Tu Sei Mia!
Ciao
a tutti!!! Mi sono accorta solo oggi del fatto che la
storia si vedesse male, il che mi ha dispiaciuta un sacco… per riparare vi
rimetto il primo capitolo e per farmi perdonare aggiungo in esclusiva pure il
SECONDO dal titolo “Il punto debole di Shikamaru”… quale sarà il suo punto
debole??? Un grazie mega gigante a tutte per le vostre recensioni e tranquilla
Rikachan che questa storia la finisco… bacioni Sakurina!
CAPITOLO 1.
Missione: Abbattere Shikamaru Nara!
Anche
quella mattina il sole era il padrone incontrastato del cielo. Ma nonostante ciò, il vento sferzava gelido e tagliente per
tutte le strade di Konoha. E, ovviamente, spazzava via
le nuvole, lasciando il cielo di un azzurro irreale e intenso, così intenso da
dar persino fastidio alla vista.
Shikamaru sbuffò
annoiato, tirando fuori un pacchetto di sigarette e portandosene una alla
bocca. Un cielo senza nuvole non era degno della sua attenzione. Era vuoto e
privo d'interesse.
Decise
perciò di farsi un giretto per le vie di Konoha, tanto per ammazzare il tempo.
Nonostante fosse una bella giornata soleggiata
d'inizio primavera, le vie del villaggio erano deserte a causa di quell'aria
ancora carica del gelo invernale.
-"Uff... che
scocciatura!"- sbuffò Shikamaru, alquanto irritato. Quel dannato vento gli
impediva di accendersi quella benedetta sigaretta.
Spazientito, la gettò a terra e si diresse filato verso casa.
"Che
palle... passare una bella mattina di sole chiuso in casa per colpa di questo
freddo boia..." pensò
"...d'altronde chi vuoi che esca con questo vento? Solo i cretini... bene
Shikamaru, cominci a darti del cretino da solo, mi fa piacere... si vede che il
tuo quoziente intellettivo comincia a diminuire col passare degli anni... o
forse sarà la nicotina?".
In quel preciso
istante, il ragazzo si fermò, ancora più scocciato. Si era accorto della
presenza di qualcuno già da qualche minuto, ignorandolo; ma visto che non
sembrava demordere, decise di affrontarlo a quattr'occhi.
Sospirò,
chiudendo gli occhi e concentrandosi. Sicuramente non era un ninja molto
esperto, in quanto si muoveva rumorosamente e Shikamaru era già riuscito a
localizzarlo.
-"Avanti...
vieni fuori..."- disse a voce abbastanza alta, il necessario per essere
sentito. Ovviamente il tono lasciava trasparire perfettamente
la sua irritazione. Improvvisamente, una risata sforzata e innaturale
rieccheggiò per la stretta via e immediatamente davanti a Shikamaru apparve un
giovane alto un po' più di lui, dai capelli rossicci e gli occhi castani,
abbastanza carino, suo coetaneo, che conosceva fin
troppo bene.
-"Ah ah ah! Ciao Shikamaru Nara! E' da un po' che non ci si vede,
eh?"- sorrise arrogante il ragazzo, puntando il dito contro Shikamaru.
-"Oh no...
ti prego... ci mancava anche questa scocciatura..."- sbuffò Shikamaru.
-"Come
sarebbe a dire "scocciatura"?!"- sbottò
il ragazzo dai capelli rossi.
-"Sarebbe a dire che oggi non è proprio giornata per piantar grane,
Koichi!"- ringhiò Shikamaru, passandogli oltre, ignorandolo.
Koichi Noriji si
voltò, alquanto alterato e offeso per essere stato ignorato, come al solito, dal suo grande rivale.
-"Ah ah ah! Ho capito! Ti senti minacciato perché sai che adesso
sono un chunin, eh?"- ghignò divertito Koichi.
Shikamaru scoppiò
in una fragorosa risata, voltandosi verso il ragazzo.
-"Era ora
che diventassi chunin, ragazzo mio! E' da quattro anni che ripeti
l'esame!"- lo sbeffeggiò.
-"Cosa?! Ehi!!! Solo perché tu sei
diventato chunin a dodici anni non vuol certo dire che sei più forte di
me!"- ringhiò Koichi, che era riuscito a passare l'esame solo all'età di
sedici anni.
