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Autore: herion    17/03/2013    2 recensioni
Prendo in mano la matita misteriosa, si adatta perfettamente alla mia impugnatura.
La poggio sul foglio bianco e basta una lieve pressione per attivare il suo meccanismo.
Il vortice mi trascina con se, verso un luogo in cui non c'è spazio per il mio respiro, non c'è spazio per il mio pensiero.
Mi abbandono alla spirale di colori e grafite ... continuo a cadere e a perdermi.
Mi piace.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io ricordo solo l’inchiostro spegnermi gli occhi.
 
Calore, mi pizzica la pelle.
Aroma di erba fresca, si insinua nelle mie narici.
Un suolo è posato sotto di me … o meglio io ci sono posata sopra.
 
Socchiudo gli occhi e vengo abbagliata da una luce potente, poi tutto assume una forma definita e davanti a me compaiono dei fili d’erba verde.
Che verde strano ! È troppo carico e saturo … così sgargiante che pare finto !
Sono distesa su un prato, mi tiro su con la schiena e mi metto seduta. Attraverso con lo sguardo ciò che ho attorno … Oddio !
Vedo un prato sconfinato di erba verdissima, un cielo azzurro e un sole.
Ma il prato è troppo verde per essere vero, il cielo è troppo azzurro e il sole … giallo canarino,  non fa male a guardarlo.
È tutto tremendamente finto e plastico; i colori sono definiti, piatti e innaturali.
Mi sembra di essere stata catapultata in un videogioco dalla grafica pessima che potrebbe realizzare solo il più incapace dei disegnatori, eppure  è così dannatamente reale.

Accarezzo l’erba e sento subito la sua consistenza fragile e al tempo stesso tagliente, strappo un po’ di ciuffi per esserne certa … è reale !
I miei sensi non si sbagliano, non si sono mai sbagliati.
La mia mente inizia già ad analizzare la situazione utilizzando i pochi dati che le ho fornito.
Eppure salgono già delle domande scontate: Ma dove diavolo sono ? E come cavolo ci sono finita qui, soprattutto !?
La soluzione più logica arriva subito : un sogno, un sogno incredibilmente realistico.
Ma io un sogno del genere non l’ho mai fatto prima e sinceramente … mi fa paura.
Ma la paura è irrazionalità ed io sono una mente estremamente razionale.
Io so risolvere qualunque problema.
Forza Elyon, è come un’equazione; devi solo trovare l’incognita.
Mi servono più dati.

Mi alzo, barcollo e per un momento sento l’equilibrio scappare, sono completamente stordita. Mi sembra di essere passata intera per un foro dello scolapasta.
Ed eccola di nuovo la paura, mostra gli occhi nel mio petto, pronta ad abbracciarmi.
No, Elyon resisti ! Non è il momento di fare la bimba disperata, ora devi solo ragionare e trovare la soluzione … quella maledetta incognita.

Scuoto la testa e aspiro forte, devo stare calma. Se questo è un sogno prima o poi mi sveglierò. Se non lo è … beh … benvenuta all’inferno Elyon !
Per questo posto allucinante e spaventoso può essere chiamato solo così.

Cammino. Cammino a passo svelto, ma il paesaggio rimane inesorabilmente lo stesso.
Il verde mi opprime e mi soffoca. L’azzurro mi schiaccia al suo e preme come un macigno su di me. Il sole giallo canarino mi osserva come un occhio, divertito nel vedermi impazzire.
Comincio a sudare e senza accorgermene sto correndo. Corro come una disperata alla ricerca di qualcosa. Ma di cosa ? Della maledetta incognita ?
Rallento sino a fermarmi, sono sfinita. Mi guardo attorno di nuovo; nulla è cambiato, è come se non mi fossi mossa di un millimetro dal posto in cui sono partita.
Eppure ho appena corso  a perdifiato ! Ho visto e sentito l’erba scorrere sotto le mie scarpe.
<< Com’è possibile ? >> dico, quasi come se mi aspettassi che qualcuno mi rispondesse.
Rido, sono sconvolta e rido. Una risata folle e completamente irrazionale.
È un sogno, deve essere un sogno !

Solo in quel momento sento qualcosa. Un odore. Bruciato !
Qualcosa stava bruciando da qualche parte ! La gioia mi investe, lo sapevo che avrei trovato la soluzione !
Eccola finalmente l’incognita ! Mi è appena stata rivelata da uno dei miei sensi e ne sono certa, mi condurrà alla salvezza !
Se c’è qualcosa che brucia vuol dire che c’è qualcosa di vivo. Seguo il mio olfatto e cammino dove mi porta l’odore. Si fa sempre più pungente; mi sto avvicinando !

