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Autore: giadacolfer    15/03/2013    3 recensioni
Nonostante il bacio in "Original Song" sia stupendo, ci sono milioni di modi in cui Kurt e Blaine avrebbero potuto condividere il loro primo bacio. Raccolta di oltre 230 one-shots sul primo Kliss
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PERDONATEMI ILL DISGUIDO CON L’HTML
SONO UNA BEOTA CHE NON SE NE ERA ACCORTA

 

A Kurt e Blaine:
Come what may, I will love you.
Since 2011.

                         

 

 

 

 

Gita in macchina

 

 

 

“Andiamo, andiamo, andiamo!” Wes stava saltellando sulla soglia della stanza che lui e Blaine condividevano.

“Wes, calmati!” Blaine perse definitivamente la pazienza. “Posso praticamente garantirti che Kurt non sarà pronto quando noi saremo usciti di qui e David è ancora di sotto a sistemare gli ultimi dettagli. Abbiamo tutto il tempo e, per quel che importa, non stiamo andando da nessuna parte! Non c’è niente per cui essere in ritardo. Stiamo facendo i bagagli per starcene seduti in un’auto due giorni di fila. Possiamo semplicemente rilassarci.”

Wes rimase folgorato dall’improvvisa crisi di nervi di Blaine, prima di sedersi sul letto con aria imbronciata mentre l’altro ragazzo continuava a preparare i bagagli. Quando David aveva proposto una gita in macchina per il weekend, Wes aveva iniziato a saltellare qua e là e aveva immediatamente invitato Blaine, che con riluttanza aveva accettato, conscio del fatto che rifiutarsi di andare sarebbe stato più doloroso dell’andare stesso. A quanto pare si trattava di un rito annuale per loro e i due ragazzi amavano coinvolgerlo nelle loro attività, il che ogni volta implicava loro due seduti sui sedili anteriori che parlavano delle ragazze più disparate e di quanto fossero sexy, mentre Blaine tentava di dormire in quelli posteriori.

Ma quest’anno, mentre se ne stava lamentando con Kurt, fu colpito da una meravigliosa idea quando questi disse, “Perché non inviti qualcuno che venga con voi e ti mantenga sano di mente?”

Blaine aveva sbattuto le palpebre un paio di volte, poi un sorriso gli era lentamente apparso in volto mentre fissava Kurt. Non appena l’altro ragazzo si era reso conto di cosa volesse implicare, aveva cercato di fare marcia indietro. “Voglio dire, sono certo che Thad o Nick sarebbero più che disposti ad unirsi a voi –”

"Kurt. Per favore?"

Blaine era consapevole di avere degli occhi da cucciolo infallibili. Tutti quanti glielo dicevano. E in quanto tali, di solito si sentiva in colpa ad usarli, perciò venivano riservati a occasioni speciali come quella. Aveva osservato Kurt sciogliersi letteralmente sotto il suo sguardo prima di accettare – naturalmente sempre con riluttanza.

“Blaine, non stai nemmeno facendo i bagagli!” Wes decise di cinguettare di nuovo, strappandolo dai suoi pensieri. Gli rivolse un’occhiataccia prima di lanciare gli ultimi vestiti nella borsa e dirigersi verso il bagno.

“Aspetta, Blaine. C’è una condizione quest’anno.”

Blaine si congelò sul posto. Odiava le condizioni di Wes.

“Partiremo tutti quanti lasciando qui qualcosa di cui di solito sentiamo il bisogno. Probabilmente hai notato che non ho portato il mio martelletto,” Blaine rivolse al cielo una silenziosa preghiera di ringraziamento per quel piccolo miracolo. “David ha lasciato il suo CD di Selena Gomez, quello con le foto dentro.” Un altro miracolo. “Tu e Kurt partirete senza prodotti per capelli.”

Cosa?

Blaine si rigirò di scatto su sé stesso, inchiodando Wes con uno sguardo omicida. “Non puoi fare sul serio!”

"Oh sì, sono serio. Puoi sopravvivere un giorno senza gel. A dire il vero non hai scelta, perché l’ho nascosto. Quindi nyahh!” Wes tirò fuori la lingua e Blaine roteò gli occhi, prima di rendersi veramente conto di ciò che aveva detto. Si voltò di nuovo verso il bagno, aprendo il suo solito armadietto e scoprendolo vuoto. Inspirò profondamente e represse la rabbia, conservandola per la gita, quando sarebbero rimasti bloccati insieme e Wes non avrebbe avuto altra scelta se non quella di subirne le conseguenze. Afferrò il suo spazzolino da denti e lo lanciò nel borsone, prima di entrare di nuovo nella stanza.

"Beh, in questo caso, sono pronto.” Wes lo studiò con diffidenza, ma saltò su dal letto, afferrando il borsone di Blaine.

“Prendi la chitarra e andiamo!” Blaine sorrise al sovreccitabile ragazzo, prima di afferrare la custodia dello strumento e seguirlo fuori dalla stanza e giù per le scale principali. Non appena scorse David rabbrividì, sapendo cosa sarebbe accaduto di lì a poco.

"WESLEY!"

"DAVID!"