-"Già...
sicuramente però sono più intelligente... tu che dici?"- lo provocò
Shikamaru. -"...e sai, per diventare un ninja bisogna essere sia forti che intelligenti... e dubito che la tua intelligenza sia
aumentata in questi quattro anni..."-
-"Che stai
insinuando, Nara?!!!" ringhiò Koichi.
-"Niente,
sto solo analizzando la pura verità... cioè che con i
soldi si può comprare tutto, caro Noriji, e se penso che il tuo ricco papino ci
ha messo ben quattro anni per corrompere gli esaminatori per farti passare
l'esame, deduco che l'intelligenza non è proprio una dote di famiglia..."-
ghignò divertito Shikamaru.
Koichi divenne
rosso per la rabbia e tirò un urlo per il nervoso.
-"Non te la
prendere, Koichi... beh, se cominci a cercare di corrompere gli esaminatori già
da quest'anno, forse fra qualche decennio riuscirai a diventare un jonin, non credi? Ora, scusami, ma per quanto sia
piacevole e inutile stare qui a sprecare il mio tempo prezioso con te, me ne
devo andare... addio!"- e dicendo questo alquanto seccatamente, Shikamaru
riprese tranquillamente la via di casa, lasciando un Koichi alquanto furibondo
e profondamente offeso.
www
"Non finisce
qui... Shikamaru Nara..." pensava
furibondo Koichi, che ora bighellonava nervosamente per le vie di Konoha.
Sembrava che non sentisse neanche il gelido vento, tanto era intento a litigare
con Shikamaru nella sua mente. Erano rivali da quando
avevano cinque anni, ovvero da quando si erano conosciuti alla scuola ninja e
da lì era scoppiata una serie infinita di dispetti e tranelli, che ovviamente
vedevano sempre Koichi come perdente. Fin da piccolo Shikamaru si era
dimostrato sempre superiore sia fisicamente che
intellettualmente. E Koichi lo detestava dal profondo
del suo cuore più di chiunque altro al mondo. Il ragazzo si rendeva
perfettamente conto che senza i soldi di suo padre, non sarebbe mai potuto
diventare un ninja a causa della sua ottusità e della sua
codardia. Ma la sua era un'antica stirpe di ninja e
per nulla al mondo Koichi avrebbe voluto essere la vergogna della sua famiglia.
D'altronde sapeva utilizzare molto bene le tecniche speciali che gli derivavano
dalla famiglia Noriji: sapeva maneggiare a meraviglia polveri velenose,
allucinogene e soporifere. Però per tutto il resto era
abbastanza impedito.
"Ti giuro
che mi vendicherò per tutti gli affronti e le beffe che mi hai fatto, Nara... giuro che troverò il tuo punto debole e riuscirò a batterti
definitivamente... è impossibile che tu sia così perfetto... ma quale sarà il
tuo tallone d'Achille?". Koichi si fermò pensieroso nel mezzo della
piazza. Cercò di immaginare quale potesse essere la
debolezza di Shikamaru, ma non gliene venne in mente nessuna. E comunque era un lavoro troppo complicato per lui. Mentre decideva che avrebbe assegnato quel compito a qualche spia
che lavorava per suo padre, Koichi passò davanti alla taverna dove il Team 10
era solito ritrovarsi. E difatti Koichi vide
che seduto ad un tavolo stava proprio il grasso e buon Choji Akimichi, il
migliore amico di Shikamaru, cui punto debole era (senza dubbi) il cibo. E fu proprio questo pensiero a balenare nella mente di
Koichi, che cercando di nascondere un ghigno soddisfatto, entrò nella locanda.
Si avvicinò a Choji e con un sorriso affabile prese posto
vicino a lui.
-"Ciao
Akimichi, come va?"- chiese sorridente Koichi.
-"Oh ciao
Noriji... come mai da queste parti?"- lo salutò Choji.
-"Oh...
così, passavo da queste parti e quando ti ho visto ho pensato di farti un
salutino... hai appuntamento con qualcuno?"- cominciò a tastare il terreno
Koichi.
-"Sì, ho
appuntamento con Shikamaru fra due orette..."- rispose Choji
mentre tirava fuori il portafoglio per contare le finanze residue.
