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Autore: Queen_Dair    15/03/2013    1 recensioni
La verità è che credi di dover mantenere quella promessa. Credi che per te non ci sia altra soluzione. Ti sei arresa all'idea che questa sia la tua vita e come tale devi rispettarla, ma sai che c'è? Nessuno è legato ad un destino già scritto. Il destino ce lo creiamo da soli, con le scelte che facciamo ogni giorno. Scelte che possono anche cambiare ed evolversi per farci vivere meglio. Quando lo capirai potrai finalmente iniziare a vivere per te stessa e non per gli altri.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Dan Humphrey, Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Blair Waldorf/Dan Humphrey
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nel futuro
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Dan aveva trascorso la nottata a pensare e ripensare a Serena e a quello che avrebbe dovuto fare con lei. Non riusciva a comprendere che cosa volesse da lui e da Blair anche se inizia a pensare che volesse vederli solo per incolparli della sua ennesima caduta. Si sentiva infastidito da quel pensiero, perciò decise di sfruttare quel tempo per fare qualcosa di più utile ed iniziò così a sistemare un po’ il suo libro.

Il mattino seguente si sentiva davvero esausto e accorgendosi che nemmeno la colazione, preparatagli con amore da Rufus, lo aveva rinvigorito, decise di uscire per prendere un po’ d’aria. Una ragazza dai capelli castani ondulati, dalla corporatura minuta e dallo sguardo sicuro si avvicinò a lui.

«Georgina, che diavolo ci fai qui?»

«Beh visto che non ti ho più sentito dal nostro ritorno ho immaginato che non mi volessi più tra i piedi. Sai, i gentiluomini non abbandonano mai le ragazze dopo averle sedotte.»

«Primo, non ti ho mai sedotta e nemmeno mi sono mai sentito tentato di farlo e secondo, siamo tornati a casa solo ieri, perché mai avrei dovuto chiamarti?»

«Perché? Perché abbiamo scritto un libro insieme ed è giusto che lo finiamo insieme.» Dan si fermò di colpo e si girò per guardare in faccia Georgina.

«Georgina, chiariamo una cosa. Io ho scritto il libro e io, soltanto io sono l’autore di quello che è stato scritto. Credevo che questo fosse chiaro.»

«Dan, non ti voglio portare via quello stupido libro. Lo hai scritto tu e nessuno lo mette in dubbio ma io ti ho aiutato rivelandoti cose che non sapevi riguardo i tuoi preziosi amici del UES e voglio essere sicura che tu non le abbia eliminate.»

«è perché mai avrei dovuto farlo?»

«Non lo so, magari perché quando siamo partiti eri furioso con una certa bruna di nostra conoscenza e … magari, ora che siamo tornati ti sei pentito di quello che hai scritto.» Dan sospirò. Da quando era tornato a casa si sentiva oppresso da tutto e tutti. Certo, era stato bello rivedere la sua famiglia ma poi erano ricominciate le solite discussioni con i ricconi del UES e questo davvero non riusciva più a reggerlo.

«Georgina, quello che ho scritto, l’ho scritto perché lo pensavo e non ho nessuna intenzione di ritrattarlo. Puoi stare tranquilla.»

«Bene, volevo solo esserne certa.» la ragazza si mise gli occhiali da sole nonostante il tempo non fosse poi così bello e con un sorriso sghembo lo salutò. “Non era davvero giornata” pensò tra se e se Dan, mentre entrava da Starbucks per prendersi l’ennesimo caffè.

*****

Blair era agitata e felice nello stesso tempo. Finalmente era arrivato il giorno in cui si sarebbe presentata allo staff della Waldorf Design di New York e sapeva che non poteva commettere errori se voleva che la madre non si intromettesse in quella che ormai era diventata la sua azienda.

Recitò il discorso che aveva provato e riprovato con Dorota la sera prima e si accorse felicemente che tutti sembravano essere entusiasti di poter lavorare per qualcuno che aveva delle idee più fresche e innovative. Blair ringraziò tutti e li invitò ad abbuffarsi al buffet che aveva fatto preparare da Dorota.

«Signorina Blair, è stata davvero bravissima e affascinante. Sembrava che tutti pendessero dalle sue labbra.»

«Grazie Dorota, sei molto carina.» Blair accarezzò la spalla della sua domestica e si sentì un po’ più calma.

«Ha ragione, sei stata davvero brava e credo di aver fatto la scelta giusta.» Blair si girò e nel vedere il volto sorridente della madre, si sentì in un attimo più serena.

«Mamma, che cosa ci fai qui?»

«Non avrai davvero pensato che mi sarei persa il tuo primo giorno da capo dell’azienda?» Blair le sorrise ed andò ad abbracciarla velocemente.

«Sono felice che tu sia qui.»

«anch’io. Allora, mangiamo qualcosa? Ho una fame … » Blair accompagnò le due donne al buffet e si mise a parlare con alcuni dei suoi nuovi collaboratori riguardo alla strada che avrebbero preso di lì in poi. Tutto sembrava avere un senso ormai eppure c’era qualcosa che ancora la disturbava. Che diavolo voleva Serena da lei e Dan? Non le era bastato rovinare il loro rapporto?

«Blair, tutto bene?»

«Cosa? … sì mamma, sto bene, stavo solo pensando al lavoro.»

«Beh è giusto che tu lo faccia, ma prima goditi un po’ questo banchetto. Te lo sei meritata dopo il discorso iniziale che hai fatto.» Blair le sorrise e dopo aver preso un piattino, iniziò a riempirlo con del cibo raffinato che non amava molto. “se solo ci fosse un pezzo di pizza.” Pensò Blair.

