, instabile.

Lei provò a sfiorò la mano di Pie, ma gli passò attraverso.

-Me ne vado- disse, sorridendo malinconicamente –Alla fine…uff…si vede che era il mio destino!-

-Non c’è niente da ridere- la rimproverò Pie, vedendo che le gambe già scomparirono.

-Se fai quella faccia, divento ancora più triste- disse lei –Non farmi pentire. Ho salvato una persona che ci ha aiutati. Purtroppo, è stato tutto inutile-

Pie chiuse gli occhi, stringendo in modo iroso i pugni.

L’ultimo ricordo che Pie ebbe, furono una sensazione, come una piuma sulle labbra.

Riaprì gli occhi, e Lory era sparita.

Rimase immobile.

-Non vai a salutarla-

-Yume…sei sveglia-

-Lo ero da un po’, ma non mi sembrava il caso di disturbare-

-Tzè…quanti scrupoli- ripose, amaro.

-Pie…vai a salutarla-

-Se ne è già andata-

Yume scosse la teste, e i lunghi capelli ondeggiarono –Vai a Tokyo. E aspetta il suo risveglio-

Pie la guardò, senza capire.

-Ma quanto sei tonto!- Yume si alzò, e gli diede un buffetto sulla fronte –VAI!-

-Ma…-

-Lory è su un letto di ospedale! Se ho fatto sparire Amal, ci sarà un motivo!- la voce di Yume si era incrinata –Il patto non è stato rotto, ma adesso è Lory a dover decidere! Devi andare da lei! Se le starai accanto, lei potrebbe svegliarsi!- lo spinse –CORRI!-

Pie girò sui tacchi, e iniziò a correre.

A poco a poco, la città riprese vita, come se non fosse successo nulla.

Arrivò alla stazione, col cuore in gola, ma non c’era nessun treno disponibile.

Allora, cercò qualcuno che gli potesse dare un passaggio.

Alla fine trovò un uomo che doveva portare a Tokyo dei libri in una famosa libreria, e quello accetto di dare un passaggio al ragazzo.

Durante il lungo viaggio, l’uomo cercò di parlare con Pie, ma questo rimaneva chiuso in un silenzio nervoso.

-Per quale motivo stai andando a Tokyo?-

-Abito lì- disse, laconico e sgarbato.

-Non è che ti sei cacciato in qualche guaio?- l’uomo indicò i vestiti di Pie, sporchi, e inzuppati –Non voglio rogne con la polizia-

-Non ne avrà-

La conversazione morì lì.

Quando arrivarono a Tokyo, Pie si catapultò fuori dalla vettura, ringraziando distrattamente il conducente, che borbottò qualche cosa di poco educato.

Pie ci mise trenta minuti ad arrivare all’ospedale Sant’Agata.

Quando arrivò dentro l’ingresso, si diresse verso il bancone centrale, dove una annoiata quarantenne infermiera stava sfogliando una vecchia rivista di moda.

Quando lo vide, chiuse il giornale, e squadrò Pie.

-Mi dica in che stanza posso trovare Lory…Midorikawa-

-Giovanotto, sa che ora è?- disse lei, indagatrice, socchiudendo gli occhi –Torni tra qualche ora, quando le sarà permesso di vederla-

-Non ho tempo! Mi deve lasciare andare in quella stanza!- disse, sbattendo un pugno sul tavolo.

La donna aprì la bocca, per ridire sul comportamento di Pie, ma un dottore la chiamò nella stanza accanto.

-Non si muova di qui- lo freddò lei.

Pie aspettò che si fosse allontanata, per prendere il registro dei pazienti.

“M…emme…Miako…Mi…Mi…mid…ci sono…Midorikawa…” controllò che il nome fosse quello giusto.

Lo chiuse velocemente, non mettendolo al posto.

“Stanza 354, secondo piano”.

Salì le scale a due a due.

Sentì l’urlo dell’infermiera, che imprecava contro i Kami.

-TORNA INDIETRO!-

-Ma va al diavolo…- bofonchiò, cercando sulle porte il numero giusto.

354.

il cuore perse un battito.

Ecco…in quella stanza c’era Lory.

L’aprì.

Venne investito dal forte odore di medicinale.

La stanza era immersa nella penombra, m aindividuò subito il letto, l’unico della stanza.

Lì sopra era adagiato qualcuno, coperto di tubi, attaccato a una macchina che l’aiutava a respirare.

-Questa è Lory- disse, a sé stesso.

La macchina che indicava che era ancora viva, che il suo cuore batteva, produceva un fastidioso, ma allo stesso tempo rassicurante “bip”.

-Sei ancora viva…- le prese una mano, stringendola delicatamente.

In quel momento sembrava fragilissima.

-Svegliati-

L’infermiera entrò come una furia nella stanza –Esca fuori!-

-Lo so che puoi- continuò, come se nulla fosse

-Se ne vada!-

-Lory…-

Il monitor inizò a diminuire i bip.

L’infermiera sbiancò.

-DOTTORE! STANZA 354! PRESTO!- senza aspettare l’arrivo del medico, questa iniziò a trafficare con i tubi a cui Lory era attaccata.

-Lory..svegliati-

Il dottore arrivò.

Pie ricordò davvero poco di ciò che era successo.

Erano arrivate altre due infermiere, e tutti stavano intorno a Lory, parlando, quasi urlando, con tensione.

Alla fine, non ci fu più un rumore.

-Non c’è l’ha fatta- disse qualcuno.

Pie uscì meccanicamente dalla stanza.

Era cadaverico.

Lory era morta.

E lui, nonostante fosse a qualche metro da lei, non l’aveva potuta aiutare.

“Morta” quando uscì dall’ospeadle venne investito da una ventata di aria gelida.

Guardò in alto.

“Se solo…”

Se solo avesse aspettato pochi secondi, avrebbe assistito a un miracolo.

*Nella stanza di Lory*

-L’abbiamo persa- il dottore guardò l’orologio –Ore del decesso…-

-Dottore!-

Questo guardò l’infermiera, che indicò il monitor, e poi la ragazza -E’ viva!-

-E si sta svegliando-

-Presto!- questo iniziò a dare ordini, per aiutare la ragazza a uscire dal coma.

Poco dopo, questo era seduto su una sedia della sala d’aspetto.

“In tanti anni, non avevo mai assistito a una morte e…a una resurrezione

**

Nohal comparve su un tetto di un palazzo.

Sorrise, divertito.

-Yume l’ha fatto apposta…sapeva che in questo modo di sarebbe salvata- guardò il cielo –Tzè…quasi quasi ci faccio un pensierino-

*.*

Ecco…questo sarebbe penultimo/terzultimo (dipende da come mi regolo) capitolo.

Eh…che fatica…

Ma ormai sono alla fine, quindi, non mollo!

Chiedo scusa per il ritardo, ma volevo lasciare un po’ in sospeso (e farò lo stesso con le alte ff).

Beh, ringrazio da Subito Robertina92 e Lory06, che mi hanno aiutato molto in questo chappy, dandomi subito la loro opinione! Grazie tante!

Invece, ringrazio anche:

Manu

Ria

Mary Cry

Aya Cere

Grazie tante a tutte!

   
 
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