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Autore: koopafreak    17/03/2013    1 recensioni
Una serie di episodi indipendenti l'uno dall'altro e di estensione variabile dedicati ai miei regnanti preferiti. Alcuni di essi saranno frutto della mia fantasia, altri tratti direttamente dalla serie originale e presentati attraverso gli occhi dei protagonisti. Ognuno abbraccerà sfumature diverse e mi limito ad indicare la raccolta come generale perché non mi è possibile conciliarli tutti sotto un unico genere. Forse appena un pizzico, giusto una spolverata di BowserxPeach qua e là.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Peach, Sorpresa
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Yellow Submarine

Il popolo subacqueo di Mertropolis era estremamente sfuggente verso gli abitanti della terra ferma e ci erano voluti anni di tentativi prima che le fosse stato finalmente concesso di mettersi in contatto col più importante tra tutti. Al termine di uno spossante negoziato, Re Sgombro aveva acconsentito affinché la Principessa del Regno dei Funghi potesse scendere nel suo per incontrarsi di persona e discutere faccia a faccia, ad un'infrangibile condizione: siccome nella terra di Mertropolis era vietato per le donne di alto rango spostarsi da sole, secondo il costume Peach avrebbe dovuto essere scortata da un esponente maschio esclusivamente di sangue reale durante l'intero viaggio nei fondali marini. In caso contrario, il monarca si sarebbe categoricamente rifiutato di consentire ad un'ospite tanto sfacciata di mettere piede nel suo palazzo.

L'incontro era stato fissato da Re Sgombro stesso per il giorno seguente e c'era un solo papabile candidato nei paraggi che avrebbe risposto in tempo alla chiamata d'aiuto di Peach... Non presentarsi all'appuntamento sarebbe stato considerato un grave affronto dall'inflessibile sovrano degli abissi e vi sarebbe stato il rischio tangibile del rifiuto di qualsiasi riavvicinamento in futuro.

-E suppongo che ti trascinerai dietro anche quell'idraulico, dico bene?- aveva chiesto burbero il koopa dall'altra parte dello schermo.

Peach aveva sospirato. -Dici male.- e gli aveva spiegato i criteri selettivi fissati dall'esigente Re Sgombro. Bowser non lo aveva mai sentito nominare prima di allora, ma aveva già cominciato a nutrire una qualche simpatia nei suoi confronti.

-Stupendo, Peachy! Allora ci vediamo domani mattina alla Spiaggia Scogliocanino, alle otto in punto.- il suo umore era tornato istantaneamente giulivo alla notizia.

Tuttavia, il giorno seguente all'ora e luogo stabiliti, del koopa ancora nemmeno l'ombra. La Principessa ed i soldati scrutavano il cielo in attesa di veder spuntare la Clown Car da un momento all'altro a disturbare il volo dei gabbiani ma nulla.

-Bowser, ti prego. Non puoi fare tardi proprio oggi!- Peach si augurò che il Re fosse nei paraggi perché permettersi di tardare ad un incontro diplomatico col sovrano di una popolazione che aveva rigettato da secoli ogni contatto col mondo emerso non era un inizio alquanto vincente. All'improvviso una sagoma gigantesca squarciò le acque gettando tutti i presenti nel panico, ma gli animi si calmarono marginalmente non appena da uno degli oblò che la creatura aveva per occhi si affacciò il Re Koopa in persona sbracciando compiaciuto ed invitando la Principessa a salire. Come al solito la tentazione di un'entrata in scena degna del suo ego era stata troppo forte.

-Bowser, ce l'abbiamo già un mezzo di trasporto.- ribatté Peach indicando il suo sottomarino giallo e grande meno di un decimo dello spaventoso, dinosauresco Doomsub.

-Quella caffettiera? E che figura ci facciamo a presentarci con quella?!- obiettò il drago sporgendosi per indirizzare uno sguardo carico di disprezzo alla modesta alternativa.

-È perfetto per l'occasione.- replicò Peach difendendo la dignità del suo affezionato sommergibile. -Se ci proponessimo davanti ai loro cancelli con quel mostro, come minimo penserebbero ad un assalto. Dobbiamo mostrarci pacifici e bendisposti in tutti i modi, emozioni che è difficile rispecchiare così!- disse aprendo le braccia verso la figura minacciosa del Doomsub, il cui nome era già inadatto alla delicata faccenda.

