PERDONATEMI
ILL DISGUIDO CON L’HTML
SONO UNA BEOTA CHE NON SE NE ERA ACCORTA
A Kurt e Blaine:
Come what may, I will love you. Since
2011.
Gita
in macchina
“Andiamo,
andiamo, andiamo!” Wes stava saltellando sulla soglia della
stanza che lui e
Blaine condividevano.
“Wes,
calmati!” Blaine perse definitivamente la pazienza.
“Posso praticamente
garantirti che Kurt non sarà pronto quando noi saremo usciti
di qui e David è
ancora di sotto a sistemare gli ultimi dettagli. Abbiamo tutto il tempo
e, per
quel che importa, non stiamo andando da nessuna parte! Non
c’è niente per cui
essere in ritardo. Stiamo facendo i bagagli per starcene seduti in
un’auto due giorni di fila.
Possiamo
semplicemente rilassarci.”
Wes
rimase folgorato dall’improvvisa crisi di nervi di Blaine,
prima di sedersi sul
letto con aria imbronciata mentre l’altro ragazzo continuava
a preparare i
bagagli. Quando David aveva proposto una gita in macchina per il
weekend, Wes
aveva iniziato a saltellare qua e là e aveva immediatamente
invitato Blaine,
che con riluttanza aveva accettato, conscio del fatto che rifiutarsi di
andare
sarebbe stato più doloroso dell’andare stesso. A
quanto pare si trattava di un
rito annuale per loro e i due ragazzi amavano coinvolgerlo nelle loro
attività,
il che ogni volta implicava loro due seduti sui
sedili
anteriori che parlavano delle ragazze più disparate e di
quanto fossero sexy,
mentre Blaine tentava di dormire in quelli posteriori.
Ma
quest’anno, mentre se ne stava lamentando con Kurt, fu
colpito da una
meravigliosa idea quando questi disse, “Perché non
inviti qualcuno che venga
con voi e ti mantenga sano di mente?”
Blaine
aveva sbattuto le palpebre un paio di volte, poi un sorriso gli era
lentamente
apparso in volto mentre fissava Kurt. Non appena l’altro
ragazzo si era reso
conto di cosa volesse implicare, aveva cercato di fare marcia indietro.
“Voglio
dire, sono certo che Thad o Nick sarebbero più che disposti
ad unirsi a voi –”
"Kurt.
Per favore?"
Blaine
era consapevole di avere degli occhi da cucciolo infallibili. Tutti
quanti
glielo dicevano. E in quanto tali, di solito si sentiva in colpa ad
usarli,
perciò venivano riservati a occasioni speciali come quella.
Aveva osservato
Kurt sciogliersi letteralmente sotto il suo sguardo
prima
di accettare – naturalmente sempre con
riluttanza.
“Blaine,
non stai nemmeno facendo i bagagli!” Wes decise di
cinguettare di nuovo,
strappandolo dai suoi pensieri. Gli rivolse un’occhiataccia
prima di lanciare
gli ultimi vestiti nella borsa e dirigersi verso il bagno.
“Aspetta,
Blaine. C’è una condizione
quest’anno.”
Blaine
si congelò sul posto. Odiava
le
condizioni di Wes.
“Partiremo
tutti quanti lasciando qui qualcosa di cui di solito sentiamo il
bisogno.
Probabilmente hai notato che non ho portato il mio
martelletto,” Blaine rivolse
al cielo una silenziosa preghiera di ringraziamento per quel piccolo
miracolo.
“David ha lasciato il suo CD di Selena
Gomez, quello con le foto dentro.” Un altro
miracolo. “Tu e Kurt partirete
senza prodotti per capelli.”
“Cosa?”
Blaine
si rigirò di scatto su sé stesso, inchiodando Wes
con uno sguardo omicida. “Non
puoi fare sul serio!”
"Oh
sì, sono serio. Puoi sopravvivere un giorno senza gel. A
dire il vero non hai
scelta, perché l’ho nascosto. Quindi
nyahh!” Wes tirò fuori la lingua e Blaine
roteò gli occhi, prima di rendersi veramente conto di
ciò che aveva detto. Si
voltò di nuovo verso il bagno, aprendo il suo solito
armadietto e scoprendolo
vuoto. Inspirò profondamente e represse la rabbia,
conservandola per la gita,
quando sarebbero rimasti bloccati insieme e Wes non avrebbe avuto altra
scelta
se non quella di subirne le conseguenze. Afferrò il suo
spazzolino da denti e
lo lanciò nel borsone, prima di entrare di nuovo nella
stanza.
"Beh,
in questo caso, sono pronto.” Wes lo studiò con
diffidenza, ma saltò su dal letto,
afferrando il borsone di Blaine.
“Prendi
la chitarra e andiamo!” Blaine sorrise al sovreccitabile
ragazzo, prima di
afferrare la custodia dello strumento e seguirlo fuori dalla stanza e
giù per
le scale principali. Non appena scorse David rabbrividì,
sapendo cosa sarebbe
accaduto di lì a poco.
"WESLEY!"
"DAVID!"
I
due ragazzi sfrecciarono l’uno verso all’altro,
incontrandosi a metà strada
nella hall in un abbraccio che pose a ciascun presente dei dubbi sulla
sessualità dei membri del Concilio. Blaine si
limitò a sogghignare, conscio del
fatto che si trattasse di una tradizione della Gita In Auto Annuale.
