Anime & Manga > D'Artagnan
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    17/03/2013    4 recensioni
E se oltre ai personaggi che gia conosciamo, ci fosse un'altra persona a sapere la verità su Aramis?
E' un piccolo esperimento dove ho riscritto alcuni pezzi di qualche episodio per me significativo con un'aggiunta: Lunette, cameriera di Aramis e sua fidata amica.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aramis, Athos, D'Artagnan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

FRAGILE FUORI, FORTE DENTRO

 

Come aveva previsto l'avevano portata al palazzo di Rochefort.

Per impedirle di scappare le avevano addirittura legato le mani dietro alla schiena, e come se non bastasse De Jussac le si era piazzato dietro e non la mollava nemmeno un secondo.

Era davvero in una gran brutta situazione....

La sbatterono senza riguardo alcuno in una cella del castello, con una finestrella con le sbarre come unico spiraglio sul mondo esterno.

Non c'era nemmeno un letto degno di essere chiamato con questo nome.

Un pagliericcio e una coperta.

Aveva cominciato a tremare: non per il freddo e non era nemmeno per la paura... ma quel luogo gli ricordava gli anni terribili della sua triste infanzia... no, non doveva pensarci, doveva allontanare da se quei pensieri o avrebbe dato impressione a Rochefort e al suo tirapiedi di essere mezza morta per la paura e non poteva dare loro una simile soddisfazione.

''E adesso faremo due chiacchiere...''- fece Rochefort-:'' cosa hai sentito e chi ti ha mandata?''

Rochefort si era convinto che la presenza di quella serva al Louvre, in quel preciso luogo e in quel preciso momento non fosse una pura coincidenza.

Ma lui avrebbe fatto vuotare il sacco a quella ragazzina.

Con le buone o con le cattive.

''Sapete meglio di me cosa è uscito dalla vostra bocca, non vedo perchè dovrei dirvelo io.''- rispose la ragazza con un sorriso beffardo.

Era consapevole che l'unica scappatoia in quel momento era ammettere davanti a quei due che sapeva dei loro piani, solo allora l'avrebbero lasciata andare. Ma così facendo, avrebbe tradito tutto ciò che Aramis le aveva insegnato in due anni e mezzo e avrebbe tradito la fiducia dei moschettieri.

Rochefort sembrava non aver voglia di scherzare.

''Bada a te, ragazzina...''- fece prendendole il mento tra il pollice e l'indice della mano sinistra-:'' sono un soldato e conosco mille metodi per far confessare i tipi più ostinati, e non sarò certo tenero perchè stavolta si tratta di un bel fiore come te...''

Lunette scattò in avanti e con tutta la rabbia che le riusciva gli morse la mano.

Il soldato si ritaè immediatamente, lasciandosi scappare un grido di dolore.

Altro che fiore, è un cobra!!! imprecò tra se e se.

Potevano sentire la risata sommessa di De Jussac, e ora che ci pensava anche lei si sarebbe fatta una bella risata.

Non era spettacolo da tutti i giorni vedere una donna tenere testa a Rochefort.

L'ufficiale avrebbe voluto dare una bella lezione a quella ragazzina un po' troppo impertinente e spavalda, ma decise di andarci piano... in fin dei conti, era pur sempre un bel visino e sarebbe stato un vero peccato rovinarglielo.

''Vedi mia cara...''- fece lui con il tono più pacato che aveva-:'' tutto ciò che voglio è sapere i nomi dei tuoi mandanti e cosa sai. Dimmeli e sarai rilasciata in un'ora, hai la mia parola d'onore.''

Lunette rispose caparbiamente-:''Non ho alcun mandante e non so proprio di cosa stiate parlando.''

A quelle parole, Rochefort sentì il sangue salirgli alla testa e afferrò la ragazza per un braccio stringendoglielo stretto per farle male nel tentativo di spaventarla.

''Con chi diavolo credi di star giocando ragazzina?!? Forse non hai capito ma qui comando io.''

La ragazza non si fece intimorire e senza la minima esitazione mollò un calcio in mezzo alle gambe del cardinalista facendolo piegare in due dal dolore.

''Tu mettimi di nuovo le mani addosso e ti posso assicurare che ti cambierò i connotati, sarò pure una donna ma non mi fai certo paura!''

De Jussac era venuto a soccorrere il compare, mentre questi la guardava con rabbia e odio....

Una ragazza, e serva per di più, l'aveva aggredito di fronte al suo ufficiale in seconda.

Non gliel'avrebbe perdonato mai.

Se andò sbattendo la porta urlandole-:''Resterai qui fino a quando non ti sarai decisa a collaborare e soporattutto, fono a quando non ti si saranno calmati i bollori.''

La ragazza fece finta di non sentire e si accoccolò in angolo sperando che i suoi amici facessero presto.