-Secondo me nemmeno c'entriamo in quel giocattolo...-

-Smettila e scendi, rischiamo di fare tardi.- rispose perentoria con la sensazione di stare a discutere con un bambino. Dopo che il koopa ebbe parcheggiato il sottomarino sulla battigia, borbottando ne uscì insieme alla seconda sorpresa di quella particolare mattina.

-Buongiorno, Mama Peach.-

-Ludwig! Cosa ci fai qui?-

-Ieri ero casualmente presente alla vostra conversazione e, siccome la questione della società dimenticata di Mertropolis ha suscitato in me un certo fascino, ho chiesto a papà Re di poter assistere all'incontro insieme a voi.- rispose con estremo garbo il bowserotto, omettendo convenientemente di aver ricattato il padre di spifferare ai suoi fratelli che se ne sarebbe andato da solo con Mama Peach a vedere una vera città sommersa e mettere così a repentaglio la già fragile quiete che regnava nel castello. La fanciulla non era sicura di come avrebbe reagito il monarca di Mertropolis ad una terza presenza non prevista, ma non se la sentiva di negare a Ludwig quella chance visto che ormai erano lì ed inoltre sapeva di poter fare affidamento sul suo spiccato senso di responsabilità, qualità che la Principessa aveva saputo apprezzare quando non era impiegata nei suoi rapimenti. Senza perdere altro tempo prezioso salutò i toad ed esortò i suoi cavalieri ad entrare nel sottomarino prescelto.

-Va a batterie?- Bowser infierì nuovamente sfiorando con le corna il soffitto dell'abitacolo. Peach lo ignorò prendendo il posto di guida. I due koopa restarono semplicemente lì dietro di lei, a sbirciare dagli unici due oblò laterali mentre la Principessa effettuava la manovra di immersione.

-Vi sono davvero grata per aver accettato di accompagnarmi. Re Sgombro sarà molto guardingo nei nostri confronti e dovremo essere i più accomodanti possibile visto che per secoli sono rimasti chiusi nel loro mondo. Oggi potrebbe essere il giorno che tutto questo cambi, ma ho bisogno anche della vostra collaborazione oltre che della vostra presenza.- spiegò loro mentre si spingevano mano a mano in profondità e meno luce filtrava tra le acque.

-Quindi cosa vuoi che facciamo?- chiese il koopa inarcando un sopracciglio.

-Solo che vi comportiate bene, specialmente tu.-

-Io? Io so comportarmi benissimo, se voglio.- si finse ferito portandosi una mano al petto.

-Volevi presentarti ad un incontro di pace con un sottomarino da guerra.- gli fece discretamente notare Peach senza staccare l'attenzione dai comandi.

-Sempre meglio di questo barattolo. Neanche ci prenderanno sul serio.- brontolò incrociando le braccia. Peach era di ben differente opinione, certa che insieme ad un accompagnatore con un aspetto tanto intimidatorio come quello del koopa sarebbero stati presi fin troppo sul serio, perciò avrebbero dovuto dimostrarsi ancora più cauti nei confronti dei mertropoliani. Forse portarsi dietro Ludwig non era stata affatto una cattiva idea.

Il bowserotto comprese appieno la situazione e annuì alle sue raccomandazioni, deciso più che mai a fare bella figura col sovrano del regno subacqueo e di fronte ai suoi genitori.

Nascosta in una conca tra i cupi fondali taglienti e protetta dalle creste rocciose, la città di Mertropolis sorse ricca di luce e colori ed i tre diplomatici si premettero contro il vetro degli oblò divorando con lo sguardo un paesaggio urbano che ricordava straordinariamente una sgargiante barriera corallina. Una truppa di soldati in attesa ai cancelli nuotò loro incontro e li scortò ai loro lati sino al grande castello ambrato e dalle sommità dentate come gli antichi complessi architettonici superati da epoche or sono. I mertropoliani rompevano qualsiasi stereotipo sull'immagine del mitico popolo marino: con la testa interamente di pesce ed un paio di arti pinnati all'estremità opposta, il loro corpo era ricoperto di squame dalle più variegate tonalità ed una lunga pinna caudale consentiva loro di spostarsi in acqua molto più velocemente che col solo aiuto delle mani e piedi palmati.

Sia Bowser che Ludwig ne rimasero piuttosto scoraggiati, avendo definitivamente cestinato l'emblema della tipica sirena sorridente e sensuale mentre gli occhi tondi dei mertropoliani li scrutavano interessati da oltre il vetro. Lasciandosi la folla di curiosi alle spalle, il piccolo sottomarino superò le porte del castello e, una volta chiuse, l'acqua all'interno del complesso venne espulsa grazie ad un ingegnoso sistema di valvole e condutture nella pavimentazione. Una delle guardie fece loro un segnale ed i tre ospiti uscirono dalla capsula, accolti immediatamente da un aleggiante lezzo di pesce e Re Sgombro in persona.