Poi
sorrise, perché Kurt lo stava raggiungendo, portando con
sé un borsone e
adocchiando i due ragazzi con un misto di trepidazione e scherno.
"Non
stare neanche a fare domande. Sono così lontani
dall’outing che ancora sono
convinti che gli piacciano le ragazze.”
Blaine volse lo sguardo verso Kurt con un’espressione
fintamente orripilata.
“Che
cosa terribile. Almeno avranno noi accanto per educarli, durante questo
weekend.” Kurt sogghignò prima che Blaine lo
circondasse con un braccio in una
rapida stretta.
“Allora,
ho saputo che hanno depredato anche te, vero?”
Kurt
lanciò un’occhiataccia a David. “Il
massimo che sono riuscito ad estorcergli è
che uno degli altri Warblers ha la nostra roba, uno di quelli che
è tornato a
casa per il weekend. Non gli credo, ma non volevo strangolarlo in tua
assenza.”
“Ragazzi,
andiamo!”
Blaine
rabbrividì per l’urlo che riecheggiò
nella hall e lui e Kurt raggiunsero
rapidamente Wes e David, che li stavano aspettando spazientiti sulla
soglia
d’ingresso. Poco prima di averli raggiunti, a Blaine
tornò in mente un’altra
tradizione e si sporse verso Kurt. “Tappati le
orecchie,” sussurrò, ficcando
rapidamente due dita nelle proprie. Kurt gli rivolse uno sguardo
stranito, ma
lo imitò. Appena in tempo.
“AAAAAAARRIVEDERCI
DALTON!”
Gli
altri studenti rabbrividirono e fecero delle smorfie, mentre i due
ragazzi si
precipitarono
fuori
dalla porta, con Kurt e Blaine al
seguito ad un passo estremamente più moderato.
“Come diamine hanno fatto quei
due ad entrare nel Concilio dei Warblers?” chiese Kurt,
osservando i due ragazzi
che stavano litigando su chi dovesse guidare per primo.
Blaine
scrollò le spalle. “Perché sono
abbastanza fuori di testa da incutere timore?”
"Io
spio, col mio piccolo occhietto, qualcosa che inizia con la... ehm...
S!”
“Strada.”
“Accidenti,
Kurt, sei troppo bravo in questo gioco!”
"Wes,
è da mezz’ora che giochiamo a Spia. Hai scelto
‘strada’ tre volte, ‘albero’
cinque e lo so che non hai visto
una
tartaruga, prima. Arrenditi e basta.” Kurt
sospirò, cercando di stiracchiarsi
nello spazio ristretto dell’abitacolo. Erano in viaggio da
due ore e aveva già
mal di testa a causa di Wes e David. Quest’ultimo aveva vinto
la lotta su chi
avrebbe guidato per primo e di conseguenza aveva scelto il CD (che al
momento
stava riproducendo a tutto volume i Backstreet
Boys, lo scheletro nell’armadio di David),
lasciando Wes imbronciato a
cercare di giocare con i due ragazzi disinteressati seduti dietro.
Kurt
sospirò, voltandosi verso Blaine che si era addormentato
circa un’ora prima.
Invidiava al ragazzo la capacità di dormire in
un’atmosfera tale ed evitare la
pazzia. Osservò per un attimo l’alzarsi ed
abbassarsi ritmico del petto di
Blaine, la sua bocca leggermente spalancata. Un braccio penzolava sul
sedile e
la testa era appoggiata contro il finestrino e sembrava così
sereno e –
"Io
spio, col mio piccolo occhietto, qualcosa che
inizia con la O!”
“Wesley,
ti giuro che se è orologio di nuovo
–”
“Ovvio.
E ottuso, ora che mi ci fai pensare.”
Kurt
inarcò un sopracciglio in direzione del ragazzo
che si era appena voltato per guardarlo. “Anche se vorrei
davvero non
chiedertelo, dimmelo e basta. Cosa è ovvio?”
“Che
ti piace Blaine.”
Kurt
sussultò deglutendo e tentò di trovare una scusa. Ti stavi solo assicurando che stesse dormendo
e non fosse morto… stavi guardando fuori dal suo
finestrino… stavi -
"È
tutto a posto, lo sappiamo da un po’, ormai.”
Cinguettò
David, senza distogliere lo sguardo dalla strada. “E non
abbiamo detto nulla a
lui.”
"O
a chiunque altro," Aggiunse Wes, con
un’espressione sorprendentemente seria. “E... beh,
se mai volessi dirglielo,
rimarresti probabilmente piuttosto contento del risultato. Tanto per
dire.”
Con
ciò, Wes si girò di nuovo in avanti ed
iniziò a
parlare con David di una certa attrice di nome Bonnie Gruesen e di
quanto fosse
splendida e Kurt si voltò ad osservare di nuovo il ragazzo
addormentato.
Volevano forse dire che Blaine – no. Non poteva lasciarsi
andare a false
speranze. Si trattava di Wes e David, dopotutto.
Preso
com’era dal suo dibattito interiore, Kurt per poco non si
accorse che Blaine stava
aprendo gli occhi. “Ehi, Kurt. Quanto ho dormito?”
“Oh,
ehm... circa un ora. Credo.”
Blaine
si stiracchiò leggermente e si stropicciò gli
occhi. “Mmh, okay. Ehi, tutto
bene?” Kurt era consapevole del fatto che i suoi occhi
fossero lievemente annebbiati
e scosse la testa, cercando di scrollarsi la sensazione di dosso.
