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Autore: Sybelle    04/10/2007    20 recensioni
Un ragazzo correva per le strade di Tokyo...correva veloce,sapendo già che in quella buia notte,solo un luogo poteva illuminare la sua fuga,correva perchè sapeva che se si fosse fermato sarebbe stata la fine. Salve a tutti!Questa è la mia prima fic di Beyblade,e vi prego,vi supplico,lasciate un commentino,anche negativo!Thanks! kissone
Genere: Triste, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Allora, che dirvi? 80 RECENSIONI!!!! Ragazze mi commuovete, davvero! Così tanto successo non me lo aspettavo! Questo credo sarà il penultimo capitolo, al massimo il terzultimo…
Ci tengo a precisare che tutto ciò che dirò non ha fonti certe: mi sono basata solo in minima parte sul manga per ricostruire la storia di Kei…l’ho resa più…drammatica ^^…
Il narratore sarà Yuri, aiutato a scatti da Anja, ma questo lo vedrete nella storia…forse saprete pure chi è la madre, chi lo sa!

Grazie per l’attenzione, buona lettura ed un enorme Kissone dalla vostra Sybelle!

Ritorno alle origini…

Non erano preparati a quella scena, non lo credevano possibile…eppure era lì! Davanti ai loro occhi, reale, palpabile…
Entrambi sentivano caldo, e, trovarsi dentro ad un vulcano, aiutava….

Sembrò stanco, si passò una mano tra i capelli, chiedendosi da che parte cominciare…
Nonno Jai: “Potresti cominciare da quando sei andato al monastero…”
Yuri gli sorrise grato e malinconico al tempo stesso: “Sì, ha ragione…”

(ora lo metto tutto corsivo nd Autrice)

All’epoca avevo tre anni…ero un orfano cresciuto da solo, un po’ come i cani randagi…Vorkof al tempo cercava qualsiasi bambino fosse solo al mondo, così prese me…non avevo nulla da perdere, accettai. Non sapevo giocarci a beyblade ancora, e non sapevo di certo di essere un fuoriclasse…
Mi misero nella stessa stanza di altri due bambini, uno, Boris, aveva la mia età, l’altro, Sergay, aveva un anno in più…
Erano una coppia incredibile: Boris era sempre allegro, mai una volta col muso, fuorché negli allenamenti…lì dovevi sempre essere serio…Sergay invece era di natura pacato e serio, un bambino molto austero, maturo…Facemmo subito amicizia.
Imparai presto ad usare il beyblade, scoprendo di essere il migliore, e di aver sorpassato i miei compagni di stanza: non vi erano malumori tra noi, il nostro rapporto era troppo saldo.
Presto imparai sulla mia pelle che se non rigavi dritto ti aspettava una punizione…
Ti chiudevano in una cella al freddo (non c’era riscaldamento) senza cibo, e nei casi di ribellione a superiore o mancato ordine si veniva anche frustati…

Takao: “F…frustati?!”
Ming Ming: “Ma è terribile!”
Yuri sorrise beffardo: “Era così che andava però, e mi ci abituai presto…”

Passò un anno, ed ero diventato una perfetta statuina seria davanti ai miei superiori, mentre appena potevo sgarravo all’etichetta con Boris e Sergay…
Un giorno ci arrivò la notizia che sarebbe venuto anche il nipote di Hito Hiwatari, il capo del monastero, insieme a noi…
Non ne eravamo felici: non fraintendetemi, non che lo odiassimo per le sue origini, semplicemente ci pareva strano avesse accettato di entrare al monastero…
Arrivò, e come da protocollo lo misero nella nostra stanza: eravamo i migliori, gli unici che potessero istruirlo.
Aveva tre anni, un anno in meno di noi, e due in meno di Sergay...
Non sapevamo come comportarci  con lui, ma appena entrò ci fu chiaro che non era entrato di sua volontà, e che quel nuovo mondo lo spaventava: ricordo ancora la sua faccia quando entrò in stanza…terrorizzata.