I due ragazzi sfrecciarono l’uno verso all’altro, incontrandosi a metà strada nella hall in un abbraccio che pose a ciascun presente dei dubbi sulla sessualità dei membri del Concilio. Blaine si limitò a sogghignare, conscio del fatto che si trattasse di una tradizione della Gita In Auto Annuale. Poi sorrise, perché Kurt lo stava raggiungendo, portando con sé un borsone e adocchiando i due ragazzi con un misto di trepidazione e scherno.

"Non stare neanche a fare domande. Sono così lontani dall’outing che ancora sono convinti che gli piacciano le ragazze.” Blaine volse lo sguardo verso Kurt con un’espressione fintamente orripilata.

“Che cosa terribile. Almeno avranno noi accanto per educarli, durante questo weekend.” Kurt sogghignò prima che Blaine lo circondasse con un braccio in una rapida stretta.

“Allora, ho saputo che hanno depredato anche te, vero?”

Kurt lanciò un’occhiataccia a David. “Il massimo che sono riuscito ad estorcergli è che uno degli altri Warblers ha la nostra roba, uno di quelli che è tornato a casa per il weekend. Non gli credo, ma non volevo strangolarlo in tua assenza.”

“Ragazzi, andiamo!”

Blaine rabbrividì per l’urlo che riecheggiò nella hall e lui e Kurt raggiunsero rapidamente Wes e David, che li stavano aspettando spazientiti sulla soglia d’ingresso. Poco prima di averli raggiunti, a Blaine tornò in mente un’altra tradizione e si sporse verso Kurt. “Tappati le orecchie,” sussurrò, ficcando rapidamente due dita nelle proprie. Kurt gli rivolse uno sguardo stranito, ma lo imitò. Appena in tempo.

“AAAAAAARRIVEDERCI DALTON!”

Gli altri studenti rabbrividirono e fecero delle smorfie, mentre i due ragazzi si precipitarono fuori dalla porta, con Kurt e Blaine al seguito ad un passo estremamente più moderato. “Come diamine hanno fatto quei due ad entrare nel Concilio dei Warblers?” chiese Kurt, osservando i due ragazzi che stavano litigando su chi dovesse guidare per primo.

Blaine scrollò le spalle. “Perché sono abbastanza fuori di testa da incutere timore?”


"Io spio, col mio piccolo occhietto, qualcosa che inizia con la... ehm... S!”

“Strada.”

“Accidenti, Kurt, sei troppo bravo in questo gioco!”

"Wes, è da mezz’ora che giochiamo a Spia. Hai scelto ‘strada’ tre volte, ‘albero’ cinque e lo so che non hai visto una tartaruga, prima. Arrenditi e basta.” Kurt sospirò, cercando di stiracchiarsi nello spazio ristretto dell’abitacolo. Erano in viaggio da due ore e aveva già mal di testa a causa di Wes e David. Quest’ultimo aveva vinto la lotta su chi avrebbe guidato per primo e di conseguenza aveva scelto il CD (che al momento stava riproducendo a tutto volume i Backstreet Boys, lo scheletro nell’armadio di David), lasciando Wes imbronciato a cercare di giocare con i due ragazzi disinteressati seduti dietro.

Kurt sospirò, voltandosi verso Blaine che si era addormentato circa un’ora prima. Invidiava al ragazzo la capacità di dormire in un’atmosfera tale ed evitare la pazzia. Osservò per un attimo l’alzarsi ed abbassarsi ritmico del petto di Blaine, la sua bocca leggermente spalancata. Un braccio penzolava sul sedile e la testa era appoggiata contro il finestrino e sembrava così sereno e –

"Io spio, col mio piccolo occhietto, qualcosa che inizia con la O!”

“Wesley, ti giuro che se è orologio di nuovo –”

“Ovvio. E ottuso, ora che mi ci fai pensare.”

Kurt inarcò un sopracciglio in direzione del ragazzo che si era appena voltato per guardarlo. “Anche se vorrei davvero non chiedertelo, dimmelo e basta. Cosa è ovvio?”

“Che ti piace Blaine.”

Kurt sussultò deglutendo e tentò di trovare una scusa. Ti stavi solo assicurando che stesse dormendo e non fosse morto… stavi guardando fuori dal suo finestrino… stavi - 

"È tutto a posto, lo sappiamo da un po’, ormai.” Cinguettò David, senza distogliere lo sguardo dalla strada. “E non abbiamo detto nulla a lui.”

"O a chiunque altro," Aggiunse Wes, con un’espressione sorprendentemente seria. “E... beh, se mai volessi dirglielo, rimarresti probabilmente piuttosto contento del risultato. Tanto per dire.”

Con ciò, Wes si girò di nuovo in avanti ed iniziò a parlare con David di una certa attrice di nome Bonnie Gruesen e di quanto fosse splendida e Kurt si voltò ad osservare di nuovo il ragazzo addormentato. Volevano forse dire che Blaine – no. Non poteva lasciarsi andare a false speranze. Si trattava di Wes e David, dopotutto.

Preso com’era dal suo dibattito interiore, Kurt per poco non si accorse che Blaine stava aprendo gli occhi. “Ehi, Kurt. Quanto ho dormito?”