-"Ah sì? E
cosa ci fai qui per due ore da solo?"-
-"Mangio,
ovviamente."- rispose deciso Choji.
-"Ah..."-
rimase interdetto Koichi.
-"OH
NO!"- sbottò Choji, fissando il portafoglio vuoto.
-"Mmh...
che c'è?"-
-"Ho finito
tutti i soldi... non posso più mangiare niente..."- rispose il
desolatissimo Choji.
-"Ma non ti preoccupare per questo, amico mio! Ci penso io! Cameriere, porti cinque porzioni di carne per il mio amico
qui!"- sorrise Koichi, affabilmente.
-"Oh grazie
mille Noriji!!! Chiedimi qualunque cosa in
cambio!!!"- si commosse il ragazzo robusto.
-"Beh... non
per sembrarti un affarista, ma... mi sapresti dire ad esempio... che so... che
tipo di ragazze piacciono a Nara e se in questo momento esce con qualcuna in particolare?"- chiese disinvolto Koichi.
Choji non capì
perché a Koichi dovessero interessare i gusti di Shikamaru (in realtà il
cicciottello non sapeva della rivalità tra l'amico e Koichi), ma non appena
ebbe sotto il naso una gustosa pietanza non perse mezzo secondo e parlò senza
problemi.
-"Beh... a
Shikamaru... piacciono le bionde, sì... ma devono
anche essere intelligenti, altrimenti non ci trova niente d'interessante...
tipo, mi sembra che ultimamente si veda con Temari della Sabbia, però... non
so... Shikamaru parla raramente delle sue donne..."-
-"Ah sì, eh?
Temari della Sabbia? Interessante... ora ti devo proprio lasciare amico mio! Ci
si vede, eh?"- e dicendo questo, Koichi si alzò e corse velocemente fuori dalla taverna, mentre Choji s'ingozzava di cibo a più
non posso.
www
-"Ehi Nara!!!"-
-"Non è
possibile..."-
Shikamaru si
voltò svogliatamente. Aveva riconosciuto quella voce così irritante e non poté
credere che dopo tutte quelle che gli aveva tirato
dietro quella mattina Koichi fosse ancora lì ad importunarlo.
-"COSA
DIAVOLO VUOI ANCORA, NORIJI?! ALLORA SEI PROPRIO
OTTUSO! LEVATI DAI PIEDI!!!"- ringhiò il ragazzo,
che aveva deciso di fermarsi a riposare sotto un albero anziché tornare a casa.
La sua quiete fu interrotta dall'arrivo del rompiscatole.
-"Eh eh... carissimo Nara... sai, stavo pensando di chiedere a
Temari della Sabbia di uscire con me..."- ghignò soddisfatto dall'alto
della sua posizione. Shikamaru, intanto, che se ne stava sdraiato, appoggiato
al tronco di un albero, fissava Koichi senza parole. "Questo è proprio
andato..." pensava il
povero Shikamaru, che non chiedeva nient'altro che qualche oretta di
tranquillità.
-"...e si
può sapere che cosa diavolo vuoi da me, idiota?!"-
sbuffò scocciato Shikamaru.
Koichi rimase
allibito.
-"Sc-scusa...
ma... a te... non te ne frega niente se esco con Temari? No, cioè,
nel senso... ma tu e lei non uscite insieme?"-
-"Sì, di
tanto in tanto quando viene da queste parti ci
vediamo, ma non c'è niente tra di noi, almeno niente di serio... ma si può
sapere che diavolo vuoi? Farti gli affaracci tuoi è un optional?!"- ringhiò Shikamaru veramente spazientito. Ora il
tono era davvero minaccioso e Koichi si sentiva un po' intimidito.
-"Ah...
okay... va bè, allora Nara... ci si vede... ciao ciao..."-
e dicendo questo, Koichi si defilò alla velocità della luce. Shikamaru borbottò qualcosa contrariato, poi cercò di ritornare ai
suoi pensieri.
www
La porta della
taverna venne varcata per la seconda volta nel giro di
un'ora dall'intrepido Koichi, che non mollava. Era
assolutamente intenzionato a mettere fuori gioco Shikamaru Nara, ci fossero
voluto altri dieci anni. Si diresse spedito verso il tavolo dove Choji stava finendo
l'ultima delle cinque portate ordinate. Koichi si sedette con nonchalance di
fronte a Choji, che lo fissò interrogativo.