Hilary: “Ed allora cosa faceste?”
Yuri: “Gli sorridemmo. Speravamo di trasmettergli un po’ di solidarietà, e così fu”

La stanza era piccola, ed avevamo solo due brandine ed un letto striminzito…dovevamo viverci in quattro.
Acquisimmo presto la sua piena fiducia: lui, al nostro contrario, aveva una famiglia, e spesso ci raccontava di sua madre…lei…

Ma non riuscì a concludere la frase, che si udì una strana musica dal soggiorno, seguita da codeste parole:

“RESTA UN ATTIMO TRANQUILLA, C’è QUALCUNO CHE LE STRILLA: CENERELLA, CENERELLA, CENERELLA!CENERELLA CENERELLA…”

Yuri: è_é””
Tutti: O_O
Yuri, visibilmente innervosito, urlò: “BORIS! VUOI ABBASSARE QUEL VOLUME?!”
Andò ad aprire la porta, guardando in soggiorno, dove Lena, Boris ed Hayley guardavano un cartone animato a tutto volume…
Boris si sporse dal divano insieme alla nipote: “Scusa Yu!^^”
Il rosso sospirò, richiudendo la porta ed andandosi a sedere al suo posto: “Chi me lo fa fare”
Roteò teatralmente gli occhi, in fondo rallegrato da quell’inconveniente…
Yuri: “Dicevo…”

…si chiamava Veronica Della Prusa. Discendeva, non so dirvi in che modo, da una famiglia di Zar molto potenti…
Capirete ce era immensamente ricca…Proprio per questa sua ricchezza fu costretta a sposare Sosumo Hiwatari, all’epoca aveva appena 18 anni…
Nonostante ciò era molto matura, ed intelligente. La sua bellezza era sconvolgente: albina, aveva i capelli lunghi, con discriminatura centrale, argentati, gli occhi rossi come il fuoco e la pelle color avorio. Era alta e longilinea, ed aveva una grande forza morale e spirituale…
Partorì Kei subito dopo il matrimonio: il padre voleva renderlo un capo mafioso, e la sua educazione si sarebbe incentrata solo su quello, se lei non glielo avesse impedito.
Dal loro primo litigio su questo fatto, venne la prima violenza.
Da quel che so, da quel giorno Sosumo prese la “simpatica” abitudine di picchiarla sempre…
Kei intanto cresceva, troppo intelligente per un bambino così piccolo, troppo sporco il luogo in cui viveva…
Sua madre, nonostante tutto, trovò la forza di andare avanti: era orgogliosa ed indomita, umile come una popolana qualsiasi, fiera come un’imperatrice.
Gli insegnò a leggere, scrivere, e gli consegnò Dranzer in eredità…neanche a dirlo, Kei era un portento.
Per tre anni lei gli insegnò a essere sempre onesto, fedele a Dio ed ai propri cari, indulgente verso chi sbagliava, e diffidente verso quelli come suo padre.
Poi si ammalò.
Di una malattia misteriosa, cui non esisteva cura…o meglio, l’unica medicina che poteva salvarla Sosumo si rifiutò di dargliela.
Irato per il figlio, oramai troppo “corrotto” da quei bei propositi, e cosciente che lei era pericolosa…era troppo potente di spirito, troppo pura…
Portò Kei al monastero, e la chiuse in casa.
L’unica cosa che Kei riuscì ad ottenere, era di trascorrere un’ora a casa, così da poter stare con la madre, e poterla sostituire quando Sosumo aveva voglia di “divertirsi”…da quel che so, a volte partecipava pure il vecchio…Era atroce.
Lei continuava comunque a istruirlo, e lui iniziò a cercare dei lavori che potesse svolgere anche un bambino di 3 anni, per poter comprare le medicine…Fece di tutto: spazzacamino, schiavetto personale, arrivò a rubare.
A fine mese aveva abbastanza soldi da comprarle le medicine.
Lei non poteva sapere come li prendeva, ed anche se lo avesse saputo, cosa probabile, non avrebbe potuto impedirlo.
Kei l’amava troppo.
Il problema però, era che non si poteva uscire dal monastero: così nacquero le nostre fughe, ed i nostri primi incontri…per esempio, incontrammo Anja, di cui diventammo presto ottimi amici.
Sergay più di tutti.
Un altro problema era che al monastero non ci si poteva istruire: eravamo condannati all’ignoranza totale.
Kei non poteva accettarlo: a 3 anni aveva l’intelligenza di un bambino di 7, era troppo importante per lui istruirsi.
Così, nell’ora che passava a casa, iniziò a rubare libri dalla biblioteca, aiutato da Veronica.
La sera, finiti gli allenamenti, li leggeva sotto il letto, tra la polvere e al buio…E più leggeva, più assimilava…lingue, leggi, popoli, culture…Iniziò a prendere libri più specifici, in base al nostro fabbisogno: il principale era quello di curarci.
Da quando era arrivato, aveva stretto uno strano rapporto con Boris: sembravano i due fratelli birichini e sempre in competizione, che fanno sempre qualche guaio, con amare conseguenze…
Le nostre punizioni erano visibilmente aumentate.
Così iniziò a leggere ad alta voce libri di medicina, che io assimilai velocemente: iniziavo a essere capace di curare ferite, cucirle, fermare emorragie, e fasciarle come si deve.
Un’altra necessità era il cibo: eravamo tutti denutriti.
Così prese libri di culinaria, e mentre io e Boris rubavamo il cibo dalle dispense e dai negozi di Mosca, Sergay imparava a cucinarli…
Così iniziarono a delinearsi i nostri ruoli: Sergay era il “padre cuoco”, io il “fratello paziente e comprensivo, che sapeva dare il consiglio giusto e curare ogni ferita”, Boris il “fratello pasticcione, in grado di aggiustare qualsiasi oggetto” e Kei il “fratellino colto e triste”