*****

La giornata di Dan era migliorata leggermente dopo che finalmente nel pomeriggio era riuscito a dormire un po’. Quando si svegliò trovò diverse chiamate perse nel suo cellulare e tre messaggi lasciategli nella segreteria telefonica. Il primo era di sua sorella. Jenny gli gridava di essere stata così felice di averlo rivisto che non vedeva l’ora di rifarlo e lo invitava a cena quella sera stessa con lei ed Eric, Dan non poté fare a meno di sorridere e pensò che non era poi una cattiva idea. Il secondo era di Nate. Il suo vecchio amico si scusava per essere stato così poco interessato al suo libro e gli chiedeva di incontrarsi per farsi perdonare, inoltre aveva una buona proposta d’affari per lui e questo lo fece incuriosire. Il terzo messaggio però era quello che più lo colpì. Al inizio non si sentiva nulla, solo il suono leggero e tranquillo del silenzio, poi un grande sospiro e alla fine, una voce calda e sensale che conosceva fin troppo bene gli diceva questo: “non so perché ti sto chiamando, forse perché ho bisogno di parlare con te riguardo a Serena o forse perché oggi è stata una giornata importante per me e mi sembra strano non poter più condividere queste cose con te … ok, non so, io … ho voglia di una fetta di pizza … “ la telefonata finiva così. Dan rimase per un istante interminabile con lo sguardo fisso al telefono. Non riusciva a capire, a pensare, non riusciva nemmeno a respirare. Blair gli aveva lasciato un messaggio strano ma ricco di emozioni sulla sua segreteria. Non era certo di quello che provava lei, ma in quel istante non aveva dubbi su quello che provava lui. Sapeva che se Blair gli aveva lasciato un messaggio così insensato e poco chiaro in segreteria era perché era turbata e aveva bisogno di parlare con qualcuno e quel qualcuno doveva proprio essere lui, visto che era lui che Blair aveva cercato.

Si mise le scarpe in fretta e furia, corse verso l’attaccapanni per prendersi la giacca e quando aprì la porta si trovò davanti Rufus.

«Figliolo, dove te ne vai così di fretta? Pensavo potessimo cenare insieme.»

«non stasera papà!»

«ah già, beh salutami Jenny.» Dan lo guardò confuso ma poi si ricordò della telefonata di sua sorella. Doveva disdire quel appuntamento subito, non poteva fare altro. La chiamò e si scusò più volte con lei e con Eric e gli disse che avrebbero sicuramente cenato insieme l’indomani. Corse a prendere una pizza ai peperoni nella pizzeria al angolo e poi buttandosi in mezzo alla strada costrinse un tassista a fermarsi e a portarlo davanti alla Waldorf design, dove era sicuro, grazie alla mappa “avvistati” di Gossip Girl che avrebbe trovato Blair.

Scese dal taxi e si diresse verso l’entrata. Camminò avanti e indietro per un po’ prima di decidersi ad entrare, ma qualcuno lo costrinse a fermarsi sul posto.

*****

Blair si sentiva in imbarazzo per aver lasciato uno stupido messaggio a Dan. Non capiva che diavolo le fosse venuto in mente, ma sapeva quanto lui le mancasse. Era il suo migliore amico da due anni dopotutto ed era solo con lui che era riuscita a confidarsi su cose che la stavano in qualche modo distruggendo. Sapeva che Dan le era sempre stato vicino e sperava che potesse farlo anche in quel momento ma sapeva anche che non era giusto nei suoi confronti. Non dopo la decisione che aveva preso e non dopo il modo in cui lo aveva trattato.

«Allora, sei pronta ad andare?» Blair prese il capotto e si fece aiutare da Chuck ad infilarlo. Non sapeva come avrebbe reagito Dan a quel suo strambo messaggio ma sperava che non la odiasse.

«sì, andiamo.» Chuck la prese per mano e insieme uscirono dal edificio.

«Humphrey! Che diavolo ci fai tu qui?» Sentendo quelle parole pronunciate da Chuck, Blair alzò gli occhi verso l’uomo che per molto tempo era stato la persona più importante per lei. Blair si accorse che il ragazzo fissava intensamente le loro mani avvinghiate l’una con l’altra e che nel suo volto gli si dipinse in un istante uno sguardo carico di tristezza mista a delusione.

«Io, io … non lo so. Ho solamente preso una pizza, sai … da mangiare con mio padre.»

«e sei venuto da Brooklyn sino qua solo per prendere una pizza? Deve essere proprio buona!» Blair si accorse solo in quel istante dello scatolone di pizza che teneva in mano. La pizza. Dan l’aveva sicuramente portata per lei. In un attimo si sentì disarmata. Quel gesto poteva significare solo una cosa, Dan teneva ancora a lei. Provò l’impulso di abbracciarlo e ringraziarlo, ma non fece e non disse nulla. Era paralizzata di fronte a quella scena e non sapeva più come comportarsi.

«io, io devo proprio andare o la pizza si raffredderà.» Prima di andarsene le lanciò uno sguardo carico di delusione e forse … odio, almeno questo era quello che pensava Blair. Come poteva non odiarla dopo quello che gli aveva appena fatto? Lo aveva chiamato per essere confortata e quando lui era arrivato, si era accorto di essere stato rimpiazzato da qualcun altro. Di nuovo.

«Andiamo a cena. Sicuramente mangeremo qualcosa di meglio della pizza da Jean Paul.» Blair sorrise debolmente a Chuck ma si lasciò trascinare via da lui, senza dire nemmeno una parola. Ormai sapeva di aver rovinato del tutto un rapporto che le stava molto a cuore.

   
 
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