-"Il
dolce?"- chiese Koichi tutto sorridente.
-"Sì,
magari..."- rispose l'ingordo.
-"Cameriereee!
Ci porti un piatto per ogni dolce, grazie!"-
-"Ti adoro
Noriji!"-
-"Anch'io ti adoro Akimichi e ti adorerò ancora di più se mi
darai un'altra piccola informazione... ah, ovviamente puoi chiamarmi
Koichi..."- sorrise col suo sorriso smagliante e collaudato.
-"Dimmi
tutto!"- disse Choji, non appena arrivarono
dodici tipi diversi di torta e almeno cinque dolcetti diversi.
-"Bene, caro
Choji... dimmi un po'... altre donne nella vita di Nara?"- disse Koichi,
convintissimo che le donne dovessero per forza essere il punto debole di
Shikamaru.
-"Mah... in
realtà oltre a Temari, sua madre e Ino, non è che
Shikamaru abbia grandi rapporti con altre donne..."- disse Choji,
azzannando una fetta di torta.
-"Ino?"-
chiese Koichi, spaesato.
-"Sì, Ino
Yamanaka... possibile che non la conosci?"-
-"Sì, ovviamente
la conosco, è una delle ragazze più carine di tutta Konoha! Mi domando solo
come faccia a conoscere Shikamaru..."- domandò
Koichi.
-"Oh, beh,
io, Shikamaru e Ino siamo amici d'infanzia e per di
più siamo pure in squadra insieme, quindi... figurati! Ci conosciamo da una
vita. Fra l'altro verrà pure lei qui tra poco."-
Gli occhi di
Koichi si illuminarono.
-"In squadra
insieme? Ah... quindi Shikamaru è molto affezionato a
Ino, vero?"- chiese Koichi, sempre più interessato.
-"Mah... in
realtà... quei due litigano sempre... anche se credo
che si vogliano un gran bene..."- spiegò Choji.
-"Interessante..."-
-"...secondo
me hanno un rapporto ambiguo, e la verità è che non si
sono mai interrogati sui loro sentimenti reciproci..."-
-"Molto
interessante!"-
-"...sanno
sempre che ci saranno l'uno per l'altra e quindi credo che si diano un po'...
come dire... per scontato, ecco..."- concluse Choji.
-"TROPPO
INTERESSANTE!!! GRAZIE CHOJI!!!"-
Koichi scattò in
piedi e corse fuori, dopo aver pagato un conto astronomico e aver lasciato per
l'ennesima volta Choji da solo, in balia dei suoi dolci.
CAPITOLO 2.
Il Punto Debole di Shikamaru
"Sì, bella
prova... e adesso che si fa? Mica posso andare da Ino
Yamanaka, figa com'è e chiederle se vuole uscire con uno sfigato come me... e
poi figurati, a quella piacciono i tipi come Sasuke Uchiha e Sai... sono
proprio fregato..."
Koichi si fermò
nuovamente in mezzo alla piazza a rimuginare, perplesso sul da farsi. Aveva
intuito dalle parole di Choji che fra Ino e Shikamaru c'era qualcosa di ambiguo e voleva provare a giocare su quel fattore per
vedere che effetto aveva sul rivale. Con Temari era andata
male, ma forse con Ino aveva tutto da guadagnare. "Tanto peggio di
così... sono sicuro che Nara dovrà per forza essere geloso di qualcuno o
qualcosa... possibile che sia un persona così fredda?
No, no... gli farò perdere la freddezza e la ragione... oh, ma quello è..." i pensieri di Koichi vennero
interrotti dall'arrivo nella piazza di Daisuke Inuzuka, uno dei ragazzi più
fighi di tutta Konoha, nonché cugino di Kiba (e chissenefrega).
Le labbra di
Koichi si piegarono in un ghigno soddisfatto e, contando i contanti che gli
erano rimasti in tasca, si avvicinò a Daisuke.
-"Ehi,
Daisuke... come va, amico mio?"- disse Koichi, dandogli una pacca sulla
spalla.