“Oh, ehm... circa un ora. Credo.”

Blaine si stiracchiò leggermente e si stropicciò gli occhi. “Mmh, okay. Ehi, tutto bene?” Kurt era consapevole del fatto che i suoi occhi fossero lievemente annebbiati e scosse la testa, cercando di scrollarsi la sensazione di dosso.

“Sì, è solo... mal di testa.”

Blaine emise un sibilo di solidarietà. “Fanno quell’effetto, mi dispiace.” Guardò fuori dal finestrino e il suo volto si illuminò. “Ragazzi, siamo a un quarto d’ora dalla prima fermata.”

“Evviva!” Wes batté le mani dal sedile anteriore e Kurt rise sbuffando. “Facciamo un gioco finché non arriviamo. Io spio –”

“No, credo sia il mio turno.” Intervenne Kurt, deciso a divertirsi un po’ a loro spese. E forse a far recepire un messaggio a Blaine. “Chi indovina vincerà... non so, qual è un buon premio?”

“Vincerà un favore da parte tua?” Suggerì Blaine.

Kurt approvò annuendo, poi sorrise perfidamente. “Okay, io spio, col mio piccolo occhietto, qualcosa che inizia con la A.”

"Animali!"

"No."

"Antilope!"

"No."

"Agricoltura?"

"No."

"Ashley Tisdale?"

"Ti piacerebbe, David."

Ancor prima di aver raggiunto la prima fermata, Wes e David erano arrivati ad implorare Kurt per conoscere la risposta. Blaine si era arreso dopo dieci minuti e ora ridacchiava alle buffonate dei suoi amici mentre Kurt si rifiutava per l’ennesima volta di rivelargliela.

Dopo aver parcheggiato la macchina, David serrò le portiere e si voltò per fronteggiare Kurt. “Non ti lascerò uscire da quest’auto fino a quando non ci avrai detto la risposta!”

Kurt si limitò ad osservarlo, per poi far scattare la serratura e aprire la portiera. Uscendo dall’abitacolo, sentì il ragazzo dire, “Beh, cavolo, non ci avevo pensato.”  


"STATE ZITTI!”

Wes e David si interruppero per un attimo, fissando Blaine che si trovava sul sedile anteriore, poi proseguirono.

“Invece no.”

“Invece sì.”

“Invece no.”

Blaine sospirò e cominciò a sbattere la testa contro il finestrino, prima di sentire una mano posarsi sulla sua.

“Non dargli soddisfazione.” Kurt gli rivolse un sorriso, sebbene tirato, poi riportò la sua attenzione sulla strada.

"Non so come hai fatto a convincerli a farti guidare. Ci provo ogni singola volta che andiamo da qualche parte, e si rifiutano. David normalmente è troppo protettivo verso la sua bambina per lasciare che qualcuno, a parte Wes, la guidi–”

“Kurt! È Australia?”

"Wes, non siamo neanche lontanamente vicini all’Australia. Siamo in America. E prima che tu lo possa chiedere, no, non è America.” Wes sprofondò di nuovo nel sedile, deluso, mentre Kurt rivolse nuovamente la sua attenzione a Blaine. “In risposta alla tua domanda, diciamo solo che di quando in quando condividere una stanza con David ha i suoi vantaggi. Molto di quando in quando.” Blaine sollevò un sopracciglio per la risposta criptica, ma scrollò le spalle e si lasciò sprofondare nel sedile, cercando di rilassarsi ascoltando il suono della voce di Kurt, che stava cantando assieme alla radio Born This Way.

"Invece no!”

"Invece sì!”

"Invece n-"

"RAGAZZI! Almeno vi ricordate per che cosa stavate litigando?"

David e Wes si voltarono l’uno verso l’altro, con delle espressioni egualmente perplesse. “No,” disse Wes lentamente, “ma so che David si sbagliava!”

“Invece no!”

“Invece sì!”

Blaine tornò a prendere a testate il finestrino.


"Dovremmo giocare al Gioco dell’Alfabeto!”

Blaine gemette ad alta voce in risposta. “David, succede sempre la stessa cosa ogni volta. Giochiamo, Wes vince, tu rimani imbronciato per il resto del giorno perché sei stato tu a vedere per primo il Dairy Queen e lui non avrebbe dovuto contarlo per sé. Ogni volta.”

"Cos’è il Gioco dell’Alfabeto?"

Kurt capì che non avrebbe dovuto chiederlo quando Blaine alla sua sinistra gemette di nuovo frustrato, stringendo il volante in una morsa d’acciaio, e Wes e David si scambiarono degli sguardi scandalizzati. Passò i successivi cinque minuti ad ascoltare una versione sintetica delle regole, una integrale, correzioni da parte di David e una rissa, finché Blaine minacciò di accostare e scaricarli in mezzo alla strada (fatta eccezione per Kurt, ovviamente). Finalmente certi che Kurt sapesse come giocare, iniziarono.

"Okay, quindi A come quella là, Blaine? Oh, e B, e C? Giusto?"

Blaine scoppiò a ridere. “Wes, sembra che tu abbia concorrenza.”