A Peach fu chiara una volta per tutte la ragione di tanta rigidezza a certi cerimoniali ormai superflui e con un fondo di sessismo: il sovrano di Mertropolis era molto vecchio. Avendo avuto la possibilità di comunicare con lui esclusivamente tramite ambasciatori del suo popolo, solo in quel momento anche lei poté conoscerne l'aspetto oltre che la suprema diffidenza. La schiena del mertropoliano era piegata dall'età e le sue scaglie, all'origine probabilmente di un viola intenso, erano opache e consumate dal tempo mentre tutta l'energia di quelle fragili membra sembrava rimasta conservata nei grandi occhi, squadrandoli vigili e con un ombra di cinismo. I due lunghi barbigli maxillari oscillavano pigramente ai lati della bocca tracciando delle continue sinuose spirali e sfiorando il pavimento.

-Aspettavo due ospiti e ne conto tre. Principessa, spero non abbiate frainteso questo incontro per una gita di piacere.- quel tono stizzito subito innervosì Bowser che inspirò ossigeno impuzzolentito per rimostrare, ma toccandolo sul petto Peach lo fermò giusto in tempo e prese lei la parola.

-Il Principe Ludwig von Koopa, primogenito del mio accompagnatore, Re Bowser Koopa, ha espresso il desiderio di poter beneficiare anch'egli di questo memorabile incontro per testimoniare le meraviglie della vostra città, Sire. E quale occasione migliore se non questa per mostrare lui le dinamiche diplomatiche per costruire un rapporto di vicendevole amicizia tra due regni che hanno finalmente deciso di conciliarsi.-

-Ah.- i tratti del Re marino sorprendentemente si ammorbidirono mentre le lusinghe facevano il loro effetto. -Esperienza sul campo, condivido pienamente.- e con un elegante gesto della mano presentò la mertropoliana al suo fianco. -Lei è la mia unica figlia ed erede al trono, la Principessa Titania Sgombro.- annunciò con una malcelata nota di orgoglio.

Quella che per gli standard marini sarebbe stata una graziosa ragazza, dalle scaglie color del tramonto e pietre preziose al collo e ai polsi, si fece avanti stirando le labbra da pesce in un sorriso vezzoso e tese il dorso della mano pinnata verso gli ospiti del sesso opposto, precisamente verso il Principe Koopa, manifestando tutte le aspettative nell'inviolabile gesto di galanteria a corrispondere il saluto. Ludwig guardò quel braccio come se fosse stato la canna di un fucile: scaglioso, umido, viscido.

-Titty per gli amici.- trillò la giovane assolutamente entusiasta della presenza degli ospiti del mondo emerso. E che tra loro vi fosse addirittura un principe era una sublime coincidenza, perché aveva sempre desiderato sin da piccola incontrarne uno come nelle favole che conosceva.

A Ludwig ricorse un discreto pestone sulla coda da parte del padre per spronarlo a fare contenta la mertropoliana e, soffocando il mix di dolore ed epico ribrezzo, raccolse la mano molliccia nella sua e la sfiorò con le labbra cominciando a nutrire le prime riserve sulla decisione di aver preso parte all'incontro. Gli sembrò di baciare un pesce crudo appena pescato.

-Molto lieto.- sussurrò avvertendo il musetto unto ed evitando con tutta la buona volontà di strofinarselo col braccio, almeno finché fosse al centro dell'attenzione. Peach gli strinse affettuosamente la spalla apprezzando il suo sacrificio. Bowser si avvicinò di più alla sua fanciulla augurandosi che non sarebbe toccato anche a lui onorare l'etichetta, ma ciò non gli impediva di trarre un vago compiacimento dalla cattiva sorte di Ludwig per il ricatto del giorno prima.

-Signori, abbiamo molto di cui discutere. Se volete seguirmi, conferiremo di sopra dove potrò mostrarvi una vista incantevole della città.- Re Sgombro fece loro strada coi soldati in coda e Titty appiccicata al bowserotto, avida di risposte sulle sue infinite curiosità verso il mondo emerso che tanto sognava di vedere ma che il padre le aveva sempre proibito per proteggerla dai barbari che lo infestavano. Lui li aveva mai visti questi barbari? No? Strano, suo padre le aveva sempre ripetuto che zampettassero praticamente ovunque sulla terra... Due li conosceva? E com'erano fatti? Volgari, coi baffi e che si divertivano a saltare addosso agli altri e prendere a martellate tutto quello che si muoveva. Dovevano essere proprio orribili. No, non ce l'aveva un fazzoletto. Cos'era un fazzoletto?