“Sì,
è solo... mal di testa.”
Blaine
emise un sibilo di solidarietà. “Fanno
quell’effetto, mi dispiace.” Guardò
fuori
dal finestrino e il suo volto si illuminò.
“Ragazzi, siamo a un quarto d’ora dalla
prima fermata.”
“Evviva!” Wes batté le mani dal sedile
anteriore e Kurt rise sbuffando. “Facciamo
un gioco finché non arriviamo. Io spio –”
“No,
credo sia il mio turno.” Intervenne Kurt, deciso a divertirsi
un po’ a loro
spese. E forse a far recepire un
messaggio a Blaine. “Chi indovina
vincerà... non so, qual è un buon
premio?”
“Vincerà un favore da parte tua?”
Suggerì Blaine.
Kurt
approvò annuendo, poi sorrise perfidamente. “Okay,
io spio, col mio piccolo
occhietto, qualcosa che inizia con la A.”
"Animali!"
"No."
"Antilope!"
"No."
"Agricoltura?"
"No."
"Ashley
Tisdale?"
"Ti
piacerebbe, David."
Ancor
prima di aver raggiunto la prima fermata, Wes e David erano arrivati
ad implorare Kurt per conoscere la risposta. Blaine si era arreso dopo
dieci
minuti e ora ridacchiava alle buffonate dei suoi amici mentre Kurt si
rifiutava
per l’ennesima volta di rivelargliela.
Dopo
aver
parcheggiato la macchina, David serrò le portiere e si
voltò per fronteggiare
Kurt. “Non ti lascerò uscire da
quest’auto fino a quando non ci avrai detto la
risposta!”
Kurt
si limitò
ad osservarlo, per poi far scattare la serratura e aprire la portiera.
Uscendo
dall’abitacolo, sentì il ragazzo dire,
“Beh, cavolo, non ci avevo pensato.”
"STATE
ZITTI!”
Wes
e David si interruppero per un attimo, fissando Blaine che si trovava
sul
sedile anteriore, poi proseguirono.
“Invece
no.”
“Invece
sì.”
“Invece
no.”
Blaine
sospirò e cominciò a sbattere la testa contro il
finestrino, prima di sentire
una mano posarsi sulla sua.
“Non
dargli soddisfazione.” Kurt gli rivolse un sorriso, sebbene
tirato, poi riportò
la sua attenzione sulla strada.
"Non
so come hai fatto a convincerli a farti guidare. Ci provo ogni singola
volta
che andiamo da qualche parte, e si rifiutano. David normalmente
è troppo
protettivo verso la sua bambina per lasciare che qualcuno, a parte Wes,
la
guidi–”
“Kurt!
È Australia?”
"Wes,
non siamo neanche lontanamente vicini all’Australia. Siamo in
America. E prima che tu lo possa
chiedere, no, non è America.” Wes
sprofondò di nuovo nel sedile, deluso, mentre
Kurt rivolse nuovamente la sua attenzione a Blaine. “In
risposta alla tua
domanda, diciamo solo che di quando in quando condividere una stanza
con David
ha i suoi vantaggi. Molto di quando in quando.” Blaine
sollevò un sopracciglio
per la risposta criptica, ma scrollò le spalle e si
lasciò sprofondare nel
sedile, cercando di rilassarsi ascoltando il suono della voce di Kurt,
che
stava cantando assieme alla radio Born
This Way.
"Invece
no!”
"Invece
sì!”
"Invece
n-"
"RAGAZZI!
Almeno vi ricordate per che cosa
stavate litigando?"
David
e Wes si voltarono l’uno verso l’altro, con delle
espressioni egualmente
perplesse. “No,” disse Wes lentamente,
“ma so che David si sbagliava!”
“Invece
no!”
“Invece
sì!”
Blaine
tornò a prendere a testate il finestrino.
"Dovremmo
giocare al Gioco dell’Alfabeto!”
Blaine
gemette ad alta voce in risposta. “David, succede sempre la
stessa cosa ogni
volta. Giochiamo, Wes vince, tu rimani imbronciato per il resto del
giorno
perché sei stato tu a vedere per primo il Dairy Queen e lui
non avrebbe dovuto
contarlo per sé. Ogni volta.”
"Cos’è
il Gioco dell’Alfabeto?"
Kurt
capì che non avrebbe dovuto chiederlo quando Blaine alla sua
sinistra gemette di
nuovo frustrato, stringendo il volante in una morsa
d’acciaio, e Wes e David si
scambiarono degli sguardi scandalizzati. Passò i successivi
cinque minuti ad
ascoltare una versione sintetica delle regole, una integrale,
correzioni da parte
di David e una rissa, finché Blaine minacciò di
accostare e scaricarli in mezzo
alla strada (fatta eccezione per Kurt, ovviamente). Finalmente certi
che Kurt
sapesse come giocare, iniziarono.
"Okay,
quindi A come quella là, Blaine? Oh, e B, e C? Giusto?"
Blaine
scoppiò a ridere. “Wes, sembra che tu abbia
concorrenza.”
Con
orrore di Wes, Kurt era parecchio avanti e a dire il vero aveva
raggiunto la Q
molto prima che Wes superasse la J. Quando Kurt arrivò alla
X Wes era vicino
alle lacrime, David si era arreso e Blaine stava ridendo come un matto.