Con orrore di Wes, Kurt era parecchio avanti e a dire il vero aveva raggiunto la Q molto prima che Wes superasse la J. Quando Kurt arrivò alla X Wes era vicino alle lacrime, David si era arreso e Blaine stava ridendo come un matto.

“Ooh, Zebra Crossing! Significa che ho vinto?”

Wes sbattè la testa contro il sedile di fronte a sé, facendo sobbalzare Blaine in avanti. “Sì, Kurt, hai appena battuto Wes alla sua ragione di vanto."

Kurt rise sarcasticamente . "Il Gioco dell’Alfabeto è la ragione di vanto di Wes? Non abbandonare la tua occupazione quotidiana, almeno sei bravo col martelletto.”

Blaine scoppiò in una nuova risata isterica, mentre Wes prese a borbottare sediziosamente nel sedile posteriore.


"Uh, Blaine, sei sveglio?"

"Sì?" Blaine sollevò la testa insonnolito, cercando di adattare la vista all’oscurità e riuscendo alla fine a distinguere Kurt, che sembrava mortificato.

“Scusa, non mi ero accorto che ti fossi addormentato.”

“’utto okay. Avrei dovuto svegliarmi adesso comunque. Volevi chiedermi qualcosa?” Blaine sapeva di avere un aspetto disastroso e sapeva che, anche se stanco, Kurt era ancora perfetto. Maledetti quei due per avermi portato via il gel, domani sarà orribile.

“A dire il vero non ci avevo pensato prima… guideremo tutta la notte?”

“Uh uh.” Blaine sbadigliò e si stropicciò gli occhi. “Wes e David si daranno il cambio fra qualche minuto, perché Wes non riuscirà a tenere gli occhi aperti ancora per molto, e io dovrò sedermi davanti per assicurarmi che lui non si addormenti. Poi mi metterò io al volante e continueremo a fare a turno. David ha organizzato tutto prima che partissimo. Va bene per te rimanere sveglio quando guido io?”

“Certo,” rispose Kurt, sorridendo. Il cuore di Blaine fece una capriola alla vista di quel sorriso che fino ad allora, durante quella gita, era stato riservato solo a lui. “Significa che dovrei dormire, ora?”

“Probabilmente è una buona idea.” Blaine picchiettò Wes sulla spalla. “Dormi un po’, okay? David può guidare da qui.” Rivolse un rapido sorriso a Kurt mentre l’auto accostava, prima di saltare sul sedile anteriore che David aveva appena abbandonato.

Mentre Wes si rannicchiava in quello posteriore e Blaine rivolgeva la sua attenzione alla strada e a David, Kurt si sporse in avanti. “Buonanotte, Blaine,” sussurrò.

“Notte, Kurt.” Blaine non riuscì a trattenere un sorriso, grato che nessuno lo avesse notato.

O almeno così pensava. Dieci minuti erano passati quando il ragazzo si voltò per gettare un’occhiata ai due sul sedile posteriore. Wes era rannicchiato con la testa ciondolante sul petto e Blaine fece una smorfia pensando a quanto male gli avrebbe fatto il collo, il mattino seguente. Poi rivolse la sua attenzione a Kurt e dovette sforzarsi per non boccheggiare senza fiato in maniera troppo evidente.

Kurt era bellissimo persino nel sonno. La sua testa era appoggiata leggermente al finestrino, con una mano posata dolcemente contro la guancia, l’altra abbandonata sul sedile accanto a lui. Gli occhi erano chiusi delicatamente e aveva un piccolo sorriso stampato in faccia. Blaine riuscì a malapena a distogliere lo sguardo, ma sapeva di doverlo concentrare sulla strada. Con riluttanza, gli lanciò un’ultima occhiata e poi si voltò giusto per ritrovarsi davanti il ghigno di David.

“Sei ottuso quanto lui.”

"Cosa intendi dire?” Per prudenza Blaine mantenne un’espressione neutra e lo sguardo fisso in avanti.

“Intendo dire che è palese che lui ti piace e non ne ha idea. Proprio come tu non hai idea di quanto piaci a lui.”

No, non è vero. È solo David che sta facendo lo stupido.

"Sono serio, sai?”

"Beh, sarebbe la prima volta.” Blaine cercò di evitare che le mani gli tremassero alle eventualità che avevano iniziato a formarglisi in testa.

“Solo... ascolta, sono stanco. Adesso guidi tu, svegli Kurt per tenerti cosciente e forse potresti cogliere l’opportunità di discutere di alcune cose importanti. Io e Wes non interferiremo ulteriormente, a parte per il fatto che ti dirò che abbiamo avuto una conversazione simile con lui, mentre tu dormivi, oggi pomeriggio.” David sbadigliò e accostò l’auto. “Te lo lascio svegliare.”


"Kurt..."

Kurt gemette frustrato e scansò infastidito la mano che gli stava scuotendo delicatamente la spalla. “V’i via. È pr’sto.”