Ludwig non poté offrire la sua partecipazione alle trattative come aveva sperato dal momento che l'implacabile metropoliana, presa unicamente dalla sua personale sete di sapere che dal negoziato in corso tra i rispettivi regni, aveva reclamato con zuccherosa prepotenza la sua intera attenzione per tutto il tempo della discussione bombardandolo di domande che, una volta pazientemente soddisfatte, portavano inevitabilmente altre domande ed il ciclo non si interrompeva mai. Lanciando ogni tanto un'occhiata esasperata all'altro capo della stanza dove gli adulti erano impegnati in un intenso scambio di idee davanti alla vetrata che dava sulla città, scorgeva Mama Peach a rispondergli con lo sguardo implorandogli di abbozzare mentre suo padre gli rivolgeva sorrisetti eloquenti che non finivano di irritarlo.

Dopo quella che all'aristocratico bowserotto parve un'eternità a sorbirsi l'insistenza, la voce e soprattutto l'odore della Principessa Titty, Re Sgombro annuì soddisfatto e finalmente concesse un sorriso ai suoi ospiti. -Signori, abbiamo raggiunto un accordo. Mertropolis ed il Regno dei Funghi da oggi in poi potranno contare sul reciproco sostegno.- quelle parole servirono a chiudere una volta per tutte la bocca della figlia che si voltò verso di lui battendo le mani emozionata e facendo tintinnare i bracciali.

-Papà, sapessi le cose meravigliose che mi ha raccontato Ludwig del suo mondo! Non ci crederesti! E poi è così gentile, mi piacerebbe tanto salire con lui a vederlo coi miei occhi.- cinguettò indirizzando al giovane koopa un'espressione adorante. Ludwig cominciò a sudare freddo, realizzando che le cose stavano tragicamente peggiorando per lui.

-È ancora troppo presto per te il mondo all'asciutto, mia preziosa.- rispose severo il Re agitando concitatamente i barbigli che Bowser non riusciva a smettere di fissare con disgustata ostinazione, finché Peach non gli assestò una gomitata. Titty mise il broncio stizzita sbattendo la lunga coda per terra.

-La vostra fiducia mi onora, Re Sgombro.- Peach si sentiva già da un po' mezza stordita a causa dell'aroma da mercato del pesce sotto il sole delle dieci che partiva proprio dal suo interlocutore di fronte, ma riuscì comunque a mascherare il disagio col più radioso dei sorrisi.

-E voi onorate la mia dimora, Principessa. Insisto affinché vi uniate al nostro tavolo per oggi. È nostra gioia e dovere ricambiare la vostra amicizia con la nostra migliore ospitalità.- nonostante il pacifico messaggio, il tono usato da Re Sgombro lasciava sottintendere chiaramente che un no sarebbe stato incassato come un'offesa.

-Ma sì! Restate con noi un altro po'! C'è ancora così tanto che desidero chiedere al caro Ludwig della vostra terra.- Titty giunse le mani palmate deliziata. Fortunatamente solo Bowser e Peach fecero caso all'espressione affranta che il Principe per un secondo aveva tradito.

Il tavolo era massiccio e rettangolare, piazzato apposta al centro della stanza per fare la sua figura, con la superficie di corallo finemente intagliata ed intarsiata di cristalli, ma Peach dal canto suo trovava che una forma circolare fosse sempre più appropriata in tali occasioni, in modo che tutti gli ospiti avessero potuto colloquiare comodamente l'uno con l'altro indifferentemente da dove sedessero ed evitando di creare un qualche dislivello. La disposizione aveva finito naturalmente per formare due frangenti: gli ambasciatori del mondo emerso da un lato e gli anfitrioni del regno subacqueo dall'altro. Era un forte elemento rivelatore che a palazzo non avevano mai ricevuto prima ospiti riguardosi né d'acqua né di terra.

Ma trascurando tale pecca, nel complesso rendeva un'immagine accogliente con quelli che erano utensili e stoviglie di elegante manifattura sicuramente recuperati da qualche vascello reclamato dal mare. Titty ci tenne a precisare che la brocca in bella vista era stata una sua idea, perché se il caro Ludwig non le avesse detto che loro non ci vivevano ma che comunque bevessero acqua, non le sarebbe mai passato per la testa. Stentava ancora a credere ad una cosa così bizzarra.

