Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: MartaJonas    17/03/2013    7 recensioni
Nessuno dei due ragazzi sapeva che era appena cominciato a piovere e due piccole gocce d’acqua erano cadute nell’oceano.
Quanto poteva essere grande l’Oceano Atlantico? Quello stesso oceano che li separava dalla terra in cui si sarebbero trovati neanche un mese dopo.
Eppure quelle gocce erano cadute vicine, e i cerchi formatosi al contatto con l’acqua agitata si stavano allargando, e si sarebbero incontrati.
A cosa portano due cerchi d’acqua che si scontrano? che si incontrano? A tanto, a poco e a tutto. Tutto ciò può portare a nulla, e a tutto nello stesso momento.
Si tratta di incontri, si tratta di scontri, si tratta di impatti.
Quanto può compromettere uno scontro, o un’incontro in una vita? Quanto due mesi possono cambiarla?E se ci fossero tanti incontri in una volta soltanto? Se il significato di “vita” venisse messo in discussione? Se tutto quello che si pensava fosse fondamentale, non assumesse più significato?E se tutto, da un momento all’altro, a causa di due gocce cadute fin troppo vicine, cambiasse?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Chapter 24

 
I won’t let you go.
 


Era primo pomeriggio quando Claire si sedette su una panchina appena fuori il centro ricreativo e si mise a fissare quel che restava del pozzo ormai quasi del tutto distrutto. I giorni precedenti erano stati distruttivi: c’erano stati i funerali delle vittime, e Claire, come il resto delle persone presenti, aveva pianto come mai aveva fatto prima.
La guerra civile era vicina alla fine. Il capo americano della cava di diamanti era stato catturato dai rivoltosi che avevano ricattato la sede amministrativa negli States di uccidere l’uomo e prendersi con la forza la miniera se il loro stipendio non fosse stato aumentato e non avessero riassunto chi avevano licenziato. Proprio in quei momenti le “trattative” doveva essere in atto.
Per quanto riguardava l’episodio della bomba: semplice, era soltanto un atto intimidatorio contro chi stava nascondendo i capi statunitensi della miniera. Probabilmente, però, non avevano considerato il fatto che avevano colpito i loro concittadini invece del “vero nemico”.
Se tutto sarebbe andato come doveva, il giorno dopo la guerra sarebbe terminata, e quello dopo ancora gli aerei e i sistemi di trasporto sarebbero stati rimessi in funzione.
Falala si mise a sedere accanto alla ragazza e le sorrise. Era da un po’ che non parlavano, non perché non volessero, ma perché la donna era stata occupata ad avere cura del marito e Claire non si faceva avvicinare da nessuno, né parlava davvero con nessuno dal giorno di quell’incidente, si limitava a rispondere, come se un ameba, svolgeva le funzioni vitali e sopportare quella vita, perché in fondo, sarebbe stata molto più contenta di essere stata al posto di Asabi quel giorno.
-Come va? – chiese la donna alla ragazza. Claire alzò le spalle, senza proferire parola.
-Lo so che non ti va di parlare, ma basta che mi ascolti e basta, ok? So che niente ti farà cambiare idea sulla tua colpevolezza Claire, lo so. So che ti senti in colpa e che saresti voluta essere al poso di Asabi in questo momento. Lo so perché ormai ti conosco. Però devi pensare che fa parte del tuo lavoro, fa parte della vita. Le persone muoiono continuamente, soprattutto qui. Se non ci fossi stata tu in questi giorni, non ci fosse stato il dottor Smith, proprio come ci sono stati un sacco di altri medici prima di voi qui con noi, molti, moltissimi di noi sarebbero morti. Senza di te Claire, senza una come te nel tuo lavoro molte persone moriranno. So che ti senti incapace in tutto in questo momento e che vorresti morire, ma pensa a come sarebbe se smettessi tutto questo. Pensa a se la faresti finita davvero cosa succederebbe. Pensa se tu morissi, domani, cosa succederebbe? Rifletti su come starebbero i tuoi genitori, tua sorella, io, Ike e Joseph. Quel ragazzo poi, ti ama da morire. Ogni volta che prova a parlarti tu lo eviti e lui ci sta malissimo, perché non vorrebbe mai vederti soffrire, ma contro una morte è impotente e non può far altro che tormentarsi. – Falala disse piano alla ragazza che guardava nel vuoto in un punto non definito perché era da giorni ormai che non riusciva più a guardare negli occhi nessuno, si sentiva troppo insulsa pure per sostenere uno sguardo. Claire non riusciva a palare, non diceva una parola. Quando soffriva si richiudeva in sé stessa e non palava con nessuno. Era fatta così, non riusciva ad aprirsi neanche con chi si fidava, preferita tenersi tutto dentro, anche perché quando si vuole dimostrare una propria colpevolezza a qualcuno che continua a sostenere il contrario è frustante ed è anche inutile, perché nessuno mai capisce sul serio. Joseph? Joseph lo sentiva distante, più di quanto dovesse. Sentiva la sua mancanza anche se era a un metro da lei, era come se quel suo sorriso avesse perso significato dopo quel che era successo ad Asabi. Falala si girò e frugò nella sua borsa e estrasse da essa una foglio di carta spiegazzato e piegato in quattro.
-Questa – disse la donna porgendole il foglio – è per te. È da parte di Joe, ma lui non sa neanche che io l’ho presa. Gli ho parlato l’altra sera, e stava cercando di scrivere a te, perché diceva che non riesce mai a trovare le parole giuste quando parla con te, quindi voleva provare a scrivere. Ma anche l’altra sera diceva che nulla sembrava abbastanza per esprimere quel che provava, così, si era rassegnato e aveva accartocciato la versione definitiva e l’aveva buttata nel cestino. Io l’ho presa, non l’ho letta, ma credo che tu debba sapere cosa prova davvero per te prima che sia troppo tardi. La guerra è praticamente finita, e presto ve ne andrete, Claire. Oltre al fatto che non credo che nessuno mi mancherà come mi mancherai tu, tu e Joe dovete chiarire, prima che ognuno riprenda la sua strada, proprio perché io credo che la strada da prendere per voi due sia la stessa. – Falala lasciò sulla panchina il foglio di carta e rivolse un sorriso alla ragazza che si girò dalla sua parte e che aveva già tutti gli occhi pieni di lacrime.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa Claire si avvicinò alla donna e la abbracciò cominciando a piangere tra le braccia di quella donna che aveva creduto in lei come una madre, come la migliore delle amiche.
-Oh, tesoro – disse dolcemente carezzandole i capelli la donna.
-Mi mancherai da morire anche tu, Falala. – rispose la ragazza. – Grazie, per tutto.
-Ehi, io sono e sarò sempre qui per te Claire, e qui puoi tornare quando vuoi. Sempre. – rispose la donna con gli occhi lucidi. – ora però non voglio piangere prima del tempo, ok? Rimandiamo i saluti a tra due giorni, va bene?
Claire annuì sforzando un sorriso abbracciando di nuovo quella amica speciale che le aveva riservato quello strano viaggio.
 