Prof K: “Triste?”
Rei: “E cosa significa che Boris riusciva ad aggiustare tutto?”
Yuri: “Boris era molto bravo ad aggiustare i nostri Beyblade, o qualsiasi oggetto rompessimo per errore, mentre Kei…era sempre triste…”

Sua madre stava sempre peggio, e le violenze, tra punizioni e “giochetti” di Sosumo, si facevano sempre più intense…Non avete idea di quante lacrime versava, chiedendosi perché a lui…
Ci presentò a sua madre un giorno, riuscì a farcela incontrare: posso confermarvi tutto ciò che già vi ho detto di lei.
Aveva un che di mistico, che ti metteva sempre a tuo agio.
Un anno dopo l’arrivo di Kei circa, arrivò al monastero un bambino piccolissimo: si chiamava Ivan, ed aveva un anno appena.
Kei lo prese subito in simpatia, chiedendo il permesso di insegnarli personalmente il beyblade.
Lui era diventato come me, serio solo in apparenza, ma perfettamente insofferente al monastero: all’età di 4 anni, si ripromise di non piangere ne urlare mai più alle torture a cui lo sottomettevano. E mantenne la promessa.
Presto Ivan diventò il suo figlioccio: molto sensibile ed emotivo, Kei gli insegnò a diventare un duro senza perdere l’ingenuità.
Diventarono un po’ come padre e figlio.

In quel mentre entrò Anja in cucina, con un abbondante spesa…
Yuri si fece severo: “Non dovresti portare certi pesi, fai male al bambino sforzandoti”
Anja gli sorrise, sotto lo sguardo allibito di tutti: “Se è forte come il so papà, non c’è da temere!...Ma toglimi una curiosità, stai raccontando dei tempi del monastero?”
Yuri: “Vuoi fare la tua parte?”
Anja: “Beh…non posso dire molto…solo quello che ho visto quando vi ho conosciuti, ed il vostro carattere…”

Avevo 5 anni, quando li incontrai la prima volta…lo ricordo tuttora.
Ero nel giardino di casa mia, c’era abbastanza caldo…I miei genitori erano entrati in casa, fiduciosi che il cane di famiglia avrebbe avvertito in caso mi fosse successo qualcosa.
Ad un certo punto, vidi passare dei bambini che avevano più o meno la mia età, ma comunque molto robusti per la loro età. Il più piccolo doveva avere tre anni –avrete capito che era Kei-, il più grande sembrava averne sei, anche se scoprii aveva la mia stessa età. Era Sergay.
Uno di loro, dai capelli violetti, si fermò davanti al cancello, ammirando un tagliaerba come fosse la cosa più bella di questo mondo…Un altro, con i capelli rossi, invece notò il mio cane, che gli scodinzolò felice…Solo quello più grande notò me, che mi stavo avvicinando al cancello.
“Chi siete?”
“Io sono Sergay…lui è Yuri, lui è  – Kei, sono Kei-  ecco, mentre l’altro è Boris. E tu chi sei?”
Parlavano molto meglio di me, ed erano molto più intelligenti. Anche io comunque non scherzavo.
“Anja”
Facemmo amicizia…mi raccontarono del monastero, mi dissero che facevano il possibile per fuggire, e venire da me…io davo loro da mangiare, con il loro aiuto uscivo di casa senza essere scoperta, e senza che il mio cane avvertisse i miei genitori –aveva preso in simpatia Yuri, e non l’avrebbe denunciato per nulla al mondo ai miei-…con loro mi divertivo.
Ricordo ancora le nostre infinite partite a palle di neve.
E mentre li conoscevo, mi innamoravo perdutamente di Sergay, di quel bambino tanto serio e impacciato.
Cosa posso dirvi di loro? Che sono totalmente diversi da come li vedete, che sono così…musoni…solo perché la vita li ha costretti a difendersi da tutto e tutti…
Sergay comunque era sempre serio, sorrideva raramente, ma non per il monastero e la sua educazione, era proprio così…Di aspetto era…uguale ad ora ma più basso e magro!
Yuri era un vero portento: riusciva a mantenere sempre la calma, ti ascoltava sempre, riusciva a ragionare con velocità e freddezza anche nelle situazioni più gravi, e non perdeva mai il controllo…Non per nulla era il futuro capo dei Demolition Boys.
Come aspetto…era un batuffolino rosso! Al tempo teneva i capelli corti però…

