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Autore: ohmymaljk    16/03/2013    16 recensioni
Mi scivolò via una foto, dietro c’era scritto ‘Ash e Zayn per sempre’.
Zayn? Mi ricordavo di quel nome.. Sì. Girai la foto e tutto mi tornò alla mente.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Primo giorno. 


Mi alzai da terra e spolverai tutta quella polvere che avevo nei leggins.
Corsi giù di fretta in camera mia, dove c’era mia mamma che gentilmente stava già a farmi le valigie.
“Mamma! Mamma! Guarda un attimo!” le urlai andandole incontro.
“Ei, cosa c’è da urlare così tanto?” disse girandosi spaventata.
Le mostrai la foto. Lei sorrise guardandola.
“Era un bambino così carino e gentile. Andavate molto d’accordo.” Disse restituendomela.
“Era? Io non mi ricordo quasi nulla di lui..” dissi sedendomi sul letto.
“Mi ricordo che giocavate sempre insieme, era come se foste fidanzati. Poi un giorno, quando sei andata al parco.. lui non si è fatto trovare.
Anche il giorno dopo è successa la stessa cosa, e il giorno dopo ancora.” Cominciò a raccontare piegando le ultime cose.
“E poi..? Insomma..” non sapevo che dire, ero solo curiosa.
“E poi nulla piccola, hai pianto perché ti mancava, ma dopo un mesetto ti è passata.. e io ho deciso di levare di mezzo quella foto, ma ora l’hai trovata..” disse sospirando.
Feci spallucce e non risposi, mi limitai ad alzarmi e ad aiutarla con le ultime cose.

Zayn’s pov.
Stavo gironzolando da mezz’ora per quella stupidissima camera.
Come mi era venuto in mente di prendere i soldi dalla cassa del ristorante dei miei genitori?
Lavoro lì da loro, o meglio, lavoravo. Avevo la mia paga e quella moto avrei potuto comprarmela con i miei soldi invece che rubare quelli di loro.
Ora dovevo andare a quella stupidissima università lontano da casa.
A Londra. E io da Bradford sarei dovuto scendere fin lì giù? Oh no solo il pensiero.
Avevo provato a dissuaderli, ma nulla. Le valigie erano ormai sul letto, e io l’indomani sarei dovuto partire per l’università, che la cosa mi piaceva o no.
“Zayn, hai finito la tua valigia?!” mi urlò mia mamma dall’altra stanza.
“Si, mamma, si.” Risposi, ma non era affatto vero.
Aprì la porta e spuntò dentro con la testa.
“Figlio mio, dai. Non fare così” disse entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
“Mamma! Io non voglio andarci, chiaro?” dissi gesticolando.
Lei sospirò e cominciò a riporre tutte le mie cose in valigia.
“Oh perfetto, ora non parli nemmeno più. Vado a salutare i miei amici, ciao” dissi acido prendendo la giacca e catapultandomi fuori.

-il giorno dopo-.
“Amore, mi raccomando. Fai il bravo ok?” disse mia mamma prendendo il mio viso tra le mani.
Annuii.
Vidi le mie tre sorelle venirmi incontro e abbracciarmi forte.
“Ei, se qualcuno vi da fastidio chiamatemi che torno subito a dargli una bella lezione” dissi per sdrammatizzare.
Waliyha accennò un sorriso e si allontanò con Safaa, penso stessero entrambe per piangere a giudicare dai loro occhi lucidi.
Mio padre mi guardò serio.
“Beh.. ciao papà?” dissi guardandolo.
“Guai se mi chiamano e mi dicono che hai fatto danno.” Mi rispose accennando una risata.
Mi buttai tra le sue braccia e lo strinsi forte.
“Ora vai Zayn, o perdi l’aereo” disse mia mamma.
Si potrebbe fare. Pensai.
“Ok, vado. Appena arrivo chiamo” dissi prendendo il mio bagaglio a mano e salutandoli con la mano.
Mi diressi verso i controlli di polizia, e poi verso l’imbarco.