Udì una risatina familiare e rimase paralizzato. Socchiudendo una palpebra, vide Blaine in piedi accanto a lui, affianco alla portiera aperta. Bel lavoro, Hummel. Davvero raffinato…

“Mi dispiace, so che vorresti dormire, ma tocca a me guidare e ho bisogno di qualcuno che mi tenga d’occhio. Se non ti va, posso chiederlo a Wes –”

“No, va bene.” Kurt si stiracchiò, sentendosi scricchiolare le spalle, e smontò dalla macchina, permettendo a David di scivolare riconoscente sul sedile. Salì rapidamente su quello anteriore, cercando di ritornare al tepore dell’abitacolo mentre Blaine scivolò su quello del guidatore e si rimise in strada. Kurt si stropicciò gli occhi e osservò il cielo fuori dal finestrino, notando le tenui sfumature di rosso. “Che ora è, comunque?”

“Le tre. Il sole sorge fra due ore. A me tocca sempre il turno all’alba, che è fantastica in questi posti.” Blaine sorrise e Kurt notò quanto fosse adorabile, con gli occhi stanchi e i capelli ricci e – aspetta.

"Kurt?"

"Tu – I tuoi capelli.”

Blaine portò immediatamente una mano alla sua chioma, con un leggero rossore sulle guance. “Lo so, sono terribili, vero? Non posso credere che quei due non mi abbiano lasciato portare il gel.”

"Ovunque David l’abbia nascosto, mi assicurerò che rimanga lì.” Kurt sollevò con esitazione una mano per toccare quei ricci, attorcigliandosene uno attorno ad un dito. “Blaine, sono fantastici.”

“Davvero?” Kurt non riuscì a non notare l’enfasi con cui pronunciò quella parola e all’improvviso capì perché David aveva organizzato in quel modo i turni di guida.

“Sì.” Kurt sorrise a Blaine, che stava evitando il contatto visivo, rosso in viso. Ma aveva un sorriso accennato sulle labbra e  Kurt venne distratto da un pensiero. Forse era ora di –

“Kurt, dobbiamo parlare di una cosa.”

Kurt riportò di scatto lo sguardo su Blaine, che lo stava guardando a sua volta, e le parole gli morirono in gola. Il suo sguardo era intenso.

“Ehm, sì. Ma credo che forse prima dovremmo accostare,” Kurt indicò con un gesto la strada e Blaine ridacchiò leggermente prima di seguire il suo consiglio, lasciando il motore acceso così da restare al caldo. Non appena si voltò, Kurt notò che il suo sguardo si era leggermente affievolito e stava lasciando spazio alla paura. Allungò un braccio e prese la mano di Blaine, stringendola delicatamente. “Di che cosa volevi parlarmi?”

Blaine inspirò profondamente. “Kurt, c’è una cosa che devo dirti e se mi fermo ora non lo farò mai, quindi ho bisogno che tu mi ascolti e basta, okay?” Kurt annuì e gli strinse di nuovo la mano. “Okay. Allora, David mi stava parlando, prima, e ha detto alcune cose che mi hanno fatto sperare, ma che soprattutto mi hanno fatto capire che meriti la verità. Qualunque cosa accada, ho fiducia nel fatto che la nostra amicizia sia abbastanza salda da superare ogni cosa, quindi te lo dirò e basta e se tu – beh, sì. Non ci sono obblighi. Ad ogni modo,” Blaine esitò per un attimo, poi saltò dritto al punto. “Kurt, sei fantastico. Da quando sei arrivato alla Dalton, ho semplicemente adorato passare del tempo con te. Sei stato il mio migliore amico, la mia oasi di sanità quando questi due diventato troppo matti. Abbiamo così tante cose in comune e così tante non in comune, e sento che con te posso parlare di qualsiasi cosa. E all’inizio, non mi ero reso conto di quanto spettacolare tu fossi.”

Kurt sentì il cuore sciogliersi in una tiepida poltiglia informe mentre Blaine proseguiva il suo discorso, fissandolo dritto negli occhi.

“Sei la persona più splendida che abbia mai incontrato, sia dentro che fuori. Illumini la stanza ogni volta che varchi una porta. Ogni volta che mi sorridi, il mio cuore fa una capriola. Come adesso,” aggiunse quando Kurt non riuscì a trattenere il sorriso involontario che gli era spuntato sul viso. Blaine gli prese la mano e se la portò tremando sul petto, mentre Kurt inspirò bruscamente a quel contatto improvviso. Riusciva a sentire il battito del cuore del ragazzo palpitare irregolarmente contro la gabbia toracica. "Lo senti? È a causa tua.” Blaine ritrasse la mano, ma Kurt lasciò la propria esattamente dove il ragazzo l’aveva appoggiata, beandosi del modo in cui i suoi occhi si illuminarono quando se ne rese conto.

“Mi rendi così felice, Kurt. E non ho mai provato niente del genere prima, quindi dovrai perdonarmi per essere stato un ottuso per tutto questo tempo e non essermi reso conto di quanto io abbia perso la testa per te.”

Kurt sapeva che Blaine aveva smesso di parlare e ora stava aspettando una risposta, ma il ragazzo era senza parole. Cercando di trattenere le lacrime, prese la mano di Blaine con quella non occupata e se la portò al petto.

“È l’effetto che fai tu a me.”

