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Autore: Forbidden Colors    16/03/2013    4 recensioni
Reira,una giovane ragazza in cerca di vendetta.
Reira,pronta a tutto pur di ottenerla,anche di uccidere Ziva David.
Ma è veramente l'unica a cercare giustizia? E soprattutto cosa vuole dai David?
Una storia scritta di getto su Ncis e su Tony/Ziva. Spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2:It is what it is,it is what you have to do


Ziva riaprì gli occhi,quel senso di smarrimento era durato solo pochi minuti.
Vide che Tony si stava rialzando e aveva cinto il braccio intorno alla sua vita per aiutarla. Una volta che furono entrambi in piedi,Tony le chiese se stava bene e,dopo che Ziva annuì,corse verso il negozio adiacente al ristorante dove era scoppiata la bomba.
Mentre Abby chiamava Gibbs per avvisarlo e Tim l'ambulanza,Ziva entrò nel luogo in cui poco prima stava mangiando con i suoi colleghi e che adesso era semidistrutto,aiutando alcune persone rimaste ferite. Dopodiché le lasciò nella mani attente di Abbs e raggiunse Tony.
"Trovato qualcosa?"-domandò Zee facendosi strada tra le macerie
"No,però ho capito dove esattamente è stato fatto scattare l'ordigno."- replico' DiNozzo. "Dovrebbe controllare la nostra scienziata forense però penso che sia stato posto qui proprio per uccidere le persone che si trovavano nel ristorante ma,chiunque l'abbia fabbricato,ha sbagliato le dosi. Fortunatamente."


Erano passti circa trenta minuti quando Gibbs arrivo' con i soccorsi. Dopo un breve calcolo,i medici caricarono sulle ambulanze i feriti e confermarono che non c'erano state vittime.
A Ziva girava forte la testa e le doleva ogni parte del corpo;non riusciva a capire più niente:prima la telefonata del padre poi questo...e se gli eventi fossero stati collegati in qualche modo?
I suoi pensieri furono nuovamente interrotti
"Ehi Zee tutto a posto? Sei sicura di stare bene?"
"Si Tony tranquillo. Penso proprio che il mio letto rimarrà vuoto stasera.."-Ziva sospiro'.
"Perché? Vuoi forse venire a dormire da me?"-la punzecchio' Tony sorridendo.
La sua collega rise di gusto "Tony non ti rispondo neanche perché ti sta per arrivare un bel scappellotto!"
DiNozzo non fece tempo neanche a chiudere gli occhi che sbam! Gibbs glielo aveva tirato fortissimo!
"Capo! Questo era troppo f.."
"Troppo cosa?"
-Gibbs lo fulmino'
"Ahm troppo...poco forte capo! E poi io stavo proponendo a Ziva di tornare a lavorare all'Ncis ma lei voleva andare a casa e.."
Questa volta fu lei che gli tirò un pugno sulla spalla.


Erano le quattro del mattino,Abby e McGee stavano lavorando nel laboratorio per cercare di trovare qualche indizio sul colpevole dell'incidente,Gibbs girava per il quartier generale passando dall'ufficio di Vance all'obitorio di Ducky e Ziva si stava prendendo un caffè.
Si appoggiò al muro e guardò Tony che,pochi metri più in là ,era intento a litigare con la macchinetta che gli aveva rubato i soldi. Senza sapere il perché,Ziva scoppiò a ridere.
"Ridi,ridi occhioni belli ma proprio non capisco perché queste cose capitino sempre e solo a me"-fece Tony passandosi la mano sui capelli.
"Quello che so,Tony, e' che non hai più soldi,e' mattina presto,io non ho intenzione di prestarti altre monetine e non farai colazione fino alle sei"-continuo' la collega.
"Senti Mossad guarda che anche tu non mangerai niente fino a quell'ora,visto che hai preferito spendere tutti gli spiccioli per prenderti un misero caffè."-il tono della voce del collega si fece improvvisamente più dolce e Ziva,in men che non si dica, se lo ritrovò a pochi centimetri da lei.
"Sei agitata Zi? Ascolta,se vuoi posso assistere anche io alla videoconferenza con tuo padre,se questo ti rende più tranquilla" disse Tony arruffandole i capelli.
Erano vicini. Troppo vicini. L'istinto le diceva di abbracciarlo con tutta la forza che aveva dentro di lei in quel momento,di ringraziarlo,di tenerlo stretto a se' per il resto della vita;la mente invece le fece rispondere con un semplice "grazie Tony ma me la caverò".
Trovò la forza di staccare i suoi occhi da quelli del collega e di dirigersi alla scrivania.

