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Autore: TheOnlyWay    15/03/2013    22 recensioni
“Stiamo rientrando adesso in albergo. Vieni, domani mattina? Lascio il tuo nome alla reception. Ti voglio bene, sogni d’oro.”
Oh, certo. Non sia mai che sua maestà la super celebrità del momento si scomodi. Dopotutto chi sono io? La sua migliore amica e basta.
È a me che tocca sbattermi da un angolo all’altro di Londra come un maledetto piccione viaggiatore, solo per poterlo vedere una misera e schifosissima ora. Sono io, tutte le accidenti di volte, a perdermi per colpa del mio pessimo senso di orientamento e sono io – ancora una volta – a dovermi sorbire quella piaga della sua stupidissima ma ahimé adorabile fidanzata.
Che poi, parliamoci chiaro, di adorabile ha ben poco: capelli lunghi e scuri, occhioni da cerbiatta, gambe affusolate, pancia piatta, buon gusto nel vestire.
Che razza di schifo, vero?
E se vi sembra che sia la gelosia, a parlare, siete sulla cattiva strada. Anche io sono esageratamente bella: ho i capelli scuri – un sacco di doppie punte, ma dettagli – e i miei occhi sono grandi e di un entusiasmante e assolutamente affascinante color cacca.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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III.

 




