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Autore: warmmyheart    15/03/2013    0 recensioni
"Isole di bellezza in un mare di squallore"
La storia di due ragazzi; le loro vite si intrecciano, impareranno a volersi bene, e insieme affronteranno questo mondo, che spesso è pieno di pericoli che da soli non si vedono e allora il sostegno di un amico vale più di tutto l'oro della terra.
-Precisazione: ogni capitolo è fatto da due parti, la prima è raccontata da lei, la seconda da lui.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Elettra.
Che cos’è un’imperatrice degli zombie senza la sua corona?”


Olimpia è appena uscita dal bagno, finalmente è pronta. I suoi capelli arancioni sono perfettamente diritti, la frangia quasi davanti agli occhi, completamente truccati di nero. Le lentiggini sono state coperte con un fondotinta molto chiaro, le labbra perfettamente dipinte di nero. In viso sembra più una bambolina che una regina gotica. Ma il suo vestito è splendido. È formato da un corpetto strettissimo, la schiena rimane coperta solo da pizzi e merletti. All’altezza della vita il corpetto si trasforma in una gonna lunga fino ai piedi, a balze, anche quella tutta pizzi e merletti. Le scarpe sono quasi completamente coperte dal vestito, un paio di decolté nere con un tacco parecchio alto. Le spalle sono coperte da una specie di scialle completamente ricamato. E, dato che è la Regina Gotica, ha un diadema appoggiato sulla testa.
- Dio, sei bellissima Olli. - mormoro.
- Ma ti sei vista, Ele? Cazzo, sei perfetta, anche senza trucco.
Indosso un paio di pantaloncini cortissimi strappati in più punti, un paio di calze a rete che ho accuratamente rotto nei punti in cui mi applicherò delle ferite finte comprate ieri. Le scarpe infilate in un paio di anfibi di tre numeri più del mio. Ho una maglietta bianca strettissima con una generosa scollatura, e, sopra, un'altra più larga, che ho sporcato con la vernice spray nera e schizzato di sangue. Ho tinto i capelli di numerosi colori diversi, per poi scompigliarli completamente, aiutandomi con litri di lacca.
- Aiutami a truccarmi Olli per piacere, da sola non riesco!
- Certo, dimmi cosa devo fare. Una volta mia madre era make-up artist, mi ha insegnato a truccarmi benissimo!
- Bene, allora prendi il cerone bianco, su tutta la faccia.
Olli segue alla perfezione le mie indicazioni.
- Poi con quegli ombretti neri, viola e grigi fammi gli occhi neri, come se fossi stata presa a pugni. Scendi fino tipo a metà guancia, sfumalo bene però.
Anche stavolta esegue un lavoro spettacolare.
- Ora arriva il difficile. Prendi il sangue finto, devi fare in modo che sembra abbia appena preso a morsi qualcuno. Fallo colare fino sulla maglietta.
- Oh, ok. Ci provo.
Questa volta ci mette un po’ di più, e il risultato non mi soddisfa molto.
- No, ne voglio di più.
Praticamente Olli mi svuota il barattolo di sangue sul collo. Lascio che si asciughi, e ora è perfetto.
- Ora devo mettere questa cicatrice qui sulla fronte, in verticale, deve partire dal sopracciglio. Poi con questa sostanza che non ho ben capito cos’è devi.. sfumarla. Capito?
- Beh, abbastanza, credo.
Traffica un bel po’ con le sostanze che le ho messo in mano. Quando ha finito, mi specchio, e quasi mi spavento da sola.
- Dio, Olli! - grido.
- Ti sei messa paura da sola? - ride lei.
- No! Ho dimenticato le lenti!
- Le lenti?
- Si! A contatto colorate!
- Una bianca e una rossa! È vero!
- Spero di non rovinare il trucco mettendole.
Spalanco gli occhi più che posso e infilo la prima lente, quella rossa, sotto la cicatrice. Fin qui nessun disastro. Cerco di mettere anche la seconda ma mi scivola il dito e sbavo tutto l’ombretto nero.
- Cazzo, Ele!
- Dio, scusa Olli.
- Vabè, metti la lente ormai che te lo rifaccio.
Olli mi rifà il trucco rovinato e applica le ferite finte sulle gambe.
- Ok, sei finita.
Mi alzo e mi specchio per la prima volta per intero.
- Dio, faccio veramente paura.
- Siamo spaventosamente stupende, Ele! Girati che ti spruzzo il fissante per il trucco, tieni gli occhi chiusi bene! Perfetto. Ancora un po’ aspetta.. Ok, ora sei veramente pronta.
- Bisogna fare delle foto. Assolutamente!
Scattiamo una miriade di fotografie, prima Olli le fa a me, poi io a lei, poi alcune allo specchio, poi degli autoscatti.
- Sono assolutamente fiera di noi! - esclama Olli, cercando di abbracciarmi.
- Si, anche io, però stai attenta che sennò mi rovini tutto e dobbiamo rifarlo. - rispondo, tendendo le braccia per allontanarla.
Verso le nove arriva Scar. Appena entra in casa, Olli diventa scura in viso.
- Cavolo Scar, ma è lo stesso vestito di qualche anno fa! - lo rimprovera.
- Pensa invece che per Elettra è nuovo. - risponde lui in tutta calma.
- E poi non è lo stesso. - dice dopo un po’.
- Ah no?
- No.
- No?
- No!
- E quale avevi scusa?
- Quello vecchio mi stava grande. Allora l’ho cambiato.
- Però il soggetto è sempre lo stesso!
- E vabè.
Scar è vestito da soldato americano.
- Smettetela di litigare voi due, che mi è venuta un idea fantastica. - grido per sovrastare le voci di Scar e Olli che continuano a discutere.
Improvvisamente sembrano ricordarsi della mia presenza e contemporaneamente si girano verso di me con aria curiosa.
- Ci è avanzato molto del mio trucco da zombie.
Il viso di Olli si illumina e corre in bagno a prendere tutto quanto. Anche Scar sembra aver capito e sul suo volto si dipinge un espressione di terrore.
- Ti prego, no! - sussurra.
- E invece sì! - dico piano, facendogli un buffetto sulla guancia.
Olli torna armata di trucchi e si mette subito all’opera. Dopo una lunga ora di discussioni e lamenti, Olli esclama soddisfatta di aver finito.
- Che bello, Scar! - cinguetta Olli, riportando tutti i trucchi in bagno.
- Dio, ma come mi ha conciato quella là. - si lamenta Scar.
- Dai, che palle, smettila di lamentarti, guardati! Stai davvero bene in versione morto.
Ci mettiamo uno di fianco all’altra davanti allo specchio.
- Oh, ragazzi, ho creato una cosa bellissima! - urla Olli dall’altra parte della stanza.
- L’imperatrice degli zombie e il suo fedele suddito! - esclama, indicando prima me e poi Scar.
Ovviamente Olli insiste per scattarci qualche foto. Improvvisamente però sembra abbia avuto un’illuminazione divina e abbandona la macchina fotografica sul divano per poi correre via.
Io  e Scar ci scambiamo un’occhiata di disperazione. Scar si butta sul divano.
- Sono già distrutto, ancora prima che la festa cominci.
- A chi lo dici! - faccio per buttarmi a fianco di Scar ma mi ricordo della quantità di colori che ho addosso, potrei macchiare qualcosa. Sospiro e rimango in piedi.
- Elee! - sento Olli urlare da una qualche stanza. Dopo due secondi appare in salotto con un altro diadema in mano.
- Che cos’è un’imperatrice degli zombie senza la sua corona?