Ashley’s pov.
Osservavo il cielo da fuori il finestrino e cercavo di non badare troppo a quel bambino che rompeva le palle da circa mezz’ora accanto a me. La madre continuava a ripetergli di stare zitto, ma nulla.
Lo avrei buttato dalle porte d’emergenza se avessi potuto.
“Informiamo i signori passeggieri che tra qualche minuto atterreremo all’aeroporto di Londra, Heatrhow. Siete tutti pregati di riallacciare le vostre cinture di sicurezza e restare seduti, grazie.” Disse una delle hostess dal microfono.
Finalmente stavamo per arrivare.

Quando atterrammo andai di corsa a prendere le mie valigie. Il taxi mi stava aspettando fuori.
Mentre correvo per arrivare al nastro mi imbattei contro un ragazzo.
Alto, capelli con un enorme ciuffo scuri, pelle olivastra, occhiali da sole e stile ben curato.
“Ehm.. scusami, sono di fretta” dissi imbarazzata.
“Nulla, tranquilla.” Rispose lui freddo.
Non molto simpatico il ragazzo. No, affatto direi.
Tornai alla mia folle corsa per prendere le valigie, e quando lo feci uscii fuori.
“La signorina Ashley?” domandò cortesemente un tassista.
“Salve signore, sì sono io.” Risposi educatamente.
Lui mi sorrise e prese le valigie, poi mi portò fino all’università.
Quando fui fuori dal taxi e con le valigie in mano alzai un attimo gli occhi per vedere tutto quello che mi circondava e tirai un sospiro di felicità sorridendo a trentadue denti.
“Ci sono, finalmente sono qui” mi dissi.
Mi avviai verso l’entrata e andai nella camera che mi avevano assegnato. A quanto pare non avevo nessun compagno di stanza. Anche meglio, tutta la stanza per me.

Zayn’s pov.
“Oh fantastico, sono anche solo! E che dovrei fare tutto il giorno da solo!?” sbottai incazzato chiudendomi la porta alle spalle.
Buttai a casaccio la valigia da qualche parte e uscii per dare un’occhiatina, magari qualche ragazza mi avrebbe tirato su di morale.
Scesi in cortile e vidi un gruppetto di bionde, si potrebbe dire che erano mezze nude. No, non facevano per me le bionde.
Continuai a camminare con lo sguardo fisso di alcune ragazze che sbavavano solo a guardarmi.
Mi ritrovai vicino ad una quercia molto distante dall’entrata e decisi di sedermi lì e rilassarmi un po’.
Finì anche per addormentarmi, e mi svegliai dopo non so quanto per lo schiamazzo di alcune ragazze, che per lo più sembravano oche, e mi alzai sbuffando.
“Ora uno nemmeno può dormire in santa pace sotto un albero, và, torno in camera” dissi sospirando e tornando in camera mia.

Ashley’s pov.
Si era già fatta sera e l’ora di cenare. Non sapevo dove o con chi andare, non conoscevo nessuno e a Londra c’ero stata solo una volta, e anche per una vacanza di tre giorni.
Decisi di tentare la sorte e mi vestii, presi la borsa e le chiavi della mia stanza e poi mi diressi fuori, alla ricerca di un posto dove mangiare.

Zayn’s pov.
Ore 20:00, ora di cena e io nemmeno avevo voglia di uscire a mangiare, avrei mangiato il pacco di patatine che avevo comprato in aeroporto. Sì, ottima idea.
Lo presi e mi ributtai sul letto cominciando a mangiare.
“Questa sì che è vita” dissi tra me e me, dopo aver riflettuto sul fatto che poi, stare lì senza nessuno dei miei familiari che rompeva, dove potevo fare tutto quello che volevo, non era poi così male.



-Spazio autrice-
Buonzalve! (?)
Allora, prima di blaterare vorrei taanto ringraziare tutti quelli che hanno cominciato a leggere, messo tra le preferite/seguite/ricordate e recensito il primo capitolo della mia storia! Il secondo capitolo è qui solo per voi, sappiatelo u_u
Bene, anche questo capitolo l'ho scritto con la mia cara amica e speriamo che sia di vostro gradimento, quindi..
Se avete voglia RECENSITE, ma solo se vi va, RECENSITE ci farebbe piacere RECENSITE che voi RECENSITE ci fate sapere cosa ne pensate RECENSITE. Siete liberi di non farlo eh RECENSITE. trololol
Ok ora mi dileguo, sciauz. 
xxDesi.

   
 
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