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Autore: Sakurina    02/10/2007    4 recensioni
La mia storiella è tutta INOxSHIKAMARU!!! A causa di persone che continuano a intromettersi fra di loro, Ino e Shika si troveranno a dover affrontare una serie di incomprensioni che metteranno a dura prova il loro legame...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

Ciao a tutti!!! Mi sono accorta solo oggi del fatto che la storia si vedesse male, il che mi ha dispiaciuta un sacco… per riparare vi rimetto il primo capitolo e per farmi perdonare aggiungo in esclusiva pure il SECONDO dal titolo “Il punto debole di Shikamaru”… quale sarà il suo punto debole??? Un grazie mega gigante a tutte per le vostre recensioni e tranquilla Rikachan che questa storia la finisco… bacioni Sakurina!

 

CAPITOLO 1.

Missione: Abbattere Shikamaru Nara!

 

Anche quella mattina il sole era il padrone incontrastato del cielo. Ma nonostante ciò, il vento sferzava gelido e tagliente per tutte le strade di Konoha. E, ovviamente, spazzava via le nuvole, lasciando il cielo di un azzurro irreale e intenso, così intenso da dar persino fastidio alla vista.

Shikamaru sbuffò annoiato, tirando fuori un pacchetto di sigarette e portandosene una alla bocca. Un cielo senza nuvole non era degno della sua attenzione. Era vuoto e privo d'interesse.

Decise perciò di farsi un giretto per le vie di Konoha, tanto per ammazzare il tempo. Nonostante fosse una bella giornata soleggiata d'inizio primavera, le vie del villaggio erano deserte a causa di quell'aria ancora carica del gelo invernale.

-"Uff... che scocciatura!"- sbuffò Shikamaru, alquanto irritato. Quel dannato vento gli impediva di accendersi quella benedetta sigaretta. Spazientito, la gettò a terra e si diresse filato verso casa.

"Che palle... passare una bella mattina di sole chiuso in casa per colpa di questo freddo boia..." pensò "...d'altronde chi vuoi che esca con questo vento? Solo i cretini... bene Shikamaru, cominci a darti del cretino da solo, mi fa piacere... si vede che il tuo quoziente intellettivo comincia a diminuire col passare degli anni... o forse sarà la nicotina?".

In quel preciso istante, il ragazzo si fermò, ancora più scocciato. Si era accorto della presenza di qualcuno già da qualche minuto, ignorandolo; ma visto che non sembrava demordere, decise di affrontarlo a quattr'occhi.

Sospirò, chiudendo gli occhi e concentrandosi. Sicuramente non era un ninja molto esperto, in quanto si muoveva rumorosamente e Shikamaru era già riuscito a localizzarlo.

-"Avanti... vieni fuori..."- disse a voce abbastanza alta, il necessario per essere sentito. Ovviamente il tono lasciava trasparire perfettamente la sua irritazione. Improvvisamente, una risata sforzata e innaturale rieccheggiò per la stretta via e immediatamente davanti a Shikamaru apparve un giovane alto un po' più di lui, dai capelli rossicci e gli occhi castani, abbastanza carino, suo coetaneo, che conosceva fin troppo bene.

-"Ah ah ah! Ciao Shikamaru Nara! E' da un po' che non ci si vede, eh?"- sorrise arrogante il ragazzo, puntando il dito contro Shikamaru.

-"Oh no... ti prego... ci mancava anche questa scocciatura..."- sbuffò Shikamaru.

-"Come sarebbe a dire "scocciatura"?!"- sbottò il ragazzo dai capelli rossi.

-"Sarebbe a dire che oggi non è proprio giornata per piantar grane, Koichi!"- ringhiò Shikamaru, passandogli oltre, ignorandolo.

Koichi Noriji si voltò, alquanto alterato e offeso per essere stato ignorato, come al solito, dal suo grande rivale.

-"Ah ah ah! Ho capito! Ti senti minacciato perché sai che adesso sono un chunin, eh?"- ghignò divertito Koichi.

Shikamaru scoppiò in una fragorosa risata, voltandosi verso il ragazzo.

-"Era ora che diventassi chunin, ragazzo mio! E' da quattro anni che ripeti l'esame!"- lo sbeffeggiò.

