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Autore: itsmalikswifegirls_    17/03/2013    3 recensioni
Alessia, una ragazza come tante, innamorata dei suoi idoli, ma con problemi sia verso se stessa, sia verso sua madre, si trova ad affrontare da sola il viaggio per realizzare i suoi sogni. E quando meno se lo aspetta, tutto diventa realtà. Riuscirà Alessia a conquistare il cuore di uno dei suoi idoli?
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Hi cucciole, I'm back(?)
scusate se aggiorno tardi, ma sono indaffarata,lol.
dal prossimo capitolo comunque, ci saranno varie svolte nella storia,mhmh.
GRAZIE ALLE 7 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA LE PREFERITE, E LE 7 TRA LE SEGUITE, VI AMO.
Grazie anche a tutte le principesse che mi recensiscono, e a coloro che leggono in silenzio.
Micaela, sei perfetta, ricordatelo.
Mariantonietta,senza te sarei persa.
Mattia, grazie per esserci ogni giorno di più amore mio.

A presto patate, bacini bavosi:3

Capitolo 24

Il viaggio in taxi che mi portava alla stazione, fu struggente.
Tutto ricordava loro, persino le fottute canzoni che portavano alla radio.
Ma la cosa che più mi faceva star male, era il fatto di aver lasciato Niall proprio nel momento in cui mi aveva scoperta con Harry, e me ne ero andata, come una vigliacca, senza riuscire ad affrontare ciò che mi stava accadendo, ero proprio così, una vigliacca.

Scaricai le valige dal cofano con le lacrime agli occhi, aiutata dall’autista, che dopo essersi preso i suoi soldi, ripartì sgommando con la sua auto.
Aspettai ansiosa al binario l’arrivo del treno, che dopo una manciata di minuti, arrivo puntuale.
Mi accomodai velocemente su uno degli scompartimenti, e una volta sistematami cercai di affrontare le ore del viaggio dormendo e tentando di non ricordare i giorni passati lì a Verona.

“….Quindi Niall, ti chiedo scusa ancora una volta, da oggi potrai vivere sereno la tua vita, e per favore, non cercarmi, non pensarmi, insomma, fai finta che io non sia mai esistita Horan.”        

Mi svegliai dal più grande incubo che avessi mai fatto. Avevo ricordato le squallide parole dette a Niall per sfuggire a tutto quello che mi stava succedendo.
Le lacrime mi bagnarono le guance, e velocemente, tirai su con il naso per non attirare l’attenzione da parte degli altri passeggeri.
Il tempo in treno lo passai leggendo varie riviste di immondizia varia, che le cameriere incaricate, mi offrivano gentilmente, sorridendomi e domandandomi svariate volte se avessi bisogno di qualcosa.

Sì,avevo bisogno del mio amato Niall, e io l’avevo lasciato, perso, abbandonato senza una ragione, solo per paura.
Quel senso di colpa mi attanagliava lo stomaco e mi tappava la gola. Avrei voluto sparire. Sì,esatto. Sparire.
Non avrei causato sofferenze a nessuno, e nessuno si sarebbe mai accorto che Alessia non stesse su questo mondo.
La stazione di quel paesino era ancor più schifosa dell’ultima volta che l’avevo lasciata.
Ed ero tornata senza neanche avvertire zia Anna. Poco importava, di sicuro non mi avrebbe cacciata di casa.

Percorsi il vialetto di casa di zia, tenendomi stretta i miei bagagli, ed una volta arrivata davanti il portone, ebbi timore di suonare il campanello.
  Mentre ancora rimuginavo, la porta si aprì e mi trovai davanti l’ultima persona che mi sarei voluta trovare davanti in un momento così squallido: mia madre.
“Ma tu guarda chi si rivede.” –mi sputò addosso lei.
“Lasciami entrare..” –risposi, abbassando la testa e tentando di entrare.
“No eh. Stavolta tu non vai da nessuna parte ragazzina.
Ma chi ti credi di essere? Sei andata via di casa e va bene, non ti ho cercata.
Vai dalla zia e quando arrivo qui, lei mi dice che tu sei a Verona per una gita? Ma chi stai prendendo in giro?
Sei andata al concerto di quei cinque cretini che tanto ti piacciono, non è così? Io sono pur sempre tua madre,ingrata!” –urlò lei.
“Non ci sei stata per sedici anni nella mia misera vita, e ti ricordi di me solo quando non sono a casa?
Ti è mai importato niente di quello che volessi io veramente, dei miei sogni e delle mie aspirazioni? No mamma.
Quindi quella che dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza per quanto riguarda l’essere ingrata sei proprio tu.
E adesso lasciami stare, anzi, lasciaci. Credo che zia si sia altamente rotta le scatole di sentirti gridare.” –controbattei, scansandola e correndo al di sopra delle scale,che davano nella cameretta dove alloggiavo.

La sentii urlare.
Ma poco importava, si era avuta quello che si meritava anche mia madre.
E poi, chiamare ‘cinque cretini’ il motivo del mio sorriso, era decisamente troppo.
Senza contare che tra quei cinque c’era il ragazzo che tanto amavo.

Sorrisi amaramente al ricordo, e chiusi gli occhi, immaginando la mia prima volta con lui, le nostre pelle nude che si toccavano, e quel piacevole calore che emanava il suo contatto su di me, i suoi occhi che durante l’amplesso sembravano zaffiro liquido, la morbidezza delle sue labbra e la delicatezza del suo tocco.
Quelle semplici sensazioni riempirono i miei occhioni verdi di lacrime, facendomi tremare il labbro, e facendomi sentire freddo, come se fossi nuda per una strada durante una tormentosa nevicata.
Ma era proprio così che mi sentivo senza di lui, incompleta.

Gettai i miei vestiti tolti dai bagagli per terra, e trovai incastrata dentro la maglietta un pezzo di carta piegato in quattro. Il mio cuore ebbe un sussulto, e prese a farmi male, come se si fosse spezzato in tanti piccoli pezzettini e io non sapessi quale seguire.

“Forse non la leggerai mai, ma spero tu la legga, perché dopo tutto quello che è successo mi sento amaramente in colpa. Avrei dovuto lasciarti stare fin dal primo momento, ma non riuscivo a non percepire un senso di fastidio nel sol vedere come i tuoi occhi si perdevano nell’azzurro di quelli di Niall.
Why can’t you look at me like that?
Avrei voluto così tanto che tutti i tuoi baci si poggiassero su di me.
Your lipexpress to my neck.
Le tue mani, una volta intrecciai le mie dita nelle tue e capii che non avrei mai voluto toccare nessun’altra come lo facevo con te.
Your fingertips so touchable.
Adesso mi sento un idiota a scriverti, non mi vorrai mai sentire, ti ho rovinato la vita, ma sappi solo che tu hai illuminato la mia.
Baby, you light up my world like nobody else.
Scusa, pensavo avremmo potuto essere perfetti insieme, ma una è la verità: tu sei perfetta, con o senza me.
You’re perfect to me.
Scusami, ancora, ancora tanto.
Tuo, finché vorrai, Harry.”
  
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