Il diretto interessato la fulminò con lo sguardo, ma, sotto le risa incredule di tutti, lei continuò imperterrita…

Boris era una bestia! Sempre in movimento, sempre allegro, ne combinava di tutti i colori, e si divertiva pure! Alla lunga insopportabile, non riuscivo ad odiarlo…
Kei. Kei era strano: perennemente lunatico. Passava da momenti di euforia, in cui poteva essere definito un altro Boris, a momenti di serietà, ad altri di malinconia. Sempre inquieto, dovevi saperlo prendere: dovevi sopportare la sua intelligenza, i suoi sbalzi d’umore, perdonargli ogni mancanza, e non giudicarlo. Cosa che ha sempre odiato. Molto curioso, comunque rimaneva un inguaribile ottimista che si dava da fare per ottenere ciò che voleva…insieme a Boris, era l’anima della squadra…Il suo carattere è l’unico che, col tempo, si è mutato…
Ivan…Ivan lo conobbi più tardi, ma era davvero troppo buono e gentile per non essere preso in simpatia. Sempre tranquillo, e preoccupato degli altri, da Kei aveva imparato una cosa che ha segnato i Demolition Boys per sempre, come famiglia, come amici e come squadra: l’altruismo.

Yuri abbassò lo sguardo, forse ricordando qualcosa di passato…sorrise tristemente.
Anja continuò a parlare:

Ricordo che una volta vidi solo Sergay…quando gli chiesi cos’era successo, mi disse che era di fretta: Kei e Yuri erano finiti nelle celle per punizione, e, se non avesse presto rubato del cibo e non l’avesse portato a loro, sarebbero morti sicuramente di fame…Ma questo l’unico che può dirvelo è lui…

Anja indicò Yuri, che sotto lo sguardo interrogativo di tutti, continuò il discorso, da lei lasciato in sospeso:

Sì, è vero…eravamo molto solidali tra di noi…quando qualcuno veniva punito, gli altri facevano a turno per andare da lui, a portargli cibo, e qualcosa per attenuare il dolore…o anche solo compagnia.
Quante volte siamo finiti tutti in punizione, proprio per questa solidarietà…ma non ci importava.
Forse, l’unico veramente altruista, era Kei, che poi ha reso altruisti tutti noi…

Garland: “Kei altruista?”
Yuri sorrise lievemente: “Oh sì…forse è dovuto al fatto che non riesce a stare solo a lungo…si affeziona troppo alle persone, e da tutto se stesso agli altri…animali, piante o persone che siano…”

Punizioni, violenze, malattia (anche quando stavamo male dovevamo allenarci) e prigionia a parte, la nostra vita proseguiva bene…Fino a quel giorno.
Era il 1 aprile, e Kei compiva proprio quel giorno 7 anni.
Vi ricordò che il suo cervello, come il nostro, era da 14enni….se non di più…
Quel giorno suo nonno venne in camera nostra, a prelevare Kei…avessi saputo prima cosa sarebbe successo, mi sarei opposto con tutto me stesso…Ma non potevamo sapere, e nonostante la questione non ci piacesse e ci intimorisse, lo lasciammo andare.
Hito lo portò fino ad un lago vicino Mosca, in una radura deserta, sulla cui riva vi erano vari scagnozzi degli Hiwatari, Sosumo e…lei.
In quei 4 anni la malattia era peggiorata, e in quel momento si trovava al gelo con una semplice vestaglia senza maniche, in riva al lago, tenuta dal marito per il braccio…Il tempo di incrociare il suo sguardo, che lei venne gettata nel lago.
Troppo lontano per correre a fermare Sosumo, troppo lontano per sentire cosa gli aveva sussurrato la madre, ma abbastanza vicino e intelligente da capire che, debole com’era, non sarebbe riuscita a nuotare verso la superficie, e che sarebbe morta congelata entro breve…
Non versò nemmeno una lacrima davanti a quegli uomini orribili, che ridevano tranquilli, ma la sua rabbia, quella non restò al suo posto…Qualcosa in lui si ruppe, Dranzer si ruppe...Veronica era morta, e lui con lei.
Quando tornò, era distrutto. Pianse per ore, tutta la notte, di giorno ovunque non potessero vederlo, e pianse, pianse, pianse…
Nel frattempo, in laboratorio, era stato ritrovato un bit power sconosciuto: la fenice nera, Black Dranzer.
Dopo averla esaminata (e domata) Sosumo capì che non era altri che la parte negativa di Dranzer, che si era staccata dallo stesso, alimentata dall’odio di Kei.
Kei era riuscito a creare e a dare vita ad un Bit Power.