*
 
Claire non aveva ancora aperto quel foglio quando Falala fu chiamata per dare una mano in cucina da Dinari, tornato in buona forma.
La ragazza mise i piedi sulla panchina, davanti a sé, portando le ginocchia al petto. Fece un sospiro profondo dicendosi che avrebbe dovuto cominciare a leggere. Si morse il labbro inferiore quando aprì quel foglio e vide la sua scrittura composta e disordinata del ragazzo. Chiuse gli occhi per un attimo e sospirò di nuovo. Li riaprì e cominciò a leggere tutto quel che era scritto.
 
 
“Claire,
non sono bravo con le parole, dovresti già saperlo, né so perché ho cominciato a scrivere questa cosa, che probabilmente non avrò neanche mai il coraggio di darti. So, però, una cosa soltanto: che ti amo più della mia stesa vita. Puoi non crederci se vuoi, ma è quel che sento per te. Megan non è niente per me, perché niente e nessuno potrà mai eguagliarti.
Amo il modo in cui ti mordi il labbro inferiore ogni volta che sei nervosa a particolarmente concentrata, amo quelle fossette che si formano ogni volta che sorridi, amo il piccolo neo che hai sulla guancia sinistra, amo come tu sappia evitare gli sguardi ogni volta che ti senti in soggezione, amo la dolcezza con cui mi baci, amo essere rimproverato da te, amo svegliarti la mattina accanto a te, amo semplicemente ogni cosa di te.
 Ti amo perché altrimenti sarebbe inspiegabile quella sensazione a livello dello stomaco che ho ogni volta che ti vedo, proprio come quella irreversibile voglia di morire ogni volta che ti vedo soffrire, e quegli occhi lucidi che ogni volta ho quando ti vedo sorridere a Ike Sarebbe inspiegabile il fatto di non aver mai avuto voglia di impegnarmi seriamente con nessuna ragazza, mente ora prima di addormentarmi fantastico sul nostro matrimonio proprio come una dodicenne innamorata del suo attore preferito. Sono così innamorato che ogni tanto mi meraviglio anche io di quanto possa travolgere un sentimento del genere, che mi accorgo solo ora di non averlo mai provato davvero prima di questo momento.
Ora però, dopo quel giorno, ti sento distante, come se tu non volessi avere più nulla a che fare con me. Vorrei dirtelo, ma ogni volta che ci provo, o vai via alla prima occasione o rispondi a monosillabi.
Così penso che tra poco ce ne andremo, che ognuno riprenderà la sua strada, ma più nulla sarà come prima, o meglio, io non sarò lo stesso Joseph che è partito due mesi fa. Io non sono lo stesso Joe Jonas di due mesi fa, e non tornerò mai più ad esserlo.
Il giorno prima di andare via canterò una canzone come avevo promesso dopo “I gotta find you”, e se vorrai starmi ad ascoltare, sappi che è dedicata a te.
Mi dispiace di averti mentito, ma te lo ripeterò all’infinito che Megan non conta assolutamente nulla per me. Megan era diventata nient’altro che un’abitudine anche per il Joseph di due mesi fa, questo Joe invece, non sa neanche chi sia.
Non credo nel “se la ami,devi lasciala andare” e non credo che ci crederò mai. Se vuoi che ti lasci in pace dovrai dirmi prima in faccia che non mi ami più o che non mi hai mai amato.
Non posso obbligarti ad amarmi, Claire. Non posso, ma voglio solo farti sapere che io ti amo, ti amo davvero, ti amo sul serio e farò di tutto per non lasciarti andare.
 

Per sempre tuo, Joe.”

 
Quando Claire terminò di leggere quella lettera era letteralmente in lacrime, tremante, senza le minima idea di cosa fare. 










Buona sera!
Scusate il ritardo, come sempre, ma la scuola i compiti e le interrogazioni non mi lasciano un attimo libero. 
Dai, ora non potete dire che ho fatto finire male questo capitolo ahahahah 
Vi voglio avvisare, omai manca poco alla fine della ff. Non intendo pochissimo, ma poco. Siamo alla "fase finale" che comunque durerà un po'. 
Un grazie infinite a tutte le recensioni, davvero!
Vogliamo parlare del fatto che quei tre ieri hanno "giocato" a calcio? Meglio di no, immagino che siano un bel po' scarsi ahahahah 
un bacione, 
Marta <3

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: MartaJonas