-"Cosa?! Ehi!!! Solo perché tu sei diventato chunin a dodici anni non vuol certo dire che sei più forte di me!"- ringhiò Koichi, che era riuscito a passare l'esame solo all'età di sedici anni.

-"Già... sicuramente però sono più intelligente... tu che dici?"- lo provocò Shikamaru. -"...e sai, per diventare un ninja bisogna essere sia forti che intelligenti... e dubito che la tua intelligenza sia aumentata in questi quattro anni..."-

-"Che stai insinuando, Nara?!!!" ringhiò Koichi.

-"Niente, sto solo analizzando la pura verità... cioè che con i soldi si può comprare tutto, caro Noriji, e se penso che il tuo ricco papino ci ha messo ben quattro anni per corrompere gli esaminatori per farti passare l'esame, deduco che l'intelligenza non è proprio una dote di famiglia..."- ghignò divertito Shikamaru.

Koichi divenne rosso per la rabbia e tirò un urlo per il nervoso.

-"Non te la prendere, Koichi... beh, se cominci a cercare di corrompere gli esaminatori già da quest'anno, forse fra qualche decennio riuscirai a diventare un jonin, non credi? Ora, scusami, ma per quanto sia piacevole e inutile stare qui a sprecare il mio tempo prezioso con te, me ne devo andare... addio!"- e dicendo questo alquanto seccatamente, Shikamaru riprese tranquillamente la via di casa, lasciando un Koichi alquanto furibondo e profondamente offeso.

 

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"Non finisce qui... Shikamaru Nara..." pensava furibondo Koichi, che ora bighellonava nervosamente per le vie di Konoha. Sembrava che non sentisse neanche il gelido vento, tanto era intento a litigare con Shikamaru nella sua mente. Erano rivali da quando avevano cinque anni, ovvero da quando si erano conosciuti alla scuola ninja e da lì era scoppiata una serie infinita di dispetti e tranelli, che ovviamente vedevano sempre Koichi come perdente. Fin da piccolo Shikamaru si era dimostrato sempre superiore sia fisicamente che intellettualmente. E Koichi lo detestava dal profondo del suo cuore più di chiunque altro al mondo. Il ragazzo si rendeva perfettamente conto che senza i soldi di suo padre, non sarebbe mai potuto diventare un ninja a causa della sua ottusità e della sua codardia. Ma la sua era un'antica stirpe di ninja e per nulla al mondo Koichi avrebbe voluto essere la vergogna della sua famiglia. D'altronde sapeva utilizzare molto bene le tecniche speciali che gli derivavano dalla famiglia Noriji: sapeva maneggiare a meraviglia polveri velenose, allucinogene e soporifere. Però per tutto il resto era abbastanza impedito.

"Ti giuro che mi vendicherò per tutti gli affronti e le beffe che mi hai fatto, Nara... giuro che troverò il tuo punto debole e riuscirò a batterti definitivamente... è impossibile che tu sia così perfetto... ma quale sarà il tuo tallone d'Achille?". Koichi si fermò pensieroso nel mezzo della piazza. Cercò di immaginare quale potesse essere la debolezza di Shikamaru, ma non gliene venne in mente nessuna. E comunque era un lavoro troppo complicato per lui. Mentre decideva che avrebbe assegnato quel compito a qualche spia che lavorava per suo padre, Koichi passò davanti alla taverna dove il Team 10 era solito ritrovarsi. E difatti Koichi vide che seduto ad un tavolo stava proprio il grasso e buon Choji Akimichi, il migliore amico di Shikamaru, cui punto debole era (senza dubbi) il cibo. E fu proprio questo pensiero a balenare nella mente di Koichi, che cercando di nascondere un ghigno soddisfatto, entrò nella locanda. Si avvicinò a Choji e con un sorriso affabile prese posto vicino a lui.

-"Ciao Akimichi, come va?"- chiese sorridente Koichi.

-"Oh ciao Noriji... come mai da queste parti?"- lo salutò Choji.

-"Oh... così, passavo da queste parti e quando ti ho visto ho pensato di farti un salutino... hai appuntamento con qualcuno?"- cominciò a tastare il terreno Koichi.