Aveva appena appoggiato il bicchiere ancora fumante che si sentì chiamare
"Ziva,Ziva,Zivaaaaa"-una Abby ancora agitatissima abbraccio' prima lei e poi Tony che nel frattempo era tornato. "Ciao Abbs"-risposero all'unisono
"Ci sono novità riguardanti l'accaduto di questa sera?"-domandò Ziva,riuscendo come al solito a nascondere la sua preoccupazione.
"Se non ci fossero state non avrei fatto le scale a quest'ora e senza aver avuto neanche il mio Caf-Pow Ziva-le rispose sorridendo-dunque per prima cosa Tony aveva ragione:il nostro amico voleva,con quella sottospecie di bomba fatta in casa,uccidere tutte le persone presenti nei paraggi..ma ha sbagliato la quantità di esplosivo. Ciò non toglie che sapeva esattamente dove colpire e chi colpire. Secondariamente il nostro McGenio ha controllato le telecamere rimaste intatte della zona e con il mio aiuto siamo riusciti a trovarne una che mostra una persona dal volto coperto che si aggirava attorno il negozio verso le 7. Stiamo cercando di identificarla,vi sapremo dire fra un po' ma ora avrei proprio bisogno"..
"Di un buon caffè Abby"-Gibbs uscì dall'ascensore concludendo la frase della scienziata poi le si avvicinò e,facendole i complimenti per l'ottimo lavoro svolto in così poco tempo,le diede un bacio sulla guancia come era solito fare da quando si conoscevano.
Abby salutò tutti e si diresse verso il laboratorio con un bicchierone a dir poco enorme di Caf-pow.


"Ziva"-Gibbs interruppe il silenzio che aleggiava nella squadroom.
"Vance mi ha detto di Eli,e' meglio che tu vada,fra poco inizierà la videoconferenza."
Ziva se lo aspettava.
"Meno male che doveva saperlo solo il direttore,Gibbs.."
"Ziva,ti ricordo che siamo una squadra,niente segreti. Se hai bisogno sai dove trovarci
" Gibbs accennò un sorriso. Erano rare le volte in cui lo faceva e,per questo,sempre stupende.


Ziva salì le scale,erano le quasi le sei,era stanca e non voleva affrontare suo padre.
No,più che altro aveva proprio un brutto presentimento..
Appoggiò la mano sulla fredda maniglia della porta e di scatto si girò facendo incrociare il suo sguardo con quello di Tony che l'aveva seguita fino a metà della scala.
"Forza Zee,sono qua"-era come se i suoi occhi parlassero per lui.Anzi era proprio così.
Si rigirò,sospirò e aprì quella maledettissima porta.



Angolo dell'autrice:
Allora miei cari lettori come state? Vi è piaciuto il capitolo?
Vi prometto che il prossimo che sarà molto più...come dire..energico
Grazie ancora di cuore a tutti,dai lettori silenziosi alle persone che mi seguono sin dagli inizi inizi. 
Per me sono importantissimi i vostri pareri quindi commentate,commentate e commentate! È troppo chiedere almeno tre recensioni?? :P
Vi voglio bene Alla prossima!
Alessia

 

  
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