“Ooh,
Zebra Crossing! Significa che ho vinto?”
Wes
sbattè la testa contro il sedile di fronte a sé,
facendo sobbalzare Blaine in
avanti. “Sì, Kurt, hai appena battuto Wes alla sua
ragione di vanto."
Kurt
rise sarcasticamente . "Il Gioco dell’Alfabeto è
la ragione di vanto di
Wes? Non abbandonare la tua occupazione quotidiana, almeno sei bravo
col
martelletto.”
Blaine
scoppiò in una nuova risata isterica, mentre Wes prese a
borbottare sediziosamente
nel
sedile posteriore.
"Uh,
Blaine, sei sveglio?"
"Sì?"
Blaine sollevò la testa insonnolito, cercando di adattare la
vista all’oscurità
e riuscendo alla fine a distinguere Kurt, che sembrava mortificato.
“Scusa,
non mi ero accorto che ti fossi addormentato.”
“’utto
okay. Avrei dovuto svegliarmi adesso comunque. Volevi chiedermi
qualcosa?”
Blaine sapeva di avere un aspetto disastroso e sapeva che, anche se
stanco, Kurt
era ancora perfetto. Maledetti
quei due per avermi portato via il gel,
domani sarà orribile.
“A
dire il vero non ci avevo pensato prima… guideremo tutta la
notte?”
“Uh
uh.” Blaine sbadigliò e si stropicciò
gli occhi. “Wes e David si daranno il
cambio fra qualche minuto, perché Wes non
riuscirà a tenere gli occhi aperti
ancora per molto, e io dovrò sedermi davanti per assicurarmi
che lui non si
addormenti. Poi mi metterò io al volante e continueremo a
fare a turno. David
ha organizzato tutto prima che partissimo. Va bene per te rimanere
sveglio
quando guido io?”
“Certo,”
rispose Kurt, sorridendo. Il cuore di Blaine fece una capriola alla
vista di quel
sorriso che fino ad allora, durante quella gita, era stato riservato
solo a
lui. “Significa che dovrei dormire, ora?”
“Probabilmente
è una buona idea.” Blaine picchiettò
Wes sulla spalla. “Dormi un po’, okay? David
può guidare da qui.” Rivolse un rapido sorriso a
Kurt mentre l’auto accostava,
prima di saltare sul sedile anteriore che David aveva appena
abbandonato.
Mentre
Wes si rannicchiava in quello posteriore e Blaine rivolgeva la sua
attenzione
alla strada e a David, Kurt si sporse in avanti. “Buonanotte,
Blaine,”
sussurrò.
“Notte,
Kurt.” Blaine non riuscì a trattenere un sorriso,
grato che nessuno lo avesse
notato.
O
almeno così pensava. Dieci minuti erano passati quando il
ragazzo si voltò per gettare
un’occhiata ai due sul sedile posteriore. Wes era
rannicchiato con la testa
ciondolante sul petto e Blaine fece una smorfia pensando a quanto male
gli
avrebbe fatto il collo, il mattino seguente. Poi rivolse la sua
attenzione a
Kurt e dovette sforzarsi per non boccheggiare senza fiato in maniera
troppo evidente.
Kurt
era bellissimo persino nel sonno. La sua testa era appoggiata
leggermente al
finestrino, con una mano posata dolcemente contro la guancia,
l’altra
abbandonata sul sedile accanto a lui. Gli occhi erano chiusi
delicatamente e
aveva un piccolo sorriso stampato in faccia. Blaine riuscì a
malapena a
distogliere lo sguardo, ma sapeva di doverlo concentrare sulla strada.
Con
riluttanza, gli lanciò un’ultima occhiata e poi si
voltò giusto per ritrovarsi davanti
il ghigno di David.
“Sei
ottuso quanto lui.”
"Cosa
intendi dire?” Per prudenza Blaine mantenne
un’espressione neutra e lo sguardo
fisso in avanti.
“Intendo
dire che è palese che lui ti piace e non ne ha idea. Proprio
come tu non hai
idea di quanto piaci a lui.”
No,
non è vero. È solo David che sta
facendo lo stupido.
"Sono
serio, sai?”
"Beh,
sarebbe la prima volta.” Blaine cercò di evitare
che le mani gli tremassero
alle eventualità che avevano iniziato a formarglisi in testa.
“Solo...
ascolta, sono stanco. Adesso guidi tu, svegli Kurt per tenerti
cosciente e
forse potresti cogliere l’opportunità di discutere
di alcune cose importanti. Io
e Wes non interferiremo ulteriormente, a parte per il fatto che ti
dirò che
abbiamo avuto una conversazione simile con lui, mentre tu dormivi, oggi
pomeriggio.” David sbadigliò e accostò
l’auto. “Te lo lascio svegliare.”
"Kurt..."
Kurt
gemette frustrato e scansò infastidito la mano che gli stava
scuotendo delicatamente
la spalla. “V’i via. È
pr’sto.”
Udì
una risatina familiare e rimase paralizzato. Socchiudendo una palpebra,
vide
Blaine in piedi accanto a lui, affianco alla portiera aperta. Bel lavoro, Hummel. Davvero raffinato…
“Mi
dispiace, so che vorresti dormire, ma tocca a me guidare e ho bisogno
di
qualcuno che mi tenga d’occhio. Se non ti va, posso chiederlo
a Wes –”
“No,
va bene.” Kurt si stiracchiò, sentendosi
scricchiolare le spalle,
e smontò
dalla
macchina, permettendo a David di scivolare riconoscente sul sedile.