-"Sì, ho appuntamento con Shikamaru fra due orette..."- rispose Choji mentre tirava fuori il portafoglio per contare le finanze residue.

-"Ah sì? E cosa ci fai qui per due ore da solo?"-

-"Mangio, ovviamente."- rispose deciso Choji.

-"Ah..."- rimase interdetto Koichi.

-"OH NO!"- sbottò Choji, fissando il portafoglio vuoto.

-"Mmh... che c'è?"-

-"Ho finito tutti i soldi... non posso più mangiare niente..."- rispose il desolatissimo Choji.

-"Ma non ti preoccupare per questo, amico mio! Ci penso io! Cameriere, porti cinque porzioni di carne per il mio amico qui!"- sorrise Koichi, affabilmente.

-"Oh grazie mille Noriji!!! Chiedimi qualunque cosa in cambio!!!"- si commosse il ragazzo robusto.

-"Beh... non per sembrarti un affarista, ma... mi sapresti dire ad esempio... che so... che tipo di ragazze piacciono a Nara e se in questo momento esce con qualcuna in particolare?"- chiese disinvolto Koichi.

Choji non capì perché a Koichi dovessero interessare i gusti di Shikamaru (in realtà il cicciottello non sapeva della rivalità tra l'amico e Koichi), ma non appena ebbe sotto il naso una gustosa pietanza non perse mezzo secondo e parlò senza problemi.

-"Beh... a Shikamaru... piacciono le bionde, sì... ma devono anche essere intelligenti, altrimenti non ci trova niente d'interessante... tipo, mi sembra che ultimamente si veda con Temari della Sabbia, però... non so... Shikamaru parla raramente delle sue donne..."-

-"Ah sì, eh? Temari della Sabbia? Interessante... ora ti devo proprio lasciare amico mio! Ci si vede, eh?"- e dicendo questo, Koichi si alzò e corse velocemente fuori dalla taverna, mentre Choji s'ingozzava di cibo a più non posso.

 

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-"Ehi Nara!!!"-

-"Non è possibile..."-

Shikamaru si voltò svogliatamente. Aveva riconosciuto quella voce così irritante e non poté credere che dopo tutte quelle che gli aveva tirato dietro quella mattina Koichi fosse ancora lì ad importunarlo.

-"COSA DIAVOLO VUOI ANCORA, NORIJI?! ALLORA SEI PROPRIO OTTUSO! LEVATI DAI PIEDI!!!"- ringhiò il ragazzo, che aveva deciso di fermarsi a riposare sotto un albero anziché tornare a casa. La sua quiete fu interrotta dall'arrivo del rompiscatole.

-"Eh eh... carissimo Nara... sai, stavo pensando di chiedere a Temari della Sabbia di uscire con me..."- ghignò soddisfatto dall'alto della sua posizione. Shikamaru, intanto, che se ne stava sdraiato, appoggiato al tronco di un albero, fissava Koichi senza parole. "Questo è proprio andato..." pensava il povero Shikamaru, che non chiedeva nient'altro che qualche oretta di tranquillità.

-"...e si può sapere che cosa diavolo vuoi da me, idiota?!"- sbuffò scocciato Shikamaru.

Koichi rimase allibito.

-"Sc-scusa... ma... a te... non te ne frega niente se esco con Temari? No, cioè, nel senso... ma tu e lei non uscite insieme?"-

-"Sì, di tanto in tanto quando viene da queste parti ci vediamo, ma non c'è niente tra di noi, almeno niente di serio... ma si può sapere che diavolo vuoi? Farti gli affaracci tuoi è un optional?!"- ringhiò Shikamaru veramente spazientito. Ora il tono era davvero minaccioso e Koichi si sentiva un po' intimidito.

-"Ah... okay... va bè, allora Nara... ci si vede... ciao ciao..."- e dicendo questo, Koichi si defilò alla velocità della luce. Shikamaru borbottò qualcosa contrariato, poi cercò di ritornare ai suoi pensieri.