Rimasero in silenzio, troppo scioccati per parlare, troppo orripilanti per commentare…
Nonno Jai: “L’hanno uccisa…davanti ai SUOI occhi…il giorno del SUO compleanno?!”
Takao esplose: “perché L’HANNO FATTO?! ERA MALATA, E KEI AVEVA SOLO 7 ANNI!”
Yuri, con gli occhi velati da una profonda tristezza, rispose: “Lei…sapeva troppo…ve l’ho detto…era strana, troppo pura, troppo potente...Riusciva a utilizzare la telecinesi, il fuoco non la bruciava, il buio non le dava alcun timore…tuttora il suo corpo è restato intatto nel lago, e non credo si disintegrerà mai…”
Seguì un momento di silenzio, poi Hitoshi decise di porre la domanda che tanto gli fremeva chiedere: “Come riuscì a creare un Bit Power?”
Yuri: “Kei è…speciale. Da sua madre, ha ereditato strani poteri…più o meno come quelli di lei, ma potenziati. Credo che se volesse, potrebbe anche dare vita e morte con un solo tocco della mano. Ma lui non li ha mai voluti, e mai li ha utilizzati.”
Brooklyn ebbe un’ illuminazione: “Ma certo! E quando Hayley diceva di parlare col vento, e di sapere tante cose che in teoria non si sapevano, era per questi poteri! Ed anche Idillion ha poteri simili!”
Yuri sorrise paziente: “Sì, anche Hayley ha ereditato dei poteri…meno forti di quelli del padre…In quanto a Idillion, non so dirvi come faccia a scomparire e ricomparire così improvvisamente, penso sia…Kei lo chiama il suo angelo custode, crede in un Dio e lo vede come una specie di incoraggiamento nella vita di ogni giorno…Per dirvi: l’ha seguito ovunque, in ogni mondiale, aiutandolo sempre…Io penso invece che sia una specie di reincarnazione dell’anima di sua madre…con i poteri che aveva non mi stupirebbe…
Ma non ditelo a Kei, a lui fa male ricordarla, non riuscirebbe a sopportare di avere il suo ricordo vicino ogni giorno…”
Max: “Sì, Hayley assomiglia molto a Kei in quel senso, ma per il resto…la sua allegria e la sua curiosità non le ha prese da lui…”
Yuri rise rilassato: “Invece sì! Kei ha l’argento vivo addosso nei momenti di pace! Quando è allegro e tranquillo, cosa che non accade da troppo purtroppo, è una peste! E per la curiosità…vi basti sapere che il primo anno che venne al monastero, non dormii per niente a causa sua! Già dormivamo poco di nostro, poi ogni notte, complice la paura verso quel posto, si alzava e veniva nella mia brandina, svegliandomi e tempestandomi di domande…Sulla vita, sul monastero, su tutto! Quanto l’ho detestato in quei momenti…poi, in un modo o nell’altro, riusciva a convincermi a farlo stare con me nella brandina, che spaziosa NON era!”
Tutti risero rallegrati, poi Yuri continuò serio il suo discorso…

E comunque…qualcosa, quel giorno, si spezzò. Diventammo più duri, perdemmo la gioia che avevamo un tempo, l’ingenuità, l’allegria…iniziammo a dividerci, a parlarci sempre meno, anche a ignorarci. Non avevamo smesso di volerci bene, ma avevamo bisogno di starcene per i fatti nostri, tutto qui. Dovevamo rivalutare le priorità, ed in quel momento l’unica era continuare a sopravvivere.
Boris diventò un ottimo tiratore. Premeva il grilletto, e non falliva.
Sergay smise di sorridere. Completamente. Neanche un sorriso di scherno, niente. Ivan rivelò il suo potenziale, diventando quasi imbattibile. Su di me, destinato a diventare il futuro capo della squadra russa, iniziarono a fare i primi esperimenti. Non uscimmo più, non vedemmo più Anja…
Per quanto riguarda Kei, dopo la morte di sua madre, di cui conservava solo una collana e il sapere, tentò l’unica cosa che poteva portargliela nuovamente: il suicidio.