-"Che vuoi, Noriji? Quando vai da qualcuno è perché vuoi
sempre ottenere qualcosa... ti conosco, sei un
affarista."- mise il broncio Daisuke.
-"Eh eh... mi conosci bene, Inuzuka... in realtà, volevo
chiederti... non è che ti andrebbe di provarci con Ino Yamanaka?"- propose
Koichi, sicuro di sé. -"Sono disposto a pagarti profumatamente..."-
-"Cosa?! Vuoi pagarmi per provarci con la Yamanaka? Ma io ci
proverei anche gratis con lei, il problema è che c'è sempre quel Nara che mi
fissa storto quando mi ci avvicino... e non è che mi
convinca molto, sembra un teppista..."- rispose poco convinto Daisuke.
-"Beh... per
2000 bigliettoni penso che valga la pena provare, non credi anche tu?"-
sorrise malizioso Koichi. Daisuke annuì leggermente, pensando
seriamente alla proposta.
www
Dopo un quarto
d'ora, Shikamaru entrò nella locanda, ancora un po' irritato. Oltre ad essere
stato disturbato per due volte da quel rompiscatole di Noriji, non era ancora
riuscito a fumarsi una sigaretta in santa pace. Che
giornata da incubo. Più che sedersi, si stravaccò sulla panca, proprio di
fronte all'amico Choji.
-"Waaah...
non hai idea di che giornata infernale è stata questa... cavolo, ma hai fatto
un banchetto nuziale?!"- sbottò Shikamaru,
sconvolto nel vedere la quantità di piatti vuoti sul tavolo.
-"Sì, in
realtà ho trovato un amico molto simpatico che mi ha offerto un po' di cibo...
adesso sono proprio sazio!"- asserì Choji, guardandosi attorno. -"Dov'è Ino?"-
-"Suppongo
non sia ancora arrivata... come al suo solito..."- sbuffò Shikamaru.
-"No, no...
sono sicuro di averla vista poco fa arrivare in
piazza... oh! Infatti eccola là!"- Choji indicò
un angolo della piazza attraverso la grande vetrata della taverna.
Ed eccola lì,
infatti, la biondissima e bellissima Ino Yamanaka,
sempre così vivace e sicura di sé, con quel suo fare accattivante e il suo modo
di vestire così provocante. Chi la conosceva bene, come Shikamaru, sapeva
benissimo che quella era tutta apparenza, che in realtà Ino sotto quell'aspetto
da leonessa nascondeva un cuore sensibile e fragile, ancora non del tutto
guarito dall'indelebile e profonda ferita causata dalla morte di Asuma. Nonostante si atteggiasse a
dura, Ino si sentiva infinitamente debole dentro il suo cuore, in quel
momento più che mai. Non trovava più la forza per appoggiarsi a qualcuno, la
paura di poter perdere altre persone che amava l'avevano portata ad essere un
po' più distante. Shikamaru e Choji l'avevano capito e avevano deciso di comune
accordo di non sforzarla a fare ciò che non si sentiva
di fare. Capivano che Ino aveva bisogno di tempo, più di quello che era servito
a loro per riprendersi dal tragico evento.
Ino si stava dirigendo tranquillamente verso la taverna, quel giorno
sembrava serena.
-"Meno
male... oggi Ino mi sembra più tranquilla, non trovi
anche tu?"- sospirò Choji, fissando l'amica in lontananza.
-"Sì, così sembrerebbe... ma l'apparenza inganna, amico mio..."-
rispose Shikamaru, fissando con sguardo vacuo un punto impreciso del cielo.
-"Sono
sicuro che se si trovasse un ragazzo... starebbe meglio."- asserì Choji.
-"Chi?!"- sbottò Shikamaru, allarmato.
-"Ino,
ovviamente! Poverina, è sempre così sfortunata con i ragazzi... ad esempio, le
è andata male con Sasuke e sembra che anche Sai non la fili
più di tanto... eppure Ino è così carina!"- rispose dispiaciuto Choji.
-"Sono
sicuro che Ino non ha bisogno di nessun ragazzo!"- affermò convinto
Shikamaru. -"Sicuramente, non la aiuterebbe a
uscire dalla tristezza che l'affligge..."-
-"Perché no, scusa? Potrebbe tirarla su di
morale, distrarla..."- protestò Choji.