 


- Oscar.
"Sono quattro, bellissime foto. Trasmettono tutto il loro amore."

 

Non capisco perché le ragazze, quando devono uscire, che so, alle nove, iniziano a prepararsi alle due di pomeriggio. E riescono perfino a fare ritardo! Per me è una cosa inconcepibile. Come non riesco a capire dove trovino la pazienza di stare tre ore dal parrucchiere.
Oggi ho accompagnato mia sorella a tagliarsi i capelli, è stata dentro esattamente due ore e cinquantaquattro minuti. Sono stato obbligato ad accompagnarla perché mia sorella, tra tutti i parrucchieri di Milano, ha scelto proprio quello a quarantacinque minuti di strada da qui. Non mi fidavo a lasciarla andare da sola, in metro, attraversando tutta Milano. Così ho passato metà pomeriggio seduto sul divanetto nel salone a guardare mia sorella discutere col parrucchiere sul taglio più bello da fare.
- Scusa ma che hai di tanto importante da fare per essere stata così tanto lì dentro? - sospiro una volta usciti.
- Stasera Marco mi ha invitato ad andare con lui a una festa..
- Marco? A una festa? - chiedo con un finto tono da “genitore preoccupato”.
- Marco! Il ragazzo che mi piace! Dai, te ne ho parlato un mucchio di volte, papi! - e Giorgia gioca la parte della brava figlia, come facciamo sempre.
- Mh, e questa festa, dov’è? - abbasso notevolmente il tono di voce, per imitare mio padre.
- In una discoteca vicino a casa, papi! - ribatte lei, con gli occhioni dolci e la vocina acuta che fa sempre quando interpreta il ruolo della brava bambina.
Scoppiamo a ridere entrambi e ci incamminiamo verso la macchina.
Sì, una macchina, mia, finalmente! Per una volta mia madre ha fatto una cosa buona.
Mia madre. Non la vedo da tantissimo tempo. Non so neanche dove sia. Mio padre ci ha vietato di vederla. Però a me non sembra una persona troppo cattiva. Insomma, quando abitava con noi forse un po’.. L’alcool era il suo problema. Ma forse sa essere una buona madre. Non lo sapremo mai, se non gli daremo un’altra possibilità. Ne ho parlato spesso, con Giorgia e Michele. E so che mio padre la ama ancora. Forse non lo ammetterà mai, ma ho visto la foto che tiene ancora nel portafoglio. Anzi, le foto, sono quattro, bellissime foto. Trasmettono tutto il loro amore.
Alle nove precise sono a casa di Olli - dopo aver passato dieci minuti a vestirmi. Un “profumo” di lacca mi accoglie appena entro, e subito i miei occhi corrono, cercando Elettra. Peccato che la prima a corrermi incontro sia Olli.
- Cavolo Scar, ma è lo stesso vestito di qualche anno fa! - strilla.
- Pensa invece che per Elettra è nuovo. - rispondo tranquillamente.
Elettra ride. Olli invece continua a lamentarsi per il mio vestito.
“È lo stesso di un po’ di anni fa!”
Si, ma quanti anni fa?!
Per colpa del mio caratteraccio - e di quello di Olimpia - inizia una bella litigata.
- Smettetela di litigare voi due, che mi è venuta un idea fantastica. - grida una vocina lontana. Elettra, per fortuna che esiste. Fa cessare il litigio, ma la sua idea “fantastica” non mi piace per niente.
Ha intenzione di truccarmi da zombie. Le lancio un’occhiata di disperazione ma lei non muove un passo, e Olli già sta arrivando coi trucchi. Si sono coalizzate contro di me. E sono due donne! È una battaglia persa in partenza.
- Hai davvero intenzione di ricoprirmi di quella roba bianca?!
- Si chiama cerone. - Olli scandisce bene le parole.
