Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ApeMaiaRosa    17/03/2013    1 recensioni
Avete presente quelle storie dove lei è dolce,ha modi fini,è sempre decisa in ciò che fa e riesce ad ottenere sempre ciò che vuole? Sapete il figo di turno famoso in tutta la scuola che sta sempre con la più troia di questo pianeta solo per l'immagine?
Bene.
Dimenticate tutto.
Perchè?
Perchè lei è una tipa che non si fa mettere i piedi in testa,è MOLTO insicura nonostante la forza non le manchi,è volgare nel parlare e non è per nulla dolce -o forse si?-
Lui invece è bello,sa di esserlo,fa di tutto per esserlo,a volte è davvero stressante per quanto è fissato con il suo aspetto e adora farsi i complimenti....si avete capito bene,se li fa da solo.Ma cosa più importante...udite udite...non ama essere al centro dell'attenzione.Strano per un tipo così no? Ma chi ha detto che in questa storia c'è qualcosa di normale?
Si parla di un amore nato per caso tra due amanti della musica che non sapevano neanche dove la parola amore stesse di casa.
Dal Cap.1
[...]Allora non lo sapevo ma quel ragazzo e quegli occhi mi avrebbero causato degli strani effetti.
Mia prima long,recensite perfavore! :D
Genere: Demenziale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il giorno seguente lo incontrai per caso nei corridoi.
Non credevo si ricordasse di me e invece mi lasciò di sasso quando mi salutò con un cenno delle mano.
E poi quel sorriso…..ancora quel dannato sorriso.
Ma cosa aveva da sorridere?!
Che poi di cosa mi lamento, è il sorriso più bell- è no, adesso basta con questi pensieri!
La cosa assurda è che ricambiai e dovevo pure essere arrossita perché l’ho visto ridere.
Che cazzo aveva da ridere poi, ancora non l’ho capito.
Fanculo la mia pelle chiara!
Lasciando perdere l’incazzatura di quel momento ognuno continuò per la propria strada e non ci incontrammo più se non all’intervallo. 
A questo punto penserete che abbiamo cominciato a parlarci.
Sbagliato.
Ci siamo fissati come all’Assemblea.
Che cosa divertente vero?
Passò così tutta quella settimana.
All’inizio della seconda sarà che forse si era stufato dei nostri campionati di “osservazione dell’altro”  sarà forse che mi voleva dire di piantarla di imbambolarmi a guardarlo, fatto sta che per la prima volta mi rivolse la parola.
Aveva una voce molto calda e profonda per la sua età.
Che poi, ora che ci penso, ve l’ho mai descritto Davide?  Mi sovrasta di circa 15- 20 centimetri, è magrolino ma ha comunque un filo di pancia nient- ooo cazzo, ma allora la mia è proprio una fissa!
Menomale che ero quella che i ragazzi non li guardava dal punto di vista dell’aspetto fisico.
Si lo so, sono una fottuta ipocrita!
Tornando alla panc- emm a Davide. 
Ha il viso rotondo, i capelli lisci e neri con un grosso ciuffo che gli cade sull’occhio destro e, bè, i suoi occhi ve li ho già fatti conoscere…. Verde prato tendente anche allo smeraldo.
Anche lui come me ha 16 anni ed è in una classe che ne dista dalla mia circa 6.
La cosa che però non mi sarei mai aspettata è stata scoprire che avevamo molti insegnanti in comune.
Grazie a questo spesso studiamo insieme.
E per tutti i maliziosi noi Studiamo  per davvero e non “studiamo” come qualcuno potrebbe capire.
Ci tenevo a precisarlo!  
Bè la prima volta che parlammo cominciò tutto con un semplice ‘ciao’.
Banale lo definireste voi, ma quello non era uno ciao che rivolgi ad un perfetto estraneo, era uno ciao che rivolgi ai tuoi più cari amici, a quelli che conosci da una vita.
La conversazione che ne seguì fu la classica conversazione che si fa con un perfetto estraneo su Facebook, contenente le solite domande riguardanti gli interessi personali.
Grazie a questo scoprì che era un patito della musica – ve lo avevo detto che mi somigliava!- e che amava gli anime e i manga e, dopo un mese dalla nostra conoscenza, posso dire che mi ha contagiata con quest’ultima passione!
Tornando alla conversazione.
Persi un battito quando sentì uscire dalla sue labbra  ‘ Senti, ti spiace aspettarmi all’uscita? Ti devo parlare ’.
Sul momento non realizzai quello che in realtà mi aveva detto e smisi completamente d pensare quando un attimo dopo suonò la campanella di fine intervallo e lo vidi dileguarsi in mezzo alla folla di ragazzi che si affrettavano a rientrare nelle classi.
Quando anche io arrivai in classe e mi sedetti dovevo essere più pallida del solito perché Carla, la mia compagna di banco nonché migliore amica, mi chiese se stavo bene.
Non risposi, mi limitai a schiudere le labbra ma le parole non uscivano, era come se mi morissero in gola.
Mi sentii persa per un attimo ma venni riportata alla realtà da Carla che mi abbracciò, senza parlare, senza chiedere spiegazioni e poi con voce dolce e calma mi disse ‘ Lo sai vero che puoi dirmi qualsiasi cosa? Ricordati che ci sarò sempre per te, non te lo scordare mai. ’
Non dissi nulla, mi limitai ad annuire.