Tutti: “Il suicidio?!”
Yuri: “Sì, e se non l’avessi fermato in tempo, ci sarebbe pure riuscito…stolto!”
Moses: “Ma…poi è tornato tutto a posto?”
Yuri: “POI riprovò.”
Erano sbigottiti: ritentò a suicidarsi?!
Yuri: “Per la precisione tentò 32 volte. Tutte fallite.”
Nonno Jai: “Hai detto che è religioso: il suicidio porta all’inferno!”
Yuri: “Non ho detto cattolico, o islamico, o ortodosso. Ho detto che crede in Dio, una potenza misericordiosa che ci ha creati e che un giorno ci farà tornare a lui.”

Il tempo passò…2 anni per la precisione. Anche su di lui si erano cominciati a fare esperimenti, cercando di capire come avesse fatto a dare la vita ad un Bit Power…comunque furono limitati, non si avevano prove certe.
Kei iniziò a ribellarsi. Eseguiva gli ordini sì, ma a modo suo: non gli importava di essere punito, se prima rigava dritto era solo per non fare passare guai a Veronica.
Un giorno, Hito e Vorkof lo chiamarono in ufficio: avevano un ordine per lui.
Saprete che nella mafia ci sono varie famiglie rivali…ebbene, una famiglia rivale aveva fatto loro un torto. Era loro intenzione quindi, fargliela pagare.
Non potevano però avvicinarsi, perché li avrebbero riconosciuti.
Così decisero di mandare Kei: un semplice bambino non avrebbe destato sospetti…Il suo compito era di andare da dei parenti di questi mafiosi e…ucciderli.
Kei si rifiutò.
Dovete sapere, che odia tuttora la violenza: sua madre la odiava, ed un episodio gli ha confermato i suoi ideali di pace.

Hitoshi: “Quale episodio?”
Yuri: “Durante un esercitazione con armi da fuoco, per poco non sparò a Boris. Ce l’ha tuttora sulla coscienza, non se l’è mai perdonato.”

E comunque, loro lo minacciarono, dicendogli che doveva scegliere: o sarebbero morti loro, o noi, i suoi amici, i Demolition Boys.
Lui scelse. E da quel giorno si odiò ancora di più.
Gli anni passarono…quando lui decise che non poteva continuare così: per colpa sua tutti i suoi cari soffrivano, lui stesso soffriva, che senso aveva continuare?
Aveva sentito parlare di un beyblade potentissimo, troppo per essere governato. Black Dranzer.
Al tempo non sapeva di essere stato lui a crearlo.
La notte uscì dalla stanza silenziosamente, e si direzionò verso la sala dove era conservato quel mitico beyblade.
Lo lanciò. Tutto prese fuoco. Lui svenì, battendo la testa.
In teoria sarebbe dovuto morire, era il suo 32esimo tentativo.
Ma non morì. Dranzer lo difese, e lui perse ciò che alla fin fine era il suo fardello: la memoria, il passato; perse sua madre, perse noi.
Venne portato in Giappone, dove si era trasferito il padre.
Ricordò il suo nome, Dranzer, e sua madre, senza sapere come era morta: solo questo.
Come vi ho detto, aveva 12 anni; a 13 si diede a droga, fumo e alcool, diventando il capo di una banda di teppisti…non sapere chi era ed il suo passato lo irritava e lo logorava.
Intanto i primi mondiali si avvicinavano: decisero che sarei dovuto diventare una macchina, solo così avremmo vinto…La conseguenza è che sono un mezzo cyborg ora…
Poi al compimento dei 14 anni, suo padre, ormai sicuro delle sue doti straordinarie (era sopravvissuto a morte certa 32 volte!), lo portò in un laboratorio, con l’intento di creare un essere più potente di lui, sottomesso al suo volere.
Così, estraendogli il Dna materno e con altri procedimenti, creò quel famoso essere, che però, si rivelò una delusione: l’unica cosa che venne fuori fu una creaturina di un anno, già capace di camminare e parlare, con la stessa portentosa intelligenza di Kei, ma nessun potere…
Decisero comunque di non eliminarla: consci del fatto che Kei si sarebbe immediatamente affezionato a quella creatura che era sangue del suo sangue, la tennero come ricatto: così nacque l’esperimento 00452** , da Kei chiamata Hayley.
Sua figlia, dotata di enormi poteri ancora celati.