-"E invece ti dico di no! Soprattutto fino a quando continuerà a cercare tipi stupidi e superficiali come Sai e
fino a quando non la smetterà di comportarsi come un'oca qualunque quando
invece ha una testa per ragionare!"- sbottò spazientito Shikamaru.
-"Sei
proprio un egoista, sai, Shikamaru?!"- ringhiò
contrariato Choji.
-"Cosa c'entra? Mica è un discorso da egoisti, questo! Anzi,
tutt'altro visto che mi preoccupo per Ino!"-
rispose Shikamaru, alquanto infastidito dal discorso.
-"No, non è
vero! Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun
altro!"- lo rimproverò Choji.
-"Ma che
diavolo vai dicendo?! Mi sa che hai mangiato troppo,
Akimichi!!!"- urlò Shikamaru, battendo con forza
i pugni sul tavolo. Tutta la clientela si voltò verso di loro e il cameriere lo
rimproverò con lo sguardo. Shikamaru si calmò e si rimise a sedere, cercando di
riprendere il controllo.
Entrambi gli
amici erano crucciati e istintivamente si alzarono dal tavolo, dirigendosi
verso l'uscita per andare incontro a Ino.
Appena
furono fuori, videro che la biondina stava impalata al centro della piazza a
ridere e scherzare con Daisuke Inuzuka, alto, atletico e carino.
Istintivamente, Shikamaru inarcò un sopracciglio, infastidito.
-"Vedi che
ti da fastidio?"- lo provocò Choji, indicandogli Ino che rideva alle
battute cretine del fusto.
-"Fastidio?
A me? Forse hai la febbre, Choji, è da quando sono
arrivato che stai dando di matto..."- ribatté con aria superiore l'amico.
Intanto, però, i suoi occhi non si scollavano dai due al centro della piazza e
il suo orecchio erano teso a captare le parole che i
due si stavano rivolgendo.
Ino si stava
dirigendo verso la taverna dove aveva un appuntamento con i suoi due migliori
amici, quando venne fermata improvvisamente al centro
della piazza da Daisuke Inuzuka, cugino del suo amico Kiba, un ragazzo molto
carino e simpatico. Ci aveva scambiato qualche parola per caso, ma non è che provasse un vero e proprio interesse per lui, in
quanto non aveva nulla che la attirasse veramente, non era scattato quel
"colpo" che c'era stato per Sasuke e Sai.
Il ragazzo
cominciò ad attaccar bottone con disinvoltura, chiedendole del più e del meno.
Poi le raccontò un piccolo scherzo che aveva fatto l'altra notte, facendola ridere sempre di più.
-"...insomma,
poi busso alla porta di questo signore, erano tipo le tre di notte, e questo mi
viene ad aprire tutto assonnato, e io gli dico tutto
sconvolto: 'signore, guardi che le stanno rubando il tetto! Ho già chiamato la
polizia!' E quello dopo mezzora mi risponde: 'eh?'. Ah
ah ah, che risate!"- rideva di gusto Daisuke,
seguito dalla divertitissima Ino.
"Ma pensa te
che demenza... come si fa a ridere per delle battute così penose?! Va bé, Shikamaru, perché ti riscaldi tanto? Stanno solo parlando... solo parlando... non vorrai mica
dare ragione a Choji, vero? Ma va! E'
tutta soggezione!" pensava infastidito Shikamaru.
-"Ma dai! E poi che hai fatto?"-
chiese lei, ancora con le lacrime agli occhi.
-"Cosa vuoi che ho fatto? Sono scoppiato a ridere e sono corso
via, mentre quello mi tirava le maledizioni!"- rise
Daisuke. L'occhio del ragazzo, in quel momento, cadde verso il fondo della
piazza, dove vide Shikamaru e Choji che li fissavano impassibili. "Cavolo,
Nara non sembra arrabbiato come le altre volte..."
pensò Daisuke, interessato "...forse può essere
la mia buona occasione per provarci con la Yamanaka, e magari ci sta pure!".
-"Beh, sai
Ino..."- cominciò Daisuke, grattandosi la nuca
imbarazzato -"...io ti trovo molto carina... e mi farebbe
piacere... che so... magari... si potrebbe uscire insieme qualche volta... se
ti va..."-
"EH NO EH!!! ADESSO NON STANNO MICA SOLO PARLANDO!!!" urlarono i
neuroni nel cervello di Shikamaru.