- E ora siediti, che ok che sono nana ma tu sei esageratamente alto e non riuscirò a fare niente di decente se non ti siedi.
Cerco di oppormi ma getto subito la spugna. Cado su una sedia e lascio che Olli mi metta cerone su tutta la faccia.
- Finito?! - esclamo speranzoso appena vedo che mette via il barattolino che ha in mano.
Vengo subito colpito dal suo sguardo assassino.
- Oh, ok, va bene. Ho capito. Cos’altro devi fare?
- Uno zombie che si rispetti ha le occhiaie.
- Occhiaie? Dio, che palle, no, evita, dai, davvero, non è che mi piace l’idea.
- E invece sì, stai seduto, dove vai, smettila, non fare i capricci come un bimbo di tre anni!
Sbuffo per l’ennesima volta e mi risiedo.
Ancora una volta, quando mette via la tavolozza di ombretti neri e grigi che ha in mano, chiedo se ha finito.
- No ma ti do il permesso di specchiarti.
- Ommioddio, sembra abbia preso due pugni negli occhi. Levami sta roba. Mi rifiuto di andare in giro conciato così!
Ancora una volta urlo un po’ contro Olli e lei urla un po’ contro di me. E ancora una volta Elettra ci fa tacere.
- Dai, Scar, lasciati truccare. Guarda che stai bene. E poi è Halloween, stiamo andando a una festa mascherata. Nessuno si preoccuperà se le tue occhiaie sembrano dei lividi. …In effetti, Olli, ti sono venute un po’ male. - aggiunge sussurrando.
- Ma..
- Dai, siediti, manca solo una finta cicatrice e sei a posto. Dieci minuti, davvero.
Sospiro e mi ributto sulla sedia. Olli ritocca le occhiaie, ma non mi dà il permesso di guardarmi. Poi con della roba appiccicosa mi mette una cicatrice che parte dal mento e sparisce nel colletto dell’uniforme militare.
- Sì, come se non ne avessi abbastanza, di cicatrici.
- Ma questa è fresca.
- Smettila adesso, guarda, ho finito! - strilla Olli.
- Che bello, Scar. - esclama.
- Dio, ma come mi ha conciato quella là. - sussurro a Elettra, quando Olli torna in bagno.
- Dai, che palle, smettila di lamentarti, guardati! Stai davvero bene in versione morto.
 Mi prende per la vita e mi gira verso lo specchio.
Wow. La mia attenzione si concentra su Elettra, è veramente stupenda. Ok, forse ha i capelli un po’ in disordine, i vestiti che sembrano essere stati sbranati da un cane incazzato ed è particolarmente pallida, ma se una persona è bella.. beh, è bella sempre.
- Oh, ragazzi, ho creato una cosa bellissima! - grida Olli.
- L’imperatrice degli zombie e il suo fedele suddito! - esclama, indicando Elettra e me - Dai, fatevi scattare un paio di foto.
- Ancora fotografie? Dai Olli, s
mettila, che palle. - sbuffa Ele.
- Mannò, pochepoche!
- Olli..
 - E dai, per una foto, Ele. - mi intrometto.
L’Imperatrice degli zombie si rassegna e si mette in posa accanto a me. Dopo pochi scatti però a Olimpia viene in mente di avere un altro diadema, che fa saggiamente indossare a Elettra.
Finalmente siamo tutti pronti per andare alla festa. Io, sinceramente, andrei direttamente a dormire.






Questo è il mio ottavo capitolo. :)
Ringrazio quelli che mi seguono, che hanno messo la storia tra i preferiti, tra i seguiti, che l'hanno recensita..
Ovviamente spero sempre in un commento; le critiche sono ben accette ma anche solo un "mi piace la storia" mi fa molto piacere :3
Ma anche solo i lettori silenziosi sono graditi <3
Un bacio a tutti :3 Al prossimo capitolo!
- E.
  
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