Mentalmente ringraziai Carla, sapevo che quello che mi aveva detto era vero.
Già in passato erano successe parecchie cose spiacevoli e lei c’era sempre stata.
L’unica che fosse riuscita a vincere lo scudo di freddezza che mi ero costruita intorno, eludendo tutti i miei pregiudizi sul mondo e sulle persone.
Non che il mio punto di vista sia cambiato poi tanto da allora.
Penso sempre che il mondo, o meglio, le persone che lo abitano, siano sempre piene di pregiudizi, pronti sempre a gettare veleno sulla persona alla quale un momento prima avevano detto ‘Ti voglio bene’.
Sinceramente credo che senza il genere umano probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore.
Consideratelo pure sbagliato ma ehi, nessuno vi ha chiesto di pensarla come me!
<< Questa cosa è così sconcertante e sconvolgente che non riesci a dirmela? Cos’è, tuo padre ha di nuovo fatto il cretino con te? >>
Cavoli dovevo proprio essermi imbambolata davvero per molto tempo visto che Carla mi stava chiedendo una cosa così….così….dolorosa! Perché si, mio padre è un grandissimo bastardo e sinceramente avrei preferito essere stata adottata piuttosto che crescere con quel figlio di puttana.
Che sin da quando ero piccola e mia madre era ancora viva abusava di me e di lei…costringendoci al silenzio, a sopportare tutto ciò che ci faceva…e chi mi fa…No, non ce la faccio a raccontarvelo ora.  
So che questo forse è un comportamento vigliacco e immaturo, ma non mi sento pronta ecco tutto…Prometto che prima o poi troverò il coraggio e ve lo racconterò.
Vi racconterò della mia vita e della mia storia.
Ok, momento ‘codarda’ finito, torniamo alla conversazione con Carla.
<< No Carla stai tranquilla, una volta tanto quello stronzo non centra. Anzi, forse è una cosa di cui non dovrei neanche preoccuparmi tanto….Insomma, capita tutti i giorni che le ragazze vengano invitate – Ma si poteva davvero chiamare invito quello?- da un ragazzo >>
<< Tu…cioè….tu e un ragazzo….tu e un ragazzo uscite…. >> la vidi leggermente scioccata ma poi tornò la solita Carla << La mia piccola punkettona ha trovato un fidanzatino! >> mi stritolò in un abbraccio come solo lei sapeva fare.
La smorfia che ne seguì fu di una pucciosità (nda mi concedo la libertà di utilizzare questo termine anche se so perfettamente che in italiano non esiste…vedetela come una licenza d’autore xD ) incredibile ma poiché non sono sicura di riuscire a descrivervela vi dico solo che assomigliava a questa *w* .
Continuò a fissarmi con gli occhi a cuoricino, come fanno le vere otaku quando vedono uno yaoi, fin quando non arrivò l’ultima campanella. Passai tutta l’ultima ora a pensare di cosa avesse dovuto parlarmi.
Insomma, eravamo dei perfetti estranei! Più passavano i minuti e più mi agitavo…..sarò anche punk ma un fottuto cuore ce l’ho anche io! Ultima campana.
Si avvicinava il momento dell’incontro.
Salutai Carla che con uno sguardo che non riuscii a decifrare mi disse “Buona fortuna!”
Buona fortuna?
Ma cosa si era messa in testa quella li?!
Scesi le scale e lo vidi. Come sempre aveva il cappuccio della felpa in testa e le cuffie nelle orecchie.
Mi avvicina e lo salutai.
<< Ciao >>
<< Ehilà! >> si aprì un sorriso sul suo volto.
<< Allora di cosa volevi parlarmi? >> avevo una certa fretta di defilarmi, ma credo che questo si sia capito.
<< A dire il vero non lo so >> il suo sguardo era rivolto verso il cielo.
<< Come sarebbe a dire che non lo sai…uff, e io che spreco il mio tempo qui con te! >>
Feci per andarmene ma mi afferrò il polso costringendomi a girarmi verso di lui.
<< Allora si può sapere che vuoi? >> sputai acida << Perché mi hai chiesto di aspettarti se non sai neanche che dirmi?! >>
Aveva abbassato lo sguardo e il sorriso che prima aleggiava sul suo volto era sparito. Di scatto lo rialzò e il sorriso ritornò.
<< Mi incuriosivi >>
<< TI INCURIOSIVO?! MA PER COSA CAZZO MI HAI PRESA?! UN FOTTUTO FENOMENO DA CIRCO?! >>
Ricordate quando all’inizio vi dissi che non sembrava un idiota? Ecco appunto non SEMBRAVA ma lo era, eccome se lo era!
 



L’angolo dell’autrice.
Visto che il capitolo è stato un po’ più lungo di quello precedente? ^^
Che dite,vi intriga la storia?
Dai fatemelo sapere con un commentino, anche piccolo piccolo……mi sta venendo l’ansia sapendo che nessuno ha recensito ç.ç  
Ok la smetto, al prossimo capitolo ;)
Rage & Love
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ApeMaiaRosa