 

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La porta della taverna venne varcata per la seconda volta nel giro di un'ora dall'intrepido Koichi, che non mollava. Era assolutamente intenzionato a mettere fuori gioco Shikamaru Nara, ci fossero voluto altri dieci anni. Si diresse spedito verso il tavolo dove Choji stava finendo l'ultima delle cinque portate ordinate. Koichi si sedette con nonchalance di fronte a Choji, che lo fissò interrogativo.

-"Il dolce?"- chiese Koichi tutto sorridente.

-"Sì, magari..."- rispose l'ingordo.

-"Cameriereee! Ci porti un piatto per ogni dolce, grazie!"-

-"Ti adoro Noriji!"-

-"Anch'io ti adoro Akimichi e ti adorerò ancora di più se mi darai un'altra piccola informazione... ah, ovviamente puoi chiamarmi Koichi..."- sorrise col suo sorriso smagliante e collaudato.

-"Dimmi tutto!"- disse Choji, non appena arrivarono dodici tipi diversi di torta e almeno cinque dolcetti diversi.

-"Bene, caro Choji... dimmi un po'... altre donne nella vita di Nara?"- disse Koichi, convintissimo che le donne dovessero per forza essere il punto debole di Shikamaru.

-"Mah... in realtà oltre a Temari, sua madre e Ino, non è che Shikamaru abbia grandi rapporti con altre donne..."- disse Choji, azzannando una fetta di torta.

-"Ino?"- chiese Koichi, spaesato.

-"Sì, Ino Yamanaka... possibile che non la conosci?"-

-"Sì, ovviamente la conosco, è una delle ragazze più carine di tutta Konoha! Mi domando solo come faccia a conoscere Shikamaru..."- domandò Koichi.

-"Oh, beh, io, Shikamaru e Ino siamo amici d'infanzia e per di più siamo pure in squadra insieme, quindi... figurati! Ci conosciamo da una vita. Fra l'altro verrà pure lei qui tra poco."-

Gli occhi di Koichi si illuminarono.

-"In squadra insieme? Ah... quindi Shikamaru è molto affezionato a Ino, vero?"- chiese Koichi, sempre più interessato.

-"Mah... in realtà... quei due litigano sempre... anche se credo che si vogliano un gran bene..."- spiegò Choji.

-"Interessante..."-

-"...secondo me hanno un rapporto ambiguo, e la verità è che non si sono mai interrogati sui loro sentimenti reciproci..."-

-"Molto interessante!"-

-"...sanno sempre che ci saranno l'uno per l'altra e quindi credo che si diano un po'... come dire... per scontato, ecco..."- concluse Choji.

-"TROPPO INTERESSANTE!!! GRAZIE CHOJI!!!"-

Koichi scattò in piedi e corse fuori, dopo aver pagato un conto astronomico e aver lasciato per l'ennesima volta Choji da solo, in balia dei suoi dolci.

 

 

 

CAPITOLO 2.

Il Punto Debole di Shikamaru

 

"Sì, bella prova... e adesso che si fa? Mica posso andare da Ino Yamanaka, figa com'è e chiederle se vuole uscire con uno sfigato come me... e poi figurati, a quella piacciono i tipi come Sasuke Uchiha e Sai... sono proprio fregato..."

Koichi si fermò nuovamente in mezzo alla piazza a rimuginare, perplesso sul da farsi. Aveva intuito dalle parole di Choji che fra Ino e Shikamaru c'era qualcosa di ambiguo e voleva provare a giocare su quel fattore per vedere che effetto aveva sul rivale. Con Temari era andata male, ma forse con Ino aveva tutto da guadagnare. "Tanto peggio di così... sono sicuro che Nara dovrà per forza essere geloso di qualcuno o qualcosa... possibile che sia un persona così fredda? No, no... gli farò perdere la freddezza e la ragione... oh, ma quello è..." i pensieri di Koichi vennero interrotti dall'arrivo nella piazza di Daisuke Inuzuka, uno dei ragazzi più fighi di tutta Konoha, nonché cugino di Kiba (e chissenefrega).

Le labbra di Koichi si piegarono in un ghigno soddisfatto e, contando i contanti che gli erano rimasti in tasca, si avvicinò a Daisuke.

-"Ehi, Daisuke... come va, amico mio?"- disse Koichi, dandogli una pacca sulla spalla.