Ino rimase
letteralmente spiazzata da quella proposta. Era da un po' che qualcuno non le
chiedeva di uscire. In verità, Ino era abituata a rifiutare tutti quelli che le si dichiaravano, non perché magari non fossero carini, ma
semplicemente perché in quei periodi era fissata o con Sasuke o con Sai, e
quindi non degnava di uno sguardo tutti gli altri. Ora però, Ino si sentiva
così fragile ed insicura, sentiva di aver bisogno di affetto,
di qualcuno a cui potersi appoggiare. In quei giorni aveva capito di non
riuscire più a farcela da sola, che combattere con solo le proprie forze contro
il dolore non era semplice, anzi, era un'impresa troppo grande per lei e che
non sarebbe mai riuscita a reagire senza l'appoggio di qualcun altro. Non
voleva chiedere l'aiuto di Shikamaru e Choji, perché sapeva che anche loro
erano profondamente addolorati per la scomparsa di Asuma,
soprattutto Shikamaru, e perciò non voleva essergli di ulteriore impiccio, non
voleva caricare il suo dolore su qualcun altro che già soffriva tanto.
Qualcosa stava spingendo Ino ad accettare la proposta di Daisuke, d'altronde
era solo un innocente appuntamento, no?
Ma
proprio mentre Ino si accingeva a rispondere al ragazzo, vide arrivare Shikamaru
come una furia contro Daisuke, e dargli un cazzotto tale da farlo finire a
terra qualche metro più in là. Ino rimase letteralmente allibita, lì, a fissare
a bocca aperta prima il povero Daisuke e poi Shikamaru, incavolato nero lì
davanti a lei.
-"Ma...
ma... sei impazzito?"- riuscì a dire con un filo di voce la sconvolta Ino, qualche minuto dopo.
-"NON
AVVICINARTI PIU' AD INO, SONO STATO ABBASTANZA CHIARO?!"-
urlò Shikamaru, furibondo.
-"MA CHE
DIAVOLO VUOI?!"- urlò Daisuke, lanciandosi
addosso a Shikamaru. I due cominciarono a pestarsi pesantemente, sotto gli
occhi ancora sconvolti di Ino.
Tempestivamente,
Choji corse a trattenere Shikamaru e in quel momento anche Kiba, che era lì
insieme agli amici di Daisuke, corse a fermare il cugino.
-"ORA BASTA,
SHIKAMARU!!! CHE DIAVOLO TI E' PRESO?!"- urlò
furibonda Ino, dirigendosi verso di lui.
Shikamaru non
rispondeva. Fissava altrove. Non aveva nemmeno voglia di guardarla in faccia. Che diavolo gli era preso? Non lo sapeva nemmeno lui. Ma sapeva che se avesse guardato quei due meravigliosi
occhioni azzurri, avrebbe capito qualcosa che lo avrebbe segnato per sempre. Perciò preferì tenere lo sguardo altrove, ignorando la
domanda della biondina.
-"INSOMMA!
SHIKAMARU! MI VUOI RISPONDERE?!"- ringhiò Ino,
afferrando il ragazzo per il bavero.
Irritato dalla
situazione e tormentato dalle parole indelebili di Choji, Shikamaru strinse con
forza il polso di Ino, fissandola con aria cattiva.
-"Ahia... Shika... Shikamaru... mi fai male..."- disse Ino, che
non riusciva a liberarsi dalla presa troppo forte del ragazzo. Aveva abbassato
il tono della voce, perché lo sguardo intimidatorio di Shikamaru l'aveva
spaventata. Non l'aveva mai guardata così.
Con un movimento
secco, Shikamaru lasciò andare il braccio della ragazza e se ne
andò senza dire a nessuno una parola.
-"Ehi..."-
cercò di riprenderlo Daisuke, a cui non era piaciuto affatto
il modo in cui Shikamaru aveva trattato Ino, ma Choji gli mise una mano sulla
spalla facendogli capire che non era il caso di infierire oltre. Shikamaru era
troppo confuso per capire cosa fosse successo e perché
avesse reagito così.