 

Costance iniziava a preoccuparsi.

Lei e Lunette avevano appuntamento mezzora fa nel giardino del Louvre, vicino alla grande fontana, e da lì sarebbero dovute andare direttamente in piazza Saint Germain per andare ad assistere al mercato, ma la sua amica era spaventosamente in ritardo.

Ad un certo punto si stancò di aspettarla inutilmente e decise di andare a cercarla in caserma: sapeva che la sua amica, essendo la serva di un moschettiere, era solita recarsi spesso in quel luogo decisamente poco adatto per una fanciulla ed era sicura al cento per cento di trovarla lì.

Proprio in quel momento vide uscire i moschettieri.

''Buongiorno,'' li salutò allegramente e i moschettieri da veri genitluomini ricambiarono. Costance chiese loro-:''Lunette ne ha ancora per molto?''

Aramis aveva gli occhi sgranati dallo stupore per quella domanda.

''Veramente è da molto che è andata via....''- rispose Athos non meno sorpreso del suo commilitone biondo.

Tra i presenti cominciava a serpeggiare la preoccupazione.

''Cosa intendete dire.... che Lunette è andata via da un bel pezzo e che non è più tornata?''- fece Costance visibilmente preoccupata per l'amica, preoccupazione che sfociò in terrore quando i tre moschettieri annuirono.

Era strano per tutti... Lunette non era il tipo da tardare a un appuntamento.

Unica spiegazione.

Qualcuno la stava trattenendo contro la sua volontà.

''Dov'è che avevate appuntamento?''- chiese Aramis, leggermente preoccupata per la sua cameriera.

''Alla fontana nel giardino del Louvre, ma lei non si è presentata.

L'ho aspettata per un po', ma lei non veniva così ho pensato che le lezioni si fossero prolungate e ho pensato di venirla a cercare.''- rispose Costance.

Oramai era chiaro: le era accaduto qualcosa.

La Lunette che conoscievano non sarebbe mai scomparsa nel nulla senza avvertire nessuno.

Andarono subito al palazzo del Louvre, dove chiesero di una ragazza sui quattordici anni alle guardie e costoro dichiararono di aver visto una giovane fanciulla corrispondete alla loro descrizione entrare nei giardini del Louvre, ma che non era mai uscita.

Costance era visibilmente preoccupata: che cosa poteva essere capitato alla sua amica?

Sapevano che era andata all'appuntamento, ma per qualche strana ragione non c'era.

In quel momento, davanti ai moschettieri e alla ragazza apparve un batuffolo bianco come la neve e con gli occhi neri.

Un cucciolo di labrador.

''Ehy....''- sorrise Costance chinandosi per prenderlo in braccio-:'' e tu chi sei?''

Athos non potè fare a meno di notare che il cane teneva qualcosa di dorato in bocca-:'' E questo cos'è?''- il cane non fece alcuna resistenza quando il moschettiere anziano cerò di prendere l'oggetto sopra nominato.

Era un braccialetto dorato con al centro una grossa pietra rossa.

Lo porse ad Aramis.

''Lo riconosci?''- gli chiese.

Aramis sbiancò: era senza ombra di dubbio il braccieletto che Lunette aveva dal giorno che si erano incontrate la prima volta e che custodiva come una reliquia da anni, quasi avesse la speranza di incontrare i suoi veri genitori grazie a quel gioiello.

Non se ne sarebbe mai separata.... a meno che qualcosa o qualcuno non ce l'avesse costretta.

Intanto, il cane aveva cominciato ad abbaiare intorno ai moschettieri e ad indicare un grande salice piangente.

''Credo che voglia essere seguito.''- dedusse Athos.

Ai piedi del salice, c'era un lieve spiazzo di terra dove non vi era nemmeno un filo d'erba e vi era scritto qualcosa, anche se in parte cancellato era ancora visibile.

''Rochefort...''- sillabò Porthos.

A quel punto fu chiaro a tutti cose era accaduto alla loro amica.

Doveva avere avuto la fortuna-sfortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, aveva cercato di avvertire i moschettieri, ma non aveva fatto in tempo.

''Dobbiamo andare a riprendere Lunette prima che Rochefort le faccia del male.''- disse Aramis.

Nessuno ebbe da ridire sulla sua affermazione.

Rochefort era un uomo spietato, anche se non avrebbe avuto il coraggio di porre la parola fine alla vita della giovane serva, ma di sicuro avrebbe fatto di tutto per estorcerle informazioni preziose e il solo fatto di essere una ragazzina non l'avrebbe di certo salvata.

''Tieni duro Lunette....''- promise Aramis mentre cavalcava a tutta velocità verso il castello di Rochefort-:'' vengo a prenderti per riportarti a casa.'' 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D'Artagnan / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94