-"Che vuoi, Noriji? Quando vai da qualcuno è perché vuoi sempre ottenere qualcosa... ti conosco, sei un affarista."- mise il broncio Daisuke.

-"Eh eh... mi conosci bene, Inuzuka... in realtà, volevo chiederti... non è che ti andrebbe di provarci con Ino Yamanaka?"- propose Koichi, sicuro di sé. -"Sono disposto a pagarti profumatamente..."-

-"Cosa?! Vuoi pagarmi per provarci con la Yamanaka? Ma io ci proverei anche gratis con lei, il problema è che c'è sempre quel Nara che mi fissa storto quando mi ci avvicino... e non è che mi convinca molto, sembra un teppista..."- rispose poco convinto Daisuke.

-"Beh... per 2000 bigliettoni penso che valga la pena provare, non credi anche tu?"- sorrise malizioso Koichi. Daisuke annuì leggermente, pensando seriamente alla proposta.

 

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Dopo un quarto d'ora, Shikamaru entrò nella locanda, ancora un po' irritato. Oltre ad essere stato disturbato per due volte da quel rompiscatole di Noriji, non era ancora riuscito a fumarsi una sigaretta in santa pace. Che giornata da incubo. Più che sedersi, si stravaccò sulla panca, proprio di fronte all'amico Choji.

-"Waaah... non hai idea di che giornata infernale è stata questa... cavolo, ma hai fatto un banchetto nuziale?!"- sbottò Shikamaru, sconvolto nel vedere la quantità di piatti vuoti sul tavolo.

-"Sì, in realtà ho trovato un amico molto simpatico che mi ha offerto un po' di cibo... adesso sono proprio sazio!"- asserì Choji, guardandosi attorno. -"Dov'è Ino?"-

-"Suppongo non sia ancora arrivata... come al suo solito..."- sbuffò Shikamaru.

-"No, no... sono sicuro di averla vista poco fa arrivare in piazza... oh! Infatti eccola là!"- Choji indicò un angolo della piazza attraverso la grande vetrata della taverna.

Ed eccola lì, infatti, la biondissima e bellissima Ino Yamanaka, sempre così vivace e sicura di sé, con quel suo fare accattivante e il suo modo di vestire così provocante. Chi la conosceva bene, come Shikamaru, sapeva benissimo che quella era tutta apparenza, che in realtà Ino sotto quell'aspetto da leonessa nascondeva un cuore sensibile e fragile, ancora non del tutto guarito dall'indelebile e profonda ferita causata dalla morte di Asuma. Nonostante si atteggiasse a dura, Ino si sentiva infinitamente debole dentro il suo cuore, in quel momento più che mai. Non trovava più la forza per appoggiarsi a qualcuno, la paura di poter perdere altre persone che amava l'avevano portata ad essere un po' più distante. Shikamaru e Choji l'avevano capito e avevano deciso di comune accordo di non sforzarla a fare ciò che non si sentiva di fare. Capivano che Ino aveva bisogno di tempo, più di quello che era servito a loro per riprendersi dal tragico evento.

Ino si stava dirigendo tranquillamente verso la taverna, quel giorno sembrava serena.

-"Meno male... oggi Ino mi sembra più tranquilla, non trovi anche tu?"- sospirò Choji, fissando l'amica in lontananza.

-"Sì, così sembrerebbe... ma l'apparenza inganna, amico mio..."- rispose Shikamaru, fissando con sguardo vacuo un punto impreciso del cielo.

-"Sono sicuro che se si trovasse un ragazzo... starebbe meglio."- asserì Choji.

-"Chi?!"- sbottò Shikamaru, allarmato.

-"Ino, ovviamente! Poverina, è sempre così sfortunata con i ragazzi... ad esempio, le è andata male con Sasuke e sembra che anche Sai non la fili più di tanto... eppure Ino è così carina!"- rispose dispiaciuto Choji.

-"Sono sicuro che Ino non ha bisogno di nessun ragazzo!"- affermò convinto Shikamaru. -"Sicuramente, non la aiuterebbe a uscire dalla tristezza che l'affligge..."-

-"Perché no, scusa? Potrebbe tirarla su di morale, distrarla..."- protestò Choji.