Per qualche istante rimasero seduti lì, con le mani sui rispettivi cuori. Kurt non riusciva a pensare a nessun altro posto in cui avrebbe voluto essere in quel momento, mentre si limitava a fissare Blaine negli occhi.

Poi Wes iniziò a russare dal sedile posteriore e il loro momento venne infranto. Blaine rimosse la mano con riluttanza e Kurt fece lo stesso, rivolgendo nel frattempo un’occhiataccia al Warbler che aveva interrotto il loro momento perfetto. Poi una perfida idea si fece strada nella sua mente. “Blaine, so che dovremmo davvero parlarne ancora, e lo faremo, ma prima mi potresti aiutare a imbrattare le loro facce?”

Blaine lo fissò per un minuto, prima di scoppiare a ridere. “Naturalmente.”


Blaine sorrise, osservando i primi raggi di sole infiltrarsi dalla parte anteriore dell’auto e farsi strada attraverso il parabrezza. Era la parte del viaggio che ogni volta attendeva con più ansia. Wes e David rimanevano sempre privi di conoscenza sul sedile posteriore e lui di solito aveva la strada tutta per sé per osservare il sole sorgere al di là delle colline.

Solo che questa volta, alcune cose erano cambiate. Si trovava sul sedile del passeggero, con le due figure russanti su quello posteriore che sfoggiavano entrambe occhiali scuri, verruche, barba e baffi, e c’era una mano intrecciata alla sua.

Si voltò a guardare Kurt e il suo sorriso si ampliò. Il ragazzo sembrava esausto e i suoi capelli erano un completo disastro – cosa di cui Blaine non l’aveva ancora avvertito – ma aveva un aspetto a dir poco mozzafiato, nella luce mattutina. Kurt catturò il suo sguardo con la coda dell’occhio e un sorriso gli incurvò le labbra. Lasciò rallentare la macchina e si fermarono in mezzo alla strada, alternando lo sguardo fra il sole nascente e il bagliore con cui esso illuminava il volto dell’altro. Blaine sapeva che momenti come quello erano rari in mezzo agli squilibri mentali della Dalton e si limitò a godersi quell’attimo di quiete che aveva la possibilità di condividere col suo neo-ragazzo.

Oh. Aspetta.

"Kurt?" Blaine infranse con delicatezza il silenzio attorno a loro, mentre Kurt si voltò verso di lui. “Probabilmente avrei dovuto chiedertelo circa un’ora fa, ma vorresti diventare il mio ragazzo?”

L’altro semplicemente sorrise e gli strinse la mano. “Certo che lo voglio, idiota.”  

Si godettero il loro silenzio ininterrotto per un’altra manciata di minuti, finché –

"BLAINE ANDERSON! KURT HUMMEL! COSA AVETE COMBINATO ALLA MIA FACCIA?”

Blaine catturò lo sguardo di Kurt e i due scoppiarono a ridere.


"Mi sento disgustoso!"

Kurt sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia, arricciando il naso alla sensazione disordinata e appiccicaticcia dei suoi capelli sulla fronte. Li scansò un paio di volte con uno scatto della testa, prima di arrendersi e di sbuffare.

Accanto a lui, Blaine stava imitando i suoi stessi gesti. “Ragazzi, siete pessimi..”

"Noi siamo pessimi? Blaine, siamo appena stati obbligati ad entrare in una tavola calda alle 6 del mattino con degli occhiali disegnati a pennarello sulla faccia. Non hai nessun diritto di lamentarti.” Wes gli rivolse un’occhiataccia dall’altra parte del tavolo, con ancora attorno agli occhi i segni del pennarello che aveva rapidamente sfregato via. David si limitò a fissare il contenuto della sua tazza di caffè in silenzio, dato che era stato svegliato dall’amico isterico venti minuti prima e ancora non aveva completamente elaborato la cosa.

Kurt giocherellò un altro po’ con la colazione nel suo piatto , punzecchiandola, prima di arrendersi e bere il suo caffè. “Allora, a che ora saremo di ritorno alla Dalton?”

“Attorno alle cinque, probabilmente.” Blaine mandò giù l’ultimo sorso del suo caffè, inclinando poi il collo per scrocchiarselo. Kurt fece una smorfia a quel suono. “Ci fermeremo a pranzo per il solito picnic, dove questi due mi stresseranno per farmi suonare la chitarra, così potremo cantare delle canzoni, e poi torneremo alla Dalton e non li rivedremo per i successivi due giorni che impiegheranno a dormire.”

“Dormire?” David alzò lo sguardo con aria assente, cogliendo l’unica parola di cui gli importasse, e Kurt rise.

"Sì, David, puoi tornare a dormire non appena saremo di nuovo in macchina. Guiderò io –” Blaine e Kurt gemettero frustrati nello stesso istante, “finché non avremo raggiunto la fermata per il picnic, poi puoi guidare tu per il resto del tragitto.” Un altro gemito da parte dei due ragazzi, fino a quando Kurt si rese conto che in questo modo lui e Blaine sarebbero rimasti soli sul sedile posteriore per buona parte del viaggio. Si sporse verso quest’ultimo per bisbigliargli quella nuova consapevolezza nell’orecchio, guadagnandosi un’occhiata agitata da parte di Wes, mentre Blaine sorrise. “Qualunque cosa voi stiate tramando, non lo voglio sapere. Adesso siamo pari.” Rivolse loro un ultimo sguardo nervoso, poi si alzò e abbandonò sulla tavola un paio di banconote. “Andiamo.”