Salì
rapidamente su quello anteriore, cercando di ritornare al tepore
dell’abitacolo
mentre Blaine scivolò su quello del guidatore e si rimise in
strada. Kurt si
stropicciò gli occhi e osservò il cielo fuori dal
finestrino, notando le tenui
sfumature di rosso. “Che ora è,
comunque?”
“Le
tre. Il sole sorge fra due ore. A me tocca sempre il turno
all’alba, che è
fantastica in questi posti.” Blaine sorrise e Kurt
notò quanto fosse adorabile,
con gli occhi stanchi e i capelli ricci e – aspetta.
"Kurt?"
"Tu
– I tuoi capelli.”
Blaine
portò immediatamente una mano alla sua chioma, con un
leggero rossore sulle
guance. “Lo so, sono terribili, vero? Non posso credere che
quei due non mi
abbiano lasciato portare il gel.”
"Ovunque
David l’abbia nascosto, mi assicurerò che rimanga
lì.” Kurt sollevò con
esitazione una mano per toccare quei ricci, attorcigliandosene uno
attorno ad
un dito. “Blaine, sono fantastici.”
“Davvero?”
Kurt non riuscì a non notare l’enfasi con cui
pronunciò quella parola e all’improvviso
capì perché David aveva organizzato in quel modo
i turni di guida.
“Sì.”
Kurt sorrise a Blaine, che stava evitando il contatto visivo, rosso in
viso. Ma
aveva un sorriso accennato sulle labbra e
Kurt venne distratto da un pensiero. Forse era ora di
–
“Kurt,
dobbiamo parlare di una cosa.”
Kurt
riportò di scatto lo sguardo su Blaine, che lo stava
guardando a sua volta, e
le parole gli morirono in gola. Il suo sguardo era intenso.
“Ehm,
sì. Ma credo che forse prima dovremmo accostare,”
Kurt indicò con un gesto la
strada e Blaine ridacchiò leggermente prima di seguire il
suo consiglio,
lasciando il motore acceso così da restare al caldo. Non
appena si voltò, Kurt
notò che il suo sguardo si era leggermente affievolito e
stava lasciando spazio
alla paura. Allungò un braccio e prese la mano di Blaine,
stringendola delicatamente.
“Di che cosa volevi parlarmi?”
Blaine
inspirò profondamente. “Kurt,
c’è una cosa che devo dirti e se mi fermo ora non
lo farò mai, quindi ho bisogno che tu mi ascolti e basta,
okay?” Kurt annuì e
gli strinse di nuovo la mano. “Okay. Allora, David mi stava
parlando, prima, e
ha detto alcune cose che mi hanno fatto sperare, ma che soprattutto mi
hanno
fatto capire che meriti la verità. Qualunque cosa accada, ho
fiducia nel fatto
che la nostra amicizia sia abbastanza salda da superare ogni cosa,
quindi te lo
dirò e basta e se tu – beh, sì. Non ci
sono obblighi. Ad ogni modo,” Blaine
esitò per un attimo, poi saltò dritto al punto.
“Kurt, sei fantastico. Da
quando sei arrivato alla Dalton, ho semplicemente adorato passare del
tempo con
te. Sei stato il mio migliore amico, la mia oasi di sanità
quando questi due
diventato troppo matti. Abbiamo così tante cose in comune e
così tante non in
comune, e sento che con te posso parlare di qualsiasi cosa. E
all’inizio, non
mi ero reso conto di quanto spettacolare tu fossi.”
Kurt
sentì il cuore sciogliersi in una tiepida poltiglia informe
mentre Blaine
proseguiva il suo discorso, fissandolo dritto negli occhi.
“Sei
la persona più splendida che abbia mai
incontrato, sia dentro che fuori. Illumini la stanza ogni volta che
varchi una
porta. Ogni volta che mi sorridi, il mio cuore fa una capriola. Come
adesso,”
aggiunse quando Kurt non riuscì a trattenere il sorriso
involontario che gli
era spuntato sul viso. Blaine gli prese la mano e se la
portò tremando sul
petto, mentre Kurt inspirò bruscamente a quel contatto
improvviso. Riusciva a sentire il
battito del cuore del ragazzo
palpitare irregolarmente contro la gabbia toracica. "Lo senti?
È a causa
tua.” Blaine ritrasse la mano, ma Kurt lasciò la
propria esattamente dove il
ragazzo l’aveva appoggiata, beandosi del modo in cui i suoi
occhi si illuminarono
quando se ne rese conto.
“Mi
rendi così felice, Kurt. E non ho mai provato
niente del genere prima, quindi dovrai perdonarmi per essere stato un
ottuso
per tutto questo tempo e non essermi reso conto di quanto io abbia
perso la
testa per te.”
Kurt
sapeva che Blaine aveva smesso di parlare e ora stava
aspettando una risposta, ma il ragazzo era senza parole. Cercando di
trattenere
le lacrime, prese la mano di Blaine con quella non occupata e se la
portò al
petto.
“È
l’effetto che fai tu a me.”
Per
qualche istante rimasero seduti lì, con le mani
sui rispettivi cuori. Kurt non riusciva a pensare a nessun altro posto
in cui
avrebbe voluto essere in quel momento, mentre si limitava a fissare
Blaine
negli occhi.