-"E invece ti dico di no! Soprattutto fino a quando continuerà a cercare tipi stupidi e superficiali come Sai e fino a quando non la smetterà di comportarsi come un'oca qualunque quando invece ha una testa per ragionare!"- sbottò spazientito Shikamaru.

-"Sei proprio un egoista, sai, Shikamaru?!"- ringhiò contrariato Choji.

-"Cosa c'entra? Mica è un discorso da egoisti, questo! Anzi, tutt'altro visto che mi preoccupo per Ino!"- rispose Shikamaru, alquanto infastidito dal discorso.

-"No, non è vero! Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun altro!"- lo rimproverò Choji.

-"Ma che diavolo vai dicendo?! Mi sa che hai mangiato troppo, Akimichi!!!"- urlò Shikamaru, battendo con forza i pugni sul tavolo. Tutta la clientela si voltò verso di loro e il cameriere lo rimproverò con lo sguardo. Shikamaru si calmò e si rimise a sedere, cercando di riprendere il controllo.

Entrambi gli amici erano crucciati e istintivamente si alzarono dal tavolo, dirigendosi verso l'uscita per andare incontro a Ino.

Appena furono fuori, videro che la biondina stava impalata al centro della piazza a ridere e scherzare con Daisuke Inuzuka, alto, atletico e carino. Istintivamente, Shikamaru inarcò un sopracciglio, infastidito.

-"Vedi che ti da fastidio?"- lo provocò Choji, indicandogli Ino che rideva alle battute cretine del fusto.

-"Fastidio? A me? Forse hai la febbre, Choji, è da quando sono arrivato che stai dando di matto..."- ribatté con aria superiore l'amico. Intanto, però, i suoi occhi non si scollavano dai due al centro della piazza e il suo orecchio erano teso a captare le parole che i due si stavano rivolgendo.

 

Ino si stava dirigendo verso la taverna dove aveva un appuntamento con i suoi due migliori amici, quando venne fermata improvvisamente al centro della piazza da Daisuke Inuzuka, cugino del suo amico Kiba, un ragazzo molto carino e simpatico. Ci aveva scambiato qualche parola per caso, ma non è che provasse un vero e proprio interesse per lui, in quanto non aveva nulla che la attirasse veramente, non era scattato quel "colpo" che c'era stato per Sasuke e Sai.

Il ragazzo cominciò ad attaccar bottone con disinvoltura, chiedendole del più e del meno. Poi le raccontò un piccolo scherzo che aveva fatto l'altra notte, facendola ridere sempre di più.

-"...insomma, poi busso alla porta di questo signore, erano tipo le tre di notte, e questo mi viene ad aprire tutto assonnato, e io gli dico tutto sconvolto: 'signore, guardi che le stanno rubando il tetto! Ho già chiamato la polizia!' E quello dopo mezzora mi risponde: 'eh?'. Ah ah ah, che risate!"- rideva di gusto Daisuke, seguito dalla divertitissima Ino.

 

"Ma pensa te che demenza... come si fa a ridere per delle battute così penose?! Va bé, Shikamaru, perché ti riscaldi tanto? Stanno solo parlando... solo parlando... non vorrai mica dare ragione a Choji, vero? Ma va! E' tutta soggezione!" pensava infastidito Shikamaru.

 

-"Ma dai! E poi che hai fatto?"- chiese lei, ancora con le lacrime agli occhi.

-"Cosa vuoi che ho fatto? Sono scoppiato a ridere e sono corso via, mentre quello mi tirava le maledizioni!"- rise Daisuke. L'occhio del ragazzo, in quel momento, cadde verso il fondo della piazza, dove vide Shikamaru e Choji che li fissavano impassibili. "Cavolo, Nara non sembra arrabbiato come le altre volte..." pensò Daisuke, interessato "...forse può essere la mia buona occasione per provarci con la Yamanaka, e magari ci sta pure!".