Non poteva essere. Tutto quel tempo a chiedersi chi fosse la madre, e la risposta era quella: nessuna.
Hayley era nata SOLO e SOLTANTO da Kei.
Yuri sorrise compiaciuto: “Non ve l’aspettavate, vero?!”
Tutti scossero il capo, rassegnati…Guardarono verso la porta, da dove si udivano le risate allegre della bimba, e Boris che urlava qualcosa allo scopo di divertirla.

Così, mentre lei rimaneva prigioniera di Sosumo, Kei iniziò a ricordare…gli venne ordinato di infiltrarsi ai mondiali, di spiarvi, per poi passare nella squadra russa e catturare i vostri Bit Power.
Se l’avesse fatto Hayley sarebbe stata salva.
E lui lo fece…Oh se lo fece! Ma incappò nella sua più grande maledizione: si affezionò a voi, e a lei signor Kinomiya per primo. Era come un nonno per lui, e alla fine rinunciò al suo compito…
Intanto si era ricordato di noi, anche se vagamente, e sperando di avere delle risposte, cambiò squadra.
Così recuperò il suo passato, sebbene molti particolari ancora non riuscisse a figurarli nella sua mente…
Ora che ci penso, gli feci un discorso molto simile all’attuale.
Così lo aiutammo a elaborare un piano, prima per liberarsi di Black Dranzer (recitò quando glielo offrirono…doveva far vedere che ambiva il potere), sostituendolo con Dranzer quando meno se lo sarebbero aspettati, poi facendolo tornare alla vostra squadra…
Finiti i mondiali, cercammo di liberare Hayley, che nel frattempo avevamo incontrato: purtroppo non riuscimmo, e le conseguenze furono amare.
Per quella sua bravata, Kei finì in collegio, senza poterla vedere…Quando Yuya iniziò a seguirlo, lui aveva altro per la testa…
Al monastero, nel frattempo, iniziavano ad esserci dei problemi…le autorità iniziavano a indagare…
Noi potemmo uscire, con la scusa delle foto per i giornali…rivedemmo Anja, con cui finalmente Sergay si fidanzò.
Nello stesso tempo, iniziammo la sera a frequentare dei locali…In uno di questi lavorava Selene, con cui mi fidanzai dopo un mese…Precoce eh?Conviviamo da quel giorno.
Poi Kei uscì dal collegio, e incominciarono i mondiali…
Solita solfa, soliti ricatti, e esperimenti sempre più intensi…Non sarebbe resistito a lungo…
Poi arrivarono gli ultimi mondiali che abbiamo svolto: il monastero era crollato del tutto, e noi eravamo liberi…Kei venne insieme a Sosumo e a Hayley, e mentre questi ultimi alloggiavano alla villa degli Hiwatari, Kei stava con noi.
Così un giorno decise di distrarsi uscendo un po’ con noi e…presentò Lena a Boris.
Lena era  una sua ex fiamma, o meglio, lei gli andava dietro ma lui non la degnava minimamente…Era perfetta per Boris, cocciuta e severa, lo faceva rigare dritto. Un bel tipino, in generale.
Dice di volere Kei morto, e lo punzecchia appena può: sono cane e gatto, ma si vogliono un mondo di bene…Almeno, per Kei è così, spero lo sia pure per lei…
Boris e Lena stanno insieme da quasi un anno ormai…
Finiti i mondiali, Vorkof e Hito avevano ideato un nuovo piano, che misero velocemente in atto…voi sapete come…

Yuri osservò Garland, Brooklyn, Ming Ming e Moses…già, loro sapevano come…

Neanche a dirlo, vollero anche Kei con loro…Però, Kei iniziava a non stare bene…
Spesso, durante i mondiali, era stato male: al primo mondiale aveva quasi sempre la febbre, dovuta agli esperimenti, ai vari cambi climatici ed alla memoria che tornava.
Ma quella volta era diverso…era malato, seppur in minima forma.
Dopo l’incontro con Brooklyn, la situazione peggiorò: si scoprì la sua malattia, la stessa della madre, ereditaria, senza cura.
Doveva badare a Hayley, resistere agli esperimenti, e alla malattia.
Non è stato facile. Poi ha deciso di scappare. Fuggire lontano, fino in Siberia, per arrivare ad una villa dei Della Prusa, villa Vittoria (Veronica significa “che porta vittoria” nd Autrice), dove sua madre aveva lasciato il suo testamento, quello vero, e ogni testimonianza contro gli Hiwatari. Se riuscisse nel suo intento avrebbe l’occasione di mandare Sosumo in galera e venire a vivere con noi.
E…questo è tutto, almeno penso.

