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Autore: veneresun    16/03/2013    1 recensioni
Sanji è innamorata di Nami dal primo giorno che l'ha vista.
Lei però non gli ha mai fatto capire niente, anzi a dire il vero l'ha più volte rifiutato. E allora basta con Nami, perchè pensarla ancora se lei non lo vuole?
E poi si sa, chiodo scaccia chiodo!
Un'altra ficcy SanjixNami... ma stavolta come andrà a finire?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nuovo personaggio, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Oh benissimo. Non bastava il buio e gli strani rumori, adesso stava anche per mettersi a piovere, anzi, stava per arrivare un temporale in piena regola. Lo sentiva, il tipico profumo che precede la pioggia. Brontolando, Nami si mise a camminare più velocemente, sperando, se non di tornare in tempo a casa, di riuscire almeno a trovare Sanji prima che l’acqua le rendesse la ricerca ancora più difficile.
“SANJI?! SANJI MI SENTI?! Ma dove diavolo ti sei cacciato, stupido testone” esclamò la ragazza, pensando ad alta voce.

“Giuro che quando incontrerò Zoro gli darò un calcio così forte da farlo arrivare sulla nave in un batter d’occhio” mormorava intanto Sanji, accoccolato sotto il tronco di un grosso albero “li ho cercati per ore e non ho trovato neanche una traccia del loro passaggio, possibile che siano scomparsi nel nulla?! In questo stupido bosco non riesco neanche ad orientarmi; certo, non che trovare Zoro mi sarebbe utile, ma almeno non sarei da solo”
“SANJI”.
Ecco, adesso sentiva addirittura le voci
“SANJI DOVE SEI?”
Un attimo, questo non era frutto della sua fantasia, c’era davvero qualcuno che lo stava chiamando. E, a giudicare dal buffo "pumpum" del suo cuore, quel qualcuno aveva i capelli rossi e un sorriso mozzafiato.
“SANJI, PER L’AMOR DEL CIELO, SEI QUI INTORNO?!”
“SONO QUI!” urlò il ragazzo di rimando
“CONTINUA A PARLARE, COSÌ POTRÒ CAPIRE DA CHE PARTE ANDARE”
“OK, ALLORA, DA QUESTA PARTE, VEDI IL FUMO DELLA SIGARETTA?”
“NO MA NE SENTO L’ODORE, HO CAPITO DOVE SEI, STA FERMO E ARRIVO IN UN ATTIMO”
“OK! OH, SONO COSÌ SOLLEVATO CHE QUALCUNO MI SIA VENUTO A…” il cuore di Sanji mancò un battito. Gli succedeva sempre quando vedeva Nami
“Finalmente ti ho trovato! Si può sapere cosa ci fai qui, sereno e tranquillo a fumare, e addirittura spaparanzato comodamente sull’erba?! Ma dico, ti ha dato di volta il cervello?!”
“Scusami” mormorò il cuoco “È che ho girato per delle ore cercando Nico Robin e Zoro e mi sono perso, ed ero stanco, e affamato, e ho pensato di fermarmi qui per la notte e cercare domattina la strada di casa”
“Certo, complimenti! E non hai pensato che noi potevamo essere preoccupati per te?! Che IO mi stavo preoccupando per te?”
Aveva sentito bene? Nami era preoccupata per lui? Quindi almeno un po’ ci teneva a lui. Beh, d’altronde vivevano praticamente insieme, era ovvio che gli fosse affezionata, ma questo non significava nulla, e lui lo sapeva bene
“Sì, ovvio, ma cosa potevo fare? Mettermi a girovagare senza una meta, sperando di imboccare la strada giusta? Mi sembrava più logico aspettare fino a domani”
“Beh, adesso devi alzarti, la strada la troverò io senza difficoltà, e cerca di muoverti perché da un momento all'altro potrebbe mettersi a piovere, e non è certo il luogo ideale per un bagno”
“Piovere? Ma se il cielo era sereno questa mattina”
“Beh e adesso invece non lo è più, sai benissimo che su queste cose non sbaglio mai”
“C’è sempre una prima volta! Comunque io adesso sono stanco, e di certo non ho intenzione di mettermi a camminare. E poi, se veramente sta per piovere, non credo che riusciremo ad arrivare a casa in tempo per evitare di bagnarci. E, se non l’hai notato, qui la boscaglia è talmente fitta che non c’è pericolo di bagnar…” non aveva neppure finito la frase che una grossa goccia di pioggia gli atterrò sul naso. A quella goccia ne seguì un’altra e poi un’altra ancora, e in breve un acquazzone sorprese i due
“Oh, ma sei un genio Sanji!! -No, non ci bagneremo mica qui sotto- certo, le ultime parole famose!” lo attaccò la rossa, bagnata dalla testa ai piedi
“Invece di lamentarti aiutami a cercare un posto più coperto, prima di annegare in tutta quest’acqua”
I due si misero a camminare velocemente, guardando qui e là per cercare un riparo
“Io non so perché sono venuta a cercarti, adesso potrei stare comodamente nel letto, e soprattutto al caldo, mentre qui ci manca poco che mi prenda una bella polmonite. No, ma, complimenti!” mormorava Nami “e poi dovrei anche riportarti a casa da quella gatta morta, tutta zucchero e tenerezza. Puah”
“Come? Che stai dicendo?”
“Nulla, nulla!” mentì
“Come vuoi. Oh, guarda, c’è una grotta lì, vieni, sbrighiamoci ad arrivare e speriamo che non ci sia nessun animale e soprattutto nessun insetto ad aspettarci” e così dicendo le prese la mano, trascinandosela dietro fino alla piccola caverna