-"Beh, sai Ino..."- cominciò Daisuke, grattandosi la nuca imbarazzato -"...io ti trovo molto carina... e mi farebbe piacere... che so... magari... si potrebbe uscire insieme qualche volta... se ti va..."-

 

"EH NO EH!!! ADESSO NON STANNO MICA SOLO PARLANDO!!!" urlarono i neuroni nel cervello di Shikamaru.

 

Ino rimase letteralmente spiazzata da quella proposta. Era da un po' che qualcuno non le chiedeva di uscire. In verità, Ino era abituata a rifiutare tutti quelli che le si dichiaravano, non perché magari non fossero carini, ma semplicemente perché in quei periodi era fissata o con Sasuke o con Sai, e quindi non degnava di uno sguardo tutti gli altri. Ora però, Ino si sentiva così fragile ed insicura, sentiva di aver bisogno di affetto, di qualcuno a cui potersi appoggiare. In quei giorni aveva capito di non riuscire più a farcela da sola, che combattere con solo le proprie forze contro il dolore non era semplice, anzi, era un'impresa troppo grande per lei e che non sarebbe mai riuscita a reagire senza l'appoggio di qualcun altro. Non voleva chiedere l'aiuto di Shikamaru e Choji, perché sapeva che anche loro erano profondamente addolorati per la scomparsa di Asuma, soprattutto Shikamaru, e perciò non voleva essergli di ulteriore impiccio, non voleva caricare il suo dolore su qualcun altro che già soffriva tanto.

Qualcosa stava spingendo Ino ad accettare la proposta di Daisuke, d'altronde era solo un innocente appuntamento, no?

Ma proprio mentre Ino si accingeva a rispondere al ragazzo, vide arrivare Shikamaru come una furia contro Daisuke, e dargli un cazzotto tale da farlo finire a terra qualche metro più in là. Ino rimase letteralmente allibita, lì, a fissare a bocca aperta prima il povero Daisuke e poi Shikamaru, incavolato nero lì davanti a lei.

-"Ma... ma... sei impazzito?"- riuscì a dire con un filo di voce la sconvolta Ino, qualche minuto dopo.

-"NON AVVICINARTI PIU' AD INO, SONO STATO ABBASTANZA CHIARO?!"- urlò Shikamaru, furibondo.

-"MA CHE DIAVOLO VUOI?!"- urlò Daisuke, lanciandosi addosso a Shikamaru. I due cominciarono a pestarsi pesantemente, sotto gli occhi ancora sconvolti di Ino.

Tempestivamente, Choji corse a trattenere Shikamaru e in quel momento anche Kiba, che era lì insieme agli amici di Daisuke, corse a fermare il cugino.

-"ORA BASTA, SHIKAMARU!!! CHE DIAVOLO TI E' PRESO?!"- urlò furibonda Ino, dirigendosi verso di lui.

Shikamaru non rispondeva. Fissava altrove. Non aveva nemmeno voglia di guardarla in faccia. Che diavolo gli era preso? Non lo sapeva nemmeno lui. Ma sapeva che se avesse guardato quei due meravigliosi occhioni azzurri, avrebbe capito qualcosa che lo avrebbe segnato per sempre. Perciò preferì tenere lo sguardo altrove, ignorando la domanda della biondina.

-"INSOMMA! SHIKAMARU! MI VUOI RISPONDERE?!"- ringhiò Ino, afferrando il ragazzo per il bavero.

Irritato dalla situazione e tormentato dalle parole indelebili di Choji, Shikamaru strinse con forza il polso di Ino, fissandola con aria cattiva.

-"Ahia... Shika... Shikamaru... mi fai male..."- disse Ino, che non riusciva a liberarsi dalla presa troppo forte del ragazzo. Aveva abbassato il tono della voce, perché lo sguardo intimidatorio di Shikamaru l'aveva spaventata. Non l'aveva mai guardata così.

Con un movimento secco, Shikamaru lasciò andare il braccio della ragazza e se ne andò senza dire a nessuno una parola.

-"Ehi..."- cercò di riprenderlo Daisuke, a cui non era piaciuto affatto il modo in cui Shikamaru aveva trattato Ino, ma Choji gli mise una mano sulla spalla facendogli capire che non era il caso di infierire oltre. Shikamaru era troppo confuso per capire cosa fosse successo e perché avesse reagito così.

  
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