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Autore: maddywatsons    18/03/2013    0 recensioni
L'omicidio ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.
-Marko Hautala.
La vicenda di quattro ragazzi alle riprese per una relazione scolastica "horror".
Si rivela una storia piena di intrighi, e la morte di alcuni degli amici, ma ricordate, l'omicida non è sempre "riconoscibile"
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Elizabeth era completamente sparita.
Per terra trovammo solo i suoi indumenti compresi reggiseno e slip.
Susan ebbe la "geniale" idea di andarla a cercare,ma per quanto volessi andarci, non conoscevamo molto bene il luogo e per giunta avevamo tutto in macchina.
Mike e Susan allora, rimasero vicino al veicolo,mentre io sono andato a cercarla sempre con la mia adorabile telecamera.
L'accesi e anche una torcia che avevo in tasca.Vidi da lontano un uomo con una strana maschera,poi mi cadde la torcia per la paura.
Continuai a camminare riprendendo la torcia, nonostante quel che era appena accaduto. Non avevo nemmeno un cellulare oppure un'altro aggeggio per comunicare o chiedere aiuto.
Arrivai avanti ad una piccola casetta in legno rotta sul tetto e malandata nel resto. Sul retro c'era una signora anziana che russava fortissimo.
Non ci feci molto caso e cercai di entrare dalla finestra.
Non ci passavo. Pensai tra me e me caspita,ma nemmeno la conosco chi me lo fa fare, però poi ho pensato che se fosse stata una finta, sarebbe stato geniale avere il progetto di scuola pronto.
Così cercai di farmi piccolo e vi entrai. Era una casa cupa, con dei poster riguardanti film horror, una sedia senza una gamba e altro che non sto qui a raccontare.
Aprii la porta di una camera. Da fuori, rifletteva una luce di un rosso acceso e, nonostante la luce, la stanza appariva comunque molto cupa.
Vi entrai e, trovai delle chiazze di sangue sul pavimento, sulle pareti e conservate in delle boccette piccole; tipo quelle in cui viene riposto il sangue dopo un prelievo.
La faccenda cominciava a farsi dura, decisi di andarmene.
D'un tratto sentii un urlo provenire da un'altra camera. Aprii la porta: era Elizabeth ed era sdraiata a terra completamente nuda.
Io l'alzai immediatamente e le diedi il giaccone che avevo attorno alle spalle, così da cercare di comprirla.
Uscimmo da quella casa nella quale non sarei mai più tornato,ma Elizabeth inciampò.
-Non pensare a me, va' via!-. All'inizio pensai e ripensai sulla frase che mi aveva detto per circa cinque secondi, poi dissi -Ma non ci penso nemmeno!-
L'alzai dal pavimento e la portai in braccio. All'improvviso, l'uomo con la maschera che vidi prima, ci stava seguendo al di fuori della dimora.
Io cominciai ad avanzare il passo, e sempre di più e ancor di più, fino a quando non mi misi a correre nonostante Elizabeth sulle spalle.
-FERMATI!- gridò l'uomo da dietro. Non sapevo cosa volesse,ma non mi fermai affatto.
Arrivammo vicino la macchina, ma Mike e Susan erano spariti.
Optai per andare a cercarli: ovvio, erano la mia ragazza ed il mio migliore amico,ma Elizabeth non voleva.
-Cosa c'è che non va?- le chiesi e, lei mi rispose che per via del sasso in cui era inciampata, aveva preso una storta e non poteva camminare.
-Vorresti rimanere da sola in macchina con quel pazzo che gironzola qui intorno nel cuore della notte?- le dissi in modo azzardato.
-Si.- Solo questo mi disse,ma non potevo lasciarla sola e non potevo nemmeno non sapere quel che Mike e Susan stavano facendo.
Quindi, presi nuovamente Elizabeth sulle spalle e andammo alla ricerca dei due.
Era come un'ossessione: l'uomo era ancora lì e ci stava inseguendo. Non ci vidi più; mi girai e dissi -Cosa vuoi ancora?-
Lui mi rispose -La ragazza,coglione!-. Non sapevo cosa volesse da Elizabeth poiché mi disse di non conoscere nessuno da questa parti.
-Perché la vorresti?- chiesi di nuovo. -E' mia, e la voglio!-.
Sentivo il tremolio delle gambe di Elizabeth sulla schiena e da questo, capii che non voleva andare con quell'uomo.
Corsi all'impazzata,ma l'uomo era alle nostre costole. Sentii uno squillo.
Non erano le gambe di Elizabeth, ma bensì un cellulare. Risposi. Era Mike che mi diceva di essere su un'altra sponda della montagna con Susan e che avevano allestito già la scena. Ero incredulo. Come mai, dopo tutto quello che era e stava accadendo, loro hanno pensato al film?
-Sembrano le palle- dissi con un tono arrabbiato ad Elizabeth, -Hanno detto di aver costruito la scena per il film mentre noi siamo qui a passare dei guai.
L'uomo non c'era più. Era come dileguatosi, così decisi di ritornare alla macchina e di lasciarvi qui Elizabeth. Era diventato un peso, non solo metaforicamente.
Le dissi di non temere e di aspettarmi e che sarei ritornato entro pochi minuti. Stavo andando a cercare una pompa di benzina o qualcosa che avrebbe permesso alla macchina di ripartire.
Mi incamminai con solo uno zainetto contenente torce,cellulare e due panini nel caso mi venisse un po' di fame.
Nulla. Il niente totale. La foresta era solo un mucchio di erba e cespugli, non c'erano case né persino pompe di benzina; solo una casa, quella che avevo visitato prima.
Cominciai a balbettare qualcosa tra me e me: -Una sola casa?A cosa potrà mai servire?.
Riflettei a lungo e arrivai ad una conclusione. Poster horror, camera insanguinata, sedie rotte e pareti malandate. Dovrebbe essere PER FORZA servita a girare un film, dissi infine.
Corsi alla macchina ed Elizabeth era sul retro della macchina. -Ho trovato!- le dissi. -Cosa?- chiese incerta. -Ho capito a cosa serviva quella casa, e perché ce ne fosse una sola.
Le parlai dei poster, sedie e tutto e le dissi che era l'unica abitazione in circolo,cosa strana,ma così. Le dissi che, secondo una mia ipotesi, quella casa era servita per girare un film horror.
Mi guardò incredula,come a dire -questo è matto-,forse lo ero,ma pensavo fosse l'unica spiegazione "logica".
Il cellulare squillò,risposi. Era Susan questa volta e non aveva un tono molto sereno come quello di Mike prima.
Mi disse di essere andata a prendere una bottiglia di acqua e, tornata, non aveva più visto Mike. Come scomparso,utilizzò dire.
Molto strano: eravamo quasi arrivati al punto del misfatto, quando altre stranezze cominciano a formarsi.
Presi alcuni zaini, cercai di coprire la ferita di Elizabeth con un panno da cucina che stava all'interno di uno degli zaini, e partimmo alla ricerca dei ragazzi.

Ehilà! Ho fatto un nuovo capitolo poiché ho visto che in una recensione mi hanno scritto di voler scoprire il seguito. Quindi eccolo qui ^^. Spero piaccia e alla prossima. Maddy
   
 
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