Poi
Wes iniziò a russare dal sedile posteriore e il
loro momento venne infranto. Blaine rimosse la mano con riluttanza e
Kurt fece
lo stesso, rivolgendo nel frattempo un’occhiataccia al
Warbler che aveva
interrotto il loro momento perfetto. Poi una perfida idea si fece
strada nella
sua mente. “Blaine, so che dovremmo davvero parlarne ancora,
e lo faremo, ma prima
mi potresti aiutare a imbrattare le loro facce?”
Blaine
lo fissò per un minuto, prima di scoppiare a
ridere. “Naturalmente.”
Blaine
sorrise, osservando i primi raggi di sole
infiltrarsi dalla parte anteriore dell’auto e farsi strada
attraverso il
parabrezza. Era la parte del viaggio che ogni volta attendeva con
più ansia.
Wes e David rimanevano sempre privi di conoscenza sul sedile posteriore
e lui
di solito aveva la strada tutta per sé per osservare il sole
sorgere al di là delle
colline.
Solo
che questa volta, alcune cose erano cambiate. Si
trovava sul sedile del passeggero, con le due figure russanti su quello
posteriore che sfoggiavano entrambe occhiali scuri, verruche, barba e
baffi, e
c’era una mano intrecciata alla sua.
Si
voltò a guardare Kurt e il suo sorriso si ampliò.
Il
ragazzo sembrava esausto e i suoi capelli erano un completo disastro
– cosa di
cui Blaine non l’aveva ancora avvertito – ma aveva
un aspetto a dir poco
mozzafiato, nella luce mattutina. Kurt catturò il suo
sguardo con la coda
dell’occhio e un sorriso gli incurvò le labbra.
Lasciò rallentare la macchina e
si fermarono in mezzo alla strada, alternando lo sguardo fra il sole
nascente e
il bagliore con cui esso illuminava il volto dell’altro.
Blaine sapeva che
momenti come quello erano rari in mezzo agli squilibri mentali della
Dalton e
si limitò a godersi quell’attimo di quiete che
aveva la possibilità di
condividere col suo neo-ragazzo.
Oh.
Aspetta.
"Kurt?"
Blaine infranse con delicatezza il
silenzio attorno a loro, mentre Kurt si voltò verso di lui.
“Probabilmente
avrei dovuto chiedertelo circa un’ora fa, ma vorresti
diventare il mio ragazzo?”
L’altro
semplicemente sorrise e gli strinse la mano.
“Certo che lo voglio, idiota.”
Si
godettero il loro silenzio ininterrotto per un’altra
manciata di minuti, finché –
"BLAINE
ANDERSON! KURT HUMMEL! COSA AVETE
COMBINATO ALLA MIA FACCIA?”
Blaine
catturò lo sguardo di Kurt e i due scoppiarono
a ridere.
"Mi
sento disgustoso!"
Kurt
sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia,
arricciando il naso alla sensazione disordinata e appiccicaticcia dei
suoi
capelli sulla fronte. Li scansò un paio di volte con uno
scatto della testa,
prima di arrendersi e di sbuffare.
Accanto
a lui, Blaine stava imitando i suoi stessi
gesti. “Ragazzi, siete pessimi..”
"Noi
siamo pessimi? Blaine, siamo appena stati
obbligati ad entrare in una tavola calda alle 6 del mattino con degli occhiali disegnati a pennarello sulla
faccia. Non hai nessun diritto di
lamentarti.” Wes gli rivolse un’occhiataccia
dall’altra parte del tavolo, con
ancora attorno agli occhi i segni del pennarello che aveva rapidamente
sfregato
via. David si limitò a fissare il contenuto della sua tazza
di caffè in
silenzio, dato che era stato svegliato dall’amico isterico
venti minuti prima e
ancora non aveva completamente elaborato la cosa.
Kurt
giocherellò un altro po’ con la colazione nel suo
piatto , punzecchiandola, prima di arrendersi e bere il suo
caffè. “Allora, a
che ora saremo di ritorno alla Dalton?”
“Attorno
alle cinque, probabilmente.” Blaine mandò
giù
l’ultimo sorso del suo caffè, inclinando poi il
collo per scrocchiarselo. Kurt fece
una smorfia a quel suono. “Ci fermeremo a pranzo per il
solito picnic, dove
questi due mi stresseranno per farmi suonare la chitarra,
così potremo cantare
delle canzoni, e poi torneremo alla Dalton e non li rivedremo per i
successivi due
giorni che impiegheranno a dormire.”
“Dormire?”
David alzò lo sguardo con aria assente,
cogliendo l’unica parola di cui gli importasse, e Kurt rise.
"Sì,
David, puoi tornare a dormire non appena
saremo di nuovo in macchina. Guiderò io
–” Blaine e Kurt gemettero frustrati
nello stesso istante, “finché non avremo raggiunto
la fermata per il picnic,
poi puoi guidare tu per il resto del tragitto.” Un altro
gemito da parte dei
due ragazzi, fino a quando Kurt si rese conto che in questo modo lui e
Blaine
sarebbero rimasti soli sul sedile posteriore per buona parte del
viaggio. Si
sporse verso quest’ultimo per bisbigliargli quella nuova
consapevolezza
nell’orecchio, guadagnandosi un’occhiata agitata da
parte di Wes, mentre Blaine
sorrise. “Qualunque cosa voi stiate tramando, non lo voglio
sapere. Adesso
siamo pari.” Rivolse loro un ultimo sguardo nervoso, poi si
alzò e abbandonò sulla
tavola un paio di banconote. “Andiamo.”