"Ehi, Kurt, non abbiamo mai veramente indovinato la tua parola.” Dopo un’altra ora di sonno, David era resuscitato e si era ora voltato verso Kurt sul sedile posteriore in cui lui e Blaine stavano tranquillamente parlando. Quest’ultimo alzò lo sguardo, infastidito dall’interruzione, ma Kurt si limitò a sorridere.

 “Va’ avanti, allora.”  

Mentre David passava in rassegna una serie di parole che iniziavano con la ‘A’, Blaine lasciò che la sua mente lo riportasse a qualche ora prima, ad una situazione molto più piacevole in cui lui e Kurt erano seduti nel silenzio e confessavano i propri sentimenti l’uno per l’altro –

“Ce l’ho!” Blaine interruppe David e si sporse velocemente verso Kurt per sussurrargli la risposta nell’orecchio. Il ragazzo sorrise, provocando quella – ora deliziosa – capriola del cuore di Blaine, e annuì.

David gemette esasperato. “Non è giusto! Qual era?”

"Non te lo dico." Rispose sogghignando, mentre David lo fissò a bocca spalancata per qualche secondo prima di farfugliare indignato e voltarsi per lamentarsene con Wes.

"Allora, cosa mi chiederai?” Blaine si voltò di nuovo verso di lui e approfittò di quel momento di privacy per prendere la mano del suo ragazzo e stringerla delicatamente, beandosi del leggero rossore che gli  tinse le guance a quel gesto.

"Ci penserò e te lo farò sapere più tardi,” disse Blaine. “Ormai è ora di scendere comunque – WES! Hai sorpassato l’ incrocio DI NUOVO!”


"You make me feel like I'm living a teenage dream,"

Kurt e Blaine si scambiarono un sorriso prima che quest’ultimo proseguisse con la canzone, strimpellando la chitarra. Fino ad allora, Wes e David erano riusciti a convincerlo a cantare I'll Make A Man Out of You (mentre entrambi rivolgevano delle smorfie allusive a Kurt, che li aveva bellamente ignorati), Silly Love Songs (a cui tutti avevano preso parte come coro) e ora Teenage Dream. Kurt non era un ottuso... beh, non più. Sapeva che era un contorto tentativo da parte loro di far aprir loro gli occhi e far loro ammettere i propri sentimenti.

Se la prenderanno quando lo scopriranno. Kurt ripensò alla conversazione che aveva avuto con Blaine riguardo al rivelare a Wes e a David che ora uscivano insieme. Avevano entrambi rapidamente convenuto che, sebbene le loro intenzioni fossero buone, nessuno dei due meritava ancora di saperlo e lo avrebbero scoperto prima o poi. Quindi restò lì seduto e permise al suo ragazzo di dedicargli una serenata, godendosi il momento.

"Let you put your hands on me in my skintight jeans,

Be your teenage dream tonight."

Blaine terminò la canzone e ripose la sua chitarra nella custodia prima che Wes e David potessero fare altre richieste.

"Rimettiamoci in marcia, okay? Siamo a tre ore dalla Dalton e mi piacerebbe fare una doccia il prima possibile.”

Kurt saltò in piedi alla svelta. “Doccia! Andiamo, andiamo, andiamo!” Trascinò David in piedi e gli cacciò in mano le chiavi, ignorando le risatine del suo ragazzo. I quattro raccolsero velocemente le loro cose e tornarono in macchina, Kurt e Blaine di nuovo sul sedile posteriore mentre Wes e David battibeccavano sulla musica. Mentre i due non stavano prestando loro attenzione, Blaine si sporse verso Kurt e gli posò un bacio sulla guancia, ritirandosi velocemente. Kurt percepì il rossore propagarsi sul suo viso e inclinò la testa, con un sorriso sulle labbra.


"Tutto bene, Kurt?”

Blaine, che stava dormicchiando contro il finestrino, scattò in allarme a quelle parole. Si voltò verso il suo ragazzo, che si stava massaggiando la spalla con una smorfia dolorante.

"Sì, tutto a posto. Ho soltanto dormito in una brutta posizione.”

“Vuoi un massaggio?” Blaine aveva visto l’espressione sofferente sul suo viso e le parole gli erano uscite di bocca prima che potesse rendersi conto di ciò che stava dicendo. Il ragazzo fece saettare gli occhi verso di lui e fu sul punto di declinare la sua offerta quando l’auto intercettò un dosso e la sua spalla entrò in collisione col finestrino, strappandogli un gemito di dolore.

"Okay. Grazie."

Kurt si spostò in modo da fronteggiare il finestrino e Blaine si slacciò la cintura di sicurezza scorrendo più vicino a lui sul sedile. Esitò per un attimo, prima di far scivolare le mani sotto il colletto di Kurt e posarle sulle sue spalle.