Appena i vassoi ad ogni posto furono scoperchiati, l'entusiasmo già scarso si spense e divenne palese che i padroni di casa non avessero contemplato nemmeno per un secondo la possibile incompatibilità dei convitati ai gusti casarecci: molluschi e alghe. I due koopa lanciarono uno sguardo disperato a Peach che incoraggiò loro a fare ciò che potevano. In fondo se si era abbastanza abili da scartare la roba verde nel complesso si riusciva a rendere l'illusione di aver apprezzato e Peach, Bowser e Ludwig ne divennero dei veri maestri.

Quando il Re Koopa si riempì il bicchiere e lo bevve d'un sorso per cancellare il sapore di un pezzetto d'alga accidentalmente fagocitato quasi si strozzò, ma per amore della sua Principessa evitò di fare un gavettone generale inghiottendo quella boccata d'acqua salata. Il caro Ludwig avrebbe dovuto essere stato più preciso nei dettagli.

Ma il momento clou del pranzo fu quando venne servita loro la seconda portata. Seguì un lungo silenzio di riflessione sul proprio piatto mentre i regnanti di casa consumavano tranquillamente la loro parte. Re Sgombro fiutò l'incertezza dei suoi ospiti e domandò quale fosse il problema, visto che aveva ordinato di portare loro una delle pietanze più prelibate del regno.

-Soffro di una tremenda allergia ai millepiedi, caro Sgombro. Sia marini che di terra, insieme a qualunque altro tipo di miriapode, aracnide e insetto di qualsivoglia natura e provenienza. Mi duole dover essere veramente costretta a saltare questa deliziosa portata, perché garantisco che in tutta la mia vita non ho mai visto dei millepiedi così grandi. Mai prima di oggi. E posso solo immaginare quanto siano squisiti, l'aspetto non lascia dubbio, ma vi prego di considerare lo stesso gradita la vostra lodevole ospitalità.- rispose Peach combattendo l'ardua impresa di incatenare le parole giuste cogli occhi sul piatto brulicante.

-E purtroppo, miei Signori, anche io mi trovo costretto a saltare quest'ultima prelibatezza. Essendo vegetariano, non posso permettermi di infrangere un'inflessibile filosofia di vita che ho abbracciato sin da quando ho memoria per preservare la mia sensibilità verso le creature meno fortunate nella catena alimentare. Ma accetto questo gesto di generosa accoglienza a livello simbolico.- Ludwig si aggregò in seconda posizione perdendo rapidamente colore dal viso.

-Eppure hai mangiato le vongole.- constatò Titty inclinando la testa perplessa.

-Sì.- mormorò Ludwig con voce strozzata soffocando un conato. -Quei piccoli molluschi avevano dato la loro vita per finire nei nostri piatti. Sarebbe stato un vilipendio al loro sacrificio sprecarli e ho fatto questo sforzo. Ne sono ancora provato.- il giovane Principe aveva uno sguardo talmente sofferente pronunciando quella confessione cha la mertropoliana non poté evitare di restarne profondamente colpita. L'attenzione di Re Sgombro calò sull'ultimo ma non meno importante dei suoi convitati, oscillando i lunghi barbigli in attesa.

Bowser non possedeva una parlantina altrettanto elaborata ed efficace come gli altri due che avevano provveduto a tirare fuori se stessi dalla vasca degli squali e lasciare lui ad annaspare solo soletto. -Ho il colesterolo alto.- fu tutto ciò con cui se ne uscì.

-Suvvia, Bowser, non fate complimenti. Uno strappo alla regola di tanto in tanto non vi ucciderà.- disse Re Sgombro con un gran sorriso. -Ne vale sicuramente la pena, credetemi.-

-Già...- il koopa si scervellò per scodellare un alibi incontestabile ma trovare l'ispirazione, mentre tutto ciò che vedeva erano minuscole zampette ticchettanti, era praticamente impossibile. Si accorse che Ludwig lo stesse fissando in un misto di fascino e disgusto, aspettando con morbosa curiosità se avesse veramente avuto il coraggio di osare. Di mangiarli non se ne parlava proprio, specialmente se avesse voluto continuare a sperare di riuscire a strappare un bacio a Peach in futuro senza che lei si ritraesse dallo schifo, ma non aveva modo di sbarazzarsene non dando nell'occhio.