"Ehi,
Kurt, non abbiamo mai veramente indovinato
la tua parola.” Dopo un’altra ora di sonno, David
era resuscitato e si era ora voltato
verso Kurt sul sedile posteriore in cui lui e Blaine stavano
tranquillamente
parlando. Quest’ultimo alzò lo sguardo,
infastidito dall’interruzione, ma Kurt
si limitò a sorridere.
“Va’
avanti,
allora.”
Mentre
David passava in rassegna una serie di parole
che iniziavano con la ‘A’, Blaine lasciò
che la sua mente lo riportasse a
qualche ora prima, ad una situazione molto più piacevole in
cui lui e Kurt
erano seduti nel silenzio e confessavano i propri sentimenti
l’uno per l’altro
–
“Ce
l’ho!” Blaine interruppe David e si sporse
velocemente verso Kurt per sussurrargli la risposta
nell’orecchio. Il ragazzo
sorrise, provocando quella – ora deliziosa –
capriola del cuore di Blaine, e
annuì.
David
gemette esasperato. “Non è giusto! Qual
era?”
"Non
te lo dico." Rispose sogghignando,
mentre David lo fissò a bocca spalancata per qualche secondo
prima di
farfugliare indignato e voltarsi per lamentarsene con Wes.
"Allora,
cosa mi chiederai?” Blaine si voltò di
nuovo verso di lui e approfittò di quel momento di privacy
per prendere la mano
del suo ragazzo e stringerla delicatamente, beandosi del leggero
rossore che
gli tinse le guance
a quel gesto.
"Ci
penserò e te lo farò sapere più
tardi,” disse
Blaine. “Ormai è ora di scendere comunque
– WES! Hai sorpassato l’ incrocio DI
NUOVO!”
"You make
me feel like I'm living a teenage dream,"
Kurt
e Blaine si scambiarono un sorriso prima che
quest’ultimo proseguisse con la canzone, strimpellando la
chitarra. Fino ad
allora, Wes e David erano riusciti a convincerlo a cantare I'll
Make A Man
Out of You (mentre entrambi rivolgevano delle smorfie
allusive a Kurt, che
li aveva bellamente ignorati), Silly Love Songs (a
cui tutti avevano
preso parte come coro) e ora Teenage Dream. Kurt
non era un ottuso...
beh, non più. Sapeva che era un contorto tentativo da parte
loro di far aprir
loro
gli
occhi e far loro ammettere i propri sentimenti.
Se
la prenderanno quando lo scopriranno. Kurt
ripensò alla conversazione che aveva
avuto con Blaine riguardo al rivelare a Wes e a David che ora uscivano
insieme.
Avevano entrambi rapidamente convenuto che, sebbene le loro intenzioni
fossero
buone, nessuno dei due meritava ancora di saperlo e lo avrebbero
scoperto prima
o poi. Quindi restò lì seduto e permise al suo
ragazzo di dedicargli una
serenata, godendosi il momento.
"Let you
put your hands on me in my skintight jeans,
Be your teenage
dream tonight."
Blaine
terminò la canzone e ripose la sua chitarra
nella custodia prima che Wes e David potessero fare altre richieste.
"Rimettiamoci
in marcia, okay? Siamo a tre ore
dalla Dalton e mi piacerebbe fare una doccia il prima
possibile.”
Kurt
saltò in piedi alla svelta. “Doccia! Andiamo,
andiamo,
andiamo!” Trascinò David in piedi e gli
cacciò in mano le chiavi, ignorando le
risatine del suo ragazzo. I quattro raccolsero velocemente le loro cose
e
tornarono in macchina, Kurt e Blaine di nuovo sul sedile posteriore
mentre Wes
e David battibeccavano sulla musica. Mentre i due non stavano prestando
loro
attenzione, Blaine si sporse verso Kurt e gli posò un bacio
sulla guancia,
ritirandosi velocemente. Kurt percepì il rossore propagarsi
sul suo viso e
inclinò la testa, con un sorriso sulle labbra.
"Tutto
bene, Kurt?”
Blaine,
che stava dormicchiando contro il finestrino,
scattò in allarme a quelle parole. Si voltò verso
il suo ragazzo, che si stava
massaggiando la spalla con una smorfia dolorante.
"Sì,
tutto a posto. Ho soltanto dormito in una
brutta posizione.”
“Vuoi
un massaggio?”
Blaine
aveva visto l’espressione sofferente sul suo viso e le parole
gli erano uscite
di bocca prima che potesse rendersi conto di ciò che stava
dicendo. Il ragazzo
fece saettare gli occhi verso di lui e fu sul punto di declinare la sua
offerta
quando l’auto intercettò un dosso e la sua spalla
entrò in collisione col
finestrino, strappandogli un gemito di dolore.
"Okay.
Grazie."
Kurt
si spostò in modo da fronteggiare il finestrino e
Blaine si slacciò la cintura di sicurezza scorrendo
più vicino a lui sul sedile.
Esitò per un attimo, prima di far scivolare le mani sotto il
colletto di Kurt e
posarle sulle sue spalle.
Come
fa ad avere la pelle così morbida?