«Guardate chi ho trovato!» Liam entra nella suite 2017 con aria baldanzosa, trascinandomi con sé nemmeno fossi una sorta di mascotte o qualcosa del genere. Insomma, non è che ha trovato quella gnoccona di Emma Watson per strada e l’ha magicamente convinta a seguirlo.
Sono solo io, con il mio rossissimo cappotto, il mio pandoso trucco e le mie zingaresche cianfrusaglie. Perciò, direi proprio che è il caso di frenare l’entusiasmo.
«Ciao, dolcezza.»
Zayn è il primo a salutarmi, con un abbraccio delicato e un bacio sulla guancia. Ancora non riesco a capire perché si ostini a chiamarmi dolcezza, visto e considerato che io, di dolce, non ho proprio niente, ma è così carino che non me la sento di dirgli che ho un nome proprio e che mi piace – ogni tanto – che la gente lo usi.
«Cia’» bofonchio, imbarazzata. Lo so, lo so, sentirmi dire che sono imbarazzata fa strano anche a me, ma che ci posso fare se sono tutti così schifosamente belli, qui dentro?
Il secondo a farsi avanti è Niall, che mi abbraccia – sbatacchiandomi da una parte all’altra come se fossi un peluche – con entusiasmo e torna a raccattare gli auricolari dell’iPhone dal tappeto posto al centro della stanza. E no, il fatto che io sappia che possiede un iPhone (mentre io invece no) non mi rende affatto gelosa.
«La coppia dell’anno dov’è?» domando, sarcastica.
Per coppia dell’anno, ovviamente, non intendo Louis e il suo inseparabile manico di scopa da viaggio, ma Louis ed Harry. A quanto pare quei due sarebbero follemente innamorati l’uno dell’altro e, a mio modesto parere, sarebbe molto meglio che Louis fosse innamorato di Harry, anziché di quell’oca stupida. Visto che comunque di me non si potrebbe mai innamorare, Harry sarebbe una scelta decisamente accettabile.
«Doccia.» risponde Liam, buttandosi sul divano con incredibile agilità.
«Insieme?» domando, perplessa. Non mi sconvolgerebbe, sia chiaro, ma sarebbe piuttosto strano. Liam ride, picchia con la mano sul posto accanto a sé e mi fa cenno di raggiungerlo.
«No.» ride, mentre mi siedo. «Louis è sotto la doccia, Harry dorme.» spiega, più dettagliatamente.
Per un attimo, la mia mente viene travolta dall’immagine di Louis che si fa la doccia, facendomi arrossire.
«Capito.» asserisco, seria. Fa un caldo terribile, o è solo una mia impressione? Forse dovrei suggerire di abbassare un po’ il riscaldamento. Accidenti, che afa.
«Vuoi raggiungere Louis?» domanda Liam, come se niente fosse. Spalanco gli occhi, arrossisco e mi strozzo con la mia stessa saliva, cominciando – di macabra conseguenza – a tossire come una disperata.
Ridacchiando, Liam mi colpisce la schiena con qualche pacca, in attesa che la smetta di strozzarmi o, in alternativa, muoia.
Ecco, quando ho detto che Liam è adorabile, non mi riferivo certamente a questo lato bastardo del suo carattere. Si è, chissà perché, bizzarramente convinto che io sia innamorata di Louis e non perde l’occasione per farmi presente la sua onniscienza con qualche battuta sarcastica. Se non fossero rivolte a me, le troverei davvero divertenti.
Ma purtroppo sono il soggetto in questione e vivo con il terrore costante che prima o poi gli scappi qualcosa di troppo davanti al diretto interessato.
«Ti hanno mai detto che sei uno stronzo?» sbotto, tirandogli un pugno poco delicato sul braccio.
Liam ride – di nuovo – e scuote la testa.
«No, anzi. Tutti trovano che io sia dolce. Non lo pensi anche tu?» mormora, mellifluo. Bastardo. Non gli basta mettermi in imbarazzo per Louis, no, deve anche farmi arrossire. Non so, nessuno gli ha mai detto che non si sussurra all’orecchio delle fanciulle?
«Io trovo che tu sia stronzo, come ti ho già detto.» ripeto, prima di cadere in un silenzio tombale e (ovviamente) imbarazzato. Zayn si accomoda dall’altro lato del divano e mi circonda le spalle con un braccio. Mi perdo un attimo a guardare i suoi tatuaggi – sebbene per la metà (o tre quarti. O quattro quarti) di essi io non trovi un senso logico – prima di ricambiare il suo sguardo divertito con perplessità.
«Che vuoi?» bercio, in difficoltà.
«Ammettilo, che il più bello sono io.» sostiene, con quella sua voce un po’ strascicata ed estremamente ammaliante. Sento le guance andare in fiamme, poi alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