Come fa ad avere la pelle così morbida? Le sue mani rimasero immobili per un secondo, assimilando la sensazione della pelle di Kurt sotto le dita, prima di ricordarsi che cosa avrebbe dovuto fare e iniziare a massaggiargli le spalle. “Va bene così?”

“Mm.” Kurt, di fronte a lui, sospirò, lasciando ciondolare la testa. “Magnifico.”

Blaine sorrise, continuando il suo massaggio, mentre l’altro ragazzo si rilassava lasciandosi scivolare sempre più verso di lui. Dopo un po’, Blaine si fermò, lasciando le mani poggiate sulle sue spalle. Kurt sospirò beato, poi si voltò per guardarlo in faccia.

“È stato fantastico, grazie.”

Kurt si bloccò. Blaine sapeva che lo stesso pensiero stava attraversando la mente di entrambi. Le sue labbra sono così vicine...

"Sai, devi ancora chiedermi un favore.” Le labbra di Kurt si mossero quasi impercettibilmente quando sussurrò quelle parole, ma Blaine ne colse ogni dettaglio. Gli ci volle qualche secondo per comprendere cosa Kurt intendesse, ma un sorriso gli incurvò le labbra non appena ebbe capito.

“Baciami.”

“Con piacere.” sussurrò Kurt prima di sporgersi verso di lui.

Gli occhi di Blaine si chiusero dolcemente, mentre il ragazzo si perdeva nella sensazione delle labbra di Kurt sulle sue. Sentì le braccia dell’altro circondargli il collo e sollevò una mano per portarla alla sua guancia. Kurt approfondì leggermente il bacio e il moro ricambiò, facendo scorrere una mano sulla vita dell’altro.

Fu Blaine il primo a ricordarsi di dove si trovassero, separandosi con riluttanza da Kurt quando si rese conto che l’auto aveva smesso di muoversi. Si concesse un ultimo sguardo al ragazzo prima di voltarsi e ritrovarsi davanti dei sorridenti Wes e David, verso cui sollevò un dito minaccioso.

"Non potete tornare alla Dalton e sbandierare in faccia a chiunque che è grazie a voi se ci siamo messi insieme. Non potete raccontare ad anima viva di questo episodio. Non potete scriverlo su Facebook – metti subito via quell’iPhone, David. Se lo farete, finirete nei guai. David, sai che ho del fango su di te e di conseguenza anche su Wes. Sapete entrambi di cosa sto parlando. Quindi labbra cucite, giratevi e fate i bravi bambini per il resto del viaggio. Quando saremo pronti, lo renderemo pubblico.”

Blaine si voltò meravigliato verso il suo ragazzo, che stava fulminando con lo sguardo degli attoniti Wes e David dopo il suo discorso.

“D’accordo,” David parlò dopo qualche secondo di silenzio. “ma credo che ci meritiamo una qualche forma di ringraziamento per avervi fatto notare l’attrazione fra voi – ECCO COS’ERA! Attrazione!”

Kurt applaudì. “Congratulazioni. Purtroppo, o per fortuna, Blaine ha già incassato il suo favore, ma posso farvene uno simile se vi va.”

Blaine si voltò di scatto per guardare di nuovo in faccia il suo ragazzo, mentre David disse con voce strozzata, "No, è a posto così. Ora io –” Si interruppe a metà frase e si voltò di nuovo, riavviando l’auto.

Blaine inarcò un sopracciglio e Kurt si sporse verso di lui per sussurrargli, “Non preoccuparti, non lo avrei fatto,” prima di avvicinarsi per baciarlo rapidamente. Blaine sorrise perché potremo farlo ogni volta che ne avremo voglia, e prese la mano del suo ragazzo, accarezzandone delicatamente il dorso col pollice. Il cartello d’accesso di Westerville apparve in lontananza e Blaine sospirò contento, pensando alla doccia che lo attendeva alla Dalton. Che gita, penso fra sé e sé.

"Oh, Wes, David," Blaine catturò l’attenzione dei due ragazzi seduti davanti. "Grazie."

 

 

 

 

 

Non sono sicura di meritare ancora un angolo della traduttrice:

Scusate. Non c’è nient’altro che possa aggiungere, perdonatemi davvero per l’attesa. Voi siete meravigliosi/e e non ho davvero scusanti per questo ritardo. *manda abbracci*

Spero, però, che il capitolo sia valsa l’attesa. Uno dei miei preferiti <3 E il più lungo, finora (woo oo!). Ho un debole per i Wevid, lo ammetto, in particolar modo in questo capitolo. What’s not to love? Voglio dire, sono stati i Cupido più adorabili e mentalmente instabili del mondo :’)

Sui Klaine lascio la parola a voi, io sono un attimino sovrastata dai feels, anche perché DUE ANNI, GENTE! Oggi è il Klaineversary, due anni dal primo, mitico, impareggiabile Kliss. Quindi quale modo migliore per celebrare se non offrirvene uno nuovo di zecca? :D

Mi auguro che non mi detestiate, mando a tutti un grazie enorme ed un abbraccio e se vi va di lasciarmi un commento ne sarei più che onorata (segno che non mi volete del tutto arsa al rogo per la mia inettitudine, sebbene lo comprenda pienamente .-.)

Klisses,

Giad

 

  
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