Le sue mani rimasero immobili per un
secondo, assimilando la sensazione della pelle di Kurt sotto le dita,
prima di
ricordarsi che cosa avrebbe dovuto fare e iniziare a massaggiargli le
spalle. “Va
bene così?”
“Mm.”
Kurt, di fronte a lui, sospirò, lasciando
ciondolare la testa. “Magnifico.”
Blaine
sorrise, continuando il suo massaggio, mentre
l’altro ragazzo si rilassava lasciandosi scivolare sempre
più verso di lui.
Dopo un po’, Blaine si fermò, lasciando le mani
poggiate sulle sue spalle. Kurt
sospirò beato, poi si voltò per guardarlo in
faccia.
“È
stato fantastico, grazie.”
Kurt
si bloccò. Blaine sapeva che lo stesso pensiero stava
attraversando la mente di entrambi. Le
sue labbra sono così vicine...
"Sai,
devi ancora chiedermi un favore.” Le labbra
di Kurt si mossero quasi impercettibilmente quando sussurrò
quelle parole, ma
Blaine ne colse ogni dettaglio. Gli ci volle qualche secondo per
comprendere
cosa Kurt intendesse, ma un sorriso gli incurvò le labbra
non appena ebbe
capito.
“Baciami.”
“Con
piacere.” sussurrò Kurt prima di sporgersi verso
di lui.
Gli
occhi di Blaine si chiusero dolcemente, mentre il
ragazzo si perdeva nella sensazione delle labbra di Kurt sulle sue.
Sentì le
braccia dell’altro circondargli il collo e sollevò
una mano per portarla alla
sua guancia. Kurt approfondì leggermente il bacio e il moro
ricambiò, facendo
scorrere una mano sulla vita dell’altro.
Fu
Blaine il primo a ricordarsi di dove si trovassero,
separandosi con riluttanza da Kurt quando si rese conto che
l’auto aveva smesso
di muoversi. Si concesse un ultimo sguardo al ragazzo prima di voltarsi
e
ritrovarsi davanti dei sorridenti Wes e David, verso cui
sollevò un dito
minaccioso.
"Non
potete tornare alla Dalton e sbandierare in
faccia a chiunque che è grazie a voi se ci siamo messi
insieme. Non potete
raccontare ad anima viva di questo episodio. Non potete scriverlo su
Facebook –
metti subito via quell’iPhone, David. Se lo farete, finirete
nei guai. David,
sai che ho del fango su di te e di conseguenza anche su Wes. Sapete
entrambi di
cosa sto parlando. Quindi labbra cucite, giratevi e fate i bravi
bambini per il
resto del viaggio. Quando saremo pronti, lo renderemo
pubblico.”
Blaine
si voltò meravigliato verso il suo ragazzo, che
stava fulminando con lo sguardo degli attoniti Wes e David dopo il suo
discorso.
“D’accordo,”
David parlò dopo qualche secondo di
silenzio. “ma credo che ci meritiamo una qualche forma di
ringraziamento per
avervi fatto notare l’attrazione fra voi – ECCO
COS’ERA! Attrazione!”
Kurt
applaudì. “Congratulazioni. Purtroppo, o per
fortuna, Blaine ha già incassato il suo favore, ma posso
farvene uno simile se
vi va.”
Blaine
si voltò di scatto per guardare di nuovo in
faccia il suo ragazzo, mentre David disse con voce strozzata, "No,
è a
posto così. Ora io –” Si interruppe a
metà frase e si voltò di nuovo,
riavviando l’auto.
Blaine
inarcò un sopracciglio e Kurt si sporse verso
di lui per sussurrargli, “Non preoccuparti, non lo avrei
fatto,” prima di
avvicinarsi per baciarlo rapidamente. Blaine sorrise perché potremo farlo ogni volta che ne avremo
voglia, e prese la mano del suo ragazzo, accarezzandone
delicatamente il
dorso col pollice. Il cartello d’accesso di Westerville
apparve in lontananza e
Blaine sospirò contento, pensando alla doccia che lo
attendeva alla Dalton. Che gita,
penso fra sé e sé.
"Oh,
Wes, David," Blaine catturò
l’attenzione dei due ragazzi seduti davanti. "Grazie."
Non
sono sicura di meritare ancora un angolo della
traduttrice:
Scusate.
Non c’è nient’altro che possa
aggiungere, perdonatemi davvero per l’attesa. Voi siete
meravigliosi/e e non ho
davvero scusanti per questo ritardo. *manda abbracci*
Spero,
però, che il capitolo sia valsa
l’attesa. Uno dei miei preferiti <3 E il
più lungo, finora (woo oo!). Ho un
debole per i Wevid, lo ammetto, in particolar modo in questo capitolo.
What’s
not to love? Voglio dire, sono stati i Cupido più adorabili
e mentalmente instabili
del mondo :’)
Sui Klaine lascio la parola a voi, io sono un attimino sovrastata dai
feels,
anche perché DUE ANNI, GENTE! Oggi è il
Klaineversary, due anni dal primo,
mitico, impareggiabile Kliss. Quindi quale modo migliore per celebrare
se non
offrirvene uno nuovo di zecca? :D
Mi
auguro che non mi detestiate, mando a
tutti un grazie enorme ed un abbraccio e se vi va di lasciarmi un
commento ne
sarei più che onorata (segno che non mi volete del tutto
arsa al rogo per la
mia inettitudine, sebbene lo comprenda pienamente .-.)
Klisses,
Giad