«Siete davvero un ammasso di cretini. Sul serio, dovreste cambiare direzione.» borbotto, incrociando le braccia sotto il seno. Santo cielo, che caldo. Questo cappotto è decisamente troppo pesante. Si, avete capito bene, in tutto questo, non mi hanno nemmeno dato il tempo di spogliarmi.
«Abbiamo una sola direzione.» sostiene Liam, un po’ rassegnato. Probabilmente ne ha le palle piene di gente che fa battute sulle direzioni, ma non è certo colpa mia se si sono scelti un nome di merda. Ognuno ha quel che si merita.
«Si, quella per andarvene a fanculo.» replico, prima di scoppiare a ridere come un’invasata coi controfiocchi. Lo so, che non è così tanto divertente, ma se posso farli incazzare, perché farmi sfuggire un’occasione tanto ghiotta?
«E poi non mi avete nemmeno fatto togliere il cappotto, che razza di gente strana. In quale direzione posso appoggiarlo?»
Liam e Zayn sbuffano, in perfetto sincrono, e mi indicano un ammasso di roba – probabilmente i loro giubbotti – accantonata in un angolo della stanza.
Ci lancio sopra il cappotto, e allento un po’ il colletto del maglione, cercando di farci passare un po’ d’aria. Forse non era imbarazzo, il mio, era davvero caldo.
Ed è nel momento esatto in cui mi volto, che le mie coronarie vanno a farsi fottere. E non solo quelle, in effetti.
Louis mi sorride con tranquillità, come se fosse perfettamente normale girare per la stanza con un asciugamano striminzito intorno ai fianchi e il petto gocciolante.
Oh, il mio povero fragile cuore. Si friziona i capelli con un asciugamano, poi lo appoggia sulla spalliera del divano e si avvicina per stringermi in un abbraccio vigoroso.
Molto male.
Molto, molto male. E non solo perché con il suo entusiasmo mi sta praticamente inzuppando il maglione, ma perché c’è il rischio che da un momento all’altro quel cazzo di asciugamano gli cada dai fianchi.
E, checché ne pensiate voi, io non sono ancora pronta a vedere Louis nudo come mamma l’ha fatto. Non che mi dispiacerebbe, ma certe cose non si fanno in presenza di testimoni.
Sento Liam ridere e mi volto per gettargli un’occhiata minacciosa, che promette una morte violenta e decisamente dolorosa.
Louis mi lascia un bacio sulla fronte, come al solito, poi si stacca.
«Sei venuta!» sembra sorpreso, il che è decisamente comprensibile, visto che spesso non mi presento ai suoi appelli. Va bene tutto, ma non sono mica un galoppino, io. Ho la mia dignità, anche se in questo momento non si direbbe proprio.
Ora che ci penso, mi torna in mente la simpatica conversazione con il receptionista e mi ci vuole veramente poco per ricordarmi che la colpa è di Louis.
«Si, e tu sei troppo impegnato a girare come un cazzo di egiziano per mettere il mio nome su quella cazzo di lista! Stronzo, mi hai fatto litigare di prima mattina!» ringhio, spintonandolo con enfasi.
Louis ride, poi fa spallucce e apre le braccia con fare teatrale.
Il che mette in evidenza i muscoli e la linea a v dei fianchi. E poi, proprio mentre solleva le braccia un altro po’, il nodo all’asciugamano si sgancia.
Mi volto di scatto, con una mano a coprire gli occhi e le guance ormai fosforescenti. E Louis cosa fa? Anziché coprirsi subito comincia a ridere, come il perfetto coglione che è.
«Quante scene, Hazel. Da piccoli abbiamo anche fatto il bagno insieme, ricordi?»
«Perché devi traumatizzarmi ancora di più? Vestiti, cazzo! O hai bisogno di prendere aria?» urlo, con voce stridula.
Che sia chiaro, io non ricordo affatto di aver fatto il bagno con Louis. Dev’essere senz’altro una gran cazzata, perché credo mi ricorderei di averlo visto nudo.
Insomma, certe cose non si dimenticano, no?
«Se io ti vedessi nuda, non farei mica tante storie.» sostiene Louis.
Come. Se. Niente. Fosse.
«Se non ti muovi ti prendo a calci in culo! Sai chi farebbe storie? Quel pechinese che ti porti appresso!» ribatto, cercando di tornare al divano con gli occhi chiusi.
Improvvisamente cala un silenzio tombale ed io so che sta succedendo qualcosa. Lo sento. Perciò apro lentamente gli occhi, prendendo atto della situazione.
