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Autore: xdreamsrmywings    17/03/2013    1 recensioni
“Is this the real life? Is this just fantasy?” lesse con tono da intellettuale.
“Bella canzone” aggiunse subito dopo.
“Già” mi limitai a rispondere per chiudere li la conversazione.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathan Sykes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci ho messo quasi due mesi, sono una catastrofe ma sono sempre piena di compiti e interrogazioni e non ho mai il tempo di scrivere. Excusez-moi si vous plait! Spero vi piaccia questo misero capitolo che mi serve solo da "prefazione" al prossimo. Recensite, se volete e fatemi sapere cosa c'è che non va in modo da poter migliorare il mio modo di scrivere. Enjoy!





 

Il giorno dopo dissi di stare male, e un mal di reni dovuto ai miei "ospiti" mensili, aveva convinto mamma a farmi restare a casa. In realtà non stavo male, solo che non ero psicologicamente pronta ad incontrare Nathan dopo l'accaduto del giorno prima; con che coraggio l'avrei guardato in faccia dopo quel bacio?
Mi alzai pigramente dal letto e mi trascinai in bagno dove recuperai un elastico per legare i miei capelli in un improvvisato chignon. Mi lavai il viso per togliere al meglio i segni della tormentata notte che avevo passato.
Scesi le scale cercando di rimuovere una ad una le immagini del giorno precedente, senza alcun risultato. Presi una tazza dalla credenza e ci versai dentro del latte e dei cereali, salii sul bancone da lavoro e iniziai a sgranocchiare lentamente i cucchiai pieni di cereali che portavo alla bocca uno ad uno.
Decisi che quella mattina mi sarei rilassata, avevo bisogno di un pò di riposo, e il pomeriggio avrei studiato per l'indomani.
Senza cambiarmi, mi diressi in modo pesante e rumoroso in salotto e, allo stesso modo, mi lasciai cadere sul divano che era al centro della stanza, accesi la tv e iniziai a fare zapping tra i vari canali in chiaro visibili sulla mia tv.
Andai avanti per un pò, ascoltando per lo più le voci mentre con lo sguardo vagavo per il grande salone in cui ero sdraiata, fino a quando la mia attenzione non fu catturata da un libro che era leggermente fuori posto: "Harry Potter e le pietra filosofale".
Non prendevo in mano quel libro da anni, ed ero decisa a leggerlo per la milionesima volta. Mi alzai decisa e lo afferrai aprendo subito alla prima pagina.
Mi diressi verso il divano mentre cominciavo a leggere le prime parole: "Harry schivò il bastone e andò a prendere la posta. Sullo zerbino c' erano tre cose: una cartolina della sorella di zio Vernon, Marge, che era in vacanza nell'isola di Wigh, una busta marrone che sembrava una fattura e... una lettera per Harry."
Ritornai alla mia posizione iniziale, magicamente il volume divenne impercettibile, così mi girai un'ultima volta verso la televisione e notai che stavano trasmettendo la puntata di Jersey Shore in cui Snooki veniva arrestata; in un millesimo di secondo riportai la mia attenzione sul libro immergendomi nella lettura.

Quando guardai l'orologio erano ormai le due passate, misi il segno alla pagine a cui ero arrivata con il segnalibro della copertina, 
dopodiché lo poggiai sul tavolino lì affianco e mi diressi in cucina per preparare quancosa da mangiare.
Presi dal frigo una busta di insalata, la versai in una coppa e cominciai a tagliare del pomodorini ai suo interno e condii il tutto con dell'olio e un pizzico di sale. Mi appolaiai sullo sgabello del tavolo da lavoro per iniziare a mangiare.
Ero intenta ad ascoltare il telegiornale quando la vibrazione del mio cellulare rimbombò nella stanza a causa del marmo su cui era poggiato, la mia attenzione si spostò di colpo sulla nuvoletta di notifica, che era comparsa sullo schermo, non appena notai il mittente del messaggio ricevuto.

Nathan: "Che fine hai fatto? Stai bene? Quando ci vediamo?"

Non potevo mancare un giorno da scuola che subito mi chiedeva che fine avessi fatto, quel ragazzo era ossessionato.
Ignorai il suo messaggio, il giorno dopo avrei inventato qualche scusa alla mia mancata risposta, magari avrei usato la stessa che avevo detto a mia madre quella mattina aggiungendo che quando mi ero accorta del messaggio era ormai troppo tardi.
Lavai ciò che avevo usato per il pranzo e poi andai in camera iniziare a studiare.


Avevo dormito poco, un'altra volta, ma dovevo andare a scuola, non potevo perdere un altro giorno inutilmente; indossai la divisa scolastica e scesi in cucina dove mangiai velocemente una ciambella per colazione e, dopo aver salutato i miei, uscii di casa.
Durante il tragitto casa-scuola, pensai la scusa più plausibile da dire a Nathan per non aver risposto al suo messaggio, alla fine optai per quella inventata il giorno prima, in modo da non cadere in quanche domanda scomoda.
Lasciati i libri delle lezioni successive nell'armadietto mi diressi, seppur un pò titubante, verso l'aula di biologia. Non appena entrai, notai Nathan seduto al banco affianco al mio che spostò velocemente lo sguardo nella mia direzione abbozzando un sorriso innocente.
"Ciao Hailey! Come mai non sei venuta ieri? Successo qualcosa?" esordì non appena mi avvicinai a lui.
"Quante domande Sykes, una alla volta." scherzai io.
"Hai ricevuto il mio messaggio? Nin ricevendo risposta, ho pensato che tu mi avessi dato un numero sbagliato per far sì che non ti rompessi"
Scoppiai in una fragorosa risata, se non gli avessi promesso il mio aiuto, molto probabilmente quella sarebbe stata la mia reazione.
"A proposito del tuo messaggio - feci un respiro profondo per farmi coraggio - l'ho ricevuto, solo che non stavo bene e quando l'ho letto era ormai troppo tardi per risponderti, scusa" mimai un sorriso come per dargli conforto e fargli capire che non lo avevo "fregato".
"Non preoccuparti, che avevi?" domandò quasi preoccupato.
"Problemi da donna Sykes, problemi da donna" risi io.
"Capisco - disse alzando le mani come a voler interrompere la conversazione per paura che una pazza ragazza mestruata lo attaccasse - allora, quando ci vediamo?"
Mi fermai a riflettere, poi pensai che l'accaduto di due giorni prima non si sarebbe dovuto ripetere automaticamente una seconda volta, come se fosse obbligatorio.
"Oggi dopo scuola?" proposi decisa.
"E' perfetto, sempre da te?" rispose Nathan sorridente.
Annuii con la testa un istante prima che Mr.
Richardson facesse il suo ingresso iniziando a fare l'appello, Nathan e io ci scambiammo un sorriso innocente poco prima che la lezione iniziasse.

   
 
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