Sbatto le palpebre solo un attimo. Una leggera frazione di secondo e mi ritrovo davanti un imponente edificio grigio. Scatto all’indietro spaventata.
Un colpo di gelo mi fa palpitare il cuore. Il palazzo grigio è terribile e spaventoso. Il suo colore è piatto e finto come tutti gli altri, ma trasmette una tristezza profonda che scava dentro di me fino all’anima.
Rimango qui, gelata, con gli occhi sbarrati.
A prima vista sembra un ospedale, ma poi mi accorgo che a circa tre quarti dell’edificio si innalzano due torri di combustione come quelle delle fabbriche.

Ho i nervi a fior di pelle e sento che potrei scattare come una molla al solo più piccolo fruscio. E lo sento, un movimento alla mia sinistra.
Salto come un grillo impaurito e mi giro urlando verso la direzione da cui è provenuto il rumore.
Vedo un ombra nascondersi dietro l’angolo dell’ospedale grigio. Le mie gambe sono piantate a terra e i miei pugni sono stretti e tesi così tanto che vedo le nocche sbiancare e sento le unghie ferirmi i palmi delle mani.

L’ombra si muove, esce da dietro l’angolo. È un bambino, ha i capelli neri ed indossa dei vestiti blu intenso, ha un viso dolce e innocente.
Lui non è finto, riesco a vedere la sua pelle, le sue mani e i suoi movimenti e sono sicura che sia vivo; reale !

Avanza lentamente, muove qualche passo incerto davanti a se. Guarda nella mia direzione, ma non guarda me.
Rimango zitta, immobile e quando è abbastanza vicino riesco a scorgere i suoi occhi. Grigi, lo stesso grigio dell’ospedale-fabbrica. Quel colore che fa piangere il cuore. I suoi occhi sono spenti. Spenti per sempre.
Il bambino è cieco. Si vede da come si muove, da come sposta lentamente lo sguardo e da come agita le mani alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi. Muovo i piedi e lui immediatamente sente il rumore dell’erba e subito sposta le sue braccia verso di me. Agisce velocemente e mi sfiora il gomito con una mano.
Lui sussulta e lo faccio anch’io.
<< Ehi ! C-Ciao ! >> cerco di dire in tono tranquillo, ma mi esce dalle labbra una voce alta e spiazzante che fa impaurire il bambino.
<< No, no ! Aspetta non voglio farti del male ! >> , allungo una mano verso di lui per toccarlo e rassicurarlo, ma qualcosa non va.



La mia mano non c’è e anche il mio braccio sembra scomparso.
Grido come una pazza e cerco di toccarmi con la mano sinistra che sembra essere l’unica rimasta. Il bambino è terrorizzato ma sembra sul punto di parlare.

<< Dio ! Sto scomparendo !!! Aiutami, ti prego, aiutami ! >> gli urlo in faccia. Sono disperata, sconvolta.

Non provo alcun tipo di dolore, ma vedo il mio corpo svanire lentamente come il fumo che esce dalle torri dell’ospedale-fabbrica davanti di me. MI inginocchio a terra tremante, con la mano sinistra cerco ancora di toccare le parti scomparse del mio corpo, ma non trovo nulla. Rimango inginocchiata a guardarmi sparire lentamente. Sento il bambino avvicinarsi. Mi prende la mano.

<< Non devi preoccuparti, andrà tutto alla perfezione. >> mi sorride. Il suo sguardo vuoto è rivolto sopra la mia testa verso l’orizzonte.
<< Voglio tornare indietro, voglio tornare a casa ! >> gli dico con le lacrime agli occhi. Il collo inizia a svanire.
<< Casa ? Tu hai una casa ? >> mi chiede improvvisamente stupito
 Ma non riesco a risponde, la mia bocca è scomparsa.


 L’ultima cosa che vedo sono i suoi occhi persi. Poi l’inchiostro nero ha di nuovo la meglio su di me.
 
 


Mi abbandono alla spirale di colori e grafite ... continuo a cadere e a perdermi.
Mi piace.





 





Angolo autore

Eccomi qua ! Ciao a tuttti :3 scusate la mia latitanza in questo ultimo periodo <3 ho avuto un po' di caos a casa !
Comunque penso che questa pausa mia abbai fatto bene, ho riflettuto molto su come scrivere questo capitolo importante ! 
Sono abbastanza soddisfatta del risultanto :) ma sta tutto a voi ora ! Recensiteeeeee !
Grazie mille ;)

baci
Herion

 
  
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