Louis è sparito di nuovo in bagno (per somma gioia del mio povero cuore palpitante), Zayn si sta fissando ostinatamente la punta delle scarpe, Liam sghignazza senza nemmeno preoccuparsi di nasconderlo e Niall continua ad ascoltare la musica. Vago ancora un po’ con lo sguardo, fino a che individuo il motivo di tanto imbarazzo.
Sua Santità in persona si staglia sulla soglia della stanza con il suo imponente naso e con il suo molto meno impressionante sguardo minaccioso. Non farebbe scappare nemmeno un coniglio, il che è tutto dire.
Mi guarda dall’alto del suo metro e settantadue (senza tacchi, come precisa ogni volta) e incrocia le braccia sotto il suo inesistente seno.
«Pechinese?» domanda. Anzi, ringhia.
Estremamente terrorizzante, credetemi. Sento la paura scorrere nelle vene al posto del sangue e mi ballano talmente tanto le ginocchia che sono costretta a sedermi.
Perciò mi faccio di nuovo posto tra Liam e Zayn, sgomitando contro il primo per intimargli di farsi un po’ più in là. Questi sono gli svantaggi di avere un culo grosso come il mio. E non intendo dire culo in senso metaforico, ma nel più puro e semplice senso letterale.
«Si, hai presente quei cani orribili? Ecco.» replico, estremamente seria.
Non che di solito io mi faccia problemi a dire a sua maestà quello che penso, ma vedere Louis nudo mi ha un po’ scombussolata. E non poco.
Miss Naso Che Fa Provincia inclina la testa da un lato, confusa, poi fa spallucce – perché ovviamente si ritiene superiore a tutti noi, poveri mortali – e si riporta i capelli dietro le spalle con un gesto così vezzoso che mi viene voglia di vomitare.
«Non voglio nemmeno sapere cosa ti passa per la testa.»
«Credimi, non ti converrebbe affatto.» celio. Liam ridacchia e alza gli occhi al cielo.
«Vuoi litigarci anche oggi?» mi sussurra all’orecchio. Inarco un sopracciglio.
«Io? Litigare con sua altezza? Non sia mai.»
Non solo vorrei litigarci, ma mi piacerebbe anche buttarla giù dalla finestra. Anche se forse il naso la salverebbe. Magari riesce a incastrarlo tra le sbarre di un balcone, per rimanerci appesa. Bisognerebbe provare.
Si sente un po’ di rumore provenire dal bagno – qualcosa che cade. O meglio, qualcuno – dopodiché Louis torna in salotto, vestito con una terribile camicia azzurra a maniche corte e un paio di jeans di lunghezza non bene definita.
Il Pechinese scodinzola e gli si avvicina, con le labbra già protese per ricevere un bacio. Giro la testa dall’altra parte, per evitare di ridere nel momento in cui l’appendice nasale di Eleonor si scontrerà con la guancia di Louis.
Zayn rotea gli occhi, seccato. A quanto pare Eleonor non perde l’occasione per baciare Louis, incurante del fatto che i presenti possano rimanerne impressionati.
«Eleonor, posso farti una domanda?» chiedo, perciò.
Lei si separa da Louis (finalmente) e mi rivolge un’occhiata astiosa.
«Mi chiamo Eleanor, non Eleonor.»
«Fa cagare uguale, tranquilla.» mi affretto a precisare.
«Louis, amore!» pigola, cinguetta, abbaia, insomma, dice, oltraggiata.
Louis inclina il capo per guardarmi negli occhi, poi sorride con aria di rimprovero.
«Hazel.» mi ammonisce.
«Dai, Lou, lo sai anche tu che ho ragione.»
Ovviamente lui si affretta a negare, perché non sia mai che vada contro la sua fidanzata. E comunque chi se ne importa, io lo so che Eleonor, Eleanor o che dir si voglia, è un nome di merda. Fine della storia.
«No, comunque, sapete che stavo pensando?» domando, deviando il discorso con invidiabile non-chalance.
Liam si agita nervosamente sul posto, come se avesse piantato il suo prezioso culo su un cactus, Zayn mi fissa curioso, Louis sta già ridacchiando – perché probabilmente immagina che sto per dire una cosa stupida – e il Labrador scodinzola.
«Dovreste comprarvi un cane, una specie di mascotte. Eleonor non può seguirvi sempre, magari potreste sostituirla con un Dalmata. Dicono che siano molto più intelligenti. Senza offesa, eh!»
 
 
 
***
 
 
 
Buon pomeriggio, fanciulline belle (?)
Niente, oggi vado molto di fretta, perché devo andare a fare la spesa AHAHAHAH  
Perciò niente, spero che vi sia piaciuto e fatemi sapere, se vi và! ^^
Intanto vi ringrazio davvero per le recensioni allo scorso capitolo! E per le seguite/preferite/ricordate! <3
Vi adoro!
 
 
 
 
   
 
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