Tutti lo guardarono, il racconto era finito.
Nonno jai: “Quella malattia è molto grave?”
Yuri: “L’ho visto implorarmi di ucciderlo, per il troppo dolore…voi non avete idea di quanto sia fragile…L’unica cosa che lo tiene in vita è Hayley…l’ama troppo per poterla abbandonare”
Tutti:…
Hitoshi: “Ci tieni molto a lui!”
Yuri sorrise, rispondendo semplicemente: “è il mio migliore amico”
Hayley entrò in cucina allegra, richiamando le attenzioni dello zio dagli occhi di ghiaccio.
Il resto della giornata passò tranquillamente, con i nipponici che riflettevano sul triste passato di Kei, e sul suo futuro…
La sera tornò Sergay dal lavoro, seguito da Yuri che era dovuto uscire per una emergenza.
Entrambi erano raggianti…ma non fecero in tempo a dire cosa era successo, che Hayley cambiò espressione, guardando oltre la porta, ancora aperta…Due figure si avvicinavano, un uomo e…

papà!!!!!”

Fine 10° cap

Salve! Anf…anf…oddio che fatica!!! Avrò sicuramente saltato qualche pezzo, ma credo di aver delineato bene la storia…cosa ne pensate? Siete deluse?
Mi spiace di non aver lasciato abbastanza mistero, ma volevo sbrigarmi il prima possibile! Avete visto la madre chi è?!
Me ride sadica…davvero, siate sincere al cento per cento, ditemi cosa ne pensate…^^
Kissone enorme!

Padme86 = Ciao carissima! Grazie per i complimenti, troppo gentile!^^ Cosa pensi del passato di Kei? Kissone e tvb!

Nehi = Non credo che farò un seguito alla song fic, e se lo farò sarà tra molto!^^ Sorry! Al massimo delle one shot…su di loro potrei farle! Grazie per i complimenti, Yuri era perfetto per raccontare!!!°ç°
Mi spiace che li faccio soffrire…però…ç_ç…è necessario! Alla prox, un Kissone enorme!

Medea90 = Ciao! Grazie per i commenti sempre carini, sono contenta ti piaccia la mia storia!^^ Kissone

Lexy90 = Sì, sono proprio pucciosi!*_* Beh, ho rivelato quasi tutto ormai, sarete contenti ora no?! ^^ Kissone e grazie per tutto!

Eles = Ciao amor mio! In senso buono, non pensar male! Beh, ho risposto ai tuoi interrogativi? Spero ti sia piaciuto il cap, Kissone!^^

Valery_Ivanov = Eccomi qua! Selene te l’ho detto chi è…e comunque…si appare anonimi quando non si fa il login!^^ L’ho scoperto di recente! Spero aggiornerai presto la tua, che mi prende sempre +!Kissone

Eli94 = Ciao Eli!Allora, che te ne pare? Degno delle tue prospettive? Oramai non ci sono più troppi misteri, siamo agli sgoccioli! Continua a seguirmi! Kissone

Bebyangeldark = Ciao cara! Grazie per i complimenti, Kei is the best forever! Per quanto riguarda i cap…al massimo altri due e basta! ^^ Kissone

Iria = TESORA! Che ne pensi del cap? Ti sta anche solo LEGGERMENTE più simpatico il mio russo rosso (gioco di parole cretino) ? Spero di sì!!! Cosa ne pensi? Kissone

Ringrazio particolarmente Jillian Greenleaf (ma dove sei?!), Eagle Fire (TORNAAAA!ç_ç), Valery Ivanov (a boss!), Padme86 (another boss!) e la fantomatica CrazyKikka di cui vorrei tanto avere notizie...per recensire basta cliccare "vuoi inserire una recensione?"...ç_ç
GRAZIE DI CUORE A TUTTE VOI!
Kissone da Sybelle




   
 
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