La Principessa del Regno dei Funghi ricominciò a conversare coi due sovrani impegnando la loro spanna d'attenzione su di lei, assicurando che non vi fosse assolutamente bisogno di far portare altro per lei e Ludwig in quanto erano già sazi. Il giovane koopa indietreggiò lentamente con la sedia di qualche centimetro mentre un paio di fuggitivi cercavano la salvezza sul bordo del suo piatto. Bowser approfittò di quel momento libero da sguardi indiscreti per inquadrare una statuina di corallo su un ripiano dall'altra parte della stanza. Scommettendo tutte le sue speranze su quella mossa, prese la mira e sputò una pallina di fuoco grande come un proiettile che centrò in pieno il bersaglio, facendolo volare a terra e schiantare in diversi pezzi. Come gli Sgombro si girarono sorpresi, afferrò la sua portata all'urgente ricerca di un nascondiglio e si disperò nell'appurare che non ci fosse nemmeno un buco mentre la sua Principessa e Ludwig lo fissavano ammutoliti.

Il koopa soffermò sconfitto gli occhi sul suo primogenito, il quale gli restituì lo sguardo confuso, fece appena in tempo a sussurrare le sue scuse e gli infilò l'intero contenuto del piatto sotto il guscio. Da lì fino al momento dei saluti non ci volle molto, Bowser e Peach affrettarono le cose come poterono, sia considerando l'incresciosa situazione del bowserotto sia per risparmiarsi qualsiasi altra sorpresa in stile mertropoliano, ma comunque per Ludwig il tempo non passò mai.

-Spero che tornerai presto a farmi visita.- cinguettò Titty increspando le labbra da pesce in un sorriso tutto miele. La replica del bowserotto seppur gentile fu piuttosto atona e forzata ma lei non parve farci minimamente caso e vide col cuore infranto il suo principe tornare al mondo lontano da cui era venuto per lei.

La prima parte del viaggio di ritorno fu spesa godendosi le numerose lagnanze di Ludwig per essere stato declassato prima a babysitter e poi a pattumiera, ma piano piano Peach riuscì a calmarlo per l'onta subita ed il bowserotto si limitò a chiudersi imbronciato in un silenzio carico di rimprovero mentre la mano della Principessa continuava a passargli amorevolmente tra i capelli e lui faceva finta di non apprezzare. I millepiedi erano stati raccattati e chiusi in un fagotto candido, ottenuto con fazzoletto di tessuto col nome della proprietaria ricamato in rosa su un angolo, lasciato a contorcersi per conto proprio il più lontano possibile dai passeggeri. Bowser era alla guida del sottomarino sentendosi troppo in colpa per consolare suo figlio e ricordare a Peach che con quello che aveva rischiato gli dovesse minimo una cena insieme.

Per quel giorno sarebbe stato meglio rimandare il rapimento che aveva segretamente programmato dalla mattina stessa appena rimesso piede sulla terra ferma, essendo tutti psicologicamente stremati, nauseati ed appestati dal tanfo di pesce per affrontare adesso un simile impegno. Magari domani.


Nota d'autrice:

Re Sgombro e Titty sono personaggi realmente esistenti nella serie e li ho presi in prestito dal cartone animato per questa drabble sulle barriere culturali scomode. Chi ricorda di averli incontrati avrà notato che ho rivisto il loro aspetto fisico sotto una lente personale. Anche la descrizione di Mertropolis non corrisponde al 100% all'originale poiché ho voluto valorizzarne l'influenza dell'ambiente marino e soprattutto ho rimosso il dettaglio della bolla gigante che la conteneva, ma semplicemente perché l'idea che gli abitanti vivessero in una bolla d'aria e poi dovessero sempre portare una specie di elmo da palombaro pieno d'acqua per sopravvivere non aveva senso per me.
Un altro dettaglio ispirato al cartone ma che ho cambiato ed usato già in altre shot è il modo in cui i bowserotti chiamano loro padre, per l'appunto ho preferito “papà Re” al famoso “Papà Reale” per gusti personali.
Anche i sottomarini non sono stati dettagli scelti a caso: il sottomarino giallo di Peach (da qui il titolo della storia in onore alla canzone) è stato uno strumento ricorrente ne “Super Princess Peach” in cui era proprio lei a manovrarlo, mentre il Doomsub è apparso un paio di volte nella serie animata e una esattamente nell'episodio di Mertropolis.

Grazie di aver letto questa one shot :]


Koopafreak

  
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