“Oh, meno male, non sembra ci sia nessuno, e finalmente possiamo riposarci in un posto asciutto”
Nami non rispose. Sanji le stringeva ancora la mano e il cuore le batteva all’impazzata, impedendole anche di pensare. Fortunatamente erano al buio, almeno non poteva vederle la faccia, che, a giudicare da come le bruciava, doveva essere rossa come un pomodoro
“Etciù! Etciù! Etciù!” gli starnuti la presero all’improvviso, costringendola a lasciare la mano dell’uomo che amava
“Oddio, non dirmi che ti sei presa seriamente una polmonite. Mi dispiace, è tutta colpa mia.”
“Non preoccuparti, sarà un semplice raffreddore, niente che qualche mandarino non possa risolvere”
“Lo spero. Ma non credo che ti faccia bene passare la notte zuppa di acqua. Credo che, ecco, insomma, credo che dovresti toglierti i vestiti e lasciarli asciugare un po’, prima di ammalarti sul serio” Sanji era arrossito fino alla punta dei capelli, ma non voleva provarci o altro, sapeva che non aveva speranze, voleva solo prendersi cura di lei.
“No, non credo sia una buona idea. E poi tecnicamente non avrei niente con cui coprirmi, quindi…”
“Beh puoi prendere la mia camicia. Certo, la giacca è bagnata, ma la camicia è solo un po’ umidiccia, non è stata in contatto diretto con la pioggia, quindi sarà sicuramente meglio di quegli striminziti e bagnati abiti che hai addosso adesso”
“Se la metti così… credo che tu abbia ragione. Ma girati, e non ti azzardare a guardarmi mentre mi spoglio” concluse la ragazza, sapendo in cuor suo che in realtà avrebbe preferito tutt’altro che farlo girare per evitargli di guardarla
“Ecco tieni”
Sanji le porse la camicia, incapace di guardarla, ma non perché gliel’avesse ordinato lei, quanto perché se l’avesse continuata ad osservare, vestita o nuda che fosse, il cuore gli sarebbe probabilmente uscito dal petto e l’avrebbe costretto ancora una volta a fare i conti con la realtà
“Io mi metto a dormire lì, vicino all’apertura della grotta, tu puoi stare qui, fa più caldo e non rischi di bagnarti ancora se dovesse entrare dell’acqua”
“Fatto, ti ringrazio, ora sto decisamente meglio”
Nami stava allacciando l’ultimo bottone della camicia, quando, alzando lo sguardo, vide il ragazzo, seduto con la schiena attaccata al muro e le braccia conserte, da cui riusciva comunque a intravedere benissimo la perfezione del suo fisico. Dio, quanto era bello. Ed era stato anche innamorato di lei, e ora l’aveva perso, perché troppo impegnata a respingerlo per rendersi conto di quanto in realtà fosse perfetto e di quanto ne fosse innamorata
“Sai, credo che dovremmo dormire vicini, vieni qui”
“Come?” esclamò stupido il biondo
“Sì, l’hai detto tu, qui rischiamo di beccarci una polmonite, e almeno stando vicini potremo… scaldarci”
Sanji le si avvicinò, si distese per terra, appoggiando la testa sul braccio e attese. La ragazza sospirò e gli si stese accanto, stando ben attenta a non sfiorarlo.
“Beh, se mi stai così lontana dubito che potremo riscaldarci davvero, avvicinati, non mordo mica, non più”
Nami si avvicinò e lui le mise un braccio sotto la testa attirandola a sé
“Ecco, così va bene, non senti che fa già più caldo?” In realtà la ragazza sentiva molto più che caldo, credeva di scoppiare per tutto il calore che Sanji le trasmetteva, e non aveva nulla a che fare con un caminetto. Senza neanche pensarci si strinse a lui, sentendosi stranamente a casa. Sanji sussultò. Non si sorprese di questo, d’altronde la amava e non poteva reagire diversamente, ma fu proprio il fatto che lei fosse abbracciata a lui a sorprenderlo. Gli stava così vicina perché aveva freddo o c’era dell’altro? No, era un pensiero assurdo, lui sapeva benissimo come stavano le cose. Eppure stavolta era diverso, c’era qualcosa tra loro, come una scarica elettrica, come un qualcosa di magnetico che non li faceva allontanare. Abbassò la testa e guardò il viso dell’amata, sembrava che si fosse addormentata. D’un tratto invece Nami alzò la testa e incrociò lo sguardo di Sanji. Avrebbe dovuto distoglierlo, e invece continuava a fissarlo, anzi, continuavano a fissarsi a vicenda. Non si preoccupava più che potesse rendersi conto di quanto forte battesse il suo cuore, perché, da quello che sentiva, il cuore di lui non era certo più calmo del suo. Nessuno dei due pensava più con la testa, non era possibile, non in quella situazione. Lentamente i loro visi si avvicinarono, Nami lo abbracciò più forte e automaticamente socchiuse gli occhi, i loro nasi si sfiorarono e le loro labbra stavano per toccarsi…



Ok, il bacio non era neanche in questo capitolo. Ma, ci sarà nel prossimo?! Mmm, vedremo *-*
Non pensavo che avrei continuato praticamente subito, ma stasera l'ispirazione mi è arrivata all'improvviso e ho preferito approfittarne, non so mai quanto potrebbe durare. A presto per il